
Nasce The Daphne Project
Il modo migliore per onorare la memoria di un giornalista è continuare il suo lavoro. È per questo che 18 testate giornalistiche di tutto il mondo, tra cui Repubblica, unico giornale italiano, hanno deciso dopo l’assassinio della giornalista investigativa maltese Daphne Caruana Galizia di dare vita al consorzio “Daphne Project”. Riprendendo i fili delle sue inchieste. E portando avanti le sue storie.
L'assassinio

Quell'incontro tra il ministro e i killer
di Carlo Bonini e Giuliano FoschiniChi sono i mandanti dell’omicidio di Daphne Caruana Galizia? Sei mesi dopo l’autobomba del 16 ottobre 2017 a Bidnija, la Polizia maltese è convinta della prima e unica pista imboccata dopo lo scempio. Quella politicamente “neutra” della criminalità organizzata locale, di cui la giornalista si era occupata solo marginalmente. L’inchiesta del “Daphne Project”, coordinata dal consorzio di 18 testate internazionali “Forbidden Stories”, documenta, al contrario, altre circostanze. Tre particolarmente significative. Che indicano come l’omicidio, o quantomeno il suo contesto, si collochi in una zona di confine dove la Politica e la mano del crimine organizzato si sfiorano e si confondono.
Continua a leggereTalpa nella polizia informava i killer: il nome svelato in Parlamento
di Carlo Bonini e Giuliano FoschiniIl legale che rappresenta la famiglia della giornalista uccisa denuncia nel Parlamento maltese: "Una volta scoperto, l'agente è stato solo trasferito"
Il traffico di Passaporti

Le tangenti dell'Azerbaijan al governo laburista
di Carlo Bonini e Giuliano FoschiniIl governo di Malta ha venduto la sua sovranità e, insieme a lei, quella dell’Europa. Offre a sceicchi, oligarchi e satrapi asiatici passaporti dell’Unione a 1 milione di euro ciascuno fingendo di ignorarne il background e l’origine delle ricchezze “nere”, che in questo modo hanno accesso al mercato comune.
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Il viaggio delle borse della Pilatus Bank
La Pilatus Bank e il suo proprietario, l'iraniano Seyed Ali Sadr Hasheminejad, sono una delle chiavi dei segreti di Malta, del lavoro di Daphne Caruana Galizia e delle nuove rivelazioni del Daphne Project. Il 20 aprile 2017, dopo che il ruolo di lavanderia di denaro sporco della Pilatus era stato svelato dalla giornalista maltese, Ali Sadr, notte tempo, aveva svuotato la filiale maltese della banca di due valige di documenti compromettenti. Consegnandole a un volo privato che le avrebbe trasferite al sicuro a Baku, capitale dell’Azerbaijan. Dire Pilatus vuol dire Azerbaijan, paese dei suoi correntisti. Lo stesso che ha triangolato tangenti per il governo maltese via Dubai e Panama. Ali Sadr è stato arrestato dall'Fbi per riciclaggio un mese fa. Di quelle borse aveva detto: "Era solo biancheria sporca".
Così Malta mette in vendita la cittadinanza europea ai ricchi del mondo
Dal 2014 a oggi, circa mille stranieri hanno ottenuto il passaporto di La Valletta, al costo minimo di un milione di euro. di Lorenzo Bagnoli (Irpi)
Panama Papers e società offshore

Ecco le bugie all'Europa del ministro maltese
di Carlo Bonini e Giuliano FoschiniIl ministro laburista maltese del turismo, già ministro dell’Energia, Konrad Mizzi, ha mentito all’Europa sulle circostanze e l’utilizzo del trust neozelandese e delle due società off shore panamensi che, nel 2015, erano uno dei vertici della triangolazione di denaro (1 milione e seicentomila dollari) provenienti dall’Azerbaijan e transitati a Dubai. Documenti in possesso del Daphne Project dimostrano infatti che nel 2017 Mizzi, ascoltato dalla Commissione di indagine del Parlamento europeo sui Panama Papers tacque e dissimulò informazioni che lo avrebbero esposto politicamente sia ai rilievi della commissione di indagine sia all’opinione pubblica del suo Paese. Sven Giegold, parlamentare Verde europeo tedesco, componente della Commissione speciale sui reati finanziari, l’evasione e l’elusione fiscale, dice al Daphne Project: “Mizzi ha mentito al Parlamento europeo e ce n’è abbastanza perchè si dimetta. Malta ha necessità di un governo in grado di restituirle la fiducia istituzionale che ha perso”.
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Daphne, Malta e il patto col diavolo
Il patto sistemico con il Diavolo stretto dal premier Joseph Muscat, con i nuovi e impresentabili ricchi del pianeta, con le sue criminalità organizzate, somiglia tanto alla parabola dell’apprendista stregone. Una volta venduta la propria sovranità, a un Paese non resta nulla. di Carlo Bonini
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Pressioni Ue su Malta: “La Commissione europea apra un’inchiesta”
di Alberto D’Argenio
La stangata del gas

Gas liquido dall’Azerbaijan al doppio dei prezzi di mercato: la storia che a Daphne non hanno lasciato scrivere
di Carlo Bonini e Giuliano FoschiniPoco tempo prima di essere assassinata da un’autobomba, Daphne Caruana Galizia aveva ricevuto da un whistleblower 680 mila file di documenti riservati che riguardavano il contratto da 1 miliardo di dollari, che aveva avuto via libera anche dalla Commissione Europea, con cui, nel 2015, Malta si è impegnata ad acquistare per dieci anni gas naturale liquido dall’azera Socar, l’azienda di Stato per il gas e il petrolio dell’Azerbaijan, per alimentare la nuova centrale elettrica dell’isola. I file provengono dal database di Electrogas, la società privata a partecipazione mista (azera, tedesca e maltese) che ha materialmente stipulato i contratti di fornitura con lo Stato Maltese. A Daphne Caruana Galizia non è stato lasciato il tempo di lavorare su questa storia e scriverne.
Continua a leggereMalta replica alle nuove rivelazioni di
The Daphne Project
Il governo Muscat risponde dopo la pubblicazione della nuova inchiesta del consorzio di 18 testate giornalistiche, fra cui Repubblica, che hanno deciso di portare avanti il lavoro della giornalista assassinata
Lo scambio di petrolio

Così Malta apre le porte dell'Europa al petrolio libico di contrabbando
di Carlo Bonini e Fabio TonacciLe autorità maltesi hanno facilitato, e continuano a facilitare, il traffico di carburante a largo delle loro coste. L’inchiesta di Repubblica per il Daphne Project è in grado di documentare come attraverso una banale autocertificazione presso la Camera di commercio libico maltese de La Valletta sia possibile dissimulare la vera provenienza del gasolio saccheggiato dalle raffinerie libiche e destinato ai mercati europei, via Malta. Un giro di affari, quello del contrabbando, che costa quattro miliardi di mancati introiti al fisco italiano.
Continua a leggereMalta, il paradiso dei trafficanti
di Giulio Rubino, Cecilia Anesi, Lorenzo Bagnoli (Irpi)Il business dell’azzardo

Mafia e scommesse: perché Malta è la nuova isola del tesoro
di Cecilia Anesi, Matteo Civillini (Irpi)A Malta ogni giorno, ventiquattro ore su ventiquattro, 300 casinò virtuali macinano centinaia di migliaia di giocate. A gestirli sono società di gioco a distanza, con clienti lontani. “Gambling”, “Betting” on line. Un business che ha fatto da volano all’economia di Malta. Cercato e voluto a cominciare dal 2004, quando il governo guidato dall’allora primo ministro nazionalista Lawrence Gonzi introdusse la prima legge sul gioco online nell'Unione Europea. Oggi, quattordici anni dopo, Malta ha la più alta concentrazione di operatori del gioco d'azzardo d'Europa fiscalmente domiciliati sull’isola, cui garantiscono il 12 per cento del PIL. La crescita esponenziale del “gambling” on line aveva incuriosito The Daphne Project porta avanti il suo lavoro di inchiesta.
Nuove rilevazioni sul ministro

Spunta un secondo incontro a una festa tra il ministro dell'economia maltese e uno dei killer di Daphne
di Carlo Bonini e Giuliano Foschini, illustrazione di Paola CiprianiMALTA. A un anno dall’omicidio di Daphne Caruana Galizia, il “Daphne Project”, il consorzio di giornalismo investigativo di cui “Repubblica” è parte, è in grado di svelare nuove circostanze che collegano il ministro laburista dell’Economia maltese, Chris Cardona, ad Alfred De Giorgio, uno dei tre uomini detenuti e accusati di essere gli esecutori materiali dell’omicidio di Daphne. La prima: due testimoni riferiscono che il 29 giugno 2017, quattro mesi prima dell’autobomba che uccise Daphne, il ministro e Alfred De Giorgio parteciparono a una festa di addio al celibato in una villa di Fawwara, paese a ovest di Valletta. La seconda: tabulati telefonici acquisiti dall’inchiesta della magistratura e della polizia maltesi documentano come, nell’ottobre del 2016, un armatore, oggetto del lavoro di inchiesta di Daphne sul contrabbando clandestino di greggio, subito dopo aver parlato con Daphne, aveva avuto una conversazione telefonica con il ministro Cardona e quindi con lo stesso Alfred De Giorgio. Due fatti che smentiscono la versione evasiva fornita da Cardona nell’aprile scorso sui suoi rapporti con De Giorgio e riaprono la questione dei legami tra il “Mondo di Sotto” dei traffici illegali maltesi, cui l’omicidio di Daphne venne commissionato, e uomini del gabinetto del premier laburista Joseph Muscat.
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Così il governo maltese rimuove le proprie responsabilità
Perché il ministro Cardona ha incontrato uno dei killer della giornalista prima e dopo l'assassinio? di Carlo Bonini
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Quel vascello dei trafficanti nella secca al largo di Valletta
A sole 12 miglia a est di Malta c’è una secca al di fuori dalle acque territoriali, dove i trafficanti si possono incontrare
di Cecilia Anesi, Lorenzo Bagnoli, Giulio Rubino (Irpi)
17 Black

Nell'inchiesta sulla "17 Black" i misteri dell'omicidio
di Carlo Bonini, Jacob Borg, Stephen Grey e Tom ArnoldEcco chi si nascondeva dietro la società degli Emirati Arabi destinata a trasferire "commissioni" per 2 milioni di dollari a due figure chiave del Governo laburista maltese. Una nuova puntata dell'inchiesta permanente del "Daphne Project" coordinato da "Forbidden Stories"