L'ITALIA DELLE SLOT 2
Classifiche sul territorio nazionale
Le mappe aiutano a raccontare l’Italia dell’azzardo. I comuni sotto i 50mila abitanti dove si gioca di più si concentrano soprattutto al nord. Tra le grandi città Bologna supera Milano e Venezia. Tra le province invece il record spetta a Prato. Le mappe raccontano anche una diversa distribuzione dei giochi, con la Penisola spesso divisa a metà
I 20 comuni in cui si spende di più
I dati sono navigabili per tre tipologie di comuniUn record compreso fra Piemonte e Lombardia: l’Italia che dedica più risorse all’azzardo è concentrato soprattutto al nord e l’ammontare della spesa per il gioco sembra spesso essere correlata alla distribuzione del reddito medio-pro capite della Penisola. Si conferma il record di Caresanablot, comune record del vercellese: qui nel 2017 si è speso per il gioco più di 28mila euro, circa 5 mila euro in più del reddito medio pro-capite dei suoi cittadini. Un primato che, anche quest’anno, è fortemente influenzato dalle spese per slot machine (AWP e VLT).
Ma se sono le regioni del Nord a guidare la classifica delle giocate record, l’eccezione viene dal centro-sud. Con una spesa media di circa €1.500 euro pro-capite è l’Abruzzo a guidare la classifica delle regioni dove si gioca di più. Un record che si riflette nelle cifre record dei comuni di Scurcola Marsicana e Rocca San Giovanni, rispettivamente ottavo e nono nella classifica dei comuni italiani per l’azzardo.
Tra i centri urbani di media grandezza invece si conferma il record di Prato: il comune toscano ha fatto registrare ben €3.320 euro pro-capite di spesa per i differenti giochi, mentre tra le città metropolitane (più di 200mila) spicca il primato di Bologna (€1.875 euro pro-capite di giocate nel 2017).
Quanto si gioca nelle province italiane
Il colore più scuro indica le province in cui si gioca di più. I dati si riferiscono alle giocate pro-capite del 2017 per tutti i giochi gestiti dallo Stato e per le slot Clicca sule province per scoprire quanto si gioca nel ComuneÈ Prato la provincia record per l’azzardo in Italia: nel corso del 2017 si sono giocati circa
€2.948,08 euro pro-capite, un vero e proprio primato a livello nazionale. Seguono molti comuni del Nord e del centro-Nord, come Ravenna, Rovigo e Como. In controtendenza, in un trend dominato dalle province del Nord, c’è la spesa per il gioco nel teramano: con €1.721 euro pro-capite di giocato nel corso dello scorso anno, la provincia di Teramo è la 5° a livello nazionale per spese relative all’azzardo.
Anche nel caso delle province è evidente la netta frattura riscontrata tra nord e sud: se le province del Nord sono quelle dove il giocato è solitamente più sostanzioso, sono le province del sud quelle dove si gioca di meno. Enna è la più virtuosa d’Italia con una spesa di appena €548 euro pro-capite per l’azzardo nel 2017
Distribuzione geografica dei giochi
Il colore più scuro indica i Comuni in cui si gioca di più. I dati si riferiscono alle giocate pro-capite del 2017 per tutti i giochi gestiti dallo StatoDalle aree bianche, dove il gioco è assente, alle aree più scure, dove è da record: le mappe tematiche sulle diverse tipologie di azzardo rappresentano un ulteriore livello di approfondimento sulle abitudini degli italiani.
Rilevanti, ad esempio, la presenza di alcuni giochi nelle regioni del sud e del centro-sud come il lotto (con il piccolo paese abruzzese di Cocullo che detiene il record nazionale) o delle scommesse virtuali, un trend di gioco diffuso prevalentemente tra giovani e giovanissimi in Campania e Sicilia.
Più a macchia di leopardo invece la diffusione del giocato per slot (AWP e VLT) nelle varie parti della nostra penisola, un fenomeno che dipende essenzialmente da leggi locali e dalla presenza di grandi sale slot. Un discorso analogo può essere fatto anche per il bingo, anche in questo caso la presenza di sale è determinante per la diffusione della tipologia di gioco.
Sostanzioso il giocato per l’ippica nazionale nelle regioni del centro-italia a tradizione ippica, soprattutto Marche, Toscana ed Emilia Romagna, un record che si registra anche per i cosiddetti gratta e vinci, con punte rilevanti nei comuni del Nord, ma molto diffusi in tutto il centro-italia