Polvere. Il caso di Marta Russo
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di Chiara Lalli e Cecilia Sala
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“Hanno sparato!” urla Iolanda. Ha sentito un rumore sordo e ha visto la sua amica Marta cadere. È il 9 maggio 1997 e Marta Russo morirà qualche giorno dopo. Chi ha sparato? E perché? La pistola e il bossolo non si trovano. Poi arriva la perizia della Polizia scientifica: c’è una particella di polvere da sparo sul davanzale di un’aula universitaria, la stanza numero 6. Il 14 giugno arrestano Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro con l’accusa di omicidio volontario. Ma quella perizia, da cui tutto è cominciato, è sbagliata.
Il 9 maggio 1997 Marta Russo e Iolanda Ricci camminano lungo un vialetto della città universitaria di Roma “La Sapienza”. Alle 11.42 Iolanda sente un rumore sordo e vede Marta cadere. Qualcuno ha sparato. Da dove? E perché?
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Studentessa di Giurisprudenza.
Assistente di Filosofia del diritto, condannato per l’omicidio di Marta Russo.
DEL CASTILLO/ANSA A05 21-07-98-ROMA- MARTA RUSSO: RINVIO A SETTEMBRE INTERROGATORI SCATTONE E FERRARO - Giovanni Scattoni durante l'udienza odierna
Assistente di Filosofia del diritto, condannato per l’omicidio di Marta Russo.
È un’amica di Marta, le cammina accanto quando qualcuno spara in un vialetto della città universitaria di Roma. Anche lei studia Giurisprudenza. Suo padre, Renato Ricci, ha lavorato al ministero di Giustizia ed è stato il direttore del carcere di Capraia e di Rebibbia.
LUCIANO DEL CASTILLO /ANSA 19990305- ROMA- MARTA RUSSO: TESTIMONI, 'COLPO SIMILE A QUELLI SILENZIATI- Il pm Carlo Lasperanza e Jolanda Ricci ritratti oggi nell'aula bunker del Foro Italico durante l'udienza del processo per l'omicidio di Marta Russo.
Specializzando in Neurologia, è il primo a soccorrere Marta.
L’impresa di pulizie dell’Università. I dipendenti sono appassionati di armi e sparano al poligono, nel loro magazzino, chiamato “il deposito delle munizioni, vengono ritrovati bossoli e silenziatori artigianali.
Il perito della Polizia scientifica secondo cui sul davanzale dell’aula 6, l’aula assistenti di Filosofia del diritto, c’è una traccia esclusiva di polvere da sparo.
ANSA 17.06.1997 - ROMA. PANORAMICA DALLA FINESTRA DELL'AULA DELL'ISTITUTO DI FILOSOFIA DEL DIRITTO DELL'UNIVERSITA' LA SAPIENZA, DALLA QUALE SONO STATI SPARATI I COLPI DI PISTOLA CHE HANNO UCCISO MARTA RUSSO.
Il Pubblico ministero.
ALESSANDRO BIANCHI / ANSA MARTA RUSSO: PROCESSO; IN AULA ANCHE AVV. MARCELLO PETRELLI. Il pm Carlo Lasperanza oggi in aula.
Il capo della Digos.
A.BIANCHI / ANSA MARTA RUSSO: ORMANNI E LASPERANZA SENZA EMOZIONI. Il pm Carlo Lasperanza (con gli occhiali scuri), accompagnato da Domenico Vulpiani della Digos (D), fotografato oggi pomeriggio mentre lascia l'aula bunker del Foro Italico di Roma dopo la lettura della sentenza al termine del processo Marta Russo.
Il capo della Squadra mobile.
TOIATI/ANSA STUDENTESSA FERITA CON COLPO DI PISTOLA ALL'UNIVERSITA' DI ROMA. II luogo, tra le facoltà di Scienze Politiche, Scienze statistiche e Giurisprudenza della città universitaria di Roma, dove è stata ferita con un colpo di pistola alla testa la studentessa Marta Russo, di 22 anni.
Il giudice per le indagini preliminari.
FICOCELLI/ANSA MARTA RUSSO: PROVE SU TRAIETTORIA ANCHE DA ALTRO EDIFICIO - Una foto dei periti della corte d'Assise, oggi nel cortile dell'Università della Sapienza, mentre sono in corso delle prove per accertare l'angolo della traiettoria del proiettile che ha ucciso Marta Russo. Nel pomeriggio ci sarà un'altra prova con na ragazza che indosserà un caschetto con raggio laser incorportato nel punto esatto del foro di entrata del proiettile. Il raggio illuminerà i punti di partenza della traiettoria del proiettile.
Secondo la perizia della Polizia scientifica lo sparo è partito da una finestra della stanza numero 6, l’aula degli assistenti dell’Istituto di Filosofia del diritto. In quella stanza c’è un telefono. Qualcuno l’ha usato? Dai tabulati si scopre che la dottoranda Maria Chiara Lipari ha fatto due telefonate intorno all’ora del delitto. Lipari è la prima testimone. Che cosa ricorda?
È il direttore dell’Istituto di Filosofia del diritto alla “Sapienza” di Roma, chiama insistentemente i suoi collaboratori per chiedere notizie sugli interrogatori e sulle indagini, facendo insospettisce gli inquirenti.
LUCIANO DEL CASTILLO / ANSA MARTA RUSSO: PROF. ROMANO, "NON POTEVO NON PARLARNE". Il prof. Bruno Romano, direttore dell'istituto di Filosofia del Diritto all'Università La Sapienza di Roma, fotografato stamane in aula per sottoporsi all'interrogatorio.
Assistente dell’Istituto di Filosofia del diritto, è la prima “super testimone” del caso.
È il padre di Maria Chiara, professore di Diritto privato alla “Sapienza”, è stato senatore della Democrazia cristiana.
ANSA MARTA RUSSO; INCHIESTA. L'ex senatore Dc Nicolò Lipari e la figlia Maria Grazia escono oggi dalla Questura di Roma.
Il Pubblico ministero.
ANSA Carlo Lasperanza sin e Italo Ormanni entrano palazzo di giustizia a Perugia
È assistente dell’Istituto di Filosofia del diritto come Maria Chiara Lipari, Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro. È appassionato di armi.
FILIPPO MONTEFORTE/ANSA MARTA RUSSO: POLIZIA TORNA IN ISTITUTO FILOSOFIA DEL DIRITTO. Un'immagine presa stamani dell'ingresso della facoltà di Giurisprudenza dell'Università La Sapienza di Roma. La polizia è tornata stamani nell'istituto di Filosofia del diritto per cercare gli elenchi degli studenti che negli ultimi tre anni hanno partecipato ai seminari degli assistenti coinvolti nell'inchiesta.
La Segretaria dell’Istituto di Filosofia del diritto, è la seconda “super testimone” del caso.
ALESSANDRO BIANCHI/ANSA MARTA RUSSO: ANCORA INCERTEZZE DA GABRIELLA ALLETTO- Gabriella Alletto, mentre risponde alle domande, questa mattina a Roma, del professor Franco Coppi. Alla ripresa del processo per l'uccisione di Marta Russo, le domande pacate e concise di Coppi hanno fatto contraddire più di una volta la Alletto.
Impiegato della “Sapienza”.
ANSA FRANCESCO LIPAROTA (D) CONVERSA CON I SUI AVVOCATI (S) DURANTE IL PROCESSO PER L'OMICIDIO DI MARTA RUSSO, QUESTA MATTINA NELL'AULA BUNKER DEL FORO ITALICO.
Un nome di fantasia che abbiamo dato a un testimone che la mattina del 9 maggio era nell’Istituto di Filosofia del diritto e che ci ha raccontato quello che allora non si era sentito di dire agli inquirenti.
FILIPPO MONTEFORTE/ANSA MARTA RUSSO: POLIZIA TORNA IN ISTITUTO FILOSOFIA DEL DIRITTO. Una panoramica presa stamani del piazzale antistante il Rettorato dell'Università La Sapienza di Roma. La polizia è tornata stamani nell'istituto di Filosofia del diritto, della facoltà di Giurisprudenza, per cercare gli elenchi degli studenti che negli ultimi tre anni hanno partecipato ai seminari degli assistenti coinvolti nell'inchiesta.
Fidandosi delle ricostruzioni di Lipari, gli inquirenti sono convinti che nell’aula 6 ci siano altre persone: Francesco Liparota e Gabriella Alletto. Alletto è la segretaria di Filosofia del diritto. Che cosa ha visto? Perché anche lei era nell’aula 6 – almeno secondo Lipari – al momento dello sparo e se non parla sarà accusata di favoreggiamento o addirittura di omicidio.
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La Segretaria dell’Istituto di Filosofia del diritto, è la seconda “super testimone” del caso.
ALESSANDRO BIANCHI/ANSA MARTA RUSSO: ANCORA INCERTEZZE DA GABRIELLA ALLETTO- Gabriella Alletto, mentre risponde alle domande, questa mattina a Roma, del professor Franco Coppi. Alla ripresa del processo per l'uccisione di Marta Russo, le domande pacate e concise di Coppi hanno fatto contraddire più di una volta la Alletto.
È un ispettore di Polizia e il cognato di Gabriella Alletto, inspiegabilmente partecipa agli interrogatori della segreteria, è un inquirente e allo stesso tempo un parente della testimone.
Impiegato della “Sapienza”.
ANSA FRANCESCO LIPAROTA (D) CONVERSA CON I SUI AVVOCATI (S) DURANTE IL PROCESSO PER L'OMICIDIO DI MARTA RUSSO, QUESTA MATTINA NELL'AULA BUNKER DEL FORO ITALICO.
Assistente universitaria, racconta il comportamento di Alletto il 9 maggio e nei giorni seguenti come assolutamente normale.
ALESSANDRO BIANCHI/ANSA MARTA RUSSO: PROCESSO, IN AULA OLTRE CENTO GIORNALISTI - L'aula bunker Foro Italico gremita da giornalisti e da una piccola 'task force' di fotografi.
Per cinque settimane Alletto dice di non essere mai entrata in quell’aula. Giura sulla testa dei suoi figli e continua a dire di non sapere nulla anche quando arrestano il direttore dell’Istituto, Bruno Romano, e quando viene messa a confronto con Lipari. Poi, il 14 giugno, cambia versione: “Ho visto Giovanni Scattone sparare e Salvatore Ferraro mettersi le mani nei capelli”. Perché? E perché non ha parlato prima? Di cosa aveva paura?
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La Segretaria dell’Istituto di Filosofia del diritto, è la seconda “super testimone” del caso.
ALESSANDRO BIANCHI/ANSA MARTA RUSSO: ANCORA INCERTEZZE DA GABRIELLA ALLETTO- Gabriella Alletto, mentre risponde alle domande, questa mattina a Roma, del professor Franco Coppi. Alla ripresa del processo per l'uccisione di Marta Russo, le domande pacate e concise di Coppi hanno fatto contraddire più di una volta la Alletto.
È il direttore dell’Istituto di Filosofia del diritto alla “Sapienza” di Roma, chiama insistentemente i suoi collaboratori per chiedere notizie sugli interrogatori e sulle indagini, facendo insospettisce gli inquirenti.
LUCIANO DEL CASTILLO / ANSA MARTA RUSSO: PROF. ROMANO, "NON POTEVO NON PARLARNE". Il prof. Bruno Romano, direttore dell'istituto di Filosofia del Diritto all'Università La Sapienza di Roma, fotografato stamane in aula per sottoporsi all'interrogatorio.
Il Pubblico ministero.
ALESSANDRO BIANCHI / ANSA MARTA RUSSO: PROCESSO; IN AULA ANCHE AVV. MARCELLO PETRELLI. Il pm Carlo Lasperanza oggi in aula.
Un nome di fantasia che abbiamo dato a un testimone che la mattina del 9 maggio era nell’Istituto di Filosofia del diritto e che ci ha raccontato quello che allora non si era sentito di dire agli inquirenti.
FILIPPO MONTEFORTE/ANSA MARTA RUSSO: POLIZIA TORNA IN ISTITUTO FILOSOFIA DEL DIRITTO. Una panoramica presa stamani del piazzale antistante il Rettorato dell'Università La Sapienza di Roma. La polizia è tornata stamani nell'istituto di Filosofia del diritto, della facoltà di Giurisprudenza, per cercare gli elenchi degli studenti che negli ultimi tre anni hanno partecipato ai seminari degli assistenti coinvolti nell'inchiesta.
Impiegato della “Sapienza”.
ANSA FRANCESCO LIPAROTA (D) CONVERSA CON I SUI AVVOCATI (S) DURANTE IL PROCESSO PER L'OMICIDIO DI MARTA RUSSO, QUESTA MATTINA NELL'AULA BUNKER DEL FORO ITALICO.
Dove eravate cinque settimane fa? Con chi avete parlato? Qualcuno può confermare la vostra versione? Gli alibi di Scattone e Ferraro sono incerti. Scattone forse quella mattina è arrivato all’Istituto verso mezzogiorno, Ferraro è stato a casa e all’università non ci è proprio andato.
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Amica di Salvatore Ferraro e suo possibile alibi.
M.BRAMBATTI /ANSA SETTE ANNI PER SCATTONE, 4 PER FERRARO. La lettura della sentenza al termine del processo Marta Russo, oggi nell'aula bunker del Foro Italico di Roma.
Sorella di Salvatore, che era con lui la mattina del 9 maggio.
GIULIANO BENVEGNU / ANSA MARTA RUSSO: TERESA FERRARO, "ALLE 11,30 SALVATORE ERA A CASA". Teresa Ferraro, 29 anni, sorella di Salvatore Ferraro, stamane davanti ai giudici della prima corte d'assise a Roma durante il processo per l' uccisione di Marta Russo.
Professore di Storia della filosofia morale e il possibile alibi di Giovanni Scattone.
HUFFPOST ITALIA Lecaldano Sapienza Marta Russo.
Due mesi dopo lo sparo, una studentessa di Statistica dice di aver visto Scattone e Ferraro la mattina del 9 maggio. Sembravano andare di fretta e avevano un atteggiamento strano. Si chiama Giuliana Olzai ed è la terza testimone, dopo Lipari e Alletto. Possiamo fidarci delle testimonianze oculari? Possiamo fidarci della nostra memoria oppure è uno strumento troppo imperfetto per considerarlo attendibile?
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Casalinga e studentessa di Statistica di 44 anni. Riconosce Scattone dopo due mesi dal 9 maggio vedendo il suo volto in televisione. Ha già collaborato con la Polizia in passato.
M.BRAMBATTI /ANSA SETTE ANNI PER SCATTONE, 4 PER FERRARO. L'aula bunker del Foro Italico di Roma durante la lettura della sentenza per il processo Marta Russo, oggi pomeriggio.
Banditi sardi.
ANSA MARTA RUSSO: LA SUPERTESTIMONE E' SORELLA DI UN RAPITORE SARDO. Una foto del 3/8/89, di Diego Orzai, autore con il fratello Bernardo del rapimento di Dante Belardinelli. La supertestimone nel delitto Marta Russo, secondo il quotidiano "La Repubblica" , e G. Olzai iscritta alla facoltà di Giurisprudenza alla Sapienza di Roma e sorella dei due rapitori sardi.
Il Pubblico ministero al quale il dirigente della Polizia e uomo dei Servizi segreti Nicola Calipari raccomanda Olzai perché “persona di fiducia”.
ANSA Carlo Lasperanza sin e Italo Ormanni entrano palazzo di giustizia a Perugia
Neuroscienziato esperto dei meccanismi della memoria che analizza l’attendibilità dei ricordi di Maria Chiara Lipari.
ALESSANDRO BIANCHI/ANSA MARTA RUSSO, RILEVAMENTI ALL'UNIVERSITA'. Uomini della Polizia Scientifica discutono tra loro mentre compiono ulteriori rilevamenti, stamani, sul luogo dove Marta Russo fu raggiunta dal proiettile alla testa.
Ma perché Scattone e Ferraro hanno sparato a Marta Russo? Perché avevano una pistola? Di chi era? È partito un colpo per sbaglio? È stata una vendetta? No, Scattone e Ferraro hanno pianificato e messo in atto il delitto perfetto. Sedotti da Nietzsche e affascinati da una morale distorta, secondo i loro accusatori i due hanno sparato per dimostrare di essere superiori alla legge.
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MAURIZIO BRAMBATTI/ANSA MARTA RUSSO: PER I GIUDICI POCHE ORE DI SONNO - L'attesa dei giornalisti stamani davanti all'ingresso dell'aula bunker della Corte d'assise di Roma. I due giudici togati e i sei giudici popolari, riuniti in camera di consiglio dalle 10 di ieri, potrebbero annunciare oggi il loro verdetto per Ferraro e Scattone.
GIULIANO BENVEGNU' /ANSA MARTA RUSSO: PM CHIEDE 18 ANNI PER SCATTONE E FERRARO- I genitori di Marta Russo ripresi oggi in aula durante il processo per l'uccisione della loro figlia avvenuta nel maggio 1997.
ALESSANDRO BIANCHI/ANSA MARTA RUSSO: ALLETTO DISEGNA IN AULA LA PISTOLA - La pistola disegnata da Gabriella Alletto oggi durante l'udienza del processo per l'uccisione di Marta Russo. Il presidente della prima Corte d' Assise, Francesco Amato, aveva insistito perché la Alletto disegnasse l'arma del delitto. La Alletto ha tentato di sottrarsi all'invito e poi, in poco meno di quattro minuti, ha buttato giù un "bozzetto" che ha consegnato alla Corte.
Il movente è incerto, la pistola e il bossolo non si trovano. Oltre alle testimonianze oculari che cosa resta dell’impianto accusatorio? Quella particella di polvere da sparo trovata sul davanzale dell’aula 6. Ma quella particella non è detto che sia polvere da sparo e la perizia, da cui tutto è partito, è sbagliata.
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Perito super partes nominato dalla Corte. Secondo Torre le tracce sulla finestra dell’aula 6 non sono con certezza residui di sparo.
Assiste alla perquisizione della casa di Salvatore Ferraro e vede i poliziotti toccare libri e borse senza indossare i guanti.
Il capo dei RIS che già all’epoca sosteneva che quella particella sulla finestra dell’aula 6 non era con certezza polvere da sparo.
ALABISO Brescia 20-08-2005 caserma carabinieri Bs conferenza stampa delitto Donegani, Colonello comandante ris Parma Luciano Garofano
Perito secondo la quale la particella trovata in aula 6 potrebbe provenire dai freni di una Panda.
MAURIZIO BRAMBATTI / ANSA MARTA RUSSO; TRE ARRESTI. L' affollatissima conferenza stampa del questore di Roma Rino Monaco, del pm Carlo Lasperanza e del procuratore aggiunto Italo Ormanni nella questura della capitale.
Dirigente della sezione indagini balistiche, Direzione Centrale della Polizia Criminale.
Assistente universitaria, viene minacciata dalla Polizia e accusata di falsa testimonianza dal pm Lasperanza in aula, durante la sua deposizione.
Membro delle Nuove Brigate Rosse, viene arrestato per l’omicidio del professor Massimo D’Antona. Era alla “Sapienza” tra i dipendenti della ditta di pulizie il 9 maggio 1997.
ALESSANDRO BIANCHI /ANSA D'ANTONA: INVESTIGATORI NON ESCLUDONO MOVENTE POLITICO. Tecnici della polizia scientifica esaminano il luogo dell'omicidio di Massimo D'Antona, stamane a Roma. A destra il furgone Ducato dietro il quale gli aggressori hanno atteso l'arrivo della vittima. L'avvocato, docente di diritto del lavoro e consulente del ministro del Lavoro, è stato ucciso stamane a Roma a colpi di pistola mentre usciva di casa, in via Salaria presso l'incrocio con via Adda.
Professore di Storia ed editorialista, ha sempre criticato l’impianto dell’accusa nelle fasi delle indagine e durante il processo.
ANSA Giovanni Sabbatucci durante la presentazione del libro di Aldo Cazzullo "Possa il mio sangue servire"
Progetto grafico Vertigo. Coordinamento multimediale Annalisa D'Aprile. Grafica e sviluppo Eva Csuthi. A cura di Gedi Visual
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