Ogni settimana una selezione di eventi in tutta Italia scelti dalla redazione di Robinson. Gli appuntamenti sono raccolti in sei categorie (Comics, Idee, Letture, Ragazzi, Suoni e Visioni) per guidare l’agenda dei lettori
Eventi dal 25 giugno al 1 luglio
visioni
A tu per tu con Tiziano. Il Polittico Averoldi visto da vicino
Brescia (Lombardia) - Collegiata dei Santi Nazaro e Celso
La Collegiata dei Santi Nazaro e Celso ospiterà “A tu per tu con Tiziano”, iniziativa che consentirà di ammirare per la prima volta il celebre Polittico Averoldi, dipinto da Tiziano nel 1522, da una prospettiva inedita e ravvicinata, a soli due metri e mezzo di distanza, per apprezzarne la straordinaria qualità pittorica e la folgorante potenza espressiva. In occasione del V centenario del suo arrivo a Brescia, nel presbiterio della chiesa sarà appositamente allestita una struttura che permetterà al pubblico di salire a sette metri di altezza, consentendo una nuova ed emozionante visione del capolavoro del maestro cadorino, considerato dalla critica una delle pietre miliari del Rinascimento, portatore di numerose innovazioni dal punto di vista estetico e stilistico.
Sito: tizianobrescia.it
visioni
Alberi! 30 frammenti di storia d’Italia
Venezia (Veneto) - M9
Questa piccola mostra, con il piccolo libro che l’accompagna, attribuisce agli alberi il potere di raccontare le nostre storie, testimoni silenziosi dei frammenti che compongono il ricco e poliedrico mosaico della storia d’Italia, recente e non. Lungo le trenta tappe del percorso espositivo i visitatori/lettori troveranno riparo all’ombra di esemplari e specie che sono vere e proprie meraviglie della natura, alberi monumentali e grandi patriarchi che popolano le nostre colline e le nostre montagne da secoli e a volte anche da millenni. Ma non solo. Capiterà loro di imbattersi, sorprendentemente, in fantasiose creazioni dell’ingegno umano. Una passeggiata tra alberi sopravvissuti e sopravviventi, tra alberi che non vogliono saperne di morire e altri che non germoglieranno mai, rimanendo per sempre uguali – al massimo languendo impolverati o sbiaditi dal sole – al momento in cui sono usciti non dalla terra, ma da una catena di montaggio. Alberi che sono sempre stati nella nostra penisola e intrusi del nostro paesaggio, venuti da lontano, di recente o in tempi antichissimi. Dallo smisurato Ficus di Palermo al Fico a testa in giù del Tempio di Mercurio di Baia, dal Pioppo della piccola vedetta lombarda all’unica sequoia sopravvissuta all’onda del crollo della diga del Vajont, fino all’Albero Finto Botanicamente Corretto, simbolo non più solo del Natale nei salotti e nei sogni moderni degli italiani, ma spettatore silente di tutti gli spazi pubblici che oggi abitiamo. Alberi che ci parlano di noi, come italiani, di chi eravamo e di chi siamo diventati e che, a ben vedere, potrebbero aprirci qualche spiraglio su che cosa vorremo diventare e sul Paese che vorremmo abitare. Un piccolo e poetico viaggio alla scoperta di trenta di questi alberi con le loro trenta storie, accompagnati dalle penne della paesaggista Annalisa Metta, del divulgatore Daniele Zovi, e dell’arboricoltore Giovanni Morelli. E dalla matita di Guido Scarabottolo, uno dei più noti illustratori italiani.
Sito: m9museum.it
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Alex Katz. La vita dolce
Rovereto (Trentino-Alto Adige) - Mart
“La Vita dolce” è la mostra che il Mart dedica al maestro della pittura contemporanea Alex Katz. Nato a New York nel 1927, ha sperimentato diversi media: pittura, disegno, scultura e stampa. In mostra 50 opere di grandi e grandissime dimensioni realizzate tra gli anni Novanta e oggi raccontano la stagione della maturità dell’artista. Spesso associato al movimento della Pop art, Katz rielabora i riferimenti della cultura di massa, della società americana, della televisione, del cinema, della pubblicità. Nello stesso tempo, si appropria dei principi minimalisti spogliandoli però dalle durezze ideologiche, soffermandosi sui caratteri più squisitamente formali che definiscono il gusto collettivo, lo stile di vita e quindi in ultima istanza il rapporto con ciò che ci circonda.
Sito: mart.tn.it
visioni
All inclusive. Nove artisti contemporanei performano il museo
Massa (Toscana) - Museo Guadagnucci
Il Museo Guadagnucci di Massa (MS) presenta la mostra “All Inclusive”. Nove artisti contemporanei performano il museo, curata da Cinzia Compalati con opere di Antonello Ghezzi, Aqua Aura, Emiliano Bagnato, Eleonora Chiesa, Sandro Del Pistoia, Giorgio Di Palma, Aldo Giannotti, Simone Gori, Vincenzo Marsiglia. “All Inclusive” è al contempo un titolo ironico e concreto: se da un lato rimanda al tema dell’inclusione - al quale il museo è particolarmente attento sia riguardo alla sua comunità di riferimento che verso i pubblici fragili – dall’altro cerca di ampliarlo all'ambito museologico. A nove artisti contemporanei è stato chiesto di intervenire e interagire con lo spazio museale performandolo, progettando altrettante installazioni in cui è la ‘relazione' a far esistere l'opera stessa: quella con il pubblico, che sottolinea il rapporto empatico tra visitatore e opera, quella con l'ambiente circostante e in particolare il parco e la natura, quella con la scultura e la seicentesca Villa La Rinchiostra che ospita il museo.
Sito: museoguadagnucci.it
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Anicka Yi. Metaspore
Milano (Lombardia) - Pirelli HangarBicocca
Pirelli HangarBicocca presenta “Metaspore”, mostra personale di Anicka Yi, una delle figure più innovative e interessanti nel panorama contemporaneo. Nella sua pratica Yi combina linguaggi e tematiche provenienti da ambiti differenti: dalla filosofia alla biologia, dalla politica alla fantascienza. Il percorso espositivo prevede oltre venti installazioni, creazioni multiformi che scardinano i confini tra scienza e arte, tra organico e sintetico, tra umano e non umano, indagando i concetti di metamorfosi, interdipendenza, ecosistema e simbiosi. La mostra stimola l’esperienza sensoriale e percettiva dei visitatori, attraverso odori, forme mutanti ed elementi biologici disorientanti. Ne sono esempio gli ecosistemi microbici dalle molteplici colorazioni dell’opera Biologizing the Machine (spillover zoonotica), 2021, racchiusa in grandi teche di vetro e nata dalla collaborazione con il dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra (DISAT) dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Testimonianza del dialogo tra arte e scienza proposto da Anicka Yi, l’opera muta e reagisce all’ambiente circostante, plasmando l’esperienza dei visitatori.
Sito: pirellihangarbicocca.org
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Anri Sala. Transfigured
Bergamo (Lombardia) - Palazzo della Ragione
Per il quinto anno consecutivo la GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo torna ad abitare la prestigiosa sede del Palazzo della Ragione, cuore pulsante della città antica, con una nuova mostra firmata Anri Sala, il celebre artista di origini albanesi che, partendo dalla sua più recente installazione audio-visiva, “Time No Longer”, attiva un intenso dialogo con l’iconica Sala delle Capriate. Riaffermando una modalità operativa già sperimentata in altre occasioni, Sala ha interpretato il contesto architettonico del Palazzo della Ragione “non come un semplice contenitore, ma come un organo attivo”. Per l’artista ogni spazio fisico può portare con sé valori e memorie che, di volta in volta, l’interazione con l’opera d’arte può riattivare. Nel caso della Sala delle Capriate tale dinamica trova un ulteriore sviluppo – una sorta di amplificazione dell’effetto – in relazione alla storia secolare dell’edificio – il primo Palazzo Comunale d’Italia, trasformato in Palazzo di Giustizia con l’avvento della Repubblica di Venezia – e agli antichi affreschi in esso contenuti. Proiettato su uno schermo flottante lungo 16 metri, “Time No Longer” si concentra sull’immagine di un giradischi galleggiante in una stazione spaziale. Ancorato al solo cavo elettrico di alimentazione, il giradischi riproduce un nuovo arrangiamento di “Quartet for the End of Time”, una composizione realizzata dal musicista francese Olivier Messiaen, considerata la più celebre opera musicale composta in prigionia.
Sito: gamec.it
visioni
Antoni Clavé. Lo spirito del guerriero
Venezia (Veneto) - Palazzo Franchetti
Tra gli artisti che hanno fornito una delle interpretazioni più riuscite e originali di come attraversare il confine tra figurazione e astrazione, Antoni Clavé (Barcellona, Spagna, 1913 – Saint-Tropez, Francia, 2005) torna a Venezia, città che ha ribadito e consacrato il successo di cui l’artista stava già godendo a livello internazionale con l’assegnazione dell’intero padiglione spagnolo alla sua incessante ricerca nel 1984. Nuovamente in occasione della Biennale d’Arte, l’artista diventa oggi protagonista di una grande mostra organizzata da ACP – Art Capital Partners nella sua prestigiosa sede espositiva: Palazzo Franchetti, insieme agli Antoni Clavé Archives. La mostra - a cura di Aude Hendgen, storica dell’arte e responsabile degli Archivi Antoni Clavé e Sitor Senghor, curatore indipendente - si compone di una cinquantina di opere tra dipinti e sculture anche di grandi dimensioni, selezionate per esplorare uno dei temi più cari all’artista: quello dei guerrieri.
visioni
Antonio Barrese. Morphology, dall’oggetto all’immagine
Milano (Lombardia) - Fondazione Sozzani
Fondazione Sozzani presenta la mostra di Antonio Barrese “Morphology, dall’oggetto all’immagine”, a cura di Stefania Gaudiosi. Un saggio dell’intero lavoro di Antonio Barrese (Milano, 1945), le cui ricerche fondono arte, progetto, tecnologia e scienza. Barrese ha esordito giovanissimo come membro del Gruppo MID (Mutamento Immagine Dimensione), fondato a Milano nel 1965 e nel tempo si è dedicato all’Arte Cinetica, al design, alla Narrativa Visuale, alla didattica, alla teoria dell’arte e del progetto, alle ricerche morfologiche, alla fotografia e al cinema sperimentale. Questa incessante ricerca ha condotto Barrese a distillare un personalissimo linguaggio, con tratti caratteristici unici che attraversano territori espressivi differenti, dalla fotografia al design, dall’arte alla comunicazione aziendale.
Sito: fondazionesozzani.org
visioni
apap - Feminist Futures / KAS
Dro (Trentino-Alto Adige) - Centrale Fies
Centrale Fies riporta nei suoi spazi la rete europea di apap-Feminist Futures. apap immagina futuri ripensando i corpi; i nostri, gli altri, quelli più fragili, quelli animali, quelli vegetali e anche quelli che dimentichiamo esserlo come l’aria, l’acqua o la terra stessa. Da alcuni anni il network europeo apap ha messo al proprio centro e periferia il femminismo senza genere come futuro possibile, come luogo d’immaginazione in cui sperimentare forme di inclusione attraverso le arti performative, invitando artiste, artisti e istituzioni a costruire immaginari innervati a questi futuri. Feminist Futures non è quindi solo un weekend dedicato alle arti performative ma un luogo d’incontro temporaneo in cui formulare un pensiero intimo e collettivo; in cui chiedersi cosa significa creare oggi e, soprattutto, con chi. Curato da Barbara Boninsegna con Filippo Andreatta, artista e curatore, il programma include un’ampia selezione di performance e installazioni ma anche incontri, workshop, dj-set e concerti tenuti da artiste e artisti internazionali, prodotti e sostenuti dalla rete apap ma non solo: Chiara Bersani, buren, Silvia Calderoni/Ilenia Caleo, Stina Fors, Muna Mussie, Selma Selman, BABA ELECTRONICA, Niko G. x Kali. Durante le tre giorni, legata alla visione della programmazione performativa e da quest’anno aperta al pubblico, avrà luogo la Feminist Futures School, condotta da ricercatrici ambientali, sociologhe del lavoro, artiste e artisti, tra cui Angela YT Chan, Camilla Guarino e Giuseppe Comuniello, Florinda Saieva/Farm Cultural Park, Muna Mussie, Harun Morrison e OHT. In mostra fino al 3 luglio KAS, mostra collettiva di natura performativa che prosegue il ciclo di esposizioni che Centrale Fies dedica da alcuni anni alla relazione tra gli oggetti e le loro attivazioni, rivalorizzando forme di sapere (affettivo, somatico, visuale) censurate o soppresse dalla modernità sesso-coloniale occidentale.
Sito: centralefies.it
visioni
Arte e Eros. Klossowki, Molinier, Bellmer, Rama
Rovereto (Trentino-Alto Adige) - Mart
La mostra prende le mosse da un importante nucleo di disegni di Pierre Klossowski (1905 – 2001), fratello del pittore Balthus e protagonista del pensiero degli anni Sessanta, in particolare della rilettura dell’opera del Marchese De Sade. Focalizzate sull’immaginario erotico, le scene raffigurate dall’artista si oppongono a ogni bontà e sono la visualizzazione più diretta dell’insubordinazione della logica, che abbandona la ragionevolezza per dedicarsi alla coltivazione metodica e organizzata della propria perversione. L’opera grafica di Klossowski sostiene una
Sito: mart.tn.it
visioni
Augusto Murer (1922 – 1985)
Belluno (Veneto) - Civici Musei di Palazzo Fulcis
Augusto Murer, schivo protagonista della scultura italiana del Novecento, viene celebrato in una intensa retrospettiva al Museo Civico di Palazzo Fulcis, a Belluno, Murer è noto ai più per i grandi bronzi espressionisti. Dal monumento realizzato nel 1968 a Vittorio Veneto per il cinquantesimo della prima guerra mondiale, alla grande figura in bronzo del 1974 sulla sommità del Grappa, al celebre monumento alla “Partigiana”, realizzato in collaborazione con Carlo Scarpa per essere collocato lungo la Riva che conduce ai Giardini della Biennale. Un pathos, che si ritrova anche in tanti lavori religiosi, come il grande portale della chiesa di Caxias do Sul, dedicato all’epopea degli emigranti veneti in Brasile. Ma è nel disegno e nello scolpire il legno, materia prima delle sue vallate, facilmente reperibile e poco costosa, che Murer esprime la potente immediatezza della sua arte. Sono in legno le opere dei secondi anni ’40. Con sculture in legno partecipa al Premio Suzzara, tra i più prestigiosi nell’Italia del dopoguerra. È del ’53 l’esordio milanese, sostenuto da Orio Vergani e Renato Birolli, mostra che lo impose sulla scena nazionale.
Sito: mubel.comune.belluno.it
visioni
Banksy. L’artista del presente
Trento (Trentino-Alto Adige) - Palazzo delle Albere
Per la prima volta a Trento l’attesa mostra del misterioso artista britannico, vero e proprio culto per più di una generazione. L’esposizione propone un Banksy rigorosamente non commerciale, trattandolo per la prima volta come se fosse uno dei grandi artisti classici. In mostra le opere più famose ed enigmatiche, immagini e forme di inaudita potenza etica, evocativa e tematica, una selezione delle serigrafie diventate un must-have tra i collezionisti internazionali, veri e propri oggetti devozionali che delineano i protagonisti dell’immaginario banksiano. Sono queste le immagini che hanno decretato il successo planetario di un artista tra i più complessi, geniali e intuitivi del nostro secolo.
Sito: mart.tn.it
comics
Bonelli story. Da Tex a Dylan Dog, da Zagor a Dragonero. 80 anni di storie a fumetti
Firenze (Toscana) - Museo degli Innocenti
fatto la storia del fumetto, la “Sergio Bonelli Editore”. Tex Willer, Piccolo Ranger, Zagor, Dylan Dog, Nathan Never e Dragonero sono solamente alcuni dei più noti e longevi personaggi del fumetto italiano, entrati nell'immaginario collettivo grazie al nome Bonelli, da sempre sinonimo di Avventura. Non solo una Casa Editrice: la Bonelli - a partire dal suo capostipite Gianluigi e la moglie Tea Bertasi (figura fondamentale nella creazione del fumetto italiano) e poi con l’erede Sergio e, oggi, il nipote Davide - insieme a centinaia di collaboratori ha portato in edicola, in fumetteria e in libreria oltre duecento testate. Una storia sorprendente, fatta di persone e personaggi, fumetti e fumettari, di dietro le quinte e colpi di scena per rimanere sempre al fianco dei lettori, nonostante i mutamenti di costume e cambiamenti epocali.
Sito: bonellifirenze.it
visioni
Brescia Photo Festival 2022 - Le forme del ritratto
Brescia (Lombardia) - luoghi diversi
Torna il Brescia Photo Festival, quest’anno dedicato al tema “Le forme del ritratto”. Tra gli appuntamenti più attesi, la mostra “WESTON. Edward, Brett, Cole, Cara. Una dinastia di fotografi”, la grande monografica, allestita al Museo di Santa Giulia, dedicata a Edward Weston (1886-1958), uno dei maestri della fotografia del Novecento, le cui opere saranno esposte, per la prima volta in Italia a fianco di quelle dei suoi due figli Brett e Cole e della nipote Cara. L’esposizione, curata da Filippo Maggia, promossa da Fondazione Brescia Musei insieme a Skira e progettata direttamente con la famiglia Weston, propone oltre 80 opere, tra cui 40 del solo Edward, con i suoi maggiori capolavori: dai ritratti plastici ai nudi che esaltano forme e volumi, dalle dune di sabbia agli oggetti trasformati in sculture, sino ai celebri vegetable - peperoni, carciofi, cavoli - e le conchiglie riprese in primissimo piano. Spesso direttamente paragonata alla pittura e alla scultura, la fotografia di Edward Weston è l’espressione di una ricerca ostinata della purezza, nelle forme compositive così come nella perfezione quasi maniacale dell'immagine. L’autore indaga gli oggetti nella loro quintessenza, eleggendoli a metafore visive degli elementi stessi della natura. Oltre ai Weston, il Brescia Photo Festival ricorderà, nel centenario della nascita, Pier Paolo Pasolini, con la mostra di ritratti “Pier Paolo”, curata da Renato Corsini ed allestita presso il Mo.Ca., che già nel titolo identifica una visione intimista del grande intellettuale. Il rapporto con la madre, la passione per il calcio e le amicizie più profonde sono i temi di un corpus di fotografie, in gran parte ancora inedite, scattate da importanti autori italiani quali Gianni Berengo Gardin, Federico Garolla, Ezio Ciol, Sandro Becchetti, Aldo Durazzi, Ezio Vitale, Vittorio La Verde e Rodrigo Pais.
Sito: bresciaphotofestival.it
visioni
Caroto e le arti tra Mantegna e Veronese
Verona (Veneto) - Palazzo della Gran Guardia
Negli spazi monumentali del Palazzo della Gran Guardia, apre al pubblico la grande esposizione su Giovan Francesco Caroto (1480 circa - 1555). È la prima mostra dedicata interamente all’artista, con oltre 100 opere provenienti da alcune delle più prestigiose collezioni italiane e internazionali, che presenta l’evoluzione del grande pittore, seguendolo dagli esordi giovanili al riconosciuto ruolo di artista. Attraverso una serie di restauri sostenuti per la mostra e un’estesa campagna di analisi diagnostiche, l’esposizione diventa anche l’occasione per approfondire la conoscenza dell’operatività tecnica del pittore e degli interventi che nel corso del tempo hanno interessato le sue creazioni. In mostra anche due dipinti presentati e visibili al Museo di Castelvecchio in anteprima. La cosiddetta “Madonna della farfalla”, un’opera inedita, proveniente da una collezione privata e l’opera “Veritas filia Temporis”, dono della famiglia Arvedi alle collezioni dei Musei Civici di Verona.
Sito: mostracaroto.it
visioni
Charlotte Perriand. L’avanguardia è donna
Milano (Lombardia) - M77 Gallery
Il progetto espositivo intende gettare luce sulla ricca e versatile produzione di Charlotte Perriand, la celebre designer e fotografa francese, collaboratrice e amica di Le Courbusier e di altri grandi del suo tempo, mettendo in dialogo la sua produzione fotografica degli anni 30 con una selezione degli iconici arredi prodotti in esclusiva da Cassina. Charlotte Perriand è stata una figura complessa ed eclettica, una donna che ha attraversato con slancio e curiosità l’intero Novecento vivendo appieno la grande stagione dello sviluppo della cultura industriale e quindi della modernità. Figlia delle avanguardie del suo tempo, ha brillato per intelligenza, anticonformismo e per l’originalità del suo pensiero. Pioniera del modernismo, ha sperimentato una grande pluralità di linguaggi (architettura, design, urbanistica, fotografia, politica e impegno civile) andando oltre le convenzioni e aprendo la mente ad un nuovo modo di pensare la vita, le forme, lo spazio. Instancabile viaggiatrice, ha lavorato a lungo in oriente facendo dell’incontro con un’altra cultura un’occasione per accrescere la propria creatività, imparare nuovi modi di immaginare, di progettare e di aprirsi - in anticipo sui tempi - al multiculturalismo.
Sito: m77gallery.com
visioni
Christian Frosi. La Stanza Vuota
Bergamo (Lombardia) - GAMeC
A dieci anni dal suo ritiro dal mondo dell’arte, la GAMeC di Bergamo dedica a Christian Frosi (Milano, 1973) “La Stanza Vuota”, mostra a cura di Nicola Ricciardi. In occasione di questa prima esposizione museale del suo lavoro a distanza di tanti anni, la GAMeC ha raccolto e presenta per la prima volta insieme oltre 30 opere, realizzate in poco più di dieci anni di attività, che raccontano la transitorietà, elemento costante della sua produzione artistica. Il percorso di mostra comprende lavori diventati iconici, come la nuvola di schiuma prodotta per la prima personale a Milano (Foam, 2003), e altri meno conosciuti, tutti costruiti attorno a principi di precarietà, fuggevolezza, evanescenza, che ritroviamo anche nella carriera dell’artista. L’inizio del percorso di Frosi è facilmente documentabile e coincide con la conclusione degli studi a Brera nel 1999, mentre le sue ultime tappe professionali sono, a partire dal 2012, sempre meno rintracciabili. Da quell’anno, seppur non ci sia un momento preciso, Christian Frosi smette di essere un artista: sceglie di non produrre, di non partecipare, di sottrarsi alla storia dell’arte, alle sue circostanze e ai suoi attori. Frosi si è lentamente e inesorabilmente reso irraggiungibile, troncando qualsiasi comunicazione con il mondo dell’arte, unendosi, senza una ragione evidente, alla schiera dei dropout, di coloro che, nella definizione di Alexander Koch, “in un determinato momento X sono stati localizzabili nel campo dell’arte e in un momento Y, successivo nel tempo, non lo sono stati più”.
Sito: gamec.it
visioni
Concerning Dante - Autonomous Cell
Bologna (Emilia-Romagna) - Museo Civico Medievale
La mostra “Concerning Dante - Autonomous Cell” di Jacopo Valentini al Museo Civico Medievale di Bologna, a cura di Carlo Sala, è un progetto fotografico legato all’immaginario dantesco che ripercorre lungo l’Italia i viaggi reali compiuti dal poeta e quelli letterari attraverso il suo capolavoro, la Divina Commedia. Le opere dell’autore sono esposte lungo i tre piani della collezione permanente del museo, creando così un dialogo formale e ideale che in alcuni passaggi si fa particolarmente eloquente, come con la colossale statua realizzata da Manno di Bandino che ritrae papa Bonifacio VIII, personaggio centrale nei rivolgimenti politici fiorentini che provocarono l’esilio del poeta.
visioni
Da Donatello a Alessandro Vittoria, 1450 - 1600. 150 anni di scultura nella Repubblica di Venezia
Venezia (Veneto) - Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro
La Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro presenta “Da Donatello a Alessandro Vittoria, 1450 - 1600. 150 anni di scultura nella Repubblica di Venezia”, la prima grande mostra veneziana dedicata alla scultura veneta. L’esposizione, allestita al piano nobile del palazzo, si concentrerà sul dialogo tra diverse opere di maestri che hanno lavorato a Venezia e nei territori della Repubblica tra il XV e il XVII secolo, quali Donatello, Antonio Rizzo, Pietro, Tullio e Antonio Lombardo fino a Jacopo Sansovino e Alessandro Vittoria, proponendo, oltre a opere già note al grande pubblico, alcune sculture mai viste in contesti museali. La mostra nel suo complesso si prefigge di restituire ai visitatori la varietà interpretativa della tecnica scultorea, sottolineandone la ricchezza di materiali, le potenzialità espressive e le declinazioni estetiche all’interno di un contesto storico-artistico che troppo spesso predilige, nel discorso su Venezia, la pittura.
Sito: cadoro.org
visioni
Daido Moriyama con Shomei Tomatsu. Tokyo Revisited
Roma (Lazio) - Maxxi
Tokyo è una delle città cosmopolite più affascinanti del mondo, offre un’infinità e una ricchezza di fonti di ispirazione per la creazione artistica. La fotografia, soprattutto la street photography, rappresenta la sua espressione più originale grazie a nomi famosi come Daido Moriyama e il suo maestro Shomei Tomatsu, da sempre impegnati nell’esplorazione delle situazioni della società giapponese del dopoguerra e della sua evoluzione contemporanea. Tomatsu lavora attivamente catturando scene socialmente e politicamente coinvolgenti. Moriyama, da parte sua, ama immergersi nella gioia e nell’entusiasmo prodotti dalla società del consumo. Tutti e due gli artisti però sono accomunati dal trattare la fotografia più come un modo di vivere che come un genere artistico. I visitatori sono invitati a “rivisitare” Tokyo fisicamente, connettendola con la realtà romana: una città in bilico tra l’eterna negoziazione con le sue rovine storiche, e proiezioni futuristiche per il domani.
Sito: maxxi.art
visioni
David LaChapelle. I Believe in Miracles
Milano (Lombardia) - Mudec
“David LaChapelle. I Believe in Miracles” è il risultato di un percorso di ricerca artistica che dura da una vita e che racconta un David LaChapelle inedito e, per certi versi, inaspettato. Partendo dai primi lavori, si apre agli occhi del pubblico in anteprima assoluta per il Museo delle Culture una serie inedita di opere che fanno parte della nuova e visionaria fase di produzione – l’ultima, datata 2022 – risultato finale della potente eredità della sua lunga esperienza artistica e umana. L’uomo e il rapporto con sé stesso, l’uomo nell’ambiente circostante e nella società umana, l’uomo nella Natura. Una visione personalissima che il Mudec ha scelto di presentare attraverso l’allestimento di questa retrospettiva dell'artista, portando uno strumento ulteriore di riflessione antropologica sul presente.
Sito: mudec.it
visioni
David Medalla. Parables of Friendship
Bolzano (Trentino Alto Adige) - Museion
“David Medalla: Parables of Friendship” è la prima grande mostra internazionale dedicata all’opera dell’artista, poeta e attivista filippino David Medalla dopo la sua improvvisa scomparsa nel dicembre 2020. Disegni, dipinti, collage, sculture, neon, opere di arte cinetica, partecipativa e performance realizzati in oltre settant’anni di carriera: accanto a importanti prestiti e nuove commissioni, Museion esporrà molti lavori inediti e alcune opere fragili, restaurate per l’occasione e presentate al pubblico per la prima volta, in una mostra che si preannuncia essere una pietra miliare per lo studio del lavoro di questo grande ed eclettico artista. L’opera di Medalla, caratterizzata da un’assoluta libertà di espressione, esplora le possibilità di scambio e intersezione tra arte e vita, mixando grandi temi del presente come l’ecologia, l’identità culturale, la sessualità, l’etica del lavoro, senza mai preoccuparsi delle compartimentazioni attuate dalla società. Dandy e viaggiatore, dopo essere arrivato a Marsiglia da Manila, già negli anni Sessanta Medalla ha vissuto a Londra, Parigi, Venezia, Berlino, New York e ancora a Manila, portando le esperienze di viaggio e di transizione all’interno del suo lavoro, spesso effimero e deperibile perché realizzato con materiali trovati, a ulteriore riprova della natura libera della sua pratica.
Sito: museion.it
visioni
Donatello, il Rinascimento
Firenze (Toscana) - Palazzo Strozzi e Museo Nazionale del Bargello
Fondazione Palazzo Strozzi e Musei del Bargello presentano “Donatello, il Rinascimento”, una mostra che mira a ricostruire lo straordinario percorso di uno dei maestri più importanti e influenti dell’arte italiana di tutti i tempi, a confronto con capolavori di artisti come Brunelleschi, Masaccio, Andrea Mantegna, Giovanni Bellini, Raffaello e Michelangelo.
Sito: palazzostrozzi.org
visioni
Eccentrici, Apocalittici, Pop. Inferno e delizia nell’arte contemporanea
Trento (Trentino-Alto Adige) - Galleria Civica
Prosegue l’indagine della Galleria Civica sulla pittura contemporanea in Italia. Dopo “Ciò che vedo”, la mostra sulla pittura figurativa, è la volta del Pop Surrealismo: un movimento artistico nato negli Stati Uniti degli anni Settanta che mescola i riferimenti iconografici della cultura di massa, Pop, a quelli fantastici del Surrealismo. Spaziando dalla pittura alla scultura, dalla grafica all’illustrazione, fino alla Street Art e al digitale, il Pop Surrealismo è considerato un fenomeno bottom up (che nasce ed emerge dal basso), in antitesi all’arte contemporanea più istituzionale, ed è oggi molto apprezzato dal mercato e dai collezionisti. Post moderno, ironico e dissacrante, pesca nei codici della storia dell’arte e negli immaginari visivi di un mondo sempre più globalizzato e interconnesso. La mostra presenta le opere di una quindicina di artisti italiani a partire da Nicola Verlato, che per primo si è interessato ed è rimasto influenzato dagli artisti d’oltre oceano, durante i suoi soggiorni americani nel corso degli anni ’90. Seguono poi le opere di altri artisti che vogliono rappresentare uno spaccato di quelli che sono stati gli esiti di questa influenza nel nostro paese, dai dipinti di Di Piazza e Mazzoni, alle ceramiche di Giacon, ai lavori multidisciplinari di Laurina Paperina, all’ironia pungente di Veneziano. Completano il percorso alcuni interventi site-specific realizzati da El Gato Chimney, Giacon, Ozmo e Pao direttamente sulle pareti della Galleria.
Sito: mart.tn.it
visioni
Elliott Erwitt. 100 Fotografie
Milano (Lombardia) - Museo Diocesano
Il Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano ospita una retrospettiva dedicata a Elliott Erwitt (Parigi, 1928), uno dei più importanti fotografi del Novecento. L’esposizione presenta cento dei suoi scatti più famosi, da quelli più iconici in bianco e nero a quelli, meno conosciuti, a colori che Erwitt aveva deciso di utilizzare per i suoi lavori editoriali, istituzionali e pubblicitari, dalla politica al sociale, dall’architettura al cinema e alla moda.
Sito: chiostrisanteustorgio.it
visioni
Elliott Erwitt. Icons
Senigallia (Marche) - Palazzetto Baviera
Il Summer Jamboree, il Festival Internazionale di musica e cultura dell’America anni ’40 e ’50 più grande d’Europa, torna quest’anno per la sua XXII edizione. Ci saranno i grandi concerti a ingresso gratuito con la partecipazione di artisti nazionali e internazionali in esclusiva, irresistibili record hop, i tanto acclamati dopo festival alla Rotonda a mare e finalmente il ritorno dei balli Swing e il Rock’n’Roll in grandi spazi allestiti per l’occasione. Dal 30 giugno un grande evento espositivo anticipa e accompagna la manifestazione: la grande mostra fotografica “Icons” di Elliott Erwitt, a cura di Biba Giacchetti, ospitata nelle sale di Palazzetto Baviera. La mostra presenta oltre settanta scatti di uno dei più grandi maestri della fotografia mondiale di tutti i tempi, Elliott Erwitt, selezionati dalla curatrice Biba Giacchetti insieme allo stesso Erwitt, che nel luglio di quest’anno compirà 94 anni. Le opere esposte racchiudono l’intero percorso della sua lunga vita professionale attraverso le sue più celebri fotografie, quelle che lui stesso ama di più. I famosi ritratti di Che Guevara, di Kerouac, di Marlene Dietrich e delle grandi star del cinema, una su tutte Marilyn Monroe. E ancora, fotografie che hanno fatto la storia, come il diverbio tra Nixon e Krusciev, il funerale di Kennedy, il grande match tra Frazier e Alì. Non mancano le icone più amate dal pubblico per la loro forza romantica, come il California Kiss, la fotografia simbolo dell’amore senza tempo: l’immagine riflessa nello specchietto retrovisore di una coppia che si bacia dentro un’automobile.
visioni
Elmgreen & Dragset. Useless Bodies?
Milano (Lombardia) - Fondazione Prada
Fondazione Prada presenta “Useless Bodies?”, una mostra del duo di artisti Elmgreen & Dragset. “Useless Bodies?” è una delle indagini tematiche più estese mai realizzate da Fondazione Prada. Concepita per quattro spazi espositivi e il cortile della sede milanese, per un totale di oltre 3.000 m2, la mostra esplora la condizione del corpo nell’era post-industriale, in cui la nostra presenza fisica sembra avere perso la sua centralità tanto da risultare ormai superflua. Questo mutamento ha un impatto su ogni aspetto della nostra vita: dalle condizioni di lavoro alla salute fino alle relazioni interpersonali e al modo in cui registriamo le informazioni. Il progetto affronta anche le modalità con cui gli individui si adattano fisicamente a un mondo sempre più dominato da un immaginario bidimensionale, in particolare in riferimento dell’attuale pandemia.
Sito: fondazioneprada.org
visioni
Etel Adnan & Simone Fattal. Working Together
Bolzano (Trentino-Alto Adige) - Fondazione Antonio Dalle Nogare
Dipinti, sculture ma anche libri, poesie e oggetti di uso quotidiano. “Etel Adnan & Simone Fattal: Working Together”, a cura di Vincenzo de Bellis, è la prima doppia personale delle due artiste in Italia, compagne di vita e di lavoro dagli anni Settanta. La mostra ricostruirà una dimensione intima e domestica negli ambienti della biblioteca della Fondazione Antonio Dalle Nogare a Bolzano, utilizzati per la prima volta in assoluto come spazi espositivi. Etel Adnan (Beirut, 1925 – Parigi, 2021) e Simone Fattal (Damasco, 1942) si sono conosciute a Beirut negli anni Settanta. Da allora hanno vissuto insieme tra Parigi, Beirut e la California settentrionale, lavorando e sperimentando con i media più differenti. Prima di essere artiste visive sono state artiste letterarie, Adnan poetessa e pittrice, e Fattal scultrice e fondatrice di Post-Apollo Press, una casa editrice specializzata in testi di storia, politica, scienze sociali, studi di genere. La forza del loro lavoro sta proprio nella multidisciplinarietà e nelle influenze letterarie con le quali si sono sempre confrontate.
visioni
Explore Oceani, ultima frontiera
Pisa (Toscana) - Palazzo Blu
Gli oceani ricoprono oltre il 70 per cento della superficie terrestre. Tanto che una delle più famose fotografie della Terra dallo spazio, scattata nel 1972 dagli astronauti dell’Apollo 17, l’ultima missione del programma lunare della NASA, è stata soprannominata The Blue Marble, «la biglia blu». È così che appare il nostro pianeta. Se non bastasse, a ulteriore testimonianza dell’importanza di queste immense distese d’acqua, secondo una delle teorie più accreditate la vita è nata negli oceani. Eppure, degli oceani conosciamo ancora poco. Li abbiamo solcati in lungo e in largo, nell’epoca della navigazione, ma le loro profondità ci nascondono ancora molti segreti. Praticamente, grazie allo sviluppo di tecnologie sofisticate per le immersioni subacquee e alla fotografia, abbiamo cominciato a studiarli e a scoprirli soltanto a metà del XX secolo. Oceani, ultima frontiera è una mostra fotografica dedicata all’esplorazione dei mari, dai pionieri come Jacques-Yves Cousteau e Sylvia Earle, storica explorer di National Geographic e tra le prime donne a dedicarsi all’oceanografia, fino alle imprese più moderne, come il ritrovamento del Titanic.
Sito: palazzoblu.it
visioni
Fabiano Ventura. Earth’s memory. I ghiacciai, testimoni della crisi climatica
Bard (Valle d’Aosta) - Forte
I ghiacciai raccontano il nostro passato e il nostro futuro. La mostra “Earth’s memory” presenta in anteprima mondiale i risultati del progetto “Sulle tracce dei ghiacciai”, il viaggio fotografico-scientifico ideato e diretto dal fotografo Fabiano Ventura. Un percorso lungo 13 anni, nato per documentare e mostrare gli sconvolgenti effetti dei cambiamenti climatici sul pianeta. Attraverso la rappresentazione fotografica dei ghiacciai, grazie alla forza delle immagini contemporanee e al raffronto con le identiche inquadrature immortalate dai grandi maestri del passato prima della crisi climatica, la mostra comunica in modo inequivocabile gli effetti del riscaldamento globale sugli ecosistemi, proponendo al visitatore un’intensa riflessione sul rapporto che lega la specie umana e l’ambiente naturale. Dal 2009 al 2021 Ventura, insieme ad un team di registi e ricercatori, ha condotto 8 spedizioni sui maggiori ghiacciai montani della Terra: Karakorum (2009), Caucaso (2011), Alaska (2013), Ande (2016), Himalaya (2018) e Alpi (2019-2020-2021).
Sito: fortedibard
visioni
Fabrizio Clerici. L’atlante del meraviglioso
Roma (Lazio) - Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea inaugura la mostra “Fabrizio Clerici. L’atlante del meraviglioso”, a cura di Giulia Tulino, un viaggio nell’immaginario di un grande protagonista dell’arte italiana del Novecento, raffinato pittore, scenografo e illustratore incomparabile nella sua capacità di inventiva visionaria e senza limiti. Artista estremamente colto e dalla curiosità enciclopedica, Clerici ha dato vita ad universi onirici ed enigmatici ricchi di fascino, scaturiti da una fantasia sconfinata e nutrita dalla cultura classica e dal mito, ma anche dai movimenti del suo inconscio. La formazione da architetto e l’incontro giovanile con Alberto Savinio sono elementi fondamentali del suo percorso artistico, che lo vede orientato al surrealismo ma con un’ispirazione metafisica, mentre architetture, misteriose rovine e famosi reperti partecipano ad un gioco simbolico. Proprio il simbolo, affidato spesso all’elemento architettonico, è centrale nell’opera di Clerici, come veicolo del suo personale atlante di memorie e meraviglie. Lo spettatore è invitato a perdersi nel tentativo di decifrare i numerosissimi riferimenti letterari e artistici, mentre partecipa dell’inquietudine che appartiene all’animo dell’artista e al tempo stesso all’umanità del Novecento.
Sito: lagallerianazionale.com
visioni
Fotografe! Dagli Archivi Alinari a oggi
Firenze (Toscana) - Villa Bardini / Forte di Belvedere
Un nuovo e ambizioso progetto espositivo che ha per protagoniste assolute le fotografe di ieri e di oggi e che unisce le sale delle due sedi ospitanti in un unico itinerario, ricco e suggestivo, che affianca opere originali degli Archivi Alinari a produzioni contemporanee. L’esposizione si inserisce organicamente nell’offerta culturale estiva di Forte di Belvedere curata da Museo Novecento. Partendo dagli esiti della ricerca negli Archivi Alinari, il progetto espositivo crea un percorso che intreccia e ripropone in maniera sincronica una storia che dalla fotografia delle origini attraversa il Novecento e arriva ai nostri giorni, affiancando i primi procedimenti fotografici alle sperimentazioni contemporanee. La mostra non segue quindi un andamento cronologico, ma è costruita per analogie, differenze, suggestioni, per temi e generi, primo tra tutti il ritratto fotografico, mettendo insieme in un unico percorso fotografie e fotografe nate in epoche, luoghi e contesti sociali diversi: l’intento è non tanto e non solo la ricerca di uno specifico e quanto mai ipotetico ‘sguardo femminile’, quanto l’individuazione della centralità di alcune personalità – spesso sottostimate - nello sviluppo della ricerca fotografica sin dai suoi albori. La presenza delle autrici contemporanee costituisce un ulteriore momento di riflessione che investe le pratiche artistiche odierne, a partire dal rapporto con il passato e con la memoria, siano esse individuali o collettive, all’interno di un mondo in continuo mutamento, dove anche i ruoli sociali e i paradigmi ad essi legati sono in costante divenire. In mostra vintage prints, album e negativi dagli Archivi Alinari, opere provenienti dalle diverse collezioni di oltre quaranta fotografe, in molti casi inedite, a partire da quelle delle prime dagherrotipiste degli anni ’40 dell’Ottocento, come la francese Bernardine Caroline Théodora Hirza Lejeune (Parigi 1824-1895) del fondo Oggetti Unici che è stato restaurato, catalogato e digitalizzato nel 2021 anche grazie al sostegno della Fondazione CR Firenze. Le stampe originali di Julia Margaret Cameron, Dorothea Lange, Margaret Bourke-White, Lucia Moholy, Maria Mulas, Ketty La Rocca, Lisetta Carmi, Diane Arbus, Bettina Rheims, per citarne solo alcune, si confrontano con le produzioni di dieci autrici italiane, Eleonora Agostini, Arianna Arcara, Federica Belli, Marina Caneve, Francesca Catastini, Myriam Meloni, Giulia Parlato, Roselena Ramistella, Sofia Uslenghi, Alba Zari, rappresentanti della più giovane generazione, nata dopo il 1980, che va affermandosi in questi anni sia sul piano nazionale che su quello internazionale, presenti con opere che interagiscono con il patrimonio storico Alinari.
Sito: fondazionecrfirenze.it
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Frammenti di paradiso. Giardini nel tempo alla Reggia di Caserta
Caserta (Campania) - Reggia
La grandiosa residenza reale, patrimonio Unesco, ospiterà la mostra “Frammenti di Paradiso. Giardini nel tempo alla Reggia di Caserta”, curata da Tiziana Maffei, direttore della Reggia di Caserta, Alberta Campitelli e Alessandro Cremona. Circa duecento opere tra dipinti, disegni, sculture, erbari, libri e oggetti d’arte e interpretazioni contemporanee racconteranno la storia del giardino attraverso i secoli. Partendo dal complesso della Reggia di Caserta verranno messi in relazione sistemi di ville e i loro giardini che hanno caratterizzato la penisola, dal Rinascimento ai primi anni dell’Ottocento. Ne deriverà un caleidoscopio di rappresentazioni che, nella diversità di paesaggi, modelli culturali e stili di vita, evocheranno, attraverso i l contatto con la natura, l’Eden perduto a cui l’uomo da sempre aspira. Il ricco progetto espositivo, nel mettere a fuoco i vari temi legati alla storia del Parco Reale della Reggia di Caserta, ripercorrerà anche quella del “giardino”.
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Garda panoramique. Immagini di Giovanni Negri 1900-1910
Lonato del Garda (Lombardia) - Rocca
La Rocca di Lonato del Garda (Bs) ospita “Garda panoramique”, mostra fotografica realizzata dalla Fondazione Negri, che ha selezionato per l’occasione 25 immagini scattate dal fotografo bresciano Giovanni Negri nelle principali cittadine del lago di Garda nei primissimi anni del ‘900. Gli scatti, dal formato di cm 30x80, sono stati realizzati con una particolare fotocamera francese, la cui caratteristica è quella di poter riprendere con un angolo di 180° mantenendo quasi inalterate le linee prospettiche comprese nell’inquadratura. Acquistata personalmente da Giovanni Negri a Parigi presso la casa costruttrice, la fotocamera gli sarebbe servita per uno speciale tour in Italia, finalizzato alla realizzazione di alcune centinaia di immagini destinate principalmente alla rivista del Touring Club Italiano con la quale collaborava. Caratteristica dell’apparecchio era quella di disporre di un obiettivo girevole, che inquadrava porzioni successive dell’immagine fissandola su una pellicola dal formato di cm 10x30 posizionata all’interno della macchina, secondo un andamento curvo in grado di correggere le deformazioni tipiche degli obiettivi grandangolari. Le immagini scelte per la mostra alla Rocca di Lonato si inseriscono in una più vasta documentazione fotografica conservata dalla Fondazione Negri di Brescia: oltre 1500 scatti, realizzati lungo tutto il perimetro del lago di Garda, che documentano anche la vita e le attività in un periodo storico che vede il turismo diventare un tema fondamentale per l’economia del territorio.
Sito: roccadilonato.it
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Genova Sessanta. Arti visive, architettura e società
Genova (Liguria) - Palazzo Reale
La rivoluzione degli Anni Sessanta a Genova. La racconta, ricorrendo all’architettura, all’arte, al design, alla fotografia… una grandiosa mostra-affresco al Palazzo Reale di Genova, nel Teatro del Falcone. L’obiettivo è quello di raccontare le grandi trasformazioni di Genova negli anni sessanta del Novecento, un decennio di profondi cambiamenti dovuti all’irrompere di nuove idee e rinnovati stimoli culturali, di significativi mutamenti sociali, d’innovazioni economiche e nuovi linguaggi che hanno segnato un’accelerazione nelle produzioni delle arti visive. È una città in magmatico fermento quella che nel decennio del Grande Boom italiano vuole lasciarsi definitivamente alle spalle le ferite della guerra per darsi un volto ed un ruolo europei, puntando sull’industrializzazione e sui servizi, alimentati da nuove arterie di comunicazione e da nuovi quartieri progettati per ospitare una forza lavoro proveniente dal Sud. In un pugno di anni la vecchia Genova si trasforma, calamitando grandi professionisti da fuori ma galvanizzando anche le risorse culturali proprie, per trasformare visioni in realtà. L’energia della crescita incentiva la creatività in tutti i settori, dall’arte, al design alla musica, alla cultura, all’economia. Fisiologicamente, è una storia di luci ed ombre, fotografia di una Italia che in quel fatidico decennio cerca una sua non facile nuova strada. Oggi, a distanza di 60 anni da quegli anni ’60, la cronaca si è fatta storia e diventa meno velleitario tracciare delle analisi, evidenziando la potenza rigeneratrice che spingeva verso dei futuri ritenuti comunque migliori, senza tralasciare le molte contraddizioni di un’epoca che, comunque la si valuti, continua a incidere, se non connotare, la Genova di oggi. Un viaggio entusiasmante in quella fucina di energie e visioni esistenziali che fu la Genova degli anni sessanta scandito, lungo tutto il percorso espositivo, dagli scatti di alcuni dei grandi fotografi genovesi attivi in quegli anni – Lisetta Carmi e Giorgio Bergami soprattutto – con disegni di architettura, arredi di design, grafica pubblicitaria, oggetti industriali, dipinti e sculture di autori di assoluto primo piano, da Lucio Fontana a Andy Warhol, da Mimmo Rotella a Vico Magistretti, da Gio Ponti a Franco Albini, da Angelo Mangiarotti a Eugenio Carmi.
visioni
Giuseppe Veneziano. True Stories
Bologna (Emilia-Romagna) - Palazzo Pallavicini
Palazzo Pallavicini inaugura la stagione estiva con l’apertura al pubblico della mostra Giuseppe Veneziano “True Stories”, a cura di Valerio Dehò. L’esposizione mette in scena in una mostra antologica l’universo ultrapop di Veneziano. Fumetti e cartoon rappresentano il mondo in cui l’artista è immerso e l’atmosfera in cui la mostra condurrà i visitatori, un luogo in cui cultura alta e cultura popolare convivono e si scontrano, rivelando attraverso “storie vere” le contraddizioni della realtà contemporanea. Le debolezze e i falsi miti che ci circondano sono messi a nudo con un approccio ironico e provocatorio che da sempre contraddistingue il lavoro di Veneziano. L’artista ritrae se stesso come la Gioconda, imita Dalì che a sua volta fa il verso a Velázquez mentre dipinge Biancaneve; Spiderman prende il posto di Jeff Koons e la Ragazza con l’orecchino di perla si fa un selfie senza veli. Il risultato è un festoso mash up in cui tutto convive, passato, presente e futuro coincidono e ogni distanza inesorabilmente si accorcia. I supereroi dei fumetti e i miti del passato incontrano i personaggi e gli oggetti del presente in un’antologica di ampio respiro, in cui non mancano incursioni nella storia dell’arte, da Goya a Raffaello.
Sito: palazzopallavicini.com
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Grazia Varisco. Percorsi contemporanei 1957-2022
Milano (Lombardia) - Palazzo Reale
Palazzo Reale ospita la mostra antologica “Grazia Varisco - Percorsi Contemporanei 1957-2022”, dedicata alla straordinaria artista milanese, protagonista della scena contemporanea italiana. Il progetto, a cura di Marco Meneguzzo, documenta e restituisce oltre sessant’anni di attività dell’artista, straordinaria interprete delle arti visive, internazionalmente riconosciuta come una protagonista della nostra modernità, offrendo uno spaccato del ricco e complesso universo di temi e sperimentazioni formali che ne hanno caratterizzato il percorso artistico. I “Materici” (1957-1959) sono i primi lavori degli anni Cinquanta realizzati durante gli studi in Accademia a Brera, come esperienze di reazione al figurativo. Le “Tavole Magnetiche” (1959-1962), prime ricerche legate alla formazione del Gruppo T - di cui Grazia Varisco è protagonista assieme a Anceschi, Boriani, Colombo e De Vecchi -, evidenziano la particolare attenzione dedicata dall’artista alla rappresentazione dello spazio-tempo e il forte interesse nei confronti della dinamica del gioco, degli elementi del caso e del programma restituiti con forme espressive non convenzionali. Seguono le esperienze artistiche dei pieni anni Sessanta, attraverso le quali Grazia Varisco esplora la lettura dell’immagine in movimento e la percezione dello spazio e del tempo come fenomeni in continuo divenire.
Sito: palazzorealemilano.it
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Gusto! Gli italiani a tavola. 1970-2050
Venezia Mestre (Veneto) - M9
“GUSTO! Gli italiani a tavola. 1970-2050” è la prima di una trilogia di mostre che M9 - Museo del ’900 dedica ai luoghi comuni italiani, per un confronto con il passato, il presente e il futuro, tra ricerca scientifica, esperienza pop, gioco e indagine critica. L'esposizione racconterà come la relazione tra gli italiani e il cibo sia profondamente mutata in questi ultimi decenni, con un cambio di paradigma decisivo tra l’immagine tradizionale della cucina nazionale e una relazione sempre più complessa, segmentata e contraddittoria di un Paese che si sta trasformando nelle proprie abitudini, nei propri consumi e nella composizione sociale. Al centro della riflessione, la parola “gusto”, che meglio rappresenta il rapporto tra individuo e società, quell’insieme inscindibile tra piacere individuale e condivisione collettiva, meccanismi nutrizionali e fenomeni culturali, capace di rappresentare la complessità dei temi legati al cibo. La mostra sarà accompagnata da un calendario di workshop, show cooking, convegni, incontri e iniziative che coinvolgeranno il pubblico con il contributo di cuochi, scienziati e artisti.
Sito: m9museum.it
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I Farnese. Architettura, Arte, Potere
Parma (Emilia-Romagna) - Complesso Monumentale della Pilotta
A venticinque anni dall’ultima esposizione sul tema, il Complesso Monumentale della Pilotta ospiterà una grande mostra dedicata alla committenza della famiglia Farnese, con l’obiettivo d’indagare la straordinaria affermazione della casata nella compagine politica e culturale europea dal Cinque al Settecento, attraverso l’utilizzo delle arti come strumento di legittimazione. Il progetto scientifico presenta una doppia novità, quella di trattare i temi del collezionismo rinascimentale con gli strumenti della Global History, e di includere nel mecenatismo della famiglia le grandi fabbriche architettoniche.
Sito: complessopilotta.it
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I Marmi Torlonia. Collezionare Capolavori
Milano (Lombardia) - Gallerie d’Italia
Le Gallerie d’Italia in Piazza Scala a Milano presentano la mostra “I Marmi Torlonia. Collezionare Capolavori. The Torlonia Marbles. Collecting Masterpieces”: 96 marmi della Collezione Torlonia, la più importante raccolta privata di statuaria classica, in una grande esposizione che, con cinque nuove opere restaurate, inaugura il programma espositivo mondiale della Collezione. Il maestoso sarcofago consolare dalla via Ardeatina accoglierà i visitatori, con un gruppo di togati romani, negli spazi di grande respiro delle Gallerie, dove troverà la sua ideale collocazione il colossale “Dace prigioniero” simile agli esemplari del Foro di Traiano, accanto ai ritratti di Domiziano e di Antinoo, recentemente restaurati, parte della celebre galleria dei 122 busti della Collezione. Il percorso di mostra termina con una sezione interamente dedicata ai restauri dove l’Ercole composto da 112 pezzi, già esposto a Roma, dialogherà con la scultura della “Leda con il cigno”: in entrambe le opere saranno visibili diverse fasi dell’intervento di pulitura, per raccontare le sfide che deve affrontare il restauro contemporaneo.
Sito: gallerieditalia.com
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Il piccolo Principe. Giuseppe Sanmartino alla Reggia di Caserta
Caserta (Campania) - Reggia
La mostra prende le mosse dal rinvenimento, nei depositi del Complesso vanvitelliano nei primi mesi del 2021, del ritratto in marmo di un neonato a grandezza naturale opera di Giuseppe Sanmartino, identificato con il Real Infante Carlo Tito di Borbone, primogenito maschio del re Ferdinando IV e di Maria Carolina d'Austria. L’opera, sulla quale sono state condotte rigorose ricerche, fu realizzata su impulso della regina Maria Carolina che, come voto di grazia per aver dato alla luce nel 1775 il maschio che avrebbe assicurato la continuità dinastica dei Borbone sul trono di Napoli, commissionò un ritratto a grandezza naturale del neonato Principe Carlo Tito al primo scultore del Regno, Giuseppe Sanmartino, il noto autore del “Cristo Velato” della Cappella Sansevero. Il ritratto fu poi tradotto in argento per essere dedicato a San Francesco di Paola, santo al quale la regina era particolarmente devota. Perduto l’ex voto in argento, gli studi su Sanmartino, pur registrandone l’esistenza, hanno considerato perso anche l’originale ritratto. Oltre che dal raffronto stilistico con altre opere dell'artista, come gli angeli reggicortina del monumento funebre a Filippo di Borbone in Santa Chiara o quelli che compaiono accanto al cardinale Agostino Sersale nel suo monumento dedicatorio nel Duomo di Napoli, realizzati in quegli anni, l’attribuzione della scultura a Sanmartino trova conferma negli inventari postunitari della Reggia di Caserta. Questi, accanto alla descrizione come “Putto dormiente”, riportano proprio il nome del maggiore scultore napoletano della seconda metà del Settecento.
visioni
Il sogno di Ferrara. Adelchi Riccardo Mantovani
Ferrara (Emilia-Romagna) - Castello Estense
La mostra vuole far conoscere al grande pubblico il mondo fantastico, poetico ed emozionante del ferrarese Adelchi Riccardo Mantovani, ripercorrendo per la prima volta tutta la sua carriera. Artista originale, Mantovani si è formato da autodidatta, maturando una cifra stilistica legata da una parte al Rinascimento italiano e dall’altra alla metafisica di De Chirico, al surrealismo di Delvaux e al realismo magico. All’incrocio di queste matrici espressive, il pittore si muove con estrema libertà dando vita a scene di tema popolare, religioso e ad affascinanti mondi allegorici sospesi tra mito e favola. Le sue visioni sono sostenute da una tecnica meticolosa che contribuisce a rendere incantata l’atmosfera dei suoi dipinti e dei suoi disegni.
Sito: castelloestense.it
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Il video rende felici. Videoarte in Italia
Roma (Lazio) - Palazzo delle Esposizioni / Galleria d’Arte Moderna
Un’unica grande mostra, due luoghi. “Il video rende felici. Videoarte in Italia” è una mostra unitaria che si articola in due spazi, Palazzo delle Esposizioni e Galleria d’Arte Moderna. Soggetto della mostra è la videoarte e il cinema d’artista in Italia, dalla fine degli anni Sessanta ai primi decenni del nuovo secolo. In mostra 19 installazioni a cui si aggiungono oltre 300 opere raccolte all’interno di rassegne dedicate, per un totale di oltre 100 artiste e artisti coinvolti. Il percorso espositivo si snoda attraverso la molteplice varietà di formati espositivi: video monocanale, installazioni video, multimediali, interattive, con l’intento di evidenziare le interferenze del video con il cinema, la tv, il teatro, la danza, la fotografia, le arti plastiche. Alle opere esposte si affiancano i numerosi documenti, bozzetti, disegni, locandine, manifesti, fotografie e cataloghi, che ne ripercorrono il processo produttivo e il contesto storico.
Sito: palazzoesposizioni.it
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Inquadrare paesaggi alpini. Scatti di inizio Novecento dal bianco e nero al colore
Chimonte (Piemonte) - Pinacoteca Giuseppe Augusto Levis
La Pinacoteca G.A. Levis di Chiomonte presenta “Inquadrare paesaggi alpini. Scatti di inizio Novecento dal bianco e nero al colore”. Il progetto espositivo, partendo dall’importante archivio fotografico dell’artista Giuseppe Augusto Levis (Chiomonte 1874 - Racconigi 1926), di proprietà degli eredi, intende mettere in dialogo le sue immagini stereoscopiche con le autocromie di Ferdinando Fino (Torino 1872 - 1918), conservate presso il Centro Documentazione del Museo Nazionale della Montagna - CAI Torino. Grazie alle affinità tra i due fondi d’archivio è possibile ricostruire un tassello nella storia dell’utilizzo del mezzo fotografico nell’ambito artistico piemontese di inizio Novecento, oltreché offrire uno spaccato della vita e dei luoghi frequentati dai due artisti. Nel primo ventennio del Novecento, Levis e Fino utilizzano la fotografia stereoscopica, che consente di realizzare immagini doppie, le quali viste attraverso uno speciale visore, trasmettono un’illusione di tridimensionalità della scena ripresa. Ancora lontani dall’invenzione della pellicola a colori, entrambi sperimentano la tecnica dell’autocromia, il primo processo fotografico a colori, introdotto sul mercato nel 1907 e rimasto in produzione fino al 1935. La rapidità di resa e l’assidua ricerca verso la rappresentazione sempre più fedele del “vero”, consente loro di passare agilmente dalla tecnica pittorica a quella fotografica, lasciando la testimonianza di un immaginario a colori ante litteram.
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Io tu io – Renato Vernizzi e Luca Vernizzi: un secolo di ritratti
Parma (Emilia-Romagna) - APE Parma Museo
Con la mostra “Io tu io. Renato Vernizzi e Luca Vernizzi: un secolo di ritratti”, APE Parma Museo, Fondazione Monteparma prosegue nella sua attività di riscoperta e valorizzazione del patrimonio artistico locale presentando, in una sorta di dialogo intergenerazionale che attraversa tutto il Novecento fino ai giorni nostri, i ritratti dell’illustre pittore di origini parmigiane Renato Vernizzi accanto a quelli del figlio Luca, artista affermato che ha saputo crescere nel solco familiare mantenendo sempre una forte originalità espressiva. Protagonisti di questa esposizione, curata da Angelo Crespi e Carla Dini, sono infatti, insieme ai due pittori, i volti che popolano le loro opere. Oltre ai componenti della famiglia, sono tanti i personaggi noti del mondo culturale, artistico e scientifico, alcuni dei quali fortemente legati a Parma: Arturo Toscanini, Giorgio Torelli, Baldassarre Molossi, Giulietta Masina, Mariuccia Mandelli (Krizia), Giovanni Testori, Giuseppe Sgarbi, Umberto Veronesi, Paolo Crepet e Mario Andreose sono solo alcuni dei nomi celebri presenti in mostra. Il percorso espositivo, composto da un centinaio di opere, provenienti dalla raccolta d’arte di Fondazione Monteparma e da collezionisti privati, consente infatti di ricostruire i momenti salienti della produzione di Renato e Luca Vernizzi, presentando i lavori dei due pittori lungo percorsi autonomi ma anche in una interessante sezione dedicata ai raffronti, alla scoperta delle assonanze e delle divergenze che caratterizzano la loro ricerca.
Sito: apeparmamuseo.it
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Isgrò cancella Brixia
Brescia (Lombardia) - Parco archeologico
Dopo la realizzazione dell’“Incancellabile Vittoria”, la monumentale installazione presentata nell’ottobre 2020 nella metropolitana bresciana, per celebrare il ritorno della Vittoria Alata, Emilio Isgrò rinsalda il legame con la città attraverso un nuovo, grande e originale progetto che coinvolge i più importanti luoghi del Parco archeologico di Brescia Romana (il più vasto del Nord Italia) e del Museo di Santa Giulia: dal Capitolium al Teatro Romano, dal Chiostro rinascimentale ai giardini del Viridarium. Il progetto espositivo dal titolo “Isgrò cancella Brixi” pone in dialogo l’archeologia e l’arte contemporanea, la storia e il presente, la cultura classica e la sua persistenza nel nostro tempo e si compone di installazioni monumentali (fisiche e digitali), la messa in scena di un dramma autografo del maestro siciliano nel Teatro Romano di Brescia e una mostra di 14 lavori originali negli spazi del Museo di Santa Giulia.
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Jago. The exhibition
Roma (Lazio) - Palazzo Bonaparte
Palazzo Bonaparte a Roma ospita la prima grande mostra dedicata a Jago. Jago, pseudonimo di Jacopo Cardillo, nato a Frosinone nel 1987, scultore raffinato dalle reminiscenze michelangiolesche, è conosciuto in tutto il mondo come “The Social Artist” per le sue innate capacità comunicative e il grande successo che riscuote sui social. Jago unisce un grande talento creativo all’utilizzo dei mezzi di comunicazione più contemporanei. E come tutti i grandi artisti, arriva al cuore del pubblico che lo ama, anzi lo adora. È una rockstar, e trasmette l’amore per l’arte ai giovani. Le dirette streaming e le documentazioni foto e video raccontano il processo produttivo di ogni sua singola opera, e, mediante questo percorso condiviso, lo scultore rende tutti partecipi della genesi di ogni suo lavoro. La genialità moderna di Jago viene raccontata per la prima volta in una mostra in cui sono esposte tutte le opere realizzate sino ad oggi, dai piccoli sassi di fiume scolpiti (da Memoria di Sé a Excalibur), fino alle sculture monumentali di più recente realizzazione (la Pietà), passando per le opere più mediatiche quali il Papa (Habemus Hominem). Curata dalla Professoressa Maria Teresa Benedetti, la mostra vedrà esposte 12 opere di Jago, a connotare gli elementi chiave di un’opera dedicata a istituire un rapporto tra il nostro tempo e la tradizione.
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John Madu. The Year of the Masque
Milano (Lombardia) - Fondazione Mudima
Con la personale “John Madu. The Year of the Masque”, la Fondazione Mudima di Milano presenta per la prima volta in Italia la produzione recente di una delle personalità più significative di quella nuova avanguardia di artisti che dà attualmente forma e voce all'arte contemporanea in Nigeria e nella più ampia regione dell'Africa occidentale. Un’avanguardia che, collettivamente, attraverso la ritrattistica e la figurazione, smantella i costrutti razziali negativi e celebra gli uomini e le donne di colore con uno sguardo fiducioso e assertivo e che, nel lavoro di Madu, trova una disamina critica del rapporto storicamente ineguale tra Africa e Occidente e del processo di decolonizzazione. I sedici dipinti in mostra, tutti di dimensioni monumentali, con la loro tavolozza audace e vibrante, conducono con ironia il pubblico a una maggiore consapevolezza su temi quali le difficoltà economiche e politiche derivanti dalla decolonizzazione e da una leadership corrotta e inefficace, la brutalità della polizia, il tribalismo. Temi apparentemente di politica interna ma in larga parte conseguenze dell’ipocrisia e dell'ambiguità con cui i paesi Occidentali hanno condotto il processo di indipendenza di questa parte del mondo. È proprio a tale ambiguità che si riferisce la “maschera” citata nel titolo della mostra, quale simbolo della duplicità e delle contraddizioni che caratterizzano le situazioni della vita umana.
Sito: mudima.net
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Joseph Beuys. Finamente Articolato
Venezia (Veneto) - Palazzo Cini
Riapre al pubblico con una straordinaria mostra dossier la Galleria di Palazzo Cini a San Vio: “Joseph Beuys. Finamente Articolato”, esposizione dedicata a uno dei più importanti artisti del XX secolo. La mostra che prende il nome dall’opera principale esposta “Supporto per la schiena di un essere umano finamente articolato (tipo lepre) del XX secolo d.C. (Backrest for a fine-limbed person (hare-type) of the 20th Century AD)” presenterà una selezione di circa 40 opere del maestro dell’arte concettuale del quale nel 2021 si sono celebrati i cento anni dalla nascita. Pittore, scultore, performer e teorico, Joseph Beuys, è stato un artista poliedrico tra i più influenti ed emblematici della seconda metà del Novecento e tra i pochi realmente capaci di far coincidere arte e vita. Beuys considerava l'arte la cura ai mali della società: una forza positiva e curativa in grado di risvegliare la creatività individuale, attivare la consapevolezza politica e stimolare il cambiamento sociale. La sua poetica e pratica artistica hanno anticipato temi e riflessioni che, molti anni dopo, si dimostrano più che mai attuali: il rapporto tra essere umano e natura, pace, arte intesa come impegno sociale e ricerca spirituale.
Sito: palazzocini.it
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Klimt. L’uomo, l’artista, il suo mondo
Piacenza (Lombardia) - Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi
Alla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi apre al pubblico la mostra “Klimt. L’uomo, l’artista, il suo mondo”, il racconto di uno dei periodi più entusiasmanti della storia dell’arte del primo ‘900 visto attraverso la vita, il percorso creativo e le collaborazioni del padre della Secessione Viennese: Gustav Klimt. Grande attesa per il ritorno a Piacenza del Ritratto di signora, il dipinto klimtiano trafugato misteriosamente nel 1997 e riapparso a dicembre 2019, lungo il muro del perimetro esterno della stessa Galleria. Oltre al ritratto piacentino: 160 opere, tra dipinti, sculture, grafica, manufatti d’arte decorativa provenienti da 20 prestigiose raccolte, pubbliche e private, tra cui il Belvedere Museum di Vienna, la Klimt Foundation, Ca’ Pesaro-Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia, il Lentos Museum di Linz, il Tiroler Landes Museum di Innsbruck, il Wien Museum e molte altre.
Sito: riccioddi.it
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L’arte del Seicento nei conventi cappuccini del Valdemone
Taormina (Sicilia) - Palazzo Ciampoli
Umili testimoni della spiritualità francescana e appassionati divulgatori della parola di Dio, i frati Cappuccini sono stati dalla fine del Cinquecento una presenza costante in Sicilia e sempre più radicata in piccole e grandi comunità. Figure carismatiche, erano guide spirituali di famiglie nobili e sostegno concreto per i poveri e gli ammalati. Soprattutto i frati cappuccini erano sensibili alla bellezza e all’arte, intesa come emanazione del divino. Tanto che, nell’arco temporale del Seicento – tra Controriforma e apoteosi barocca - hanno arricchito conventi e chiese dalle architetture minimali con pregevolissimi capolavori. A questo grande patrimonio pittorico, in parte sconosciuto anche agli stessi storici dell’arte e in molti casi inaccessibile, è dedicata una straordinaria mostra “L’arte del Seicento nei conventi cappuccini del Valdemone” che riunirà a Taormina una ricca selezione di grandi pale d’altare, tavole e sculture provenienti da remoti conventi di montagna, chiese della provincia di Messina e comuni delle zone di Catania ed Enna. Aree, queste, che anticamente perimetravano il Val Demone, uno dei tre valli con cui i geografi arabi intorno all’anno mille ripartirono la Sicilia assecondando le divisioni formate da corsi d’acqua e catene montuose.
Sito: parconaxostaormina.com
letture
L’Isola delle Storie
Gavoi (Sardegna)
Il Festival letterario “L’Isola delle Storie” torna con la 17esima edizione, che sarà dedicata a Giorgio Todde, ex presidente dell’Associazione, mancato nel 2020. Diretto da Marcello Fois, il festival torna dopo due anni di stop dovuti alla pandemia. Tra gli ospiti in programma quest’anno, tra gli altri, David Leavitt, Rossella Postorino, Mariangela Gualtieri, Chiara Valerio, Loredana Lipperini, Elena Medel, Jonathan Bazzi, Marco Peano, Marek Šindelka, Ginevra Lamberti e Daria Bignardi.
Sito: isoladellestorie.it
visioni
La Forma della Bellezza. La grande pittura di figurazione italiana The Bank Contemporary Art Collection
Gualdo Tadino (Umbria) - Chiesa monumentale di San Francesco
The Bank Contemporary Art Collection raccoglie circa 800 opere di oltre 130 artisti diversi. È la più importante collezione di pittura figurativa italiana contemporanea sugli ultimi 25 anni di produzione. Lungo il percorso della mostra si ricostruisce una storia del collezionismo dei nostri tempi, scritta come in un rapporto di buon vicinato, tra un pittore e l’altro; una storia dei meccanismi di produzione e di acquisizione delle opere d’arte. Ma, soprattutto, s’impone la storia della pittura di figura italiana negli ultimi 25 anni, con qualche artista che si già si allena a resistere al giudizio inesorabile del tempo. In mostra si raccontano così due generazioni d’artisti: quella dei nati tra il 1960 e i primi anni settanta e quella seguente. Il contesto di riferimento di partenza è quello degli anni novanta, quelli del grunge, delle camicie di flanella, dei Nirvana, di “American Psyco” (1991), “Natural Born Killers” (1994), “Pulp Fiction” (1994), di Uma Thurman e del cinema tarantiniano. Di Gioventù cannibale, antologia di racconti horror italiani tra i primi titoli di “Stile Libero”, la collana Einaudi inaugurata nel 1995 che ha cambiato il modo di leggere del nostro Bel Paese.
visioni
La voce delle ombre: presenze africane nell'arte dell’Italia settentrionale (XVI-XIX sec.)
Milano (Lombardia) - Mudec
Il Museo delle Culture di Milano apre al pubblico la mostra antropologica “La Voce delle Ombre. Presenze africane nell’arte dell’Italia settentrionale”, una delle prime esposizioni in Italia sull'argomento. La mostra, a cura del personale scientifico del Mudec, indaga i modi della rappresentazione artistica di uomini e donne originarie del continente africano nel nord Italia fra XVI e XIX secolo, e si inserisce nel progetto di ricerca più ampio iniziato con il riallestimento della collezione permanente del museo. La mostra si configura come un primo tentativo di individuare modalità differenti di raffigurazione dell’altro, svelando canoni e cliché di questa tipologia di immagini e cercando di restituire a queste figure un’identità attraverso il recupero delle loro vicende umane e del ruolo che ricoprivano nella società dell’epoca. Attraverso l’esposizione di opere di diverso genere, provenienti da importanti istituzioni pubbliche e private, sarà dunque possibile riflettere sulla percezione e rappresentazione dell’alterità, distinguendo i personaggi storici da quelli mitici, gli stereotipi dalle persone reali. Accostando le testimonianze documentarie, costituite anche dalle opere stesse presenti in mostra, agli studi del comitato scientifico (ampiamente documentati nel catalogo edito da Silvana Editoriale) è stato possibile comprendere la variabilità delle occasioni in cui le persone di origine africana giungevano in Nord Italia – in prevalenza attraverso la tratta del Mediterraneo – e con finalità – per lo più di servitù domestica – legate anche a ragioni extra economiche e di prestigio sociale.
Sito: mudec.it
visioni
Lawrence Carroll
Napoli (Campania) - Museo Madre
Il museo Madre ospita la prima mostra dell’artista in un’istituzione italiana dopo la sua morte, avvenuta nel 2019, realizzata con la collaborazione di Lucy Jones Carroll, direttrice dell’Archivio Lawrence Carroll. Si tratta di un’antologica composta da dipinti, sculture e disegni di grandi e piccole dimensioni, realizzate fra gli anni Ottanta e il 2019 presso gli atelier di Carroll in Italia. Le opere sono caratterizzate dalla sua inconfondibile trama pittorica, che declina i bianchi in infinite variazioni tonali, lasciando visibile la memoria dei materiali, le tracce della loro storia.
Sito: museomadre.it
visioni
Le forme del tempo. Fotografie di Fabio Barile e Domingo Milella
Roma (Lazio) - Museo Nazionale Romano
“Conoscere il passato è un’impresa altrettanto stupefacente che conoscere le stelle”: scrive così George Kubler nel suo libro “The Shape of Time” (1972) da cui è tratto il titolo della mostra “Le forme del tempo”, che presenta le fotografie di Fabio Barile e Domingo Milella in un inedito dialogo con gli spazi archeologici delle Terme di Diocleziano a Roma. La mostra è un’evoluzione del dialogo tra i due artisti, questa volta dedicato al rapporto tra archeologia del paesaggio e archeologia del linguaggio: i due artisti e il curatore hanno immaginato il percorso espositivo come una conversazione tra immagini e spazio archeologico, per un ritorno arcaico alla riflessione e per una profonda ricerca sulla fotografia e sull’atto stesso del guardare.
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Leonor Fini segreta. Ceramica e Pittura, Note e Profumi
Laveno-Mombello (Lombardia) - MIDeC
Al MIDeC - Museo Internazionale del Design Ceramico di Laveno Mombello (Varese) la mostra multimediale di ceramica e pittura, musica e percezione olfattiva “Leonor Fini segreta. Ceramica e Pittura, Note e Profumi”. Di Leonor Fini, la rassegna vuole interpretare il temperamento anche approfondendo il suo fondamentale e intenso rapporto con Trieste, luogo d’origine della madre, dove Malvina Braun condusse la figlia all’età di un anno. Qui la pittrice si sarebbe formata sul piano artistico culturale e su quello umano e personale fino all’età di circa vent’anni, rimanendo sempre molto legata alla città, da cui provengono la maggior parte delle opere e dei materiali esposti. L’interpretazione della personalità della Fini avviene nel contesto della mostra anche attraverso la creazione di due importanti profumi inediti, prodotti per l’occasione e ispirati al temperamento e alla straordinaria esistenza condotta dalla Fini, che amava molto le fragranze e nel 1937 aveva disegnato a Parigi un flacone antesignano e iconico per il profumo Shocking della grande couturiére Elsa Schiapparelli. Il carattere e l’arte della Fini sono interpretati anche attraverso le note musicali di “Notturno, solitudine surrealista e Sonata Meditation”, brani composti per l’esposizione dal musicista italo-brasiliano Paolo Troni, che ne rappresentano la colonna sonora e saranno diffusi in mostra per tutta la sua durata. L’esposizione propone un’attenta selezione di opere della Fini per la maggior parte inedite e rare, a partire dalla sezione dedicata alle ceramiche decorate mediante decalcomanie tratte dai disegni di Leonor o con suoi motivi impressi a stampa: una vera chicca, poiché finora tali manifatture non erano mai state citate nei numerosi cataloghi e volumi d’arte dedicati all’artista.
Sito: midec.org
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Let’s Get Digital! NFT e nuove realtà dell’arte digitale
Firenze (Toscana) - Palazzo Strozzi
Fondazione Palazzo Strozzi presenta “Let’s Get Digital!”, nuovo progetto espositivo che porta negli spazi della Strozzina e del cortile di Palazzo Strozzi la rivoluzione dell’arte degli NFT e delle nuove frontiere tra reale e digitale attraverso le opere di artisti internazionali come Refik Anadol, Anyma, Daniel Arsham, Beeple, Krista Kim e Andrés Reisinger. La mostra crea un percorso tra installazioni digitali ed esperienze multimediali create da artisti che esprimono le nuove e poliedriche ricerche della Crypto Art, basata sul successo degli NFT, certificati di autenticità digitali che stanno ridefinendo i concetti di unicità e valore di un’opera d’arte.
Sito: palazzostrozzi.org
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Lucio Fontana. Autoritratto
Parma (Emilia-Romagna) - Fondazione Magnani-Rocca
La mostra “Lucio Fontana. Autoritratto” si origina dal rapporto tra l’artista, maestro assoluto dello Spazialismo e dell’arte del XX secolo, e la storica dell’arte Carla Lonzi, allieva del grande Roberto Longhi, che ha rivoluzionato l’idea della critica militante con il suo volume di interviste “Autoritratto. Accardi Alviani Castellani Consagra Fabro Fontana Kounellis Nigro Paolini Pascali Rotella Scarpitta Turcato Twombly” edito da De Donato, Bari, nel 1969. Carla Lonzi (Firenze 1931 – Milano 1982) inizia il proprio percorso collaborando con celebri gallerie e periodici, presentando poi il lavoro di Carla Accardi alla Biennale di Venezia del 1964. Nello stesso periodo, inizia a raccogliere interviste ad artisti con l’ausilio di un registratore (strumento innovativo per la critica d’arte dell’epoca) poi trascritte e riassemblate per essere edite appunto nel volume “Autoritratto” del 1969. Ogni artista parla in prima persona - vi sono discorsi colloquiali senza filtri e quasi senza vincoli – esponendo articolate riflessioni sulle proprie ricerche, sul sistema dell’arte nonché sulla propria vita privata. Emergono le idee di partecipazione e di complicità tra il critico e l’artista, che scardinano la visione della critica ufficiale del tempo, con giudizi molto schietti da parte di Fontana su grandi artisti come Jackson Pollock e Robert Rauschenberg. “Autoritratto” è anche una soglia che segna l’uscita di Carla Lonzi dal sistema dell’arte per fondare, l’anno seguente, il gruppo Rivolta Femminile.
Sito: magnanirocca.it
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Luigi Ghirri. (non) luoghi
Jesi (Marche) - Fondazione Cassa di Risparmio
La mostra “Luigi Ghirri (non) luoghi”, a cura di Massimo Minini, si compone di quaranta fotografie provenienti da collezioni private. Obiettivo del progetto espositivo, ideato da Roberta Angalone, è ricordare l’artista analizzandone la ricerca fotografica dal punto di vista delle motivazioni e dei sentimenti attraverso un percorso che ne tocca i punti di interesse e le questioni. Reggiano di origine, grazie all’assidua frequentazione del gruppo degli artisti concettuali modenesi, Ghirri si avvicina alla fotografia intorno agli anni ’70, i primi scatti sono realizzati durante le vacanze estive o i fine settimana e tanto basta perché si renda conto che la macchina fotografica sarebbe stato il medium perfetto, un incredibile linguaggio visivo capace di saziare il “desiderio d’infinito che è in ognuno di noi”. La mostra si apre con una prima sezione introduttiva, dedicata alla vita e al racconto del suo avvicinamento all’obiettivo fotografico. Nato nel gennaio del 1943, vede il mondo mutare in pochi anni: dal clima del dopo guerra a quello del boom economico e al conseguente fermento culturale degli anni ’60. Si forma così, inevitabilmente, la sua personalità sensibile ai cambiamenti e desiderosa di conoscenza; la fotografia diviene il mezzo per guardare a fondo le cose, conoscerne l’origine e il divenire. Il percorso prosegue con le sezioni dedicate ai luoghi, ai volti del tempo, ai non luoghi, all’arte e in fine ad Aldo Rossi, con il quale condivide l’interesse per la periferia, spazio che, a parere di entrambi, racchiude in sé forza evocativa di storia e memoria. Ghirri è attratto dall’ambiente che abita l’uomo, quello in cui egli si muove, non ai mutamenti del paesaggio, ma ai cambiamenti del vivere.
Sito: fondazionecrj.it
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Luigi Veronesi. Histoire du Soldat
Milano (Lombardia) - Museo del Novecento
In questa esposizione temporanea dedicata alla valorizzazione delle collezioni custodite nei depositi museali, viene presentato il nucleo di opere di Luigi Veronesi. I bozzetti (1939), realizzati con tempere e inchiostro su cartoncino, rappresentano i costumi di scena studiati dall’artista per i protagonisti dell’opera de L’Histoire du Soldat di Igor’ Fëdorovicˇ Stravinskij nelle diverse scene: il Soldato, il Diavolo – in diverse fogge – e la Principessa, affiancati dal progetto di una scenografia. Luigi Veronesi (Milano, 1908 - 1998) artista poliedrico e sperimentatore d’avanguardia, fin dagli anni trenta realizza opere con un approccio multidisciplinare, mescolando arti figurative, teatro, fotografia, cinema e musica. Nelle sue prime esperienze gravita intorno alla rivista Poligono e alla Galleria de Il Milione di Milano, ai circoli culturali parigini di Abstraction-Création, stringendo amicizia con gli artisti del Bauhaus tedesco.
Sito: museodelnovecento.org
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Marc Chagall. Una storia di due mondi
Milano (Lombardia) - MUDEC
Il progetto espositivo è dedicato in particolare ai lavori grafici di Chagall e alla sua attività di illustratore editoriale. La mostra ripercorre alcuni temi fondamentali della vita e della produzione dell’artista: dalle radici nella nativa Vitebsk (oggi Bielorussia), all’incontro con l’amata moglie Bella Rosenfeld, alla serie di acqueforti dedicate a “Le anime morte” di Gogol’ fino all’edizione illustrata delle Favole di La Fontaine e La Bibbia. Il progetto espositivo mette in relazione queste opere con il contesto culturale da cui nacquero: la lingua, gli usi religiosi e le convenzioni sociali della comunità ebraica yiddish, così come i colori e le forme che Chagall assimilò da bambino ed espresse al meglio da adulto, il rapporto esistente nell’opera di Chagall tra arte e letteratura e tra linguaggio e contenuto.
Sito: mudec.it
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Marco Craig. Witness 1:1
Napoli (Campania) - PAN
Il PAN-Palazzo delle Arti di Napoli, in via dei Mille, ospiterà il grande progetto fotografico di Marco Craig dal titolo “Witness 1:1”, a cura di Marina Guida. Un nucleo di opere inedite esposte per la prima volta a Napoli del fotografo milanese, tra i più apprezzati del momento, autore di servizi e copertine per prestigiose riviste tra le quali: Wallpaper, Vogue, Elle, Vanity Fair, Brutus Japan e molte altre. Al centro del percorso espositivo spicca una meticolosa indagine dell’artista alla ricerca di tutti quegli oggetti o indumenti che siano stati a stretto contatto fisico con atleti e sportivi, divenuti testimonianza di eventi memorabili e in certi casi passati alla storia. Il lavoro artistico di Craig lo porta ad incontrare collezionisti, aziende, musei, atleti ed ex atleti e tramite loro, ascoltare le storie e le emozioni che si nascondono dietro a ogni oggetto o indumento. Cimeli sportivi che diventano opere d’arte: l’oggetto fotografato viene inserito in buste di plastica trasparenti, pressurizzato con la tecnica del sottovuoto, così da preservarne l’integrità ed escludendolo da ogni inquinamento esterno. Ad ogni busta viene applicato un cartellino scritto a mano, che narra con pochi ma essenziali tratti quasi didascalici la storia a cui l’oggetto è legato, restituendo così per ciascuno la propria unicità. L’opera viene poi stampata in scala 1:1 in una logica di corrispondenza con l’oggetto ripreso.
Sito: comune.napoli.it
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Maria Cristina Carlini. La forza delle idee
Milano (Lombardia) - Fondazione Stelline
Torna la grande scultura alla Fondazione Stelline con la mostra Maria Cristina Carlini “La forza delle idee”, a cura di Vittoria Coen. Sculture monumentali insieme a opere di piccole e grandi dimensioni danno vita a un percorso espositivo che nasce dalla fluidità del pensiero dell’artista e riunisce numerosi inediti in un crescendo di emozioni. La selezione di opere esposte esprime la forza e la tenacia del percorso dell’artista e delle sue idee con cui plasma la materia, ma anche lo spazio e il tempo e li trasforma in scultura universale dando forma, come afferma la curatrice, «alla magia di una partitura tesa a creare un concerto unico di vibrazioni cosmiche». Maria Cristina Carlini approfondisce il proprio legame verso la terra e i materiali naturali, simboli arcaici capaci di suscitare ricordi ancestrali spesso sopiti, facendo della memoria individuale e collettiva un punto chiave della sua poetica. Il percorso espositivo si apre con “Scudi” un’installazione del 1998 mai esposta e composta da tre alti pali in ferro interrotti da moduli policromi che assumono una valenza totemica intima e antica.
Sito: stelline.it
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Mary Weatherford. The Flaying of Marsyas
Venezia (Veneto) - Museo di Palazzo Grimani
Il Museo di Palazzo Grimani è lieto di presentare “The Flaying of Marsyas”, una mostra di nuovi dipinti realizzati da Mary Weatherford tra gennaio e marzo 2021. Allestita nel secondo piano del museo, l’esposizione è stata progettata in collaborazione con il noto architetto e designer Kulapat Yantrasast e inaugurerà in concomitanza con l'inizio della 59. Biennale Arte. Le opere che compongono il ciclo “The Flaying of Marsyas” sono ispirate al grande capolavoro omonimo di Tiziano del 1570-76 – “La Punizione di Marsia”, oggi conservato nel Museo Arcivescovile di Kroměříž nella Repubblica Ceca – e riflettono il fascino intramontabile che questo dipinto esercita su Weatherford. Ispirandosi alla delicata tavolozza del pittore rinascimentale e rendendo omaggio alla caratteristica luce di Venezia, Weatherford utilizza la vernice Flashe e luci al neon per restituire l’effetto della tela antica. L’artista risponde alla composizione di Tiziano traducendo il carattere violento del suo tema mitologico in forma più spontanea, alludendo anch’essa al destino, all'alterigia e al rapporto tra l’umano e il divino.
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Mattia Preti. Gli Evangelisti Luca e Giovanni
Lamezia Terme (Calabria) - Museo Diocesano
Verrà esposta a Lamezia Terme l’opera del pittore Mattia Preti “Gli Evangelisti Luca e Giovanni” del 1670 circa. Il quadro, appartenente alla collezione Carlo Perri, rientra in uno degli eventi promossi dall’associazione Arete volti all’emersione e valorizzazione del patrimonio artistico calabrese. Il lavoro di Mattia Preti verrà accolto dal Museo Diocesano Lametino. Anche in questa occasione Arete ha voluto creare un confronto tra l’arte antica e quella contemporanea, perché le opere del passato possano costantemente dialogare con i linguaggi artistici del presente. Accanto al Cavalier Calabrese ci sarà Cesare Berlingeri, con il suo “Amore Rosso per Mattia Preti” del 2013. Pieghe che rimandano ad altre pieghe, che si riflettono nello spazio e nel tempo, senza soluzione di continuità.
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Mattioli/Caravaggio. The lightful fruit
Milano (Lombardia) - Pinacoteca Ambrosiana
La Pinacoteca Ambrosiana di Milano ospita un inedito confronto tra le opere di Carlo Mattioli (1911-1994), uno dei maestri italiani dell’arte del Novecento, e “La canestra di frutta” di Caravaggio, conservata al museo milanese. La mostra, dal titolo “Mattioli/Caravaggio. The lightful fruit” presenta venti dipinti a olio che favoriscono la conoscenza dell’opera e del processo creativo del pittore emiliano attraverso il profondo dialogo con il capolavoro caravaggesco e faranno sentire l’eco contemporanea dell’originale, a quattrocento anni dalla sua creazione.
Sito: ambrosiana.it
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Maurizio Donzelli, Solstizio d'estate / Fragments
Ravenna (Emilia-Romagna) - Biblioteca Classense
Dopo gli ultimi interventi artistici realizzati da Piero Pizzi Cannella, Nicola Verlato, Nicola Samorì, Alessandro Pessoli e Massimo Pulini, il ciclo “Ascoltare Bellezza” ospita un altro artista contemporaneo: Maurizio Donzelli, protagonista di un nuovo omaggio alla città ravennate. L’opera, chiamata “Fragments” e creata da Maurizio Donzelli (Brescia, 1958) si pone in dialogo con il grande pavimento musivo della Sala del Mosaico della Biblioteca Classense di Ravenna e origina un inedito percorso che invita lo spettatore alla scoperta di inattese relazioni tra il prezioso lavoro del VI secolo ed il delicato arazzo creato da Donzelli per questo momento che saluta arrivo della nuova stagione.
Sito: mar.it
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Meccaniche della Meraviglia
Brescia (Lombardia) - luoghi diversi
Torna a Brescia e nella sua provincia “Meccaniche della Meraviglia”, l’iniziativa, giunta alla sua XVI edizione, che vede alcuni degli autori più interessanti della scena artistica contemporanea italiana presentare le loro installazioni e le loro opere site-specific all’interno di luoghi particolarmente suggestivi, ma poco conosciuti o addirittura inaccessibili al pubblico. La manifestazione si diffonde in un territorio allargato che da Brescia si amplia in alcuni comuni che si affacciano sulle sponde bresciane del lago di Garda: San Felice del Benaco, Moniga del Garda e Puegnago sul Garda.
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Nello Petrucci. Profili
Venezia (Veneto) - Palazzo Contarini del Bovolo
Palazzo Contarini del Bovolo, recentemente restaurato e riaperto al pubblico, presenta la mostra personale “Profili” dell’artista pompeiano Nello Petrucci, a cura di Chiara Canali e con presentazione critica di Luca Beatrice. Personalità già riconosciuta nel panorama artistico italiano e internazionale, Nello Petrucci è un autore e film maker italiano che lavora utilizzando diverse tecniche espressive (dalla pittura al collage, dalla stampa fotografica halftone alla serigrafia) e intervenendo all’interno di diversi campi mediali e linguistici (dal cinema all’arte contemporanea, dalla street art all’arte pubblica). Nelle opere a collage e décollage, Nello Petrucci parte da una azione di ritrovamento, raccolta, riproduzione di frammenti di reale scomposto ed estraniato (i pezzi di locandine e affiches cinematografiche) che sottopone all’attenzione della coscienza dello spettatore, associati ai ritratti in primo piano di personaggi della sfera della storia, della musica o del cinema, affinché la coscienza ne possa liberamente disporre.
Sito: museivenezia.it
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Non ci prendono più. 40 anni dal Mundial ‘82
Modena (Emilia-Romagna) - Museo della Figurina
Il passaggio dagli anni ’70 agli '80 segna una svolta importante nel mondo della figurina, i cui contenuti si rivolgono con sempre maggiore frequenza allo sport - al calcio soprattutto, connesso alla figurina in un binomio inscindibile - e al medium televisivo. A quarant'anni dalla Coppa del Mondo giocata in Spagna, che ha visto l’11 luglio 1982 l’Italia vincitrice in una memorabile partita, non poteva quindi mancare un approfondimento su un evento rimasto impresso nella memoria collettiva anche grazie a figurine che sono diventate di culto. Quel Mondiale rappresenta una sorta di wunderkammer del calcio, una galleria di calciatori straordinari entrati nell'immaginario degli appassionati, ma non solo. Formidabili sul campo con il pallone tra i piedi, così come capaci di essere protagonisti di un'epoca. Personaggi che incrociano territori culturali e sociali divenendo, in alcuni casi, delle vere e proprie icone. Anche le figurine che raccontano quel Mondiale sono divenute delle autentiche immagini-simbolo, per cui ancora oggi sembra impossibile pensare a questo o quel giocatore a prescindere dal suo volto stampato sui piccoli rettangoli di carta adesiva.
Sito: fmav.org
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On Fire
Venezia (Veneto) - Fondazione Giorgio Cini
“On Fire” è il titolo della prima mostra interamente dedicata all’uso del fuoco come mezzo di creazione artistica tra le avanguardie del Secondo Dopoguerra. L’esposizione raccoglie una selezione accurata delle opere più iconiche realizzate mediante il fuoco o che includono la presenza della fiamma stessa. Il percorso espositivo è strutturato attraverso sei sezioni che permettono di scoprire, per la prima volta l’uno accanto all’altro, Yves Klein, Alberto Burri, Arman, Jannis Kounellis, Pier Paolo Calzolari e Claudio Parmiggiani alle prese con il fuoco. Naturalmente fuggevole, il fuoco non ha forma, peso o densità. Ciò ha da sempre affascinato gli artisti, sia per i suoi potenziali effetti sugli altri materiali sia in quanto presenza attiva nelle opere d’arte. Le avanguardie del Secondo Dopoguerra riuscirono ad appropriarsi degli effetti sia distruttori che generatori del fuoco, impiegandolo su diversi materiali. In questa ottica, il fuoco divenne per questi artisti il protagonista sensibile e il medium di una innovazione dello stesso processo trasformativo del loro linguaggio pittorico e plastico.
Sito: cini.it
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Oscar Ghiglia. Gli anni di Novecento
Firenze (Toscana) - Museo di Palazzo Medici Riccardi
Palazzo Medici Riccardi ospita la mostra “Oscar Ghiglia. Gli anni di Novecento”, a cura di Leonardo Ghiglia, Lucia Mannini e Stefano Zampieri. L’esposizione offre al pubblico la possibilità di conoscere e apprezzare le opere di un grande pittore del Novecento italiano di radice eminentemente toscana, eppure profondamente legato alle vicende artistiche europee del suo tempo. Oscar Ghiglia (1876-1945), livornese, sceglie Firenze come città d’elezione dove sviluppare la propria ricerca, la propria creatività. Con lo sguardo fermo sugli insegnamenti di Giovanni Fattori e il pennello pronto ad accogliere le novità d’Oltralpe - prima fra tutte la pittura di Cézanne - l’artista matura una qualità pittorica altissima, quasi eletta, che in mostra è esemplarmente rappresentata dalla sua ricca produzione durante gli anni di Novecento, il movimento artistico sviluppatosi intorno alla figura di Margherita Sarfatti in nome di un “ritorno all’ordine” che Ghiglia interpreta in chiave assolutamente personale. Distante dalle mode del mercato e dalle grandi esposizioni nazionali e internazionali, l’opera di Ghiglia conosce una riscoperta a partire dagli anni Sessanta e Settanta del Novecento, prosegue nei decenni successivi, conosce un particolare rilievo con le due mostre a lui dedicate nel 1996 a Livorno e a Prato e nella più recente esposizione tenutasi a Viareggio nel 2018. “Oscar Ghiglia. Gli anni di Novecento” si inscrive quindi nell’affascinante percorso di ricerca intorno a questo artista, ponendo in questo caso l’attenzione sugli anni di Novecento, nei quali il pittore raggiunge esiti di eccezionale qualità: basti ricordare La modella (1928-29), assunta a icona di questa mostra, a fianco dei meravigliosi accordi compositivi, cromatici e poetici sviluppati dal pittore nelle sue nature morte e nei suoi ritratti.
Sito: palazzomediciriccardi.it
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Out of Order. I Collages di Louise Nevelson
Milano (Lombardia) - GióMARCONI
Gió Marconi presenta “Out of Order”: un’importante mostra dedicata ai collages di Louise Nevelson e la nuova pubblicazione, edita da Fondazione Marconi / Mousse Publishing, sul lavoro della scultrice americana. L’esposizione milanese raccoglie un’ampia selezione di collages che l’artista, forte della lezione cubista appresa durante i viaggi in Europa, realizza a partire dagli anni Cinquanta, combinando supporti lignei e cartacei e ottenendo originali esiti prospettici. L'eredità di Louise Nevelson nei campi della scultura e della creazione di collages è stata a lungo associata alla sua capacità di trasformare l'ambiente tradizionale della casa da un simbolo della sensibilità femminile, dell'addomesticamento e della sfera intima a espressione monumentale di libertà creativa. Per raggiungere questo obiettivo Nevelson ha sperimentato un nuovo approccio ecologico alla creazione artistica: ogni elemento della casa veniva riciclato sotto forma di scultura.
Sito: giomarconi.com
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Paola Mattioli. Quattro stanze. Quattro storie
Tremezzo (Lombardia) - Villa Carlotta
“Paola Mattioli. Quattro stanze, quattro storie” è un carnet de voyage che racconta le infinite traiettorie della fantasia di una fotografa che cerca la poesia nella leggerezza. Quattro eleganti ed essenziali stanze al primo piano di Villa Carlotta sono gli spazi ideali per raccontare altrettanti argomenti cari all’autrice che vede l’immagine come l’evocazione di un’emozione profonda e totalizzante, dove la tecnica si cela dietro in un’apparente semplicità, per cogliere l’essenza dell’espressione. Saranno presentate 66 foto (60 in bianco e nero e 6 a colori) realizzate dal 1970 al 2019, dove ogni scatto è la storia di un rapporto privilegiato con un oggetto, una persona, con una sensazione che si cristallizza nel momento in cui l’intensità diviene la cifra del suo stile. Nella stanza dedicata al rapporto con Aldo Mondino saranno presenti opere d’arte e quaderni d’appunti che testimoniano lo scambio continuo di idee alla ricerca della propria cifra stilistica.
Sito: villacarlotta.it
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Patti Smith. An Evening Of Poetry And Music
Firenze (Toscana) - Galleria dell’Accademia
Alla Galleria dell’Accademia di Firenze per festeggiare il David e i 140 anni dall’inaugurazione della Tribuna della Galleria, avvenuta il 22 luglio 1882, Patti Smith si esibirà in un duo acustico molto intimo, “An Evening Of Poetry And Music”, dove ripercorrerà la sua carriera, tra musica e poesia, dando voce ai suoi poeti e scrittori preferiti ed eseguendo nella loro forma più vera e nuda i brani che l’hanno resa celebre, esaltando la potenza della propria incontenibile personalità. E per questa occasione unica dedicherà un reading musicale al genio di Michelangelo Buonarroti.
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Personal Structures
Venezia (Veneto) - luoghi diversi
La sesta edizione di Personal Structures, la mostra biennale d’arte contemporanea che invita artisti e creativi da tutto il mondo ad esibire a Venezia. La mostra presenterà un’ampia selezione di opere di artisti, fotografi e scultori emergenti e di fama internazionale, oltre a progetti di istituzioni accademiche, i quali saranno esposti nelle sedi storiche di Palazzo Bembo, Palazzo Mora e Giardini della Marinaressa. Quest’anno, la mostra ruoterà intorno all'idea di reflections, ‘riflessioni’, intese sia come immagini create da una superficie specchiante, sia come pensieri e opinioni derivanti dalla meditazione. Le reflections in Personal Structures incarnano il duplice significato, da un lato, di episodi visibili percepiti dagli occhi; e, dall’altro, di un atto mentale derivante dall'azione del ponderare con la mente. Una selezione di quasi 200 partecipanti si riunirà a Venezia per presentare il proprio punto di vista sul tema della mostra.
Sito: personalstructures.com
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Pier Paolo Pasolini. Folgorazioni figurative
Bologna (Emilia-Romagna) - Sottopasso
Il 5 marzo 2022 ricorre il primo centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, poeta, scrittore, cineasta, grande intellettuale italiano di cui la Cineteca di Bologna custodisce e valorizza da decenni il lavoro. “Pier Paolo Pasolini. Folgorazioni figurative” nasce da un lungo percorso di studio, confronto e approfondimento che si concretizza in un progetto espositivo rigoroso e straordinariamente ricco di rimandi culturali. Con l’obiettivo di ricostruire la genesi dello sguardo di Pasolini, la mostra parte dagli anni della formazione a Bologna, avvenuta sotto l’egida di un maestro come Roberto Longhi, e documenta il formarsi e l’evolversi del suo universo creativo, dagli esordi nel 1961 con Accattone per arrivare fino a Salò e le 120 giornate di Sodoma, uscito postumo a poche settimane dal suo omicidio avvenuto il 2 novembre 1975. Dall’analisi delle molteplici inquadrature che hanno reso celebri questi capolavori fiorisce una ramificazione di rimandi e riferimenti ricostruita in modo certosino, a loro volta messi a confronto con i testi scritti a riguardo. La mostra compone una panoramica sull’intera opera di Pasolini letta attraverso una lente di precisione, capace di evidenziarne il pensiero e l’immaginario, e di raccontarli attraverso le immagini. “Pier Paolo Pasolini. Folgorazioni figurative” è un progetto espositivo raffinato e stratificato che tiene insieme materiali e collegamenti eterogenei, in un percorso organizzato cronologicamente. Dipinti, prime edizioni, fotografie d’artista, materiale audiovisivo tratto da film e interviste dialogano facendo emergere la ricca articolazione dell’immaginario e del fare di Pasolini, il suo sguardo famelico, capace di inglobare gli stimoli più disparati, ricostruito e consegnato al pubblico come una rinnovata chiave di lettura della sua opera.
Sito: cinetecadibologna.it
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Pier Paolo Pasolini. Sotto gli occhi del mondo
Udine (Friuli Venezia Giulia) - Villa Manin
Con oltre 170 ritratti inediti, rari, non visti di Pier Paolo Pasolini (Bologna, 1922 – Roma, 1975), l’esposizione riporta alla luce interi servizi fotografici – fino ad oggi misconosciuti – puntando soprattutto sui grandi fotografi stranieri (alcuni di eccezionale fama, come Richard Avedon, Herbert List, Henri Cartier-Bresson, Jerry Bauer, Jonas Mekas, Lütfi Özkök, Erika Rabau, Duane Michals, Philippe Koudjina, Marli Shamir e tanti altri) e sui luoghi, i momenti e gli incontri che hanno contraddistinto la vita di Pasolini, restituendone l’immagine di uomo e artista nel mondo, fissata per sempre in decine e decine di pose diverse. Il pubblico potrà vedere per la prima volta alcuni servizi fotografici del tutto inediti: l’incontro di Pasolini con Man Ray, per proporgli di disegnare il manifesto di Salò; Pasolini a Stoccolma (pochi giorni prima di essere ucciso), per farsi conoscere nell’ambiente del Premio Nobel; Pasolini nei Sud del mondo, con Alberto Moravia, Dacia Maraini, Maria Callas. Quando Pasolini va a cercare l’alterità, l’anomalia, che poi ricostruisce sui set dei suoi film. O ancora nei Festival cinematografici e altre occasioni, dove – come non viene mai ricordato – incontra e si confronta con intellettuali e cineasti della sua stessa caratura (Orson Welles, Agnès Varda, Jonas Mekas, Jean-Luc Godard).
Sito: villamanin.it
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Poetiche. Quotidiano e immaginario nell’arte italiana tra Ottocento e Novecento
Lecco (Lombardia) - Palazzo delle Paure e Villa Manzoni
“Poetiche. Quotidiano e immaginario nell’arte italiana tra Ottocento e Novecento” racconta un momento di transizione nell’arte italiana, a cavallo dei due secoli, tra verismo sociale, Divisionismo e Simbolismo, attraverso più di 90 opere di autori che si sono interessati tanto alla questione sociale e alla tematica del quotidiano, quanto all’immaginario simbolista, quali Giovanni Segantini, Angelo Morbelli, Emilio Longoni, Giuseppe Pellizza da Volpedo Giovanni Sottocornola, Plinio Nomellini, Francesco Michetti, Antonio Mancini, Leonardo Bistolfi e di altri meno celebrati, provenienti da importanti musei ed enti pubblici e privati.
Sito: museilecco.org
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RezzaMastrella. Euforia Carogna
Spoleto (Umbria) - Palazzo Collicola
Un habitat di sculture interattive, una mostra documentaria, un percorso evolutivo, un allestimento di scena, video e fotografie: questo è altro è “Euforia Carogna”, progetto appositamente pensato per gli spazi di Palazzo Collicola e realizzato anche grazie al contributo del Festival dei Due Mondi, a cui Antonio Rezza e Flavia Mastrella prenderanno parte con lo spettacolo Porte. Un‘occasione espositiva quindi in pieno clima festivaliero, con due artisti/performer/scrittori/registi il cui linguaggio si muove tra dissacrazione e critica, parola e nevrosi, forma e sperimentazione, ibridando suono, rumore, oggetto, corpo in una continua metamorfosi portata spesso ai limiti della “crudeltà”. Euforia Carogna è in sé una mostra “monstrum” cioè prodigio, che si annuncia fin dallo scalone di ingresso del museo e che si insinua con spavalderia dentro gli spazi austeri e nobiliari di Palazzo Collicola e della sua collezione di quadri, specchi, arazzi, dipinti murari e arredi antichi, dove la storia osserva la contemporaneità attraverso gli sguardi severi o appassionati di cardinali, santi, madonne, martiri, appesi alle pareti del Salone d’onore, della Cappella e di tutte le 15 stanze in cui si snoda il percorso della mostra, che culmina in una grande installazione, filiforme e trasparente, sospesa lungo la Galleria dipinta.
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Riflessi. Autoritratti nello specchio della storia
Gorizia (Friuli-Venezia Giulia) - Palazzo Attems Petzenstein
Palazzo Attems Petzenstein a Gorizia presenta la mostra “Riflessi. Autoritratti nello specchio della storia”: quasi settanta opere, di cui la maggior parte provenienti da prestigiose istituzioni austriache, dedicate al ritratto e all’autoritratto nella pittura, dalla metà del Cinquecento al contemporaneo. Tra gli altri: Goya, Ferdinand Georg Waldmüller, Kolo Moser, Max Oppenheimer, Richard Gerstl, Leonor Fini.
Sito: musei.regione.fvg.it
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Robert Doisneau
Roma (Lazio) - Museo dell’Ara Pacis
Una mostra dedicata al grande maestro della fotografia Robert Doisneau. Sono esposti oltre 130 scatti in bianco e nero, provenienti dalla collezione dell’Atelier Robert Doisneau a Montrouge, attraverso i quali Doisneau, considerato uno dei padri fondatori della fotografia umanista francese e del fotogiornalismo di strada, ha catturato la vita quotidiana e le emozioni degli uomini e delle donne che popolavano Parigi e la sua banlieue, nel periodo dall’inizio degli anni Trenta alla fine degli anni Cinquanta, il più prolifico per l’artista.
Sito: arapacis.it
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Ruggero Savinio. Opere 1959-2022
Milano (Lombardia) - Palazzo Reale
Ruggero Savinio (Torino 1934) torna a Milano con un’esposizione antologica che presenta al pubblico alcune opere in parte inedite, o che non si vedevano da molto tempo, provenienti da collezioni pubbliche e private, ma anche dai depositi del Museo del Novecento, e che ripercorrono per intero la sua vicenda artistica e biografica. Sono passati ventitré anni dal 1999, quando Milano ospitò nella Sala Viscontea del Castello Sforzesco una grande mostra dell’artista. L’esposizione, che raduna dipinti, disegni e opere su carta, prende avvio dagli anni di formazione di Savinio avvenuti fra Roma, Parigi e soprattutto Milano: la città è teatro di una delle sue stagioni più intense e tormentate, quando l’artista era in cerca di un luogo dove radicarsi e trovare una propria identità umana ed artistica. La storia raccontata in questa mostra - affidata a un gruppo di studiosi coordinato da Luca Pietro Nicoletti - non è quella del figlio di Alberto Savinio e del nipote di Giorgio de Chirico, numi tutelari mai rinnegati ma tutto sommato lontani, eco sullo sfondo di questa esposizione: è, invece, il racconto autonomo di un uomo che ha fatto della pittura, come scrisse lui stesso nel 2008, la «melodia interna» della sua vita. Dei tre de Chirico, infatti, Ruggero è sicuramente quello più “pittore”, che pur amando la letteratura e portandone le care e grandi ombre nel proprio immaginario visivo, ha capito che la via, per lui nato negli anni Trenta del Novecento, era di recuperare quel valore retinico della pittura che si disfa sulla tela, che è tutta colore e materia, attraverso cui raggiungere le vette di un’immaginazione arcadica, di panica adesione alla natura; salire il picco del sublime nel silenzio maestoso delle rovine antiche, e calarsi infine nella quiete domestica di anni maturi, finalmente sereni.
Sito: palazzorealemilano.it
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Ruota a ruota. Storie di bici, manifesti e campioni
Treviso (Veneto) - Museo Nazionale Collezione Salce
La grande epopea della bicicletta come raccontata dai preziosi manifesti patrimonio della Collezione Salce. A firmare le affiches che Elisabetta Pasqualin ha selezionato per questa ricca esposizione sono artisti come Dudovich, Mazza, Malerba, Ballerio, Villa, Alberto Martini, Codognato, Boccasile. Vale a dire molti tra i maggiori protagonisti della storia dell’illustrazione e dell’arte italiana del secolo passato. Dalle bici illustrate a quelle che hanno scritto la storia recente del ciclismo. In mostra, infatti, ci saranno anche alcune delle biciclette della collezione Pinarello che hanno portato alla vittoria campioni in tutte le grandi classiche del ciclismo mondiale. Due le sezioni principali del percorso espositivo: da una parte lo sport e l’agonismo, con i suoi protagonisti, le produzioni, i marchi e l’esposizione di pezzi storici della collezione Pinarello. Dall’altra gli aspetti sociali: le donne, il costume, i viaggi, il turismo, appunto.
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Schema 50. Una galleria fra le neo-avanguardie (1972-1994)
Prato (Toscana) - Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci
Il Centro Pecci di Prato presenta una selezione di opere originali e documenti d’archivio per ricordare il 50° anniversario della Galleria Schema (1972 - 1994), originale spazio di ricerca delle neoavanguardie nazionali e internazionali a Firenze, nel centenario di nascita del suo fondatore, l’artista Alberto Moretti (Carmignano, Prato, 1922 - 2012). Si tratta della prima mostra museale interamente dedicata all'attività sperimentale della Galleria Schema e, contestualmente, all’opera concettuale, antropologica e politica elaborata da Alberto Moretti. Il progetto espositivo fa seguito alle recenti mostre dedicate alle raccolte museali di architettura radicale, di cui Galleria Schema è stata fra i promotori in Italia; si riconnette anche alla presenza dell’Archivio di Mario Mariotti, artista che ha esposto più volte in galleria, e alla recente acquisizione dell’Archivio di Lara-Vinca Masini, critica militante e attenta ad esperienze artistiche indipendenti come quella di Schema, oltreché amica e sodale di Alberto Moretti per oltre mezzo secolo.
Sito: centropecci.it
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Steve McCurry. Cibo
Ventimiglia (Liguria) - Forte dell’Annunziata
La mostra fotografica “Cibo” di Steve McCurry raccoglie 70 scatti di una delle voci più autorevoli e inconfondibili della fotografia contemporanea, quattro volte vincitore del World Press Photo, che raccontano il cibo come fonte di vita, socializzazione, affetto familiare e rassicurazione, ma anche del rapporto tra umanità e terre impervie, spingendosi in luoghi torturati da guerre o calamità naturali, senza però dimenticare il rigoglio dei mercati e la bellezza della natura. L’occhio di McCurry ci guida ancora una volta all’interno di un viaggio immersivo e ricco di suggestioni, che testimonia come il cibo resti un elemento centrale per il genere umano e l’espressione diretta di culture e territori.
Sito: oltreilcibo.it
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Steve McQueen. Sunshine State
Milano (Lombardia) - Pirelli HangarBicocca
Pirelli HangarBicocca presenta la mostra “Sunshine State”, dedicata a Steve McQueen, artista e film-maker vincitore del Turner Prize e del premio Oscar. Il progetto espositivo, che si sviluppa nello spazio delle Navate e su una delle pareti esterne, raccoglie alcuni dei lavori più importanti della carriera di McQueen e include la nuova installazione video “Sunshine State”. Nella sua mente da più di vent’anni, l’opera è stata commissionata dall’International Film Festival Rotterdam (IFFR) 2022 e proposta in anteprima assoluta in Pirelli HangarBicocca.
Sito: pirellihangarbicocca.org
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Storie di fili. Claudia Losi, Paola Mattioli, Sissi
Parma (Emilia-Romagna) - Csac
Negli spazi dell’Abbazia di Valserena, sede dello CSAC – Centro Studi e Archivio dell’Università di Parma, apre al pubblico “Storie di fili”, la mostra conclusiva di un progetto di ricerca iniziato nel 2020, a cura di Francesca Zanella e Valentina Rossi, che ha visto coinvolte le artiste Claudia Losi, Paola Mattioli e Sissi nella creazione di opere inedite, ispirate ad alcune importanti collezioni del territorio parmense in riferimento alla storia dell’abito. Le “storie di fili” indagate nel corso di questi due anni sono storie di un patrimonio complesso, beni intangibili e conoscenze di cui si sta perdendo memoria, una topografia di luoghi del passato e del presente in cui si disegna e si realizzano abiti e accessori, elementi che definiscono, decorano e modellano i corpi. Lo CSAC dell’Università di Parma, capofila del progetto, ha invitato le tre artiste per realizzare una nuova produzione, partendo da una riflessione sul patrimonio dello CSAC e di altri musei partner come i Musei dell’Università di Parma, nello specifico l’Orto Botanico e il Museo di Storia Naturale, e la Fondazione Museo Glauco Lombardi.
Sito: csacparma.it
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Stravaganze Imperiali
Sirmione (Lombardia) - Grotte di Catullo
Per la prima volta, grazie alla mostra “Stravaganze Imperiali” le Grotte di Catullo ospiteranno installazioni multimediali e opere d’arte contemporanea dell’artista Vera Uberti e un trittico digitale dell’artista David LaChapelle, e saranno visitabili durante la sera, dalle ore 20:45 alla mezzanotte, in un’atmosfera unica e irripetibile che permetterà di ammirarle illuminate come mai viste prima. La bellezza dell’antico e del contemporaneo, illuminati insieme in un’esperienza visiva ed emotiva unica. La mostra sarà inoltre l’occasione per un’esperienza immersiva a 360 gradi che oltre a far vivere l’arte in modo del tutto nuovo e coinvolgente, sveglierà in profondità tutti i sensi: luce, suoni, ma anche gusto e profumi. Una food experience d’autore concluderà la serata con un momento conviviale. Il vino sarà il viatico per questo viaggio nel tempo, alla riscoperta di riti e simbologie romane.
Sito: maimuseum.it
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Terraforma
Milano (Lombardia) - Villa Arconati
A due anni di distanza dall’ultima edizione, torna Terraforma, il visionario festival che esplora lo spazio interdimensionale fra l’elettronica sperimentale, le forme più avanzate dell’arte contemporanea, le evoluzioni teoriche dell’architettura e i nuovi orizzonti della sostenibilità ambientale. Aanche quest’anno si svolgerà nei giardini e nel parco della settecentesca e maestosa Villa Arconati - FAR alle porte di Milano, che durante il festival si trasforma in un luogo sospeso oltre lo spazio e il tempo per accogliere gli artisti più interessanti della scena internazionale e una comunità globale in continua evoluzione. Per realizzare una vera simbiosi temporanea fra arte, vita e natura e produrre interpretazioni differenti del presente così come nuovi immaginari per il futuro. Le sonorità granulari degli inglesi Autechre, l’afro-trance dell’ivoriana Crystalmess, l’imprevedibile sound dell’olandese Dj Marcelle, il dancefloor infuocato dell’angolano Dj Nigga Fox, la diva fluida e apolide Lafawndah, l’inedita joint venture fra l’africana MC Yallah e il francese Debmaster, il crossover alternativo dei londinesi Moin, il duo radicale formato dal milanese Nicola Ratti e il giapponese MA, i ritmi carnevaleschi dei brasiliani Teto Preto, la performance celebrativa del progetto Voices from the Lake, oltre alla presenza degli storici resident del festival Paquita Gordon e Donato Dozzy, costituiscono una prima parte del programma di Terraforma 2022.
Sito: terraformafestival.com
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The Summer Show
Modena (Emilia-Romagna) - FMAV
Una mostra che, in realtà, è composta da tre esposizioni che rappresentano la creatività, le idee, le collaborazioni, il percorso condotto dai giovani artisti nel loro periodo di permanenza e di studio a Modena. I tre momenti espositivi sono inoltre una testimonianza delle ricerche e della produzione degli artisti, nati tra gli anni 1982 e 1997, che hanno riflettuto sul proprio fare, sullo spazio pubblico e sulle tematiche più urgenti del presente. Saranno in mostra fotografie, video, installazioni e progetti multimediali. La prima sezione si intitola “In/Drafts/Out” e contiene le opere realizzate dagli artisti iscritti al Master sull’Immagine Contemporanea nel corso del biennio 2019/2021. Segue nelle Sale Superiori “Dopo tutto”, che raccoglie le ricerche degli artisti del corso annuale 2021/2022 di Pratiche artistiche per l’immagine contemporanea. Chiude, negli spazi e in collaborazione con la biblioteca Delfini “La Fabbrica blu” che ospita le opere realizzate da un gruppo di studenti del Master sull’immagine nell’ambito del progetto site specific guidato dall’artista e docente Mario Cresci.
Sito: fmav.org
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Tiziano. Dialoghi di Natura e di Amore
Roma (Lazio) - Galleria Borghese
La Galleria Borghese presenta “Tiziano. Dialoghi di Natura e di Amore”, a cura di Maria Giovanna Sarti, una mostra dossier nata in occasione del prestito di Ninfa e pastore, opera autografa realizzata dal Maestro veneto intorno al 1565, concessa dal Kunsthistorisches Museum di Vienna nell’ambito di un programma di scambio culturale tra le due istituzioni. L’incontro tra l’opera di Vienna e i dipinti di Tiziano presenti alla Galleria ha creato l’occasione per mettere in connessione le opere intorno ad alcuni temi costanti nella produzione del pittore: la Natura, intesa come paesaggio ma anche luogo dell’agire umano; l’Amore nelle sue diverse forme, divino, naturale, matrimoniale; e il Tempo, che scandisce la vita dell’uomo, ne regola il ciclo e lo assimila all’armonia dell’Universo.
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Together. Interact – Interplay – Interfere
Merano (Trentino-Alto Adige) - Kunst Meran Merano Arte
Merano Arte pone al centro della propria programmazione il tema della comunità in un momento storico nel quale essa è contestata da molteplici punti di vista. Dopo che la pandemia aveva già messo a dura prova la vita sociale, forzandoci a reinventare nuove forme di convivenza, la violenza del recente conflitto bellico ci ha costretto a confrontarci con il lato più orribile e distruttivo del vivere insieme. In questo senso ci chiediamo quale sia il significato della comunità nella società contemporanea. Quali tipi di comunità esistono? Quali possibilità si aprono e quali pericoli si corrono quando il potere d’azione individuale si unisce a quello di molti, formando una collettività? La mostra collettiva “Together. Interact – Interplay – Interfere” indaga le differenti forme di comunità attraverso le opere di Adrian Piper, Anna Maria Maiolino, Ari Benjamin Meyers, Bart Heynen, Brave New Alps and Magari, Christian Niccoli, Daniel Spoerri, Francis Alÿs, Franz Erhard Walther, Hannes Egger, Isabell Kamp, Jivan Frenster, Karin Schmuck, Marina Abramović and Ulay, Melanie Bonajo, Norma Jeane, Officinadïdue, Rirkrit Tiravanija, SPIT!, Tania Bruguera e Yoko Ono.
Sito: kunstmeranoarte.org
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Trame giapponesi. Costumi e storie del teatro nō al Museo d’Arte Orientale di Venezia
Venezia (Veneto) - Museo d’Arte Orientale Ca’ Pesaro
Gli spazi espositivi all’ultimo piano di Ca’ Pesaro ospitano dipinti, stampe, fotografie, documenti, costumi, strumenti musicali e maschere legati a una delle più celebri forme teatrali giapponesi, il teatro nō che, grazie al 13. Festival Internazionale del Teatro della Biennale di Venezia del 1954, arrivò per la prima volta in Europa. La gran parte degli oggetti e delle opere esposte fanno parte della collezione del museo, a sua volta costituita per lo più dalla raccolta del principe Enrico di Borbone Parma; a questi si aggiungono prestiti da collezioni private oltre a una serie di fotografie inedite di Fabio Massimo Fioravanti, che dal 1989 porta avanti un lavoro di ricerca sul teatro nō.
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Una Boccata d’Arte
città diverse
Torna l’appuntamento con “Una Boccata d’Arte”, il progetto d’arte contemporanea diffuso in tutta Italia promosso da Fondazione Elpis in collaborazione con Galleria Continua, con la partecipazione di Threes Productions, che valorizza l’incontro tra arte e patrimonio storico, artistico e paesaggistico. Per tutta l’estate, fino al 18 settembre, 20 borghi tra i più belli ed evocativi d’Italia, uno per ogni regione, saranno teatro di 20 interventi d’arte realizzati da 20 artisti e artiste di età, culture, provenienza geografica e linguaggi artistici differenti.
Sito: unaboccatadarte.it
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VIII Premio Lissone Design
Lissone (Lombardia) - MAC
Una mostra che presenta i venti prodotti e progetti selezionati per l’VIII Premio Lissone Design. Collateralmente al Premio Lissone Design, il MAC presenta la mostra “The Same (Chair) In Any Language?”. In esposizione, nove sedute di prestigiosi studi di design e progettisti acquisite dal Museo grazie al bando PAC – Piano Arte Contemporanea 2020, presentato lo scorso anno dal Comune di Lissone, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Si tratta di sedie particolari, autoprodotte o in edizione limitata, realizzate da alcuni maestri del design italiano, da autori mid career e da apprezzati designer a livello internazionale, che andranno ad incrementare la collezione di design del MAC che a oggi conta oltre trecento pezzi.
Sito: museolissone.it/
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Vito Noto. Quarant’anni di grafica e design. Il senso delle idee
Chiasso (Svizzera) - m.a.x. museo
Il m.a.x. museo di Chiasso presenta la prima antologica del designer Vito Noto, siciliano d’origine e svizzero di adozione. La mostra, curata da Mario Piazza e Nicoletta Ossanna Cavadini, ripercorre l’iter creativo e professionale dell’artista, mostrando il processo concettuale dal quale sono scaturiti i progetti che hanno caratterizzato la sua quarantennale carriera. La rassegna propone oltre un centinaio di pezzi fra modelli, prototipi, disegni tecnici, bozzetti preparatori, studi di logo, prodotti e macchinari. La sua vasta produzione comprende il visual design, il product design e l’industrial design.
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Walter Pichler. Architettura-Scultura
Bolzano (Trentino-Alto Adige) - Museion
Il 2022 segna il decimo anniversario della morte dell’artista e architetto austriaco di origini altoatesine Walter Pichler (1936-2012), considerato uno dei grandi solitari dell’arte internazionale degli Anni Sessanta. La sua attività artistica è caratterizzata da una vasta produzione di disegni, sculture e costruzioni architettoniche, in cui i confini tra le varie arti restano totalmente fluidi. Per molti anni Pichler si concentra sulla progettazione di un edificio in cui poter vivere in Val d’Ega, la valle della sua infanzia. Lo testimonia “Haus in einer Schluch”t (Casa in una gola) (1991), un corpus di 11 disegni appartenenti alla Collezione Museion – cuore della mostra “Walter Pichler. Architettura–Scultura”, esposti insieme ad alcune opere di proprietà della famiglia che mostrano invece un altro edificio, “Haus neben der Schmiede” (Casa vicino alla fucina) realmente realizzato dall’artista in Val d’Ega. Nel 2002 Pichler realizza infatti il sogno di una casa accanto alla fucina del nonno fabbro. L’edificio, immaginato inizialmente come una torre nella gola della valle, successivamente diventa una casa bassa, un seminterrato accanto alla bottega. Ciò che accomuna il lavoro preparatorio e la casa realizzata è la luce che arriva esclusivamente dall’alto attraverso un tetto di vetro, mentre, poco prima della morte, l’artista firma anche i piani di esecuzione per una piattaforma d’acciaio sugli argini del fiume, una costruzione scultorea concepita con la casa fin dall’inizio. Questa casa – progettata in tutti i dettagli, dalla costruzione agli arredi – doveva servire come buen retiro per Pichler e come luogo per riunire la famiglia altoatesina. Circa 20 disegni dell’edificio e dei suoi dintorni, presentati lungo la parete interna, rendono questa casa nello stesso tempo un piccolo museo e una scultura.
Sito: museion.it
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World Press Photo 2022
Bard (Valle d’Aosta) - Forte
Il Forte di Bard ospita la nuova edizione di World Press Photo, il più prestigioso premio al mondo di fotogiornalismo. Il premio, giunto alla 67esima edizione, è stato ideato nel 1955 dalla World Press Photo Foundation, organizzazione indipendente senza scopo di lucro con sede ad Amsterdam, ha visto quest’anno la partecipazione di 4066 fotografi di 130 Paesi, per un totale di 64.823 immagini candidate. La valutazione ha coinvolto giurie regionali e una giuria globale di 31 componenti altamente qualificati. A differenza degli anni precedenti, quando era organizzato in categorie tematiche, il concorso è suddiviso in sei aree geografiche, divise a loro volta in quattro categorie in base al formato dell’immagine. I 24 vincitori provengono da 23 Paesi. Ad aggiudicarsi il titolo di World Press Photo of the Year è stato lo scatto “Kamloops Residential School” della fotografa canadese Amber Bracken. L’immagine immortala una successione di abiti rossi appesi a delle croci lungo la strada. Una sorta di memoriale a cielo aperto per ricordare i 215 bambini morti presso la Kamloops Indian Residential School in Canada, dove venivano forzatamente inviati i figli delle famiglie di nativi locali, i cui resti sono stati ritrovati in una fossa comune.
Sito: fortedibard.it
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Yōkai. Le Antiche Stampe dei Mostri Giapponesi
Monza (Lombardia) - Villa Reale
“Yōkai. Le antiche stampe dei mostri giapponesi” presenta duecento opere del XVIII e XIX secolo, tra stampe, rari libri antichi, abiti, armi, spade, un’armatura samurai, oltre a 77 preziosi netsuke, piccole sculture in avorio, della collezione privata Bertocchi, finora mai mostrati al pubblico.
Sito: mostrigiapponesi.it