Algoritmo
Paolo ZelliniCento voci in cento parole per cento scrittori
Un dizionario d’autore dei primi cento numeri
Algoritmo
Paolo ZelliniSaranno gli algoritmi a governarci? Dalle tecniche industriali alla diagnostica medica, dai social network al volo degli aerei, ci affidiamo, consapevoli o no, a complesse procedure, gli algoritmi appunto, a cui deleghiamo operazioni che da soli non sapremmo eseguire. Un articolo dell’Economist ci avverte che i computer diventeranno assistenti degli psichiatri. Ma che cosa è un algoritmo? Anzitutto è un processo, una sequenza di operazioni che deve soddisfare almeno due requisiti: a ogni passo è già deciso, in modo deterministico, quale sarà il passo successivo, e la sequenza deve essere effettiva, cioè tendere a un risultato concreto, reale e virtualmente utile
Matematico e saggista, è nato a Trieste nel 1946. Insegna Analisi numerica all’università di Roma Tor Vergata.
Numero 15, 12 marzo 2017Alpinismo
Nives MeroiIn montagna non mi interessa la competizione, ma tirare fuori da me le migliori capacità. Non contro gli altri ma attraverso la collaborazione, all’interno di una cordata o una spedizione. Sono più di trent’anni che io e Romano (Romano Benet, il suo compagno, ndr) andiamo in montagna. Siamo due solitudini che vanno su ognuna al suo passo, e ci ritroviamo alla fine. La parte alpinistica è solo un pezzo del viaggio. C’è chi si fa portare al campo base in elicottero, va e torna in quindici giorni: non so cosa veda così. Fare il cammino in due, arrivare in cima e guardarsi intorno e mettere insieme le prospettive, ti dà la possibilità di fare un dipinto più ricco
Alpinista, è nata a Bonate Sotto (Bergamo) nel 1961. Ha scritto “Non ti farò aspettare. Tre volte sul Kangchendzonga, la storia di noi due raccontata da me” (Rizzoli)
Numero 3, 11 dicembre 2016. Intervista di P. CognettiAmore
Natalia AspesiIn venticinque anni il mondo è cambiato sino a stravolgersi, solo i sentimenti non sono cambiati. Le lettere alla mia rubrica hanno documentato diversi modi di volerli vivere. Se la cronaca ci racconta le tragedie molto contemporanee della gelosia, le lettere sono passate, soprattutto da parte delle donne, dal senso di colpa del tradimento alla sua funzione di farmaco della vita coniugale, gli uomini non nascondono più la fede nuziale e vivono grandi amori amando la famiglia, le amanti continuano ad accettare il secondario ma non sempre illusorio, e si svegliano solo quando lui taglia, non tanto per devozione alla sposa quanto per un’altra signora
Giornalista e scrittrice, è nata a Milano nel 1929. Il suo ultimo libro è “Delle donne non si sa niente. Le italiane. Come erano, come sono, come saranno” (Il Saggiatore)
Numero 37, 13 agosto 2017Anni 80
Luca GuadagninoDegli Anni 80 ho una memoria affettiva profonda di un tipo di piacere sensoriale del mio contemporaneo. Certe musiche ti arrivavano e diventavano parte del tuo immaginario. C’era qualcosa di bizzarro, strano, trasversale. Hanno funzionato come un rene per impedire che passassero tutti quei succhi Seventies che erano necessari, secondo me. E poi c’è stata una rielaborazione, una riscrittura completa degli anni Settanta che sono diventati gli anni brutti, neri, che hanno creato il disastro di una generazione narcisa, quella del ’68. Tutta questa rilettura folle. Per me gli Anni 80 sono un doppio movimento: affettività imbelle e consapevolezza dell’orrore
Regista, è nato a Palermo nel 1971. Il suo ultimo film “Chiamami col tuo nome” (2017) ha vinto l’Oscar come miglior sceneggiatura non originale. A gennaio uscirà “Suspiria”
Numero 66, 4 marzo 2018. Intervista di A. FinosAntifascista
Paolo TavianiA San Miniato mio padre era l’unico antifascista. Da bimbi ci insegnavano che il mondo intorno era fascista. Mio padre era sempre più assente. Poi un giorno mia madre ci manda a portargli il cibo, è nascosto nel campanile. Tornando, sulla collina papà ci racconta tutto: l’orrore del fascismo, la lotta. Senza dirlo ai miei io vendo i pattini per comprare una Beretta, con altri vogliamo andare incontro agli inglesi. Avevamo paura, non eravamo eroi. Ma aver visto il male soccombere grazie alla forza del bene ci ha fatto vivere momenti di felicità immensa, e ci ha dato grande forza e fiducia nelle tante possibilità dell’uomo. E per questo ringrazio ancora nostro padre
Regista e sceneggiatore, è nato a San Miniato (Pisa) nel 1931. Il suo ultimo film, girato con il fratello Vittorio scomparso lo scorso aprile, è “Una questione privata” (2017)
Numero 87, 5 agosto 2018. Intervista di A. FinosApolide
Jhumpa LahiriOggi alla domanda “dove ti trovi?” rispondo “da nessuna parte”, anzi “in continuo movimento”. Insieme alla mia famiglia in questi anni mi sono spostata tra Brooklyn, Roma e Princeton. Anni fa quando arrivavo a Roma ero euforica, avevo il cuore aperto. Adesso non è più così. Quello scoglio al quale mi ero attaccata e che mi faceva sentire sicura inizia a mostrare le sue parti taglienti. Ma è necessario, noi scrittori dobbiamo abbracciare questo tipo di disagio, continuare a sentirci sempre un po’ stranieri. Il mio disagio non è legato solo all’Italia. Quando vado in India è lo stesso. Da come mi vesto a come parlo a come cammino, non mi sento uguale agli altri
Scrittrice, è nata a Londra nel 1967 da genitori bengalesi. Il suo ultimo libro pubblicato in Italia, scritto direttamente in italiano, è “Dove mi trovo” (Guanda)
Numero 90, 26 agosto 2018. Intervista di R. De SantisAuschwitz
Edith BruckDissero a noi ragazze che ci avrebbero dato razione doppia se avessimo portato dei giubbotti ai soldati che stavano alla stazione. Non ce la feci a sostenere il peso. Una parte la gettai nella neve. Le altre fecero come me. Un tedesco chiese chi era stato a buttarli. Nessuna rispose. Quello minacciò che avrebbe ucciso una di noi ogni minuto. Feci un passo avanti. Lui cominciò a picchiarmi. Mia sorella gli si gettò contro, eravamo a terra. Ci abbracciammo, convinte di essere morte. Il soldato si fermò e disse: “Se oggi due puzzolenti ebree hanno il coraggio di mettere le mani addosso a un tedesco, allora solo per questo coraggio meritano di sopravvivere”
Scrittrice e poetessa ungherese naturalizzata italiana, è nata in Ungheria nel 1932. Il suo ultimo libro è “Versi vissuti. Poesie (1975-1990)” pubblicato da Eum edizioni
Numero 22, 30 aprile 2017. Intervista di A. GnoliAutofiction
Michele MariFiction viene dal latino fictio, dal verbo fingo, significa fare, costruire: l’autofiction sarà dunque un modo per determinarsi un’identità, una “vera” identità, comunque più vera, in termini di senso, dell’identità biograficamente intesa. Confliggono, qui, vita e letteratura, o non sarà piuttosto la seconda a definire e significare la prima rendendola letteralmente dicibile e memorabile? Se il Marcel narrato nella Recherche fosse meccanicamente Proust, non avremmo letteratura ma solo un memoriale; se non fosse anche Proust avremmo narrazione allo stato puro, qualcosa di così difficilmente immaginabile che per averne idea dobbiamo pensare ai poemi omerici
Scrittore, è nato a Milano nel 1955. Insegna Letteratura italiana all’Università Statale di Milano. Il suo ultimo libro è “Leggenda privata” (Einaudi)
Numero 36, 6 agosto 2017Autorità
Noam ChomskyIl motto degli uomini di Donald Trump è il seguente: se noi diciamo che non esiste affatto il riscaldamento globale, vuol dire che davvero il riscaldamento globale non esiste. E non importa se gli scienziati ci smentiscono. Io penso che la creazione dei fatti alternativi sia una conseguenza dell’allentamento dei legami sociali. Una volta credevamo che un duro lavoro, sacrifici, dedizione ai valori (nel caso degli States ai valori cristiani) fossero sufficienti perché le cose funzionassero. E, invece, scopriamo che niente funziona. E se nulla funziona, perché allora dobbiamo avere fiducia nelle autorità morali, politiche, scientifiche?
Linguista, è nato a Filadelfia nel 1928. Il suo ultimo libro pubblicato in Italia è “2 minuti all’Apocalisse. Guerra nucleare & catastrofe ambientale” (Piemme)
Numero 43, 24 settembre 2017. Intervista di W. GoldkornBambine
F. Cavallo - E. FavilliUno studio di Science dice che a sei anni le bambine credono già di essere meno brave dei maschi anche se prendono mediamente voti più alti. Com’è possibile? Chi ha messo loro in testa che i maschi sono ontologicamente più bravi? Provate a guardare i libri che avete in casa. Ci saranno classici con bambine intraprendenti come Pippi Calzelunghe e Matilde. Libri meravigliosi più recenti come Ada la Scienziata e L’evoluzione di Calpurnia. Ma provate a contare, quanti sono i libri per bambini con protagoniste femminili? E quando ci sono, cosa fanno? Parlano? Lavorano? O stanno solo lí ad aspettare che qualcuno le salvi, o al massimo ad aiutare l’eroe di turno?
Scrittrici, sono le autrici di “Storie della buonanotte per bambine ribelli. 100 vite di donne straordinarie” (Mondadori), di cui nel 2018 è uscito il secondo volume
Numero 63, 11 febbraio 2018Bandiera
Elisa Di FranciscaHo portato la bandiera europea ai Giochi di Rio rischiando una sanzione. È stato un gesto di unione e contro la paura. Essere europei vuol dire appartenere a qualcosa: a un popolo, una famiglia, una tradizione. Per me, e penso per ogni sportivo, il concetto di appartenenza è cruciale. Rappresentare un Paese, mettere la maglia e cantare un inno, è quello che ci definisce come atleti e persone. Da bambina sognavo di vincere alle Olimpiadi, ma soprattutto di entrare in nazionale. La prima volta che ho indossato i colori dell’Italia è stata un’emozione indelebile. Si vince e si perde. Ma quell’emozione lì non cambia. E noi italiani, europei lo siamo nel profondo
Campionessa olimpica di scherma, specializzata nel fioretto, è nata a Jesi nel 1982. Medaglia
Numero 16, 19 marzo 2017. Intervista di A. ReticoBibbia
Ágnes HellerNella Bibbia il fato non decide. Non accade ciò che vogliono gli uomini o le donne, e tuttavia nulla accade indipendentemente dalla loro volontà. David si rivolge spesso a Dio di fronte a una battaglia implorandolo di anticipargli gli esiti della sua decisione. Ascolterà soltanto lui. David si comporterà poi secondo il “consiglio di Dio”, e cioè secondo la propria intuizione. E tuttavia David non si rivolge mai a Dio per un consiglio quando deve prendere una decisione riguardo a altri esseri umani, che siano mogli, figli, concubine, generali, o il suo popolo. Sa che in questi casi Dio non elargisce mai consigli, farà decidere l’uomo da sé. Gli uomini decidono liberamente
Filosofa ungherese, è nata a Budapest nel 1929. Il suo ultimo libro pubblicato in Italia è “La memoria autobiografica” (Castelvecchi Editore)
Numero 30, 25 giugno 2017Brexit
Julian BarnesIl ministero dell’Interno, quando a capo c’era Theresa May, aveva la prassi di ricorrere contro qualsiasi sentenza sgradita in materia di immigrazione. Ora è come se il voto per la Brexit avesse dato loro il permesso di purificare il Paese. E qual è la visione brexitiana della nostra futura nazione purificata? Un miscuglio di Merry England, Paese dei balocchi e Singapore. Impoveriti moralmente perché stiamo tagliando i ponti con l’Europa cerchiamo rifugio sotto l’ascella odorosa di Donald Trump. Cosa finiremo per diventare? Forse una sorta di Belgio Più Grande con valori quasi americani
Scrittore, è nato a Leicester nel 1946. Il suo ultimo libro pubblicato in Italia è “L’unica storia” (Einaudi). Nel 2011 ha vinto il Man Booker Prize per “Il senso di una fine”
Numero 23, 7 maggio 2017Camminare
Vittorio LingiardiColpisce che la psicoanalisi, l’attività più sedentaria del mondo, abbia come musa una donna che cammina, la Gradiva immortalata da Freud. Ma camminare è un’attività fisica che appartiene alla mente, perché è capace di svuotarla o di riempirla, come noi vogliamo o ancor più come non vogliamo, invita al rispetto del silenzio e della lentezza. Analitici sono dunque il cammino-natura di Thoreau, il cammino-preghiera di Herzog e quello di Thomas Bernhard che in un piccolo libro intitolato Camminare dice così: “Nulla è più istruttivo del veder camminare uno che pensa, così come nulla è più istruttivo del veder pensare uno che cammina”
Psichiatra e psicoanalista, è nato a Milano nel 1960. Insegna Psicologia dinamica all’ Università La Sapienza di Roma. Il suo ultimo libro è “Diagnosi e destino” (Einaudi)
Numero 87, 5 agosto 2018Canone
Harold BloomQuando la notte mi sveglio cerco conforto recitando Whitman, Shakespeare, ma anche Wallace Stevens, Yeats, García Lorca, Machado, Neruda, Lope de Vega, Calderón de la Barca, Cervantes. Sono la mia religione. Oggi però la letteratura non sa più essere autoritaria, diventa sempre più irrilevante. Gli studi umanistici sono morti a causa della loro eccessiva politicizzazione, dal marxismo al femminismo. Del resto, tutto ciò che viene politicizzato muore. Se dovessi aggiornare il Canone con i contemporanei metterei McCarthy con Meridiano di sangue, Il teatro di Sabbath di Roth, Underworld di DeLillo e poi Pynchon con L’incanto del lotto 49 e Mason & Dixon
Critico letterario, è nato a New York nel 1930. Professore emerito a Yale, il suo libro più famoso è “Canone occidentale” (1994). L’ultimo libro è “Lear: The Great Image of Authority”
Numero 35, 30 luglio 2017. Intervista di A. GuerreraCantare
David ByrneMi sono esibito con il gruppo Choir! Choir! Choir!, una formazione che si rivolge al pubblico che ha davanti e prepara un arrangiamento musicale da cantare tutti insieme. Che succede quando si canta insieme a un sacco di altre persone? Far parte di un gruppo, abbandonarsi alla collettività, è un’emozione straordinaria. Si diventa parte di qualcosa più grande, e c’è qualcosa della nostra stessa natura che ci ripaga. Quando abbandoniamo la nostra individualità proviamo una sensazione di pura estasi. L’altra cosa che ho notato riguarda l’atto fisico del cantare: suppongo che coinvolga molte aree del sistema nervoso centrale, che rilasci endorfine
Musicista, è nato a Dumbarton (Scozia) nel 1952. Fondatore dei Talking Heads, il suo ultimo album è “American Utopia”
Numero 67, 11 marzo 2018Carne
Stefano LibertiL’allevamento intensivo permette di produrre carne a basso prezzo. Ma è davvero così basso come viene percepito? Nel computo non vengono calcolati i costi ambientali, sanitari e sociali della produzione. Lontano dall’immagine bucolica della mucca che pascola nei campi, l’allevamento somiglia sempre più a una fabbrica. Gli animali diventano componenti industriali da far crescere alla massima velocità e poi scomporre per un consumatore che deve sapere il meno possibile sull’origine di ciò che mangia. Sono veri e propri animali-macchina, programmati geneticamente per ingrassare tutti allo stesso modo ed essere macellati tutti allo stesso grado di crescita
Giornalista e scrittore, è nato a Roma nel 1974. Il suo ultimo libro è “I signori del cibo. Viaggio nell’industria alimentare che sta distruggendo il pianeta” (minimum fax)
Numero 91, 2 settembre 2018Censura
Bernardo BertolucciCom’è andata? Ultimo tango fu un incredibile incasso, ma dopo tre mesi fu sequestrato. Tornò in sala e fu risequestrato. Poi condannato definitivamente. Sparì. Poi negli anni Ottanta mi invitano con un mio film a scelta all’estate romana di Nicolini. Mi torna in mente una copia sottotitolata in un sottoscala della Fono Roma. I ragazzi la trovano, la proiettano. Il giudice li convoca: “Da dove viene la copia?”. “Ce l’ha data il regista Fassbinder”. Ma lui era morto da tre mesi. Poi il giudice Marino mi interroga. Sono passati dieci anni, il concetto di oltraggio al pudore e all’onore sessuale è cambiato. Il film viene liberato ed esce di nuovo...
Regista, è nato a Parma nel 1941. Nel 1988 ha vinto l’Oscar per “L’ultimo imperatore”. Il suo ultimo film è “Io e te” (2012), dal romanzo di Niccolò Ammaniti
Numero 70, 1 aprile 2018. Intervista di A. FinosCento
Mario CalabresiQuando Robinson è nato, quasi due anni fa, Donald Trump era appena stato eletto ma non era ancora entrato alla Casa Bianca, noi eravamo appena stati a Cracovia sulle tracce di una poetessa molto speciale come Wisława Szymborska, il premio Nobel per la letteratura era in buona salute, l’unico scandalo che gli si attribuiva era di non aver mai premiato Philip Roth (che viveva sereno a casa sua leggendo ma non più scrivendo) e Harvey Weinstein era solo il produttore di Pulp Fiction e di Shakespeare in Love: la tempesta non aveva ancora spazzato via i predatori sessuali di mezzo mondo. Eppure la febbre si poteva già misurare chiaramente, tanto che questo inserto è stato pensato come un’isola di approdo per salvarsi dal naufragio, come una scommessa ambiziosa sulla carta e sull’amore per la lettura in tempi in cui tutto è frammentato e ridotto a slogan. Ora che tagliamo il traguardo dei cento numeri abbiamo deciso di celebrarlo con cento parole: un piccolo dizionario d’autore — interpretato per immagini dai nostri illustratori — creato scegliendo il meglio di tutto quello che siamo stati capaci di mettere in campo in queste cento settimane. Cento ancoraggi, punti fermi per riflettere e leggere il cambiamento. Ogni voce è firmata dagli scrittori e dagli artisti che abbiamo ospitato, da Marina Abramović a Zerocalcare, da Eraldo Affinati a Banana Yoshimoto, da Margaret Atwood a Michael Walzer. Un dizionario dunque senza nessuna pretesa di completezza: al contrario, una scelta guidata dalla passione e dalla curiosità. Cento sono anche le copertine riprodotte nella doppia cover di questo specialissimo numero cento. Domani è di nuovo lunedì, il centesimo anche questo in cui ci riuniamo a pensare il prossimo numero, con l’idea di provare a leggere e amare il mondo, senza perdersi e senza farsi scoraggiare.
Giornalista, direttore di Repubblica
27 novembre 2016: il primo numero di RobinsonCibo
Carlo PetriniLa deriva produttivista che ha attanagliato il sistema alimentare ha trasformato il cibo in commodity e gli animali in oggetti, privilegiando l’utile al sensato. È da lì che bisogna ripartire, ritrovando più consapevolezza, conoscendo la storia di quello che si ha nel piatto, limitando così anche lo spreco, ancora più grave nel caso di prodotti di origine animale. Così, ancora una volta, il cibo diventa strumento per impostare le basi di una rivoluzione che non è solo alimentare, ma integrale, e che ci vede uniti nello stesso fronte, tutto fuorché nostalgico dei tempi andati, bensì proiettato verso un futuro che vuole difendere la bellezza del pianeta. In tutte le sue diversità
Gastronomo, sociologo, scrittore, è il fondatore di Slow Food: è nato a Bra (Cuneo) nel 1949. Il suo ultimo libro è “Slow Food. Storia di un’utopia possibile” (Giunti/Slow Food)
Numero 91, 2 settembre 2018Clima
Amitav GhoshIl cambiamento climatico dovrebbe essere la principale preoccupazione degli scrittori di tutto il mondo — e non è così, mi pare. Ma perché? Forse le correnti del surriscaldamento globale sono troppo impetuose per navigarle coi consueti vascelli della narrazione? La verità è che se certe forme letterarie sono incapaci di vedersela con simili flutti, significa che hanno fallito, e i loro fallimenti dovranno essere visti come un aspetto del più generale fallimento immaginativo e culturale che sta al cuore della crisi climatica. Questa nostra epoca, così fiera della propria consapevolezza, verrà definita l’epoca della Grande Cecità
Scrittore e antropologo, è nato a Calcutta nel 1956. Il suo ultimo libro pubblicato in Italia è “La grande cecità. Il cambiamento climatico e l’impensabile” (Neri Pozza)
Numero 17, 26 marzo 2017Colonialismo
Wole SoyinkaIn molti Paesi africani è ancora in atto uno scontro fra libertà e potere. E in alcuni di essi sono infinite le ragioni che spiegano la miseria e la violenza che li funesta, non ultima però il brutale colonialismo di cui sono stati vittima in un recente passato. L’Africa è stata campo di battaglia per molte guerre che sono partite dall’esterno. È stato terreno fertile per la Guerra fredda. Era il capitalismo contro comunismo e nulla aveva a che fare con le condizioni reali delle persone. Oggi, in molte nazioni ancora governa il surrogato del colonialismo tramite regimi compiacenti e corrotti creati dalle ex forze coloniali per assicurarsi che il potere resti nelle loro mani
Scrittore, drammaturgo e poeta nigeriano, è nato nel 1934. Premio Nobel per la letteratura nel 1986. Il suo ultimo libro pubblicato in Italia è “Sul far del giorno” (La nave di Teseo)
Numero 70, 1 aprile 2018. Intervista di P. Del ReCorpo
Valeria ParrellaDio, guardami dai mali fisici: ché a quelli morali ci penso io” intona la preghiera di Oscar Wilde. Senza il corpo non saremmo nulla. Al corpo si indica, puntando il dito verso il cuore, per dire: sono io. Il corpo è l’interfaccia che mi consente di stare al mondo. Anime magnifiche, menti potenti immobilizzate a letto da tetraplegie decidono di morire perché vogliono ancora sentire e vivere attraverso il corpo. Sull’altra sponda del fiume corpi giovani sopravvivono a menti spente che non hanno più pensieri, e vi sopravvivono di movimenti meccanici come cyborg. È per questo che l’eutanasia e il fine accanimento terapeutico fanno paura: ci interrogano sul corpo
Scrittrice, è nata a Torre del Greco (Napoli) nel 1974. Il suo ultimo libro è “Enciclopedia della donna. Aggiornamento” (Einaudi)
Numero 66, 4 marzo 2018. Intervista di A. FinosCultura
Donald SassoonL’élite dice: essere colti vuol dire avere letto Tolstoj, Proust e non avere letto Harmony. È il modo che ha per auto-definirsi. Poi, come è evidente, all’interno delle élite c’è una discussione interminabile sui valori estetici, su cosa è dentro e cosa è fuori. “No, ma Agatha Christie però...”. In ogni caso, l’influenza delle élite è tale che, condizionando programmi scolastici e universitari, condiziona anche il marketing. Allunga la vita degli oggetti culturali: pensi al vostro Manzoni. Quanti contemporanei dei Promessi sposi sono spariti? Il bestseller del 1919 non lo ricordiamo più, ma ricordiamo Proust, che non fu affatto un bestseller
Storico britannico, è nato al Cairo nel 1946. È professore emerito di Storia europea comparata al Queen Mary College di Londra. L’ultimo libro è “Quo vadis Europa?” (Castelvecchi)
Numero 27, 4 giugno 2017. Intervista di P. Di PaoloCuriosità
Amos OzCredo che i rimedi migliori contro i fascismi siano la curiosità, il senso dell’umorismo, l’apertura mentale, e una certa capacità di indossare i panni degli altri. La curiosità è una forza morale. Un prerequisito per l’elaborazione del pensiero. È fuor di dubbio. Tuttavia la curiosità è anche una benedizione morale. Penso che una persona curiosa sia una persona migliore. Una moglie, un marito migliore, un vicino migliore. Per dirla tutta, credo anche che un curioso sia un amante migliore rispetto a una persona che non lo è. La curiosità è liberatoria. Se fossimo più curiosi, aperti e fantasiosi sono certo che il mondo diventerebbe un luogo più bello
Scrittore, è nato a Gerusalemme nel 1939. Il suo ultimo libro pubblicato in Italia è “Finché morte non sopraggiunga” (Feltrinelli)
Numero 81, 24 giugno 2018Digitale
Luciano FloridiIl digitale provoca trasformazioni radicali, aggiungendo l’elaborazione automatica delle informazioni alla loro registrazione e trasmissione. Le società avanzate vivono e prosperano solo grazie alle strutture digitali che le sostengono. È ormai impossibile concepire il mondo senza digitale, basti pensare alla finanza o ai trasporti. Quella che è stata per millenni una connessione tra sviluppo e tecnologie è diventata una dipendenza. Da motore di sviluppo, le tecnologie dell’informazione e comunicazione sono diventate condizione necessaria di supporto delle nostre vite. Così la storia è diventata ancora “più storica”: siamo passati dalla storia all’“iperstoria”
Filosofo, è nato a Roma nel 1964. Il suo ultimo libro è “La quarta rivoluzione. Come l’infosfera sta trasformando il mondo” (Raffaello Cortina editore)
Numero 39, 27 agosto 2017Dio
Marilynne RobinsonSpesso le persone sono indotte ad accettare l’idea che il sacro è un concetto privo di significato, pur non sentendo veramente che ciò sia vero. So che corro il rischio di generalizzare la mia esperienza, ma per me non si tratta di portare Dio al centro, quanto semplicemente di abbracciare il fatto che è già lì. Gli insegnamenti della fede sono esigenti, a volte impossibili, ma la visione che offrono di verità e santità non può scendere a compromessi con l’avidità e l’odio. Il dolore è un grande mistero. La narrativa cristiana è un potente riconoscimento di questo dato di fatto
Scrittrice e saggista statunitense, è nata nel 1943. Il suo ultimo libro pubblicato in Italia è “Quando ero piccola leggevo libri” (minimum fax)
Numero 79, 3 giugno 2018. Intervista di P. RodariDivulgazione
Piero AngelaQuando si parla di cultura in Italia s’intende quasi soltanto quella di tipo letterario, artistico, filosofico. Oggi è invece estremamente importante diffondere cultura scientifica per capire le profonde trasformazioni che scienza e tecnologia stanno provocando in ogni campo. C’è però un problema: il linguaggio. La scienza è piena di cose straordinarie che si possono spiegare usando la creatività e immaginandosi a chi ci rivolgiamo. Spesso non parliamo a persone poco colte ma a persone che hanno cultura ma non in quel campo specifico: un avvocato quanto ne sa di particelle? E un critico d’arte cosa conosce della biologia?
Scrittore e divulgatore, è nato a Torino nel 1928. Il suo ultimo libro è “Il mio lungo viaggio. 90 anni di storie vissute” (Mondadori)
Numero 13, 26 febbraio 2017Donne
Anna BravoLe donne non sono soltanto vittime, ma soggetti dotati di potere: avere un potere piccolo non è la stessa cosa che non averne alcuno. Questo deve essere riconosciuto, perché altrimenti riduciamo il femminile all’inconsistenza di una fogliolina al vento. Siamo sufficientemente accorte per distinguere tra il corteggiamento goffo e la vera molestia. Lo schema del #MeToo — denuncia, esecrazione pubblica, autocritica, punizione esemplare — fa venire in mente i “processi popolari” della rivoluzione culturale cinese. Lì i professori condannati andavano a zappare, qui Kevin Spacey viene ripudiato. È il trionfo del radicalismo puritano
Storica. Ha insegnato Storia sociale all’Università di Torino. Il suo ultimo libro è “Raccontare per la storia” (Einaudi)
Numero 59, 14 gennaio 2018. Intervista di S. FioriEconomia
Stefano MassiniIn fondo è vero che l’economia ha molto a che fare con la paura. V’è dunque una carne nell’alta finanza? Parrebbe di sì. È evidente che una componente emotiva abita i meandri di Wall Street, tenendo fior di capitali appesi al filo di un attacco d’ansia. Altro che algoritmi. Nel celebre Lunedì Nero del 1987, quando la Borsa di NY perse oltre il 22%, si narra che l’indice iniziò la picchiata anche a causa dei venditori di hot-dog, i cui chioschi deserti in piena pausa pranzo atterrirono Manhattan: qualche diavolo di incognita stava impegnando gli agenti al punto di farli digiunare, e ciò bastò a scatenare un diluvio di vendite. Non vi sembra un episodio simbolo?
Scrittore, saggista e drammaturgo, è nato a Firenze nel 1955. Il suo ultimo libro è “55 giorni. L’Italia senza Moro. Volti, immagini, storie da un paese in bilico” (Il Mulino)
Numero 65, 25 febbraio 2018. Intervista di R.De SantisEuropa
Ian McEwanGli ultimi 20 anni dimostrano che la democrazia liberale non è inevitabile, ma occupa una fascia ristretta nello spettro politico globale. Come dimostrano le esperienze di Francia, Gran Bretagna, Usa, Polonia e Ungheria, la democrazia liberale è fragile, bisognosa di un rinnovamento costante. Il progetto dell’Ue è sottoposto a pressioni enormi: Russia ostile, Stati Uniti meno amichevoli, crisi migratorie, populismi che danno opportunità all’ambizioso demagogo del momento. Se l’Europa cade nei vecchi, barbari nazionalismi, la storia ci suggerisce che anche la Gran Bretagna soffrirà e sarà trascinata in sanguinose vicende. Come ci è già successo tante volte
Scrittore e sceneggiatore inglese, è nato a Aldershot (Hampshire) nel 1948. Il suo ultimo libro pubblicato in Italia è “Nel guscio” (Einaudi)
Numero 27, 4 giugno 2017. Intervista di P. Di PaoloFake
David GrossmanUn istante dopo avere brutalmente assassinato il marito e la sua amante Clitennestra apre le porte del palazzo e annuncia a chi la attende là fuori: “Dire l’opposto a quanto prima io dissi per opportunità, non è vergogna”. Spero che Trump paghi a Clitennestra i diritti d’autore. Ha formulato lo slogan della sua campagna elettorale! Ho l’impressione che l’elezione di Trump abbia portato all’estremo (e al governo) una visione del mondo secondo la quale non esiste una “verità assoluta” ma ci sono fatti e “fatti alternativi”. C’è apparenza e c’è sostanza e non c’è nessun legame tra le due. C’è un tipo di stampa che dice la verità e ci sono le “fake news”
Scrittore, è nato a Gerusalemme nel 1954. Il suo ultimo libro pubblicato in Italia è “Applausi a scena vuota” (Mondadori)
Numero 15, 12 marzo 2017Fantasy
Licia TroisiIl fantasy si basa su questo: il lettore ti viene dietro perché sei credibile, se fai un errore è finita. Ed è faticoso: per l’ultima saga avevo oltre sessanta pagine di appunti con le caratteristiche del mondo dal punto di vista geografico, politico, le popolazioni, la flora, la fauna… Tanti adolescenti si sono riconosciuti nei miei primissimi personaggi perché c’era la mia adolescenza messa sotto metafora. Finisco sempre per parlare di cose che mi riguardano, anche se non ne sono cosciente. Mi rendo conto di cosa sto raccontando sotto metafora quando ho finito. Allora guardo indietro e dico: vedi, ho raccontato questo episodio della mia vita
Scrittrice, è nata a Roma nel 1980. Il suo ultimo libro è “L’isola del Santuario”, terzo e ultimo capitolo della “Saga del Dominio” (Mondadori)
Numero 98, 21 ottobre 2018. Intervista di I. ZaffinoFelicità
Andrea CamilleriL’aspetto che più mi piace della felicità è che è duplicabile, se riesci a rinnovare dentro di te la memoria di un momento felice, quell’evento ha ancora un’eco di felicità. La felicità è un istante, l’accensione di un fiammifero che in quei pochi secondi di luce ti permette però di vedere a lungo. Per esempio una mattina in campagna sentii a un tratto l’odore della citronella. Ecco, io mi fermai, non feci più un passo, restai immobile a respirarne l’odore che mi riempiva i polmoni, me li slargava e in quel momento mi sentii in armonia, con me stesso, con le persone vicine e quelle lontane, con gli uomini e le donne che abitavano l’altra parte dell’emisfero della Terra
Scrittore, è nato a Porto Empedocle (Agrigento) nel 1925. Il suo ultimo libro è “Ora dimmi di te. Lettera a Matilda” (Bompiani)
Numero 67, 11 marzo 2018Festival
Sonia BergamascoFestival. Estraggo dalla parola il cuore e leggo: festa. L’offerta di un festival differisce (o dovrebbe) dalla programmazione “feriale” in quanto proposta di uno sguardo imprevisto, eccedente. Collettore di idee e propulsore di energie nuove. Un festival non dovrebbe essere quindi solo “il meglio di”. Nella mia esperienza, l’occasione è stata preziosa quando è diventata un luogo di sperimentazione espressiva. Specchio e misura di questa verifica è la relazione con il pubblico che si sente investito del ruolo di coprotagonista di un evento “speciale”. È questo il nucleo segreto della festa. Consentire a pubblico e artisti di condividere l’emozione della scoperta
Attrice e regista teatrale, è nata a Milano nel 1966. L’ultimo film che ha interpretato è “Come un gatto in tangenziale”, regia di Riccardo Milani (2017)
Numero 78, 27 maggio 2018Fiabe
Amélie NothombViviamo in una società senza misticismo, in cui non c’è più niente di verticale. Le persone si aggrappano a identità fittizie, spesso semplicemente per paura. C’è stata sempre, in ogni epoca, ma oggi sembra albergare ovunque. Mi scrivono adolescenti che hanno paura di tutto, del sesso, della cultura, di crescere. Sono spaventati. Nelle fiabe la paura è sempre un pericolo reale, motivato, mai astratto. Però cosa fa l’eroe della fiaba? Ha paura, sì, ma non si sottrae. Va ad affrontare la paura nel punto in cui nasce. Qualche volta finisce bene, qualche volta finisce meno bene, però le fiabe ci insegnano che non è mai inestirpabile, mai. Questa è la grande lezione delle fiabe
Scrittrice, è nata a Etterbeek (Bruxelles) nel 1966. Il suo ultimo libro pubblicato in Italia è “Colpisci il tuo cuore” (Voland)
Numero 58, 7 gennaio 2018. Intervista di P. Di PaoloFotografo
Sebastião SalgadoQuando lavora, il fotografo è un cowboy solitario. Solo con le sue idee, i suoi dubbi e le sue emozioni. Ogni fotografo porta con sé suo padre e sua madre, il suo villaggio, i libri, la politica, tutto si fonde in un’unità che sei solo tu. Io sono diventato fotografo tardi, dopo aver provato a diventare avvocato, economista, ingegnere… Un giorno scoprii la fotografia, un caso. Mi dicono spesso: Sebastião, sei un artista, io rispondo no, sono solo un fotografo. È un’occasione rara: noi fotografi abbiamo meno di due secoli di esistenza, forse fra venti anni non ci saremo più. Sono fortunato, mi è stato concesso vivere nell’epoca giusta
Fotografo brasiliano, è nato nel 1944. Più volte nominato fotografo dell’anno per il World Press Photo. Il suo ultimo libro pubblicato in Italia è “Altre Americhe” (Contrasto)
Numero 68, 18 marzo 2018. Intervista di M. SmargiassiFrontiera
Maylis de KerangalHanno cominciato a scavare la fossa comune. Il sudore gocciolava intridendo la camicia, la maglietta, formando un’aureola scura sulla schiena. Uomini fuori dal comune, ho pensato. L’operazione che portavano avanti da mesi per dare degna sepoltura a quelli che morivano attraversando la frontiera, il paziente lavoro di identificazione per iscrivere il nome di queste persone e la loro storia nella memoria collettiva, richiedeva di battere quell’area alla ricerca dei corpi, di seguire il volo dei rapaci, di raccogliere i crani e i resti umani a mani nude e scavare il deserto per esumarli dalle fosse comuni improvvisate. E di bruciarsi le mani sui manici di pala e piccone
Scrittrice, è nata a Tolone nel 1967. Il suo ultimo libro pubblicato in Italia è “Corniche Kennedy” (Feltrinelli), uscito in Francia nel 2008
Numero 29, 18 giugno 2017Fumetto
Daniel PennacJean e Germaine sono apparsi brevemente nei Malaussène. Credevo che meritassero qualcosa di meglio di un romanzo. Ho pensato a un film ma non ne sarei capace. Il fumetto è a metà tra il romanzo e il cinema, si fa in due e non con una troupe di 150 persone. Il fumetto è l’arte dell’ellissi. Venti pagine di un romanzo possono essere concentrate in una tavola. Amo i grandi classici, come Hugo Pratt, Hergé e sono pronto a sfidare chiunque in “Tintinologia”, conosco alcune battute a memoria. Ho alcuni libri di culto. Little Nemo per me è uno dei più bei fumetti di tutti i tempi, insieme al Libro dei Sogni di Federico Fellini, che è aperto in bella vista nel mio salone
Scrittore francese, è nato a Casablanca nel 1944. Il suo ultimo libro pubblicato in Italia è “Mio fratello” (Feltrinelli)
Numero 61, 28 gennaio 2018. Intervista di A. GinoriFuturo
Yuval Noah HarariLa tecnologia rischia di creare una delle società più diseguali della storia con una élite che ha accesso alla nuova medicina basata su algoritmi e dati. Mentre la massa se la passerà sempre peggio. Rischiamo che il potere dei dati e quello economico coincidano con bellezza e longevità, concentrate in poche mani. E l’élite sarà aiutata da perfette manipolazioni, così da sviare l’attenzione su problemi minori. Quando le pitture rupestri si sono evolute in programmi televisivi, illudere è divenuto semplice. E in futuro gli algoritmi perfezioneranno il processo. Questo però significa che abbiamo ancora tempo. Possiamo ancora scegliere. A patto di muoversi subito
Storico e saggista israeliano, è nato a Kiryat Ata (Haifa) nel 1976. Il suo ultimo libro pubblicato in Italia è “21 lezioni per il XXI secolo” (Bompiani)
Numero 90, 26 agosto 2018. Intervista di J. D’AlessandroHippie
Lawrence FerlinghettiEravamo sul prato soffice del Golden Gate Park di San Francisco.Era il 14 gennaio 1967, un bellissimo pomeriggio. C’era il sole, c’erano migliaia di persone e c’eravamo noi: io, il mio amico Allen Ginsberg, Timothy Leary, i poeti Gary Snyder e Michael McClur. Ascoltavamo musica, cantavamo. Anche se ognuno era chiuso nella sua bolla d’illusione, nel suo mondo estatico. A un certo punto si sentì un grande “oooh” collettivo: era il tramonto, che ci faceva sperare in una nuova alba. Ginsberg era uno dei più entusiasti di quella gioiosa premessa della rivoluzione hippie. Ma, a un tratto, mi disse: “Lawrence, e se ci stessimo sbagliando?”
Poeta e scrittore, tra i maggiori esponenti della Beat Generation, è nato a New York nel 1919. Il suo ultimo libro pubblicato in Italia è “Greatest Poems” (Mondadori)
Numero 38, 20 agosto 17. Intervista di A.GuerreraIdentità
Javier CercasLa grande sfida dell’Europa consiste nel conciliare due cose che in linea di principio sembrano inconciliabili: la diversità culturale e l’unità politica. Senza la diversità culturale, l’Europa s’impoverirà in maniera irreversibile. Però, allo stesso tempo, senza l’unità politica l’Europa sembra condannata alla distruzione, perché quella diversità culturalmente tanto feconda è stata politicamente il germe degli odii etnici, delle rivendicazioni regionalistiche e dei nazionalismi sciovinisti: l’Europa dev’essere politicamente una e culturalmente plurale. Solo così, mi sembra, potrà dare il meglio di sé e non rassegnarsi all’irrilevanza
Scrittore, è nato a Ibahernando (Estremadura) nel 1962. Il suo ultimo libro pubblicato in Italia è “Il sovrano delle ombre” (Guanda)
Numero 75, 6 maggio 2018Inconscio
Massimo RecalcatiL’inconscio è un logos, anche se diverso da quello che ha ispirato la ragione filosofica classica. Quando il logos dell’inconscio è ignorato e separato dalla vita psichica, iniziano i guai. Nella vita individuale come in quella collettiva. Il passo che Freud ci consiglia è quello di pensare l’inconscio come opportunità. Non come minaccia oscura, ma come chiarore che dovremmo accogliere come un vero auspicio. Seguire la sua voce significa rispondere alla voce (“indistruttibile”) del nostro desiderio più proprio. Accogliere il logos dell’inconscio significa allargare la nostra nozione di identità in modo tale che comprenda e non escluda l’alterità del desiderio
Psicoanalista e saggista, è nato a Milano nel 1959. Il suo ultimo libro è “Contro il sacrificio. Al di là del fantasma sacrificale” (Raffaello Cortina editore)
Numero 57, 31 dicembre 2017Innovazione
Bill GatesIl problema ora è che l’innovazione non è vista come la strada perfetta per migliorare la condizione umana. Ed è giusto, perché non è pura. Non è forse vero che i social ci dividono in tribù e che questa è una cosa pericolosa? Non è forse vero che creano, specialmente nei contesti di socialità dei ragazzi, un canale per il bullismo o un desiderio di apparire perfetti nelle foto? L’intelligenza artificiale procederà così rapidamente che il lavoro subirà effetti negativi e la gente non saprà cosa fare? Questo è un momento poco felice per dire: “Prendete questi pensieri negativi e io vi mostrerò come uscirne attraverso l’innovazione”. È una tesi che non convince, al momento
Imprenditore e filantropo americano, è nato a Seattle nel 1955. È il fondatore di Microsoft, di cui oggi è Technology Advisor
Numero 62, 4 febbraio 2018. Intervista di P. GalanesIntelligenza Artificiale
Henry KissingerNel corso della storia le civiltà hanno creato strumenti per spiegare il mondo: nel Medioevo hanno fatto ricorso alla religione, durante l’Illuminismo alla ragione, nel XIX secolo alla Storia, nel XX all’ideologia. L’interrogativo più difficile sul mondo verso il quale ci dirigiamo è questo: che ne sarà della consapevolezza umana se la sua capacità esplicativa verrà superata da quella delle AI, e le società non saranno più in grado di interpretare il mondo in cui vivono in termini a esse comprensibili? In che modo possiamo definire la coscienza in un mondo di macchine che riducono l’esperienza umana a dati matematici, interpretati dalle proprie memorie?
Politico americano di origine tedesca, nato a Fürth (Baviera) nel 1923, si è trasferito negli Usa con la famiglia nel ’38, rifugiati ebrei in fuga da Hitler. Nobel per la Pace nel ’73
Numero 85, 22 luglio 2018Isolata
Caterina BonviciniL’Isola Piana è un luogo abbastanza estremo, soprattutto fuori stagione, per gente che ama davvero il mare. È un’isola minuscola dell’arcipelago sardo del Sulcis, trentatré ettari appena. La giri a piedi in venti minuti, ha un perimetro di neanche due chilometri — ma ricco, vario, che ti sorprende a ogni scoglio. La vita è scandita dal vento. Un giorno di maestrale è diverso da uno di libeccio. Non succede nient’altro. Passi il tempo a fissare le onde, la costa di fronte, l’orizzonte. Ogni tanto vedi l’ombra di un adolescente che si lancia dagli scogli — dal “9” (metri) o dal temibile “14” — è un rito di iniziazione, come tuffarsi dal molo quando parte un amico, per salutare
Scrittrice è nata a Firenze nel 1974. Il suo ultimo libro è “Fancy Red” (Mondadori)
Numero 86, 29 luglio 2018Jihad
Marc AugéDopo l’11 settembre abbiamo capito tutti che cominciava una nuova era. All’epoca parlai di una nuova Guerra dei Cent’anni, la cui posta in gioco sarebbe consistita nel sapere se l’utopia planetaria fosse realizzabile o se alla lunga avrebbero avuto la meglio “le ingiunzioni alterne della follia religiosa e della barbarie”. La questione resta senza risposta. L’islam è il più recente dei monoteismi e pretende di superare i suoi due predecessori. L’estremizzazione dei giovani nati in Europa si spiegherebbe paradossalmente con il loro desiderio di diventare individui che — data la loro emarginazione — si esprime con la conversione al radicalismo islamico
Antropologo scrittore e filosofo francese, è nato a Poitiers nel 1935. Il suo ultimo libro è “Cuori allo schermo” (Piemme)
Numero 16, 19 marzo 2017. Intervista di A. ReticoLeggere
Elena FerranteAi lettori è richiesta una collaborazione molto più impegnativa di quella che è richiesta allo spettatore. Ciò che noi “vediamo” e “sentiamo” e “tocchiamo” leggendo un libro è indotto da una potente stilizzazione del reale: i ventuno segni dell’alfabeto. Sono quelli che attivano i nostri sensi, evocano paesaggi, corpi, voci, emozioni, pensieri, etc. La maglia delle lettere, proprio perché è così finemente astratta, non è stretta come quella delle immagini. Per quanto la scrittura definisca con grande precisione ogni cosa, essa lascia per sua natura sempre dei vuoti che il lettore colma con la sua esperienza e la sua immaginazione
Scrittrice (il nome è uno pseudonimo) nata a Napoli nel ’43. L’ultimo libro è “Storia della bambina perduta”, quarto volume del ciclo “L’amica geniale” (edizioni e/o), bestseller mondiale
Numero 31, 2 luglio 2017. Intervista di V. DesalvoLeggi razziali
Lia LeviIn quel biennio 1938-39 i miei fecero di tutto per nascondermi cosa stava accadendo in Italia. Vedevo mio padre angosciato che si aggirava per casa; mia madre sempre più silenziosa; quanto a me, che frequentavo la prima elementare, fui spostata dalla scuola pubblica a una scuola ebraica. Mio padre che lavorava nelle assicurazioni era stato licenziato da un giorno all’altro. Nessuno in famiglia mi disse nulla. Lo vedevo dipingere. Non faceva che imbrattare tele e io un giorno gli chiesi: papà perché non vai a lavorare? Mi guardò asciugando il pennello e stando zitto. Capii in seguito che era solo la vergogna a renderlo muto
Scrittrice e giornalista, è nata a Pisa nel 1931. Il suo ultimo libro è “Questa sera è già domani” (edizioni e/o), vincitore del premio Strega Giovani 2018
Numero 60, 21 gennaio 2018. Intervista di A. GnoliLessico
Stefano BartezzaghiLa solidità istituzionale del vocabolario, di cui l’imponenza dell’opera editoriale è tridimensionale rappresentazione, si scioglie: le parole che erano state fissate dalla loro rispettiva definizione rientrano in gioco, con la fluidità e l’entropia delle loro relazioni semantiche. Il codice riconosce così l’esistenza di energie linguistiche non domabili, come correnti telluriche. Si può quindi usare il vocabolario in modo normativo: è corretto, è sballato. Oppure si può prenderlo per quello che è: un libro di viaggio, un manuale di zoologia fantastica, un diario collettivo, che registra i nostri usi e li organizza come può, nell’arbitrarietà assoluta, ma ergonomica, dell’ordine alfabetico
Giornalista e scrittore, è nato a Milano nel 1962. Il suo ultimo libro è “Parole in gioco. Per una semiotica del gioco linguistico” (Bompiani)
Numero 46, 15 ottobre 2017Letteratura
Salman RushdieIl contributo più efficace che la letteratura può offrire è fare in modo che le persone concordino, in quest’epoca di discordie radicali, sulle verità di quella grande costante che è la vita umana. In Germania, dopo la Seconda guerra mondiale, gli autori di quella che fu battezzata “letteratura delle macerie”, sentirono il bisogno di ricostruire la propria lingua, avvelenata dal nazismo. Avevano capito che la realtà e la verità andavano ricostruite da zero, proprio come si dovevano riedificare le città bombardate. Tocca a noi, scrittori, pensatori, giornalisti, filosofi, il compito di ricostruire la fiducia dei lettori nella realtà. E farlo con una lingua nuova, ripartendo da zero
Scrittore e saggista indiano naturalizzato britannico, è nato a Bombay nel 1947. Il suo ultimo libro pubblicato in Italia è “La caduta dei Golden” (Mondadori)
Numero 82, 1 luglio 2018Lettere
Elena StancanelliScriviamo lettere d’amore per spiegare, convincere, riparare. Per dire addio o giocare con qualcuno che non conosciamo, come fa Piera Degli Esposti dichiarando a Robert Mitchum eterna devozione. Qualcuno con le lettere riempie la lontananza, altri creano una lontananza sufficiente per riuscire ad amare. Ma nella maggior parte dei casi le lettere d’amore non servono a niente. Marina Cvetaeva ne ha scritte di magnifiche, a uomini e donne, senza stringere nessuno tra le braccia, senza baciare uno solo di quei poeti, di quelle divine attrici. Cyrano ha suggerito le più dolci parole a quel tonto di Cristiano. E quando finalmente Rossana capisce, Cyrano muore
Scrittrice, è nata a Firenze nel 1965. Il suo ultimo libro è “La femmina nuda” (La nave di Teseo)
Numero 37, 13 agosto 2017Libertà
Dave EggersC’è una cosa, nella Statua della Libertà, che passa inosservata: è in movimento. Perché se il simbolo della libertà stesse fermo, quale sarebbe il messaggio? Equivarrebbe a dire che la libertà è statica, che una volta introdotta è una cosa certa. Ma la libertà non è cosa certa. Viviamo in un tempo in cui voci scomposte si alzano a dire che milioni di persone dovrebbero essere espulse. Queste voci impaurite propongono di ripudiare l’origine e lo scopo di fondo di questo Paese. Ma è per questo che la Statua della Libertà, la più grande scultura cinetica del mondo, si muove. Avanza con passo deciso non per allontanarsi dagli afflitti, ma per andargli incontro
Scrittore, è nato a Boston nel 1970. Ha fondato la rivista “McSweeney’s” e la scuola di scrittura 826Valencia. L’ultimo libro pubblicato in Italia è “Il monaco di Mokha” (Mondadori)
Numero 60, 21 gennaio 2018. Intervista di A. GnoliLibri
Edoardo AlbinatiNoi pensiamo che la barbarie si scateni solo a causa dell’ignoranza, ma questo è un falso storico. Nelle interviste mi chiedono di continuo, come una specie di mantra: “Qual è il libro che ti ha cambiato la vita?”. E io rispondo: “Guarda che se un singolo libro ti cambia la vita, vuol dire che sei un idiota… oppure che hai letto solo quello”, infatti tendo a pensare che il libro che cambia la vita sia il Mein Kampf, quello sì che te la cambia! Lo leggi, e poi ti radi a zero i capelli, e cominci a urlare slogan, a marcare il passo… Sono i libri, semmai, che ti cambiano la vita, tanti libri, molto diversi, che te la cambiano e te la fanno cambiare ancora
Scrittore e sceneggiatore è nato a Roma nel 1956. Nel 2016 ha vinto il premio Strega con “La scuola cattolica”. Il suo ultimo libro è “Un adulterio” (Rizzoli)
Numero 63, 11 febbraio 2018Madri
Donatella Di PietrantonioLa mia urgenza narrativa ruota introno al rapporto problematico con il materno. Sono cresciuta in un piccolissimo borgo rurale. Negli anni 60 non avevamo la corrente elettric, né l’acqua in casa. Si arrivava a queste quattro case solo a piedi. Era una società patriarcale e le donne facevano una vita durissima. Lavoravano nei campi con gli uomini e la sera, mentre questi potevano stendere i piedi verso la fiamma del camino, facevano le casalinghe. Erano madri presenti ma lontane. Incapaci di gesti teneri perché impossibilitate. La figura del patriarca era terribile. Ricordo i nonni paterni rimproverare le donne se perdevano tempo tenendo in braccio i figli
Scrittrice, è nata a Arsita (Teramo) nel 1962. Il suo ultimo libro è “L’Arminuta” (Einaudi), premio Campiello 2017
Numero 65, 25 febbraio 2018. Intervista di R.De SantisMaestri
Eraldo AffinatiCome fanno a resistere questi docenti appassionati che mandano avanti la baracca in condizioni così difficili? Stiamo parlando di quelli che non si limitano a spiegare programmi e mettere voti, ma costruiscono eventi conoscitivi. Dove trovano la carica? Detto in sintesi: nella potenza vitale degli adolescenti. È come se i ragazzi ci chiedessero di ricomporre in un tutto i loro frammenti: per farlo dovremmo riprendere un filo che qualcuno sembra avere smarrito. È l’Italia sognata da Mazzini, che avrebbe voluto uguaglianza delle posizioni di partenza a tutti, e l’Europa di Ventotene, forse antiquata ma così bella, abbozzata da Spinelli
Scrittore, è nato a Roma nel 1956: ha fondato la Penny Wirton, una scuola gratuita di italiano per immigrati. Il suo ultimo libro è “Tutti i nomi del mondo” (Mondadori)
Numero 6, 8 gennaio 2017MeToo
Susan FaludiFacendo un bilancio del 2017, sarebbe facile concludere che, a dispetto delle tante calamità occorse in questi dodici mesi, almeno per il femminismo sia stato un anno di svolta. Ed è vero che i risultati del fenomeno #MeToo sono degni di nota. È un’ottima cosa che Harvey Weinstein sia sparito e che i potenziali Weinstein del futuro dovranno pensarci due, tre, mille volte prima di molestare donne di cui hanno in mano le sorti. Ma a chi parla di fine del patriarcato consiglierei di guardarsi attorno. Se ci sbarazziamo di una manciata di Harvey, ma contemporaneamente perdiamo diritti fondamentali per milioni di donne, stiamo davvero vincendo?
Giornalista e scrittrice, è nata a New York nel 1959. Ha vinto il premio Pulitzer nel 1991. Il suo ultimo libro è il memoir “In the Darkroom”
Numero 59, 14 gennaio 2018Milano
Helena JaneczekCon le nuove passerelle, Milano si è riaperta anche per chi arriva in treno a Porta Garibaldi, come ormai faccio da decenni. Solo che adesso, se il tempo mi avanza, attraverso il piazzale per andare all’Esselunga, che riunisce la varietà di chi vive nelle vicinanze. Turisti e funzionari Unicredit, cinesi di via Sarpi, sciure e domestiche filippine intente a rifornire le cucine firmate affacciate sullo skyline dell’Isola-Porta Nuova. Ma sono pochi coloro che contano i minuti in fila alla cassa per poter correre al treno con le borse e calare la spesa milanese in una stazione di provincia. “La prossima volta solo l’indispensabile”, mi dico ogni volta e ogni volta ci ricasco
Scrittrice tedesca naturalizzata italiana, è nata a Monaco di Baviera nel 1964. Il suo ultimo libro è “La ragazza con la Leica” (Guanda), premio Strega 2018
Numero 86, 29 luglio 2018Misoginia
Margaret AtwoodIl racconto dell’ancella è un romanzo che ossessiona innanzitutto me perché le sue pagine diventano continuamente vere. Oggi la misoginia trova eco nella realtà. E pensare che se prima delle elezioni americane qualcuno avesse descritto la presidenza di Donald Trump in un romanzo, il libro sarebbe stato massacrato dalla critica perché irreale. Penso a come Trump ha oggettivato le donne. O alle parole che ha usato per colpire Hillary Clinton, che sembravano estratti dei processi per stregoneria del XVII secolo: Hillary era il demonio, le attribuiva poteri negativi sovrannaturali
Scrittrice e poetessa canadese, nata a Ottawa nel 1939, dal suo “Il racconto dell’ancella” è tratta un’acclamata serie tv. Ultimo libro pubblicato è “Seme di strega” (Rizzoli)
Numero 31 , 2 luglio 2017. Intervista di A. LombardiMontagna
Paolo CognettiLo scambio per i montanari è chiaro. I soldi dello sci e del cemento, o l’integrità dal valore incerto del paesaggio? Io lo dico con affetto ai miei amici montanari: fermatevi, pensate ai figli. L’integrità di quel vallone per loro varrà mille volte di più di qualsiasi pista costruirete, quella è la vera eredità che gli spetta, il patrimonio che gli state portando via: vorranno sapere che cos’era un torrente, un lago, una distesa di erioforo, che rumore faceva un blocco di ghiaccio quando cadeva dallo strapiombo. Da quei figli non sarete ricordati come portatori di prosperità e progresso, ma come i distruttori. Chiedetevi se è questa la memoria di voi che volete lasciare
Scrittore, è nato a Milano nel 1978. Il suo ultimo libro è “Le otto montagne” (Einaudi), con cui ha vinto il premio Strega nel 2017
Numero 33, 16 luglio 2017. Intervista di M. BracconiMontessori
Cristina De StefanoIl metodo Montessori è una di quelle cose che non passano di moda, perché toccano una verità profonda dell’essere umano. Maria Montessori si laurea in Medicina nel 1896, quando una donna laureata era una rarità. Potrebbe fare la libera professione, o scegliere la carriera accademica, ma ha un forte senso dell’impegno e finisce per interessarsi a un campo poco prestigioso ma socialmente urgente: i bambini con problemi, all’epoca rinchiusi in manicomio e abbandonati a una vita da animaletti. Maria è fra i primi a sostenere che quei bambini, se stimolati con metodo, possono arrivare a risultati insperati, e fonda la prima scuola per insegnanti specializzati
Giornalista e scrittrice, è nata a Pavia ma vive e lavora a Parigi. Il suo ultimo libro è “Scandalose. Vite di donne libere” (Rizzoli)
Numero 17, 26 marzo 2017Museo
Jean ClairL’esperienza dell’arte vista attraverso i propri occhi rischia di scomparire, a estinguersi ormai è l’idea stessa di museo. Sia chiaro: penso che l’utilizzo delle nuove tecnologie sia fantastico. Sono un fanatico del digitale, quando si tratta di lavorare. Se vado a caccia di un testo, su internet trovo tutto in un minuto. L’esperienza dell’opera d’arte, però, è diversa. Quello estetico è un piacere che ha bisogno di un rapporto materiale, quasi sensuale con il suo oggetto. Ho visto mostre fatte solo di schermi elettronici che sono tra le cose più noiose al mondo. L’opera d’arte va vista con i propri occhi. Solo lo spirito preserva l’esperienza dell’arte
Storico dell’arte, è nato a Parigi nel 1940. Il suo ultimo libro è “Hybris. La fabbrica del mostro nell’arte moderna. Omuncoli, giganti e acefali” (Johan & Levi)
Numero 10, 5 febbraio 2017. Intervista di D. PappalardoMusica classica
Alex RossL’idea che solo chi ha una certa età possa apprezzare la musica classica è falsa. Sono ottimista: le persone di mezz’età che affollano i concerti una volta erano giovani e ascoltavano Beatles e Dylan. Sarà così anche per molti giovani di oggi. La modernità della musica classica è la sua universalità e varietà di forme. Il maggiore limite, invece, non della musica ma del nostro modo di pensarla, è un immotivato compiacimento snobistico e l’eccessiva enfasi sul passato. Le arti visive e la letteratura offrono un migliore equilibrio tra passato e presente. Ma Bach e Beethoven saranno sempre con noi: esprimono emozioni e struggimenti con cui tutti ci confrontiamo
Critico musicale per il “New Yorker” dal 1996, e prima ancora per il “New York Times”, è nato nel 1948 a Washington. Ha scritto “Il resto è rumore. Ascoltando il XX secolo” (Bompiani)
Numero 19, 9 aprile 2017. Intervista di G.AluffiNeorealismo
Martin ScorseseOgnuno di noi ha momenti di vita a cui ritorna di continuo. Il mio è un ricordo d’infanzia di fine Anni 40: seduti davanti alla tv nel nostro appartamento di Little Italy guardiamo Paisà di Roberto Rossellini o, per essere precisi, guardo i miei nonni davanti al film. Erano arrivati in America dalla Sicilia all’inizio del secolo e quelli erano i primi filmati della loro terra che non vedevano da allora. E vedevano anche cosa ne era stato dopo la devastazione della guerra. Sono tanti gli episodi e le emozioni che mi hanno portato a diventare regista. Questo è uno. E mentre vedevo sempre più film dall’Italia, il neorealismo divenne una pietra di paragone. E ancora lo è
Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, è nato a New York nel 1942. Premio Oscar 2007 come miglior regista per “The Departed”. Il suo ultimo film è “Silence” (2016)
Numero 92, 9 settembre 2018Non fiction
Roberto SavianoIl racconto della realtà ha un cuore antichissimo. A cominciare da Senofonte che, mercenario al seguito di Ciro il Grande, ne raccontò le gesta, è lunga la lista degli autori che hanno scelto di misurarsi con la realtà. Non “descriverla”: narrarla. Il metodo è la cronaca, il fine è la letteratura. Il romanzo non fiction racconta ciò che sta sopra e accanto ai fatti, non i semplici fatti; quello che non era visibile ma c’era: sensazioni, stimoli, ipotesi. Questo la cronaca non può farlo: è dovere della letteratura. Come disse Capote: “Ho questa idea: fare un imponente lavoro; che sia esattamente come un romanzo, con un’unica differenza: ogni sua parola dovrebbe essere vera”
Scrittore, giornalista e sceneggiatore, nato a Napoli nel ’79, dal suo “Gomorra”, bestseller mondiale, sono stati tratti un film e una serie tv. Ultimo libro “Bacio feroce” (Feltrinelli)
Numero 15, 12 marzo 2017Nostalgia
Paolo ConteImiei personaggi li tratto bene, cerco di cullarli nelle amache dei miei ricordi, anche se non ho nessuna inclinazione per la nostalgia. Non sono un passatista. Non ho lacrime da versare sul tempo che fu. Al tempo stesso reputo il passato una risorsa di senso e di identità. Gli antichi dicevano “niente di nuovo sotto il sole”. Grande lezione di umiltà per una civiltà ammalata di futuro. Tra l’altro, non sappiamo neppure più bene dove sia. Questo “niente di nuovo” è qualcosa che ci appartiene e che resiste alla cancellazione del tempo. Ci sono dei profumi nell’aria, dei modi di vestirsi e di ragionare che non hanno niente a che vedere con il presente
Musicista e cantautore, nato a Asti nel 1937. Da “Azzurro” per Adriano Celentano a “Via con me” per Roberto Benigni ha fatto la storia della canzone. Ultimo disco “Amazing Game”
Numero 9, 29 gennaio 2017. Intervista di A. GnoliOrganismi
Adam GopnikLife history, o storia vitale, è l’espressione usata dai biologi per descrivere il modo in cui gli organismi cambiano nel corso del tempo: quanto a lungo vive un animale, quanto dura la sua infanzia, come si prende cura dei piccoli, come invecchia. E la life history umana, fidatevi, è strana. Ci consegna un modo più ricco di pensare alla nostra vita. Un essere umano non è solo una collezione di tratti prefissati; è un tassello di una storia dinamica, ancora in svolgimento, che non è solamente la storia della nostra vita. Il lavoro di cura e la cultura ci collegano sia ai nonni che già esistevano prima che noi nascessimo, sia ai nipoti che proseguiranno dopo la nostra morte
Scrittore e saggista, è nato a Filadelfia nel 1956. Il suo ultimo libro pubblicato in Italia è “L’invenzione dell’inverno” (Guanda)
Numero 67, 11 marzo 2018Oriente
Banana YoshimotoIn Oriente dietro oggetti diversi si nasconde una sensibilità unica, l’estrema attenzione per le sfumature più delicate. La nostra “ricetta dell’anima” è la capacità di percepire tutte le gradazioni di luce e di ombra e di declinare anche quelle che sembrerebbero impalpabili. In Giappone esistono istituti in cui imparare la storia dell’arte e materie affini. E chiunque, a prescindere dall’età e dal censo, viene messo in condizione di avvicinarsi a quelle discipline. E poi, diciamolo: il segreto per imparare ad apprezzare la bellezza è alla portata di tutti. È semplice: con la bellezza bisogna entrare il più possibile in contatto, gustarla a volontà. È un bene inestinguibile
Scrittrice giapponese, è nata a Tokyo nel 1964. Il suo ultimo libro pubblicato in Italia è “Le sorelle Donguri” (Feltrinelli)
Numero 9, 29 gennaio 2017. Intervista di F. De BenedettiOttimismo
Zadie SmithIromanzieri sanno che i singoli cittadini sono plurali internamente: contengono l’intera gamma delle possibilità comportamentali. Sono come spartiti musicali complessi, da cui è possibile estrarre certe melodie e ignorarne o sopprimerne altre. In questo momento, in tutto il mondo, i direttori di questa orchestra umana hanno in mente solo melodie grette e banali. In Germania questi canti marziali non sono una memoria tanto remota. Ma non c’è posto sulla Terra in cui non siano stati suonati, in un momento o nell’altro. Quelli di noi che ricordano una musica più bella ora devono cercare di suonarla, e incoraggiare gli altri, se ci riusciamo, a cantare insieme
Scrittrice e saggista britannica, è nata a Londra nel 1975 da madre giamaicana e padre inglese. Il suo ultimo libro pubblicato in Italia è “Feel Free. Idee, visioni, ricordi” (Sur)
Numero 3, 11 settembre 2016Parità
Michela MurgiaQuando ricevo inviti ai festival di letteratura femminile li cestino direttamente con cordialità, perché sono ghetti dove si perpetua la convinzione che la scrittura delle donne sia un sottogenere della letteratura vera, quella — ça va sans dire — fatta dagli uomini. Regge il pregiudizio per cui le donne siano portatrici essenzialmente di “donnitudine” e solo in seconda battuta di quel briciolo di capacità letteraria che una volta ogni dieci anni, almeno per buon gusto, può essere riconosciuta senza portare via niente a un uomo. Va considerata letteratura femminile Anna Frank e il suo Diario? O Marguerite Yourcenar e le sue Memorie di Adriano?
Scrittrice, è nata a Cabras (Oristano) nel 1972. Il suo ultimo libro è “Istruzioni per diventare fascisti” (Einaudi)
Numero 95, 30 settembre 2018Partigiane
Melania MazzuccoChi non ha memoria non ha futuro. Così diceva Carla Dappiani, intervistata alla presentazione del film di Daniele Segre Nome di battaglia: donna, di cui, insieme ad altre partigiane piemontesi, era protagonista. Con lapidaria efficacia, riassumeva il senso di quell’opera. In questo primo scorcio del ventunesimo secolo non si contano le memorie, le biografie, le microstorie, le antologie, i romanzi, gli spettacoli teatraliche hanno per tema la Resistenza. Anzi, le Resistenze. Però fra le Resistenze ritrovate oggi predomina quella delle donne. Perché infine, come auspicava Ada Gobetti, anche “la resistenza taciuta” è divenuta raccontata
Scrittrice, è nata a Roma nel 1966. Nel 2003 ha vinto il premio Strega con “Vita”. Il suo ultimo libro è “Io sono con te. Storia di Brigitte” (Einaudi)
Numero 21, 23 aprile 2017Paura
Simona VinciDi notte il suono dei miei stessi pensieri è la cosa più forte di tutte: il battito del cuore fuori tempo, il sangue che raschia sordo dentro le vene ristrette. Di notte arriva la paura cattiva. Come si fa a definire quella particolare paura che è l’attacco di ansia e peggio ancora l’attacco di panico? Sensazione di cadere, di precipitare in un vuoto infinito, di esplodere, di impazzire, di essere sul punto di morire. Somiglia a quella di un infarto, non a caso, la maggior parte delle persone colpite da attacchi d’ansia o di panico la prima cosa che fa è chiamare un’ambulanza, convinta di star avendo un infarto. Io però non l’ho fatto. Per molto tempo non ho detto niente a nessuno
Scrittrice, è nata a Milano nel 1970. Ha vinto il premio Campiello 2016 con “La prima verità”. Il suo ultimo libro è “Parla, mia paura” (Einaudi)
Numero 2, 4 dicembre 2016Performance
Marina AbramovićPreparo le performance digiunando oppure andando lontano, magari in India, per capire i limiti del mio corpo. Così ho imparato delle tecniche che pratico nei miei lavori. Non cerco l’ispirazione, non lavoro in studio, credo che lo studio sia il peggior posto possibile dove lavorare. Le idee sono fuori dagli studi. Quindi viaggio, visito culture differenti e distanti per imparare dai nativi cose che stanno per essere dimenticate. Facendo queste ricerche le idee arrivano all’improvviso. Non mi interessano quelle che mi piacciono, ma solo quelle delle quali ho paura. Quando ciò accade, anche se sono idee difficili e faticose mi dico: devo farlo
Artista serba pluripremiata, è nata a Belgrado nel 1946. Fino al 20 gennaio 2019 è in mostra a Palazzo Strozzi, a Firenze, con “Marina Abramović. The Cleaner”
Numero 42, 17 settembre 2017. Intervista di N. AngeramePeriferia
ZerocalcareLe periferie vengono narrate come un blocco unico, ma non lo sono. Nella stessa palazzina trovi chi ha conosciuto solo lo spaccio e il ragazzo che fa il dottorato astrofisica, precario. Va spazzata via la retorica e la rigidità che sta dietro agli schemi narrativi. Io vivo a Rebibbia perché ci sto bene, altrove vivrei e lavorerei male. Tutto qui. La spacciassi per scelta politica sarebbe facile populismo. Il mio è un senso di profonda appartenenza, che non so spiegare, una spinta irrazionale, come innamorarsi di una persona o scegliere una squadra di calcio per la vita. Sarà banale ma non c’è un motivo creativo, culturale o politico per vivere qui
Fumettista, vero nome Michele Rech, nato ad Arezzo nel 1983. Il suo “La profezia dell’armadillo” è diventato un film. Ultimo libro “Macerie prime. Sei mesi dopo” (Bao Publishing)
Numero 33, 16 luglio 2017. Intervista di M. BracconiPonte
Nadia TerranovaIo sono di Messina ma chi nasce sullo Stretto appartiene anche a una regione a parte, che non è né Sicilia né Calabria o meglio è tutt’e due, è un’isola a sua volta. Lo Stretto unisce come un ponte la mia città a Reggio Calabria, e dà a entrambe quell’identità che le regioni non sempre e non pienamente riconoscono loro. Lo Stretto è un ponte, parola rischiosa, da decenni brandita come una minaccia politica. Riappropriamocene, invece. Non c’è bisogno di progetti invadenti, il ponte c’è già ed è il mare stesso: Pontos in greco significa “flutto” ed è una divinità, la divinità maschile del mare
Scrittrice, è nata a Messina nel 1978. Il suo ultimo libro è “Addio fantasmi” (Einaudi)
Numero 86, 29 luglio 2018Populismo
Mark ThompsonNon tutti i populisti sono per forza fascisti ma è vero che l’eco degli anni Trenta è percepibile. Mussolini fu maestro nel fingere diversità radicale fra sé stesso e il ceto politico tradizionale, ipocrita e falso per definizione. Berlusconi prima di Trump ha sfidato l’idea marxista secondo cui uno straricco con uno stile di vita lussuoso (e per di più una vita privata disordinata) non può diventare l’alfiere del popolo. Ma i sostenitori di Berlusconi e Trump non devono aver letto Marx. Il populismo vince attraverso il degrado dell’informazione, il dilagare della volgarità, il prevalere degli estremi. Ma la domanda di un’informazione di qualità sta tornando a crescere
Manager e saggista, amministratore delegato del “New York Times” e già direttore generale della Bbc, è nato a Londra nel 1957. Ultimo libro “La fine del dibattito pubblico” (Feltrinelli)
Numero 15, 12 marzo 2017Post-verità
Maurizio FerrarisL’ideologia che anima la post-verità è l’atomismo di milioni di persone convinte di aver ragione non insieme (come credevano, sbagliando, le chiese ideologiche del secolo scorso) ma da sole. Il centro di questa nuova ideologia è la pretesa di esser nel vero a prescindere, e nel cercare riconoscimento attraverso un apparato tecnico, il web, che permette l’espressione delle idee dei singoli rendendole irrilevanti e realizza invece la microfisica del potere, canalizzando tutte quelle idee — diverse, ma tutte equivalenti — in un gigantesco I like, un apparato che conta per i numeri che esprime e che, insieme, manifesta una opinione pubblica totalmente monadica
Filosofo, è nato a Torino nel 1956. Il suo ultimo libro è “Intorno agli unicorni. Supercazzole, ornitorinchi e ircocervi” (Il Mulino)
Numero 22, 30 aprile 2017. Intervista di A. GnoliRabbia
Martha NussbaumLa politica della rabbia ha alterato il corso della storia di tante nazioni, inclusi gli Usa. E anche il futuro dell’Europa dipenderà da questo. Tutte le civiltà incubano tantissima rabbia. Quel che distingue greci e romani è che la consideravano un problema, i cui effetti dovevano essere contenuti. Perché le culture moderne sono così diverse? Penso che questo abbia a che fare con i modi in cui la mascolinità è stata interpretata. La rabbia può scuotere le persone dall’inerzia. Martin Luther King intravide nella rabbia una motivazione essenziale al lavoro di correzione di un’ingiustizia sociale. Ma ne vedeva anche l’aspetto pericoloso
Filosofa e saggista, è nata a New York nel 1947. Il suo ultimo libro pubblicato in Italia è “Rabbia e perdono. La generosità come giustizia” (Il Mulino)
Numero 45, 8 ottobre 2017. Intervista di S.FioriRazzismo
Toni MorrisonTutti gli immigrati negli Stati Uniti sanno (e sapevano) che se vogliono diventare dei veri, autentici americani, devono ridimensionare la loro fedeltà al Paese di origine in modo da enfatizzare la loro whiteness come forza unificante. Qui, per molte persone, la definizione di “americanità” è il colore. Quando c’erano le leggi schiavistiche, la necessità delle classificazioni basate sul colore della pelle era evidente: ma nella legislazione odierna, figlia delle lotte per i diritti civili, la convinzione dei bianchi di essere superiori per natura è andata perduta. Ci sono “persone di colore” ovunque. Cosa può succedere ancora? Un altro presidente nero? Roba da brividi
Scrittrice, è nata a Lorain (Ohio) nel 1931, premio Pulitzer nel 1988 con “Amatissima” e premio Nobel nel ’93. Il suo ultimo libro pubblicato in Italia è “L’origine degli altri” (Frassinelli)
Numero 1, 27 novembre 2016Resistere
Nadja SpiegelmanIl fumetto è un linguaggio che si presta particolarmente bene alla denuncia. Anche perché chiunque, armato di carta e penna, può reinventare il mondo. Dimostrare che un’altra realtà è possibile. Dopo l’elezione di Trump i fumetti che arrivavano in redazione erano pieni d’angoscia. In quelli dei giorni successivi a quel trauma c’era di tutto: lutto, diniego, rabbia, accettazione. Ma non c’era mai passività: semmai la consapevolezza che inizia una nuova lotta. E proprio per questo, credo gli ultimi fumetti che ho visto parlavano tutti della stessa cosa: resistenza
Scrittrice americana, è nata nel 1987. Figlia d’arte (papà Art è l’autore di “Maus”), fondatrice della rivista “Resist!”. L’ultimo libro è “Dovrei proteggerti da tutto questo” (Edizioni Clichy)
Numero 7, 15 gennaio 2017. Intervista di A. LombardiRoma
Nicola LagioiaAmo Roma. Negli anni l’ho vista crescere. Con l’inizio del nuovo secolo ha cambiato modello. Ha cessato di evolversi ispirandosi a Parigi. Così adesso è la Mumbai d’Occidente, per quanto una Mumbai con qualche complesso d’inferiorità rispetto all’originale (persino i complessi di inferiorità, a Roma, trasudano arroganza imperiale). Ma è solo una vile questione numerica. Se nel disastro, anziché 4 milioni di abitanti, ce ne fossero 12, si tratterebbe di un disastro finalmente irreparabile e noi potremmo tornare a ridere. Potremmo sederci sulle sponde del Tevere, e lì, tra gatte e pantegane, veder passare sotto un tramonto rossosangue il cadavere del Mondo
Scrittore, è nato a Bari nel 1973. Il suo ultimo libro è “La ferocia” (Einaudi), con cui ha vinto il premio Strega nel 2015
Numero 75, 6 maggio 2018Sacro
Silvia RoncheyIl terzo millennio sarà religioso o non sarà, aveva previsto un grande storico del cristianesimo, Henri-Irenée Marrou. Ma non è forse corretto considerare un ritorno alla religione in senso storico il bisogno di sacro che sempre più pervade la nostra società, emerge dal sottosuolo della sua anima popolare, si esprime in ricerche libere e eterodosse per dilagar alla superficie dei conformismi, alla semplificazione delle mode, alle conversazioni dei salotti e dei talk show. È all’opposto una sacralità ibrida, fatta di sincretismi e métissage, fondamentalmente anarchica, quella che si è affermata nei più diversi strati delle società occidentali a partire dalla New Age
Storica, saggista e filologa, è nata a Roma nel 1958. Insegna Civiltà bizantina all’Università di Roma Tre. Il suo ultimo libro è “La cattedrale sommersa” (Rizzoli)
Numero 79, 3 giugno 2018Satira
Michele SerraL’umore del web non è nero come appare dalla scrematura — spesso tendenziosa — dei media tradizionali, specialisti nel riproporre (amplificandole) bastonature verbali e bestialità razziste. Scremature di segno opposto (come quella, preziosa, che fa Zoro nel suo Propaganda Live) riescono a mettere in sequenza tweet spiritosi e ottime battute social. Nel web, che della velocità è il regno, il battutista si trova benissimo, perché la battuta è veloce per natura. La materia della satira, rinforzata dalla semplicità della produzione audiovisiva online, nella rete prospera. La rete echeggia di risate, e di prese per i fondelli, tanto quanto di insulti e di abbaiamenti
Giornalista e scrittore, è nato a Roma nel 1954. Il suo ultimo libro è “Il grande libro delle Amache. 25 anni di storia italiana con pochi cedimenti allo sconforto” (Feltrinelli)
Numero 94, 23 settembre 2018Scrittura
Asli ErdoğanCome templi abbandonati, colmi di desolazione, di oscurità, di echi. Immagini in frantumi, polverose, figure indistinte, invocazioni spezzate a metà, sogni impietriti mentre cercavano di afferrare la trama della realtà…Uno sull’altro, strato su strato, biancore sedimentato, ingoia tutti gli sguardi, diventando materia… Righe aperte come bulbi oculari completamente vuoti, si espandono e aspettano: righe non scritte. Mondi in cui le fiamme da tempo si sono spente, ridotti in cenere perché non sono riuscite a ravvivarsi. Un odore putrido impregna ogni cosa, ogni luogo. Fantasmi che cercano a tentoni tra le macerie la luce del giorno, una porta, un’uscita…
Scrittrice, giornalista e attivista turca per i diritti umani, è nata a Istanbul nel 1967. Il suo ultimo libro pubblicato in Italia è “Neppure il silenzio è più tuo” (Garzanti)
Numero 20, 16 aprile 2017Serie tv
Shonda RhimesLe mie serie tv più politiche non sono necessariamente lo specchio del Paese. Credo che chi scrive un progetto per il piccolo schermo debba puntare moltissimo sui personaggi. I miei sono viziati, imperfetti e scorretti; flirtano con il voyeurismo. Non posso equiparare le storie di Scandal agli attuali retroscena politici. Quando scrivo o produco, non scimmiotto intrighi di potere né costruisco a tavolino una puntata sulle violenze domestiche. Mi è comunque capitato di ricalibrare in corsa alcuni dialoghi e alcuni ruoli, perché sembravano anticipare troppo quello che vive l’America oggi
Sceneggiatrice e regista, è nata a Chicago nel 1970. Ha creato le serie televisive “Grey’s Anatomy”, “Private Practice” e “Scandal”
Numero 31, 2 luglio 2017. Intervista di F. BrunamontiSessantotto
Lea MelandriIl ’68 non è solo una data, è tutto ciò che si è mosso prima e soprattutto dopo. Dura tutt’ora. Io considero il femminismo il vero seguito del ’68, ne ha portato avanti le intuizioni più originali. Abbiamo avuto un conflitto continuo con la sinistra extraparlamentare di allora: abbiamo indicato i pericoli della loro politica, del leaderismo, della passività. Gli dicevamo che avevano introiettato gli schemi che combattevano. Ecco un’altra grande novità di quegli anni: l’ingresso della psicanalisi nella politica. Il femminismo è il solo sopravvissuto agli anni Settanta. Per questo dico che non ho nostalgia del ’68: non ne sono mai uscita
Scrittrice e saggista, è nata a Fusignano (Ravenna) nel 1941. Il suo ultimo libro è “Alfabeto d’origine” (Neri Pozza)
Numero 62, 4 febbraio 2018. Intervista di G. BottaSinistra
Michael WalzerDi fronte all’entità della sofferenza umana nel mondo, cosa può fare l’internazionalismo di sinistra? Prima di tutto una politica di salvataggio e soccorso. Di fronte ai pericoli del degrado ambientale, può fare una politica di prevenzione. Di fronte alle lotte organizzate degli operai in paesi come la Cina o il Bangladesh, una politica di solidarietà di vecchio stampo. Di fronte alla tirannia e alla repressione, una politica di forte mobilitazione democratica. L’internazionalismo di sinistra non è, né oggi né in un futuro prossimo, una politica rivoluzionaria
Filosofo, è nato a New York nel 1935. Ha insegnato a Princeton e a Harvard. Il suo ultimo libro pubblicato in Italia è “Una politica estera per la sinistra” (Raffaello Cortina editore)
Numero 94, 23 settembre 2018Solitudine
Paolo GiordanoEro bambino, passavamo le estati in montagna e io non avevo molto da fare. Ricordo allora un momento preciso, scandito dal tramonto e dalla forza di un paesaggio immenso e bellissimo. Il mio primo ricordo della solitudine è lì, in quel perdersi struggente e per certi versi inquietante. Tra solitudine e rabbia sociale non c’è più nemmeno un rapporto di causa-effetto. Sono compenetrate. Sentirsi una monade sociale mette assieme la frustrazione per la propria irrilevanza e il risentimento verso l’altro. Un tempo il nucleo famiglia, peraltro anch’esso laboratorio di solitudine, era parte di appartenenze più grandi, religiose, ideologiche, politiche
Scrittore, è nato a Torino nel 1982. Nel 2008 ha vinto il premio Strega con il suo romanzo d’esordio “La solitudine dei numeri primi”. L’ultimo libro è “Divorare il cielo” (Einaudi)
Numero 82, 1 luglio 2018. Intervista di M. BracconiStoria
Benedetta TobagiSi fa strada anche in Italia un modo nuovo di raccontare, e fare, la storia: la public history . Dopo il memory boom anni Duemila, quando si è dilatato a dismisura nell’arena pubblica lo spazio dedicato alla dimensione soggettiva della memoria, in particolare quella dei sopravvissuti alla Shoah e alle altre tragedie del Novecento (si parla anche di “era del testimone”), cresce oggi una storiografia attenta alla costruzione pubblica del passato, che alla produzione di saggi zeppi di note affianca quella di musei, percorsi multimediali, mostre fotografiche, archivi fisici e digitali e molto altro. “Storia pubblica”, alla lettera, ma “storia in pubblico” rende meglio l’idea
Giornalista e scrittrice, è nata a Milano nel 1977. Il suo ultimo libro è “La scuola salvata dai bambini. Viaggio nelle classi senza confini” (Rizzoli)
Numero 50, 12 novembre 2017Stupro
Alice SeboldCome molte altre donne sopravvissute a un’aggressione sessuale, sono rimasta atterrita, anche se forse non esterrefatta, dall’esito delle elezioni americane. L’esito della mia storia personale resta, a trentasei anni di distanza, più equo di quanto non avvenga nella maggior parte dei casi. La mia vicenda ha avuto l’inizio, lo svolgimento e la fine che la maggior parte dei processi per stupro non ha. Lo stupratore è stato arrestato, processato, condannato e ha scontato quasi vent’anni di galera. Forse è proprio l’emergere di un numro sempre maggiore di episodi di stupro e aggressione sessuale a rappresentare il nostro più grande progresso
Scrittrice, nata a Madison (Wisconsin) nel 1963. Autrice del memoir “Lucky” e di “Amabili resti” da cui è stato tratto un film. L’ultimo libro pubblicato in Italia è “La quasi luna” (e/o)
Numero 59, 14 gennaio 2018Sud
Almudena GrandesI Paesi del Sud sono stati molto maltrattati, e in qualche caso persino umiliati, a favore degli interessi dell’Europa più ricca, quella del Nord, in proporzioni che hanno cancellato qualsiasi illusione di eguaglianza. E non lo dico perché sono del Sud e anche molto orgogliosa di esserlo. Per questo ora sono allo stesso tempo più europeista e meno europeista. L’uscita della Gran Bretagna è un trionfo dell’egoismo, dell’ultranazionalismo e dell’ignoranza. Però anche l’identificazione del progetto europeo solo con una moneta comune mi pare triste. Le politiche di austerità e l’atteggiamento di fronte alla tragedia dei rifugiati sono stati nefasti
Scrittrice spagnola, è nata a Madrid nel 1960. Il suo ultimo libro pubblicato in Italia è “I pazienti del dottor García” (Guanda)
Numero 16, 19 marzo 2017. Intervista di O. CiaiTelevisione
Hanif KureishiLe serie lunghe sono perfette per osservare da vicino la spietatezza del capitalismo perché hanno tutte a che fare con l’accumulo di denaro, il quale è ormai arrivato a giustificare qualunque malefatta. Questo grado zero del nichilismo è centrale, per esempio, allo splendido orrore sadomasochistico di Gomorra. Inoltre, cosa non meno importante, le serie costituiscono un omaggio all’erotismo della collaborazione. Si servono di molti registi e attori, e danno agli sceneggiatori l’opportunità di guadagnarsi la pagnotta con una forma espressiva popolare. L’arte più bella, da Hitchcock ai Beatles, mescola sempre la sperimentazione con la popolarità
Scrittore e drammaturgo, è nato a Londra nel 1954 da padre pakistano e madre inglese. Il suo ultimo libro pubblicato in Italia è “Uno zero” (Bompiani)
Numero 55, 17 dicembre 2017Tennis
Alessandro BariccoOvunque ci sia un ragazzino che palleggia contro un muro, ovunque ci siano mammine che mugolano da fondocampo e prepensionati che tentano di ammazzare i loro simili attirandoli a rete con smorzate di inusitata perfidia — ovunque ci sia nel mondo qualcuno che fa titic e titoc con una racchetta in mano, è a Wimbledon che il suo faticare assume un senso, i suoi errori incontrano una redenzione, e le sue miserie scolorano nella gloria. Non sto esagerando, le cose stanno proprio così. Giuro che se Dio giocasse sarebbe socio lì, e non avrebbe neanche l’armadietto migliore
Scrittore, saggista e critico musicale è nato a Torino nel 1958. Nel 1994 ha fondato la Scuola Holden di scrittura creativa. Il suo ultimo libro è “The Game” (Einaudi)
Numero 32, 9 luglio 2017Terra
Jared DiamondEntro tre decenni potremmo aver completamente distrutto la Terra. Ma ci sono già gli strumenti per correggere la rotta, quella che manca è solo la volontà politica. La deforestazione, il cambiamento climatico, la pesca indiscriminata sono delle vere e proprie bombe a orologeria. O le disinneschiamo oppure presto esploderanno. È come se la corsa della specie umana si stia avvicinando al traguardo: abbiamo trent’anni per risolvere questi problemi. Ed esistono soluzioni, basta pensare ai progressi fatti nello sfruttamento dell’energia solare. Non abbiamo dieci Terre su cui sperimentare diverse possibili soluzioni, ma una sola e con poco tempo a disposizione
Fisiologo e antropologo, nato a Boston nel 1937, il suo saggio “Armi, acciaio e malattie” è stato bestseller globale. L’ultimo libro pubblicato in Italia è “Da te solo a tutto il mondo (Einaudi)
Numero 20, 16 aprile 2017Testimonianza
Roxane GayUn motivo per cui condivido la mia storia è che credo sia importante condividere storie di violenza. Ho parecchie remore a condividere la mia, ma questa storia caratterizza la persona che sono, ciò che scrivo, come scrivo.È più facile usare un linguaggio distaccato, parole come “aggressivo”, “violazione” o “incidente”, piuttosto che uscire allo scoperto e dire che, quando avevo dodici anni, fui stuprata da un branco che comprendeva un ragazzo di cui mi credevo innamorata. Tantissimi anni dopo mi dico che quanto è successo si trova “nel passato”. Questo è vero soltanto in parte. In troppi modi, il passato è ancora con me. Il passato è scritto sul mio corpo
Scrittrice, è nata Omaha (Nebraska) nel 1974. Il suo ultimo libro pubblicato in Italia libro è “Fame. Storia del mio corpo” (Einaudi)
Numero 59, 14 gennaio 2018Trasparenza
Michela MarzanoLa verità di un uomo è innanzitutto ciò che nasconde scrisse Malraux rivendicando l’impossibilità, di mettersi a nudo. Come interpretare oggi quest’elogio dell’opacità? Non viviamo forse in un’epoca in cui la trasparenza è sovrana e suggerisce che ogni segreto è sinonimo di ipocrisia e doppiezza? Il problema è la confusione che regna ogniqualvolta si identifica la verità con la trasparenza e il segreto con la menzogna. Il rischio terribile, per l’intimità personale di ciascuno, è di cancellare definitivamente i confini fra lo spazio esterno e quello interno fino alla dissoluzione del “sé”: rendersi trasparenti è un modo per diventare fragili, vulnerabili, inconsistenti
Filosofa e saggista, è nata a Roma nel 1970. Il suo ultimo libro è “L’amore che mi resta” (Einaudi)
Numero 92, 9 settembre 2018Utopia
Massimo CacciariUn’etica dell’assoluto dovere è quella di utopia, nient’affatto contraddittoria con quella del potere. Tuttavia, è l’“Io Devo” che in essa risulta prioritario; è il dovere a condurre il potere: il soggetto persegue la potenza che gli permette di compiere ciò che deve. E ciò che deve è il suo intelletto a definirlo: la ragione elabora un paradigma della società e dello Stato in cui si potranno realizzare condizioni di vita buona (eu-topia) che sembrano essere relegate alla mera impossibilità dai regimi politici vigenti. La prima di queste condizioni riguarda lo sviluppo dell’intelligenza. L’intelletto generale non deve subire freni ed essere al servizio dell’universale felicità
Filosofo, è nato a Venezia nel 1944. Il suo ultimo libro è “Generare Dio” (Il Mulino)
Numero 40, 3 settembre 2017Vergogna
Annie ErnauxLa reticenza è legata alla vergogna in cui ci si trova invischiati senza che si osi affrontarla in maniera diretta. Questa vergogna, nel romanzo Memoria di ragazza, è multiforme, è quella di essersi “comportata male”, al di fuori delle norme sociali dell’epoca, di essere stata follemente innamorata di un uomo che di lei se ne infischia, ma anche quella di non essersi vergognata del proprio comportamento. La vergogna è un sentimento nascosto, spesso provocato dal confronto con una collettività, con un gruppo di cui avvertiamo il disprezzo, anche se non è esplicito. Tutte le ragazze che tacciono a proposito di molestie e insulti provano vergogna
Scrittrice francese, è nata a Lillebonne nel 1940. Il suo ultimo libro pubblicato in Italia è “Memoria di ragazza” (L’orma editore)
Numero 24, 14 maggio 2017 . Intervista di E. StancanelliVinili
Nick HornbyLa musica in streaming è come essere nella più grande biblioteca del mondo. Non rimpiango per niente i tempi in cui si collezionavano vinili. Con lo streaming ho capito che per me contava solo poter ascoltare musica, non possedere dischi. E poi è perfetto per quelli della mia età perché hai un’ampia conoscenza pregressa per orientarti meglio in questo oceano. Ogni tanto i dischi li compro perché mi sento in colpa di non dare soldi alla musica e agli artisti. E poi a volte con Spotify ascolto venti secondi di una canzone e cambio subito traccia. Con un disco o un vinile questo non succede mai perché ci tieni, hai preso un impegno con quell’opera
Scrittore e sceneggiatore, nato a Redhill (Surrey) nel 1957. “Alta fedeltà”, “Un ragazzo” e altri suoi lavori sono diventati film. L’ultimo libro pubblicato in Italia è “Funny Girl” (Guanda)
Numero 16, 19 marzo 2017. Intervista di A. GuerreraZoo
Desmond MorrisDovremmo condividere il nostro pianeta con le altre specie, invece noi esseri umani vogliamo solo conquistarlo. La natura non può essere solo un orto botanico o uno zoo. Costringiamo gli animali domestici a vivere nei nostri appartamenti, ma sono uno dei pochi contatti veri con la natura che ci sono rimasti ed è anche per questo motivo che siamo tanto attratti da loro. Quella con gli animali è una connessione vitale per noi. Certo, i “pets” non sono la risposta giusta. Ma la risposta giusta ormai non esiste più, considerato il nostro stile di vita. Dovremmo imparare a comprendere loro e il loro mondo, per stare tutti un po’ meglio
Zoologo, etologo e scrittore britannico, è nato nel 1928. L’ultimo libro pubblicato in Italia è “Un cervo in metropolitana e altre storie della mia vita con gli animali” (Mondadori)
Numero 29, 18 giugno 2017 . Intervista di A. Guerrera