Nel cuore del contagio
Le strade di Milano sono piene di vita. I commercianti aprono le serrande dei negozi, i bambini giocano nei parchi e nel frattempo tram e bus trasportano ordinati lavoratori, studenti e sognatori da un punto all'altro della città
Tra i primi ad essere colpiti dalle norme anti Coronavirus ci sono i bambini. È il 5 marzo quando chiudono sono le scuole, luoghi di aggregazione e di conoscenza. Seguono i parchi: i più piccoli restano a casa
Giorno dopo giorno sempre più persone lavorano da casa. La maggior parte dei negozi chiude. Resta aperto solo chi si occupa di attività essenziali e chi fornisce beni di prima necessità
Con il diradarsi delle persone in strada, diminuisce il traffico. Restano solo bus e tram, ma con corse limitate. Si vedono passare testardi e vuoti per le vie deserte della città
Per le vie deserte non si sentono più i rumori rassicuranti della città. Tutte le attività sono chiuse: Milano è avvolta nel silenzio. A interromperlo ogni tanto è il rumore di due ruote che sfrecciano sull'asfalto. Sono i riders, i fattorini che provvedono a far arrivare nelle case beni essenziali e non
Il 18 maggio inizia la riapertura delle attività. Milano è una città ferita, ma è forte la voglia di ricominciare a vivere e di ritrovare una normalità
Autobus, metro e tram tornano a riempirsi. Al loro interno devono essere rispettate distanze di sicurezza e indossati i supporti sanitari
A pochi giorni dalla riapertura i ragazzi tornano ad incontrarsi nei luoghi del divertimento e della spensieratezza. Ci si ritrova dopo la solitudine, si parla e ci si fa compagnia
Le scuole restano chiuse e molti sono i dubbi sulla riapertura di settembre. La gestione dei più piccoli grava interamente sulle famiglie incrinando gli equilibri costruiti nel tempo. Per le strade, nei cortili e nei parchi tornano i bambini che gridano, ridono e si rincorrono
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