Ogni settimana una selezione di eventi in tutta Italia scelti dalla redazione di Robinson. Gli appuntamenti sono raccolti in sei categorie (Comics, Idee, Letture, Ragazzi, Suoni e Visioni) per guidare l’agenda dei lettori
Eventi dal 18 al 24 marzo
visioni
Albert-László Barabási. The Art of Connection
Milano (Lombardia) - MEET
Fino a 16 aprile
MEET Digital Culture Center presenta, per la prima volta in Italia, tutto il corpus delle opere realizzate al BarabásiLab, famoso laboratorio di ricerca fondato da Albert-László Barabási ed incentrato sulla visualizzazione di reti e nodi e caratteristici delle dinamiche del web, in un percorso espositivo di forte impatto visivo che si focalizza sul talento di Barabási di unire intuizione scientifica e visionarietà. Immagini fisse, schizzi, rappresentazioni grafiche, artistiche, sculture derivate dai dati raccolti in rete negli ultimi 30 anni di attività del Laboratorio, il percorso espositivo di MEET evidenzia la convergenza tra l'approccio artistico e le tecniche di visualizzazione scientifica del lavoro di Barabási.
Sito: meetcenter.it
visioni
Amici o pittori
Roma (Lazio) - Fondazione Pastificio Cerere
Fino al 15 aprile
La Fondazione Pastificio Cerere presenta “Amici o pittori”, un progetto di Marco Emmanuele con Marco Affaitati, Paolo Assenza, Orazio Battaglia, Dario Carratta, Giulio Catelli, Valerio Di Fiore, Marco Eusepi, Krizia Galfo, Alessandro Giannì, Luca Grechi, Charlotte Janis, Caterina Silva, Fabrizio Sartori, Andrea Mauti, Emiliano Maggi e Gianni Politi. Nel corso del 2022 i sedici pittori invitati da Marco Emmanuele si sono incontrati, due alla volta, nel suo studio, per una sessione di “pittura relazionale” attraverso l’uso della Drawing Machine #5.2, un dispositivo, inventato dall’artista, in grado di realizzare segni seriali a partire dalle movenze di un soggetto-guida. Nelle otto coppie formate gli artisti invitati, rispettando precise regole, hanno dato vita ad altrettante sessioni di pittura, durante le quali, a turno, uno dei due ha svolto la propria pratica mentre l’altro, con gli stessi pennelli e colori, ha seguito l’opera del compagno. Dalla molteplicità dei segni è nato un nuovo linguaggio, creato a partire dalla mescolanza e sovrapposizione delle istanze degli autori coinvolti con l'uso del dispositivo meccanico.
Sito: pastificiocerere.it
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Andy Warhol. Serial Identity
Gallarate (Lombardia) - Museo MA*GA
Fino al 18 giugno
Il MA*GA ospita un’antologica dedicata ad Andy Warhol (1928-1987), uno dei vertici assoluti dell’arte e della cultura del Novecento. La mostra, curata da Maurizio Vanni ed Emma Zanella, racconta la multiforme e ricca produzione del padre della Pop Art americana che, durante la sua lunga carriera, è stato pittore, illustratore, sceneggiatore, produttore cinematografico e televisivo, regista, direttore della fotografia ed egli stesso attore, figura che ha radicalmente mutato il modo di vedere e percepire la società contemporanea. La rassegna, dal titolo “Andy Warhol. Serial Identity”, per sottolineare quanto la sua ricerca sia caratterizzata dall’assoluta poliedricità e dal desiderio di trasformazione, ripercorre attraverso oltre 200 opere (provenienti anche da istituzioni internazionali come The Andy Warhol Museum di Pittsburgh e l’archivio di Ronald Nameth) l’intero universo creativo di Warhol, dai primi disegni realizzati per l’editoria e la moda, alle più importanti opere pop dove i protagonisti principali sono i personaggi celebri, come musicisti, registri, designer, politici, attori, ai brand commerciali delle grandi aziende, diventati icone di un nuovo modo di vivere e di consumare, elementi banali della quotidianità elevati a icone contemporanee. Il percorso espositivo si apre con il confronto tra alcuni disegni privati e i primi raffinatissimi bozzetti pubblicitari degli anni cinquanta del Novecento; proprio i codici pubblicitari, divenuti motore del vivere sociale e della riconoscibilità, negli anni in cui la produzione industriale americana andava a pieno ritmo, portarono l’artista a un completo ribaltamento di esiti estetici, linguistici e personali.
Sito: museomaga.it
visioni
Antoni Tàpies. Segno | Memoria | Materia
Milano (Lombardia) - Galleria Gracis
Fino al 31 marzo
In occasione del centenario della nascita di Antoni Tàpies (Barcellona 1923 – Barcellona 2012), la Galleria Gracis ospiterà a Milano la mostra “Segno | Memoria | Materia” dedicata al pittore catalano. Tàpies, tra i più grandi interpreti dell’arte informale europea, è riconosciuto internazionalmente come il principale protagonista del secondo dopoguerra spagnolo. Le sue opere hanno sempre condotto un’indagine tra la pittura costruita attraverso la materia, il segno e la memoria, così come il percorso dell’esposizione mostrerà al pubblico in modo significativo e articolato. Una pittura che attraverso materiali, simbologie e dichiarate prese di posizione, sin dal suo apparire alla ribalta internazionale dell’arte, ha evidenziato la dura contrapposizione al regime franchista e la partecipazione dell’artista alla grande temperie dell’arte d’avanguardia per tutta la sua carriera.
visioni
Antonio Ligabue. Terra: luogo d'origine, campo di lavoro, scenografia di una impresa
Reggio Emilia (Emilia Romagna) - Galleria de' Bonis
da sabato 18. Fino al 10 aprile
La Galleria de’ Bonis di Reggio Emilia, al culmine di un lungo e selettivo lavoro di ricerca, presenta la sua prima mostra monografica dedicata ad Antonio Ligabue. Quindici opere ad olio per un nuovo progetto espositivo che celebra il grande artista e la sua terra, indagando il suo viscerale legame con la natura. A differenza di altri pittori, Ligabue non sembra osservare la natura per riportarla in modo descrittivo, ma sembra dichiarare pittoricamente la propria appartenenza ad essa, raccontandola dall'interno. La scelta della Galleria de’ Bonis spazia tra la terra natia del grande pittore, la Svizzera, riconoscibile in paesini caratteristici e in castelli che sembrano uscire da una fiaba, e la terra che lo ha accolto, la pianura padana, con i suoi campi e la sua tipica vegetazione.
Sito: galleriadebonis.com
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Armando Trovajoli
Roma (Lazio) - Museo di Roma in Trastevere
Fino al 14 maggio
Approda nella capitale l’affascinante viaggio nel mondo di Armando Trovajoli, autore di brani indimenticabili, le sue partiture sono pietre miliari della cultura innovatrice e hanno contribuito alla rinascita della commedia musicale italiana, reinventandone il suono. Con il suo stile pianistico armonioso ed elegante, venne riconosciuto come una delle personalità più rilevanti della musica internazionale. Inevitabile celebrarlo nel decennale della sua scomparsa con la grande mostra “Armando Trovajoli. Una leggenda in musica”. Attraverso una ricca collezione di documenti, foto, video e oggetti sarà possibile ripercorrere l’itinerario di una carriera straordinaria che tocca la memoria collettiva. La sua produzione cinematografica ha pochi eguali nel panorama italiano, per questo non è un’impresa facile raccontare la sua grande avventura in un’esposizione: l’idea nasce da Mariapaola Trovajoli per recuperare uno spazio dove stimolare l’interesse del pubblico e rivivere ricordi ed emozioni, oltre la musica. Dietro una lunga ricerca di materiali, molti dei quali esposti per la prima volta, si documenta l’immenso patrimonio artistico e la vita di un uomo prodigioso.
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Artisti in guerra
Rivoli (Piemonte) - Castello di Rivoli
Fino al 19 novembre
La nuova attività espositiva 2023 del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea prende avvio al terzo piano della Residenza sabauda con la mostra collettiva a cura di Carolyn Christov-Bakargiev e Marianna Vecellio “Artisti in guerra”. Da Francisco Goya a Salvador Dalí, Pablo Picasso, Lee Miller, Zoran Mušič, Alberto Burri, Iri e Toshi Maruki, Fabio Mauri, Bracha L. Ettinger, Anri Sala, Michael Rakowitz, Dinh Q. Lê (con opere tra l’altro di Le Lam, Phan Oanh, Nguyen Thu, Truong Hieu, Nguyen Toan Thi, Kim Tien, Quach Phong, Huynh Phuong Dong, Minh Phuong), Vu Giang Huong, Rahraw Omarzad e Nikita Kadan. La mostra presenta più di 140 opere di 39 autori realizzate da artisti che si trovavano o si trovano in guerra. Empatiche, sofferte, esprimono disagio ma anche grande umanità. La mostra prende spunto dai “Desastres de la Guerra (Disastri della guerra), 1810-1815”, di Francisco José de Goya y Lucientes e sviluppa il tema della guerra e della soggettività post traumatica attraverso opere storiche e nuovi progetti di importanti artisti contemporanei.
Sito: castellodirivoli.org
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Bénédicte Peyrat. Ecco, faccio una cosa nuova
Milano (Lombardia) - RIBOT gallery
Fino al 6 maggio
RIBOT presenta “Ecco, faccio una cosa nuova”, prima personale in galleria dell’artista Bénédicte Peyrat (Parigi, 1967, vive e lavora a Burgondy, FR e Karlsruhe, DE). Un versetto biblico tratto dal Libro del profeta Isaia, qui ripreso non senza una velata ironia, è usato come titolo del nuovo progetto espositivo della pittrice, che attraverso le sue opere si interroga sul valore della memoria e sul concetto di novità connesso a una pratica antica come quella del dipingere. Peyrat trasforma l’intera galleria in un vero proprio environment, intervenendo direttamente sui muri che divengono supporto dei wall paintings eseguiti ad acquerello. Questi sono al contempo opera e sfondo, poiché al di sopra vengono successivamente allestiti una serie di lavori ad acrilico su tela. Prende vita così un ambiente costruito attraverso due modi di vivere e intendere la pittura completamente diversi. Il primo, più immediato e istintivo, privo della possibilità di un ripensamento e connesso ad una visione quasi ancestrale della creazione artistica. Il secondo, legato ad immaginario più classico e a un’idea più meditativa del dipingere che implica addirittura la possibilità di rimanere anni intorno all’esecuzione di un quadro.
Sito: ribotgallery.com
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Bestiacce!... e altri animali
Bard (Valle d’Aosta) - Forte
Fino al 4 giugno
Creature fantastiche, chimere, sirene, centauri, unicorni, draghi, yeti: l’arte di inventare animali è una prerogativa dell’uomo sin dai tempi più remoti, partendo dagli animali fantastici della mitologia classica europea fino ai Bestiari medievali, passando dalle leggende frutto della fantasia popolare, ai racconti di marinai che narravano di avvistamenti di misteriosi mostri marini di dimensioni gigantesche. La mostra “Bestiacce!... e altri animali. Creature fantastiche e zoologia immaginaria” propone, nelle sale dell’Opera Mortai del Forte di Bard, un viaggio tra gli animali mostruosi che da sempre popolano l’immaginario umano. Cuore dell’esposizione sono le tavole originali della trilogia “Le incredibili avventure di Sam Colam e del professor Pico Pane” realizzata da Pino Pace e Giorgio Sommacal. I due personaggi - Sam Colam e Pico Pane - fanno da guida in questo viaggio fantastico: dall’esplorazione di terre immaginarie a pianeti inverosimili, per andare poi a ritroso nel tempo fino allo Spergiurassico. La mostra presenta oltre 60 tavole originali di Giorgio Sommacal con le bellissime e divertenti illustrazioni di chimere come la cammellula, il rinocerocchio, lo sgorz, l’orcomanno, il gridosauro, lo strabicoraptor, e molte altre tratte dai tre volumi della trilogia: “Bestiacce!, Univerzoo, Picosauri!”.L’obiettivo è far scoprire al visitatore, in modo giocoso e interattivo, il mondo degli animali e quanto ognuno di noi è legato a loro nella tradizione, simbologia, magia, superstizione fino al sovrannaturale. Una sezione presenta 18 disegni realizzati dall’illustratore valdostano Fabio Roveyaz, raffiguranti le creature fantastiche più tradizionali dal Kraken alle Sirene, dal Drago a Moby Dick. L’allestimento di animali e personaggi sagomati, i Cubianimali, con i quali il pubblico potrà interagire, contribuiranno a rendere ancor più suggestiva l’immersione tra fantastico e realtà. E per la gioia dei più piccoli, saranno allestiti negli spazi esterni del Forte di Bard, anche dinosauri a grandezza naturale.
Sito: fortedibard.it
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Bill Viola
Milano (Lombardia) - Palazzo Reale
Fino al 25 giugno
Palazzo Reale di Milano presenta un’importante esposizione dedicata a quello che è considerato già dagli anni Settanta il maestro indiscusso della videoarte: Bill Viola. La mostra ripercorre l’intera carriera artistica di Viola, presentando al pubblico quindici capolavori all’interno delle sale di Palazzo Reale. La mostra milanese offre ai visitatori un percorso in cui ritrovarsi a contemplare le profonde questioni che Bill esplora con immagini al rallentatore in cui luce, colore e suono possono creare momenti di profonda introspezione. Emozioni, meditazioni e passioni possono emergere dai suoi video, accompagnando lo spettatore in un viaggio interiore. Con la sapiente cura di Kira Perov, moglie dell’artista e direttore esecutivo del Bill Viola Studio, opere che coprono trent’anni di lavoro sono esposte attraverso un’accurata selezione di lavori, andando a definire un evento unico per concedersi la possibilità di riflettere sulla vita, intraprendere il proprio viaggio interiore e immergersi in un mondo alternativo, del tutto diverso da quello che si è lasciato all’ingresso. La mostra è accompagnata da un catalogo a cura di Valentino Catricalà e Kira Perov, che non si presenta solamente come documentazione della mostra, ma vuole rappresentare un vero e proprio materiale di studio per future generazioni.
Sito: palazzorealemilano.it
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Bob Dylan: Retrospectrum
Roma (Lazio) - MAXXI
Fino al 30 aprile
“Bob Dylan: Retrospectrum” raccoglie le opere di arte visiva di una delle più importanti icone della cultura contemporanea mondiale. Dopo essere stata al MAM di Shangai e al Patricia & Phillip Frost Art Museum di Miami la mostra a cura di Shai Baitel approda a Roma, prima tappa europea, in una versione completamente ripensata per interagire con gli spazi dinamici e avveniristici del MAXXI di Zaha Hadid. Esposte oltre 100 opere tra dipinti, acquerelli, disegni a inchiostro e grafite, sculture in metallo, materiale video, che esplorano oltre 60 anni di attività creativa di Bob Dylan.
Sito: maxxi.art
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Bōchōtei – Vite all’ombra del muro. Enrico Graziani
Roma (Lazio) - Museo delle Mura
Fino al 14 maggio
La mostra fotografica “Bōchōtei – Vite all’ombra del muro. Enrico Graziani”, ospitata a Roma nella suggestiva cornice del Museo delle Mura, è il risultato di un reportage realizzato da Enrico Graziani, fisico delle particelle di professione e fotografo per passione, nel Giappone nord-orientale. Il tema del reportage è incentrato sulle conseguenze della costruzione di possenti muri di protezione da tsunami, con lo sguardo rivolto soprattutto all’impatto architettonico e sociale e alla vita quotidiana degli abitanti. Dodici anni fa, l’11 marzo 2011, la regione del Tohoku fu investita dai più violenti terremoto e tsunami mai registrati in Giappone. Per ovvi motivi il paesaggio - umano e naturale - delle zone colpite dall’evento è da allora profondamente mutato. Oggi, c’è un elemento che rischia di cambiarlo ulteriormente in maniera forse irreversibile. Il Giappone sta investendo cifre colossali nella costruzione di muri di protezione da tsunami lungo le coste del Tohoku.
Sito: museodellemuraroma.it
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Brescia Photo Festival
Brescia (Lombardia) - luoghi diversi
da venerdì 24. Fino al 25 giugno
Brescia accoglie la VI edizione del Brescia Photo Festival, promosso da Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei, in collaborazione con il Ma.Co.f - Centro della Fotografia Italiana, con la curatela artistica di Renato Corsini, che propone una serie di iniziative allestite nelle più prestigiose sedi espositive della città, che ruota attorno al tema Capitale. Il fulcro del Brescia Photo Festival sarà il Museo di Santa Giulia che ospita la più importante esposizione mai realizzata sul mondo delle vette, dal titolo “Luce della Montagna”, a cura di Filippo Maggia, in grado di analizzare l’universo iconografico della montagna attraverso le opere di quattro maestri della fotografia: Vittorio Sella, Martin Chambi, Ansel Adams, Axel Hütte.
Sito: bresciamusei.com
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Cabaret Vienna. L’Atelier fotografico Manassé
Rovereto (Trentino-Alto Adige) - MART
Fino al 18 giugno
Fondato dai coniugi Olga Spolarits e Adorjan Wlassics a Vienna negli anni ’20 e riscoperto dopo un lungo oblio in anni recenti, l’Atelier Manassé costituisce un archivio fotografico unico nel suo genere. In mostra 120 fotografie descrivono il fascino della città di Vienna, grande capitale europea in un’epoca di profonde trasformazioni, sociali e culturali.
Sito: mart.tn.it
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Canova e il potere. La collezione Giovanni Battista Sommariva
Possagno (Veneto) - Museo Gypsotheca Antonio Canova
da sabato 18. Fino al 3 settembre
Il Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno ospita la mostra “Canova e il potere. La collezione Giovanni Battista Sommariva”, ideata da Vittorio Sgarbi e curata da Moira Mascotto e Elena Catra, che omaggia il sommo maestro ricostruendo le prestigiose relazioni che l’artista ebbe con i massimi esponenti del panorama politico e culturale dell’epoca, mettendo in luce il legame indissolubile esistente tra l’arte e il potere. Ricercato e ammirato su scala internazionale, Antonio Canova ebbe infatti come committenti le personalità più influenti dell’Europa a lui contemporanea: sovrani, pontefici e nobili provenienti dalle diverse corti europee fino a raggiungere gli Stati Uniti d’America. L’esposizione indaga per la prima volta la figura complessa di Giovanni Battista Sommariva e la sua preziosa collezione che annoverava nove opere, di cui cinque marmi importanti, dello stesso Canova oltre a quelle di Francesco Hayez, Bertel Thorvaldsen e Pierre Paul Prud'hon, alcune delle quali eccezionalmente riunite per l’occasione al Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno. Straordinaria è inoltre la presenza dell’opera in marmo raffigurante l’Apollino, proveniente dalle Collezioni Comunali d’Arte di Bologna, esposta per la prima volta al pubblico in tutta la sua rinnovata bellezza dopo il restauro sostenuto dal Museo Canova e realizzato dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze. A dare prestigio alla mostra sono inoltre i dipinti e le sculture provenienti da collezioni pubbliche e private, sia nazionali che internazionali.
Sito: museocanova.it
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Cecco del Caravaggio, l’Allievo Modello
Bergamo (Lombardia) - Accademia Carrara
Fino al 4 giugno
Nell’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura, Accademia Carrara riapre al pubblico a seguito di un importante progetto di rinnovamento museale, con la prima mostra mai dedicata a Cecco del Caravaggio (Francesco Boneri 1585 circa post 1620), allievo e modello del Merisi. Atipico, insofferente alle regole, destinato a suscitare contrasti e forse inimicizie, sebbene pressocché assente dalle cronache storiche e da quelle giudiziarie (a differenza della maggior parte dei suoi colleghi della cerchia caravaggesca), l’enigmatica figura di Cecco del Caravaggio appare come anticonformista capace di clamorose novità negli impianti iconografici virtuoso di una pittura straordinaria implacabile nella definizione delle forme dei contorni nel colore naturalista oltranzista audace iperrealista ante literram prepotente e privo di timori censori a tratti esplicito nei rimandi erotici e nei messaggi omosessuali. Il caso Cecco del Caravaggio è relativamente recente i nuovi studi avviati da Gianni Papi a partire dagli anni 90 così come i traguardi raggiunti, tra questi la scoperta di alcune opere, dimostrano quanto la storia dell’arte sia materia viva e vivace capace, se perseguita, di rinnovarsi continuamente anche contro quella sorta di damnatio memoriae che ha ben presto colpito le vicende artistiche di Boneri una specie di trascuratezza sistematica che oggi potrebbe rientrare nell’ampio spettro della Cancel Culture. Il percorso mette in evidenza sia autori, come Merisi e Savoldo da cui Cecco trasse ispirazione, sia una serie di artisti che furono a lui vicini (tra i quali Valentin de Boulogne, Bartolomeo Mendozzi e Pedro Núñez del Valle) attraverso prestiti da collezioni soprattutto pubbliche.
Sito: lacarrara.it
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Cere anatomiche. La Specola di Firenze | David Cronenberg
Milano (Lombardia) - Fondazione Prada
da venerdì 24. Fino al 17 luglio
“Cere anatomiche” è una mostra ideata in collaborazione con La Specola, parte del Museo di Storia Naturale e del Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Firenze, e il regista e sceneggiatore canadese David Cronenberg. Creata nel 1775 e attualmente chiusa al pubblico per lavori di ristrutturazione della sua sede storica, La Specola è uno dei musei scientifici più antichi d’Europa. Al suo interno ospita più di 3,5 milioni di reperti animali, la raccolta più ampia al mondo di cere anatomiche del XVIII secolo e la collezione del ceroplasta siciliano Gaetano Giulio Zumbo (1656-1701). “Cere anatomiche” si articola in due parti complementari. Una mostra riunisce tredici ceroplastiche del XVIII secolo provenienti dalla prestigiosa raccolta del museo fiorentino, e una serie di settantadue copie espositive di disegni anatomici raccolti in nove vetrine. In particolare, sono presentate quattro figure femminili distese, tra le quali una delle opere più importanti della collezione del museo La Specola, la cosiddetta Venere, un raro modello con parti scomponibili conosciuto per la sua bellezza. Un inedito cortometraggio, realizzato da David Cronenberg negli spazi della Specola, introduce queste quattro cere in una dimensione alternativa, esplorando temi come la fascinazione per il corpo umano e le sue possibili mutazioni e contaminazioni. Il film di Cronenberg rivela la dimensione vitale e sorprendente delle ceroplastiche con l’obiettivo di generare una pluralità di nuove risposte emotive, suggestioni intellettuali e intense reazioni.
Sito: fondazioneprada.org
visioni
Ceruti sacro e la pittura a Brescia tra Ricci e Tiepolo
Brescia (Lombardia) - Museo Diocesano
Fino al 21 maggio
Il Museo Diocesano di Brescia ospita la rassegna “Ceruti sacro e la pittura a Brescia tra Ricci e Tiepolo”, curata da Angelo Loda, che analizzerà la limitata produzione di opere di carattere sacro realizzate da Giacomo Ceruti durante il soggiorno in provincia di Brescia e da altri lavori successivi e che arricchirà il percorso espositivo della rassegna dedicata al maestro settecentesco, in programma dal 14 febbraio al 28 maggio 2023, al Museo di Santa Giulia a Brescia. Oggetto dell’esposizione sarà dunque quello di presentare la produzione a carattere religioso dell’artista milanese nella sua interezza per quanto concerne le opere conservate nella provincia di Brescia, cui si affiancherà una selezione di dipinti da lui eseguiti dopo il suo soggiorno in città, tra Padova, Piacenza e Crema. La mostra sarà introdotta da una selezione di dipinti sacri dei principali artisti attivi nel territorio bresciano e bergamasco nei primi anni del Settecento, tra cui Sebastiano Ricci, Giovambattista Tiepolo, Andrea Celesti, Antonio Cifrondi, Francesco Paglia e si concluderà con una selezione di opere degli artisti operosi tra gli anni venti e gli anni quaranta quali Giuseppe Tortelli, Antonio e Angelo Paglia, Francesco Monti. La parrocchiale di Gandino (BG), che conserva una serie quasi unica di testimonianze dell’arte cerutiana, diverrà una sorta di seconda sede della mostra.
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Da Monet a Picasso. I capolavori della Johannesburg Art Gallery
Torino (Piemonte) - Palazzo Barolo
Fino al 7 maggio
La mostra evento che racchiude le opere originali dei maggiori protagonisti della storia dell’arte di tutti i tempi: Monet, Signac, Courbet, Degas, Cézanne, Sisley, Derain, Picasso, Matisse, Rossetti, Modigliani, Bacon, Warhol, Lichtenstein, Kentridge. A Palazzo Barolo un racconto visuale in sessantatré opere, una collezione che sarà un viaggio composito nella storia dell’arte internazionale, ma anche una suggestione culturale su una scena artistica e realtà museale poco conosciuta, come la Johannesburg Art Gallery. La mostra riflette, di fatto, proprio il percorso di crescita artistico-culturale della città di Johannesburg e in particolare della JAG, Johannesburg Art Gallery, fondata nei primi anni del 1900 dalla collezionista Dorothea Sarah Florence Alexandra Ortlepp Phillips, meglio nota come Lady Florence Phillips, con l'intento di trasformare un centro minerario, cresciuto intorno alla ricchezza dei suoi giacimenti, in una città improntata sui modelli delle capitali europee, con un museo che non fosse solo uno spazio nel quale raccogliere opere d’arte ed esporle, ma un luogo per la società civile, dove fare e promuovere cultura; un riferimento per tutti, non solo per gli appassionati d’arte. L'obiettivo di lungo termine era quello di preparare la strada per la crescita di una Scuola d’Arte Sudafricana, incentivando gli artisti locali, per una crescita culturale di tutta la popolazione.
visioni
Dalí, Magritte, Man Ray e Il Surrealismo. Capolavori dal Museo Boijmans Van Beuningen
Milano (Lombardia) - Mudec
da mercoledì 22. Fino al 30 luglio
180 opere, tra dipinti, sculture, disegni, documenti, manufatti, provenienti dalla collezione del museo Boijmans Van Beuningen, uno dei più importanti musei dei Paesi Bassi, in dialogo con alcune opere della Collezione Permanente. La curatela della mostra è affidata alla storica dell’arte Els Hoek, curatrice del museo, con la collaborazione di Alessandro Nigro, professore di Storia della critica d’arte presso l’Università di Firenze, a cui in particolare è affidato il fil rouge della mostra sul fondamentale quanto complesso e articolato rapporto tra il Surrealismo e le culture extra occidentali, ricordando così ancora una volta come la sede di un museo delle Culture come il Mudec si presti perfettamente come la sede ideale per ospitare iniziative volte a stimolare il dialogo e il confronto tra culture diverse. E questa mostra è l’esito di un progetto di ricerca su un ‘sincretismo’ artistico molto stimolante che si manifestò sia in Europa che oltreoceano. Particolare attenzione viene data all’approfondimento delle tematiche fondamentali su cui si è focalizzata la ricerca surrealista – sogno e realtà, psiche, amore e desiderio, un nuovo modello di bellezza – e attraverso opere di surrealisti meno noti, pubblicazioni e documenti storici, fornisce al pubblico una visione a 360 gradi dell’universo surrealista.
Sito: mudec.it
visioni
De Visi Mostruosi e Caricature. Da Leonardo da Vinci a Bacon
Venezia (Veneto) - Palazzo Loredan
Fino a 27 aprile
“De’ visi mostruosi non parlo, perché senza fatica si tengono a mente”, così si legge tra le annotazioni di Leonardo da Vinci nel Codice Atlantico e nel Trattato della Pittura; e sicuramente rimarranno impresse nelle menti dei visitatori le tante “teste caricate” o “grottesche”, i volti deformi, le figure esagerate o caricaturali realizzate dai grandi artisti attivi in Italia settentrionale tra il XVI e il XVIII secolo, esposte nella straordinaria mostra promossa a Venezia dalla Fondazione Giancarlo Ligabue. Il nuovo ambizioso progetto dell’istituzione guidata da Inti Ligabue ci proietta in un mondo straniante quanto intrigante, collaterale rispetto al bello, al sublime o all’ideale oggetto privilegiato dalla pittura. L’obiettivo non è tanto indagare come e perché si sviluppi il singolare e affascinante genere della caricatura, o meglio della deformazione e trasformazione dei tratti fisiognomici (dalla crisi dell’Umanesimo alla crisi della Serenissima), quanto rendere evidente l’esistenza di una linea di continuità “settentrionale” in quest’ambito; che, partendo appunto dai “visi mostruosi” di Leonardo e dalle “pitture ridicole” dei lombardi, assunte le esperienze del naturalismo carraccesco, fiorirà in laguna nella prima metà del Settecento. Oltre 75 le opere in mostra da musei e collezioni private internazionali con un incredibile nucleo di 17 disegni autografi leonardeschi, tra cui la nota “Testa di Vecchia” in Collezione Ligabue, prestati eccezionalmente dalla Veneranda Biblioteca Ambrosiana, dalla Pinacoteca di Brera e – per la prima volta in Italia - dalla Devonshire Collections di Chatsworth. Prestiti che danno vita a un percorso di altissimo livello, tra confronti e rimandi, che partendo dal sommo da Vinci giunge alla Venezia di Anton Maria Zanetti e dei Tiepolo, passando per Francesco Melzi, Paolo Lomazzo, Aurelio Luini, Donato Creti, Arcimboldo, ma anche Carracci e Parmigianino.
visioni
Degas il ritorno a Napoli
Napoli (Campania) - Complesso Monumentale San Domenico Maggiore
Fino al 10 aprile
Per la prima volta in assoluto, Napoli ospita una mostra su Edgar Degas sottolineando così il legame che in più occasioni il pittore e scultore francese rinnovò con la città dove risiedeva parte della famiglia, in particolare il nonno paterno. L’esposizione raccoglie quasi 200 (154 opere e 34 fotografie) opere originali: i monotipi di Maison Tellier e di Famille Cardinal, disegni, studi preparatori, litografie e xilografie, acqueforti, rarissime fotografie scattate da Degas, ma anche tre sue pregiate statuette di bronzo. L’allestimento prevede tre aree tematiche: il rapporto dell’artista con Napoli; i temi che più lo ispirarono, come ballerine, corse di cavalli, serate tra teatri, caffè-concerto e “Maison Close”; la vita sociale e le frequentazioni con altri artisti, tra i quali Toulouse-Lautrec, Giovanni Boldini, Edouard Manet, Domenico Morelli, Filippo Palizzi, Marcellin Desboutin, Giuseppe Canova, Jules Pascin, Pierre August Renoir e Pablo Picasso, presenti in mostra con alcune opere grafiche e dipinti.
ragazzi
Disney. L’arte di raccontare storie senza tempo
Genova (Liguria) - Palazzo Ducale
Fino al 2 aprile
Raccontare storie senza tempo riuscendo a incantare il pubblico è considerata una vera e propria arte, ma dietro l’immediatezza tipica del risultato artistico perfetto si nasconde – come spesso accade nel mondo dell’arte – un lavoro di ricerca creativa che dura anni, generalmente ignoto a chi ascolta queste storie. La mostra presenta preziose opere originali provenienti dagli Archivi Disney di questi immortali lungometraggi e di altri celebri film dei Walt Disney Animation Studios, tra cui Hercules, e La Sirenetta, fino al più recente film d’animazione “Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle”, creato da una nuova generazione di artisti e cineasti tuttora profondamente ispirati all’eredità di Walt Disney. Il percorso racconta al visitatore i capolavori di Walt Disney riconducendo le storie alle antiche matrici di tradizione epica: sono i miti, le leggende medievali e il folklore, le favole e le fiabe che costituiscono da secoli il patrimonio archetipico narrativo delle diverse culture del mondo, un vero e proprio melting pot tra i diversi continenti. Queste sono anche le sezioni tematiche della mostra, in cui trovano collocazione le storie più famose da cui sono stati tratti i film Disney e vengono presentate in chiave narrativa attraverso l’esposizione dei bozzetti preparatori di ricerca creativa, incentrati sull’esplorazione di personaggi, ambientazioni e trame narrative.
Sito: palazzoducale.genova.it
visioni
Duck and Cover. Storia della Guerra Fredda
Milano (Lombardia) - la Casa di Vetro
Fino a 17 giugno
In anteprima per l’Italia, apre al pubblico il 4 marzo 2023 presso il centro culturale ed espositivo “la Casa di Vetro” di Milano la mostra fotografica “Duck and Cover. Storia della Guerra Fredda”, una selezione di 65 immagini iconiche provenienti in gran parte dagli Archivi di Stato americani, inclusi quelli della CIA, che ripercorre il lungo conflitto semi-armato che ha contrapposto le democrazie liberali alle dittature comuniste capitanate dall’URSS (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, oggi Federazione Russa) e dalla Repubblica Popolare Cinese. Un periodo storico, in cui in parte ci ha riproiettato l’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa nel febbraio del 2022, caratterizzato da un’atmosfera opprimente di incombente disastro e contraddistinto dal terrore di un’imminente guerra nucleare su scala planetaria. Un clima interpretato dal titolo della mostra - in italiano “Accucciati e Copriti”, in primis sotto il banco se sei uno studente - tratto da quello di un famoso documentario statunitense del 1952 in cui veniva insegnato ai ragazzini delle scuole americane cosa fare in caso di attacco atomico.
Sito: lacasadivetro.com
visioni
Elliott Erwitt. Family
Nichelino (Piemonte) - Palazzina di Caccia di Stupinigi
Fino a 11 giugno
Elliott Erwitt, il grande autore che ha fatto la storia fotografica del nostro secolo, con il suo stile unico, potente e leggero, romantico o leggermente ironico, affronta in modo trasversale il tema della Famiglia. La curatrice della mostra, la Dottoressa Biba Giacchetti, ha chiesto a uno dei più importanti maestri della fotografia di creare un album personale e pubblico, storico e contemporaneo, serissimo e al contempo ironico: è nata così “Elliott Erwitt – FAMILY”. Alla Palazzina di Caccia di Stupinigi le fotografie che nella lunghissima carriera di Erwitt – oggi 94enne – meglio hanno descritto e rappresentato tutte le sfaccettature del concetto così inesprimibile e totalizzante dell’essere famiglia. Niente è infatti più assoluto e relativo, mutevole, universale e altrettanto particolare come il tema della famiglia, che ha a che fare con la genetica, il sociale, il diritto, la sicurezza, la protezione e l’abuso, la felicità e la tristezza. Mai come oggi la famiglia è tutto e il suo contrario. Gli scatti esposti in mostra nelle antiche cucine della Palazzina di Caccia di Stuinigi sono stati selezionati da Erwitt in persona e raccontano trasversalmente settant’anni di storia della famiglia e delle sue infinite sfaccettature intime e sociali. Si offrono indifferentemente all’osservatore istanti di vita dei potenti della terra, come Jackie al funerale di JFK, accanto a scene intime come la madre che osserva rapita la neonata, che poi è Ellen, la primogenita del fotografo.
Sito: ordinemauriziano.it
visioni
Elliott Erwitt. Vintage
Abano Terme (Veneto) - Museo Villa Bassi Rathgeb
Fino a 11 giugno
Erwitt ha scattato le prime fotografie dei razzi sovietici e la fotografia che ritrae il confronto verbale tra Nikita Krusciov e Richard Nixon. Tuttavia la fama internazionale è arrivata con le sue immagini umoristiche legate al mondo dei cani anche se la sua carriera è vastissima e tocca davvero tantissimi ambiti. Le sue fotografie in bianco e nero raccontano una visione del mondo assolutamente unica e personale, poco focalizzata sul contesto esterno e sul paesaggio e concentrata su ciò che fanno davvero le persone e gli animali. Rappresentano la vita quotidiana di tutti noi, ci raffigurano quasi in un “dipinto” senza tempo. Al Museo Villa Bassi Rathgeb una grande retrospettiva dedicata al grande autore, Elliott Erwitt, che vedrà in esposizione ben 154 fotografie vintage di grande valore, raramente esposte al pubblico, e trenta scatti fotografici davvero iconici del suo lavoro: opere che coprono sessant’anni di storia della fotografia.
Sito: museovillabassiabano.it
visioni
Ettore Sottsass. Catania mia!
Catania (Sicilia) - Museo Civico Castello Ursino
Fino al 21 maggio
111 fotografie, in bianco e nero e colore, quasi tutte inedite, realizzate a Catania negli anni novanta, raccontano Ettore Sottsass fotografo, uno degli aspetti ancora meno conosciuti e indagati del grande architetto e designer italiano. Il percorso espositivo, pensato e realizzato per l’open space del Castello Ursino di Catania, comprende 111 fotografie, in bianco e nero e colore, quasi tutte inedite, scattate da Ettore Sottsass (Innsbruck, 1917-Milano, 2007) negli anni novanta a Catania, una città per la quale ha sempre nutrito interesse e affetto. Le fotografie in mostra raccontano una Catania vitale: il Barocco, il mercato del pesce, le strade, le scene di vita quotidiana come fotogrammi di una storia della città.
visioni
Eve Arnold. L’opera 1950-1980
Torino (Piemonte) - CAMERA
Fino al 4 giugno
Dopo il grande successo di Robert Doisneau, CAMERA - Centro Italiano per la Fotografia di Torino propone un’altra leggenda della fotografia del XX secolo: Eve Arnold, la fotografa americana che ha saputo raccontare il mondo con un «appassionato approccio personale», unico strumento reputato da lei indispensabile per un fotografo. Per intendere la sua importanza nella storia della fotografia, è sufficiente ricordare che Eve Arnold è stata la prima donna, insieme a Inge Morath, a far parte della prestigiosa agenzia Magnum Photos nel 1951. Determinazione, curiosità e, soprattutto, la volontà di fuggire da qualsiasi stereotipo o facile categorizzazione le hanno permesso di produrre un corpus eclettico di opere: dai ritratti delle grandi star del cinema e dello spettacolo ai reportage d’inchiesta dove ha affrontato temi e questioni assolutamente centrali nel dibattito pubblico di ieri e di oggi. L’esposizione, curata da Monica Poggi e realizzata in collaborazione con Magnum Photos, si compone di circa 170 immagini, di cui molte mai esposte fino ad ora, e presenta l’opera completa della fotografa a partire dai primi scatti in bianco e nero della New York degli anni Cinquanta fino agli ultimi lavori a colori, realizzati all’età di 85 anni, alla fine del secolo.
Sito: camera.to
visioni
Fattori. L’umanità tradotta in pittura
Bologna (Emilia-Romagna) - Palazzo Fava
Fino a 1 maggio
“Perché si premia il quadro del sig. Fattori, si grida da ogni parte, se non ha soggetto che interessi? […] Il sig. Fattori non ha realizzato una forma in questo suo quadro, egli ha realizzato un sentimento”: con queste parole Telemaco Signorini, uno dei protagonisti della rivoluzione pittorica macchiaiola, difendeva dalle pagine del Gazzettino il premio assegnato nel 1866 dalla Società d’Incoraggiamento di Firenze alle Macchiaiole di Giovanni Fattori, dipinto della piena maturità. Parole che, individuando nel sentimento l’elemento fondamentale della pittura fattoriana, coglievano il segno di una pratica artistica capace, nella ritrattistica come nei paesaggi, nei quadri di soggetto campestre così come nelle grandi tele risorgimentali, di rivelare una peculiare maestria nell’esprimere l’umanità più vera e le più profonde emozioni. Ed è proprio attorno a questo aspetto che ruota la mostra “Fattori. L’umanità tradotta in pittura”: una selezione di oltre 70 opere della produzione del maestro indiscusso della macchia, precursore della modernità̀ del XX secolo.
Sito: genusbononiae.it
visioni
Fausto Pirandello. Il dramma della pittura
Rovereto (Trentino-Alto Adige) - MART
Fino al 18 giugno
Il Mart dedica un focus a Fausto Pirandello, grande pittore del novecento di cui conserva due importanti opere,
Sito: mart.tn.it
visioni
Felice Casorati
Parma (Emilia Romagna) - Fondazione Magnani-Rocca
da sabato 18. Fino al 2 luglio
La mostra ripercorre l’intero arco della pittura di Felice Casorati (Novara, 1883 – Torino, 1963), iscrivendone il percorso entro la storia dell’arte del Novecento. Ricostruisce l’itinerario dell’artista, dagli anni d’esordio alla maturità, con oltre sessanta opere – molti i capolavori assoluti – provenienti da istituzioni pubbliche e collezioni private. La musica rappresenta la chiave d’ingresso delle opere di Felice Casorati nella Villa dei Capolavori di Luigi Magnani, la «casa della vita» del colto collezionista, storico dell’arte, musicologo, compositore, scrittore. Casorati entra idealmente nello spazio, fisico e mentale, di quello che lo stesso Magnani definiva il «mio museo immaginario», ovvero un insieme di opere vedute e amate, e di altre acquisite e possedute: opere che «abitano la mia mente come la mia casa», «tutte oggetto di uguale amore e degne della più devota contemplazione». Il percorso espositivo consentirà di conoscere l’opera di Casorati nella sua completezza e complessità, documentando ogni stagione della sua pittura e mostrando con opere-chiave le figure e i suoi temi prediletti.
Sito: magnanirocca.it
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Felice Tagliaferri. Sculture
Brescia (Lombardia) - Museo Diocesano
Fino al 25 giugno
Il Museo Diocesano di Brescia ospita la personale dello scultore non vedente Felice Tagliaferri. L’artista cesenate si distingue nel panorama contemporaneo italiano e internazionale per la potenza espressiva delle sue opere figurative create nel marmo, attraverso la sapiente manipolazione tattile del materiale, con iconografie legate al mondo religioso e descrittive della fragilità umana. Le mani dello scultore traducono nel marmo ciò che gli occhi non vedono conferendo ai lavori – generalmente a grandezza naturale o di dimensioni poco più ridotte - una restituzione del dato reale talmente precisa che l’unico modo per interiorizzarle e comprenderle è proprio attraverso l’esperienza tattile. Al Museo Diocesano di Brescia, Tagliaferri proporrà: il “Cristo riVelato” (2010), realizzato su modello del Cristo Velato di Giuseppe Sanmartino, conservato nella cappella Sansevero di Napoli, uno dei capolavori scultorei settecenteschi italiani, la “Pietà ribaltata” (2020) ispirata alla Pietà di Michelangelo nella basilica di San Pietro nella Città del Vaticano, dove è il figlio che tiene tra le braccia la madre esausta e la “Sacra Famiglia con bambino fragile” (2021) che vede la rivisitazione del soggetto con la presenza di un bimbo di circa 7 anni, con la Sindrome di Down.
visioni
Futuristi. Una generazione all’avanguardia
Lecco (Lombardia) - Palazzo delle Paure
da sabato 18. Fino al 18 giugno
“Futuristi. Una generazione all’avanguardia” indaga la presenza di linguaggi d’avanguardia nell’Italia dei primi decenni del Novecento. L’esposizione si concentra sull’esperienza futurista, nelle sue molteplici espressioni, attraverso le opere dei suoi più celebri rappresentanti, da Giacomo Balla a Luigi Russolo, da Gino Severini a Enrico Prampolini, da Filippo Tommaso Marinetti ad Antonio Sant’Elia, da Fortunato Depero a Tullio Crali, a molti altri ancora. Il Futurismo, uno dei movimenti d’avanguardia più importanti d’Europa, nato e sviluppatosi in Italia, ha saputo portare la sua ventata di novità e rivoluzione nelle arti visive, nella letteratura, nella musica ma anche nel vivere quotidiano.
Sito: museilecco.org
visioni
Giacomo Manzù. La scultura è un raggio di luna
Vercelli (Piemonte) - Arca e ex Chiesa di San Vittore
Fino al 21 maggio
La mostra proposta a Vercelli riunisce oltre trenta sculture, alcune monumentali, messe a disposizione dalla Fondazione Manzù, dallo Studio Copernico e da importanti collezionisti privati. Il percorso spazia dagli anni Quaranta sino al 1990, un anno prima della sua scomparsa dove compare una testimonianza emblematica come la grande scultura di Ulisse, l’eterno simbolo della conoscenza. La rassegna, allestita nelle due sedi, evidenzia l’attualità di un grande Maestro dell’arte plastica seguendo le differenti tematiche che ne caratterizzano la poetica. Così, la scelta delle opere consente di apprezzare i ritratti femminili, le nature morte (basti pensare a Sedia con aragosta del 1966) oltre ai celebri Cardinali, la sua serie più famosa iniziata negli anni Trenta. “La prima volta che vidi i Cardinali”, ha affermato Manzù, “fu in San Pietro nel 1934; mi impressionarono per le loro masse rigide, eppur vibranti di spiritualità complessa. Li vedevo come tante statue, una serie di cubi allineati e l’impulso a creare nelle sculture una mia versione di quella realtà ineffabile fu irresistibile”. In mostra, accanto ad alcuni storici Cardinali in bronzo degli anni Quaranta, compare Grande Cardinale seduto, un’opera monumentale alta oltre due metri modellata nel 1983 da cui emerge la componente ieratica della figura all’interno di forme rigide e sintetiche assimilabili a piramidi.
visioni
Gian Maria Tosatti. NOw/here
Milano (Lombardia) - Pirelli HangarBicocca
Fino al 30 luglio
Gian Maria Tosatti (Roma, 1980; vive e lavora a Napoli) è uno degli artisti italiani più interessanti degli ultimi anni, che nel 2022 ha rappresentato l’Italia alla 59. Biennale di Venezia. Il lavoro di Tosatti è incentrato sui concetti di collettività e memoria, nella loro valenza storica, politica e spirituale. Con un inedito intervento nello spazio dello Shed, Tosatti offre al visitatore la possibilità di confrontarsi con una dimensione mai presentata prima della sua pratica. La mostra si compone di due cicli di opere presentate per la prima volta in Pirelli HangarBicocca. Rispondendo alla richiesta di un progetto retrospettivo, Gian Maria Tosatti ha tuttavia lavorato su nuove opere che fossero la sintesi dei sentimenti che hanno animato la sua ricerca negli ultimi vent’anni. Il corpus di lavori si sviluppa attorno a elementi di grande formato, che rappresentano un dialogo con lo Zeitgeist (Spirito del tempo) e il sentimento della generazione cui l’artista appartiene. Le opere sono pensate come “specchi”, domande aperte che chiamano direttamente in causa il visitatore. Attraverso questo nuovo corpus di opere, Gian Maria Tosatti coglie gli aspetti più essenziali della condizione umana in un momento complesso come quello attuale, di una società in bilico tra catastrofe ed evoluzione. Un’esperienza che il visitatore può fruire hic et nunc e che si compie senza predeterminazione, scevra da condizionamenti. Le opere si riconnettono al momento stesso in cui la realtà si svela, così come evocato dal titolo della mostra “NOw/here” i cui termini possono avere valenza singola “now” (adesso) e “here” (qui), oppure consequenziale “nowhere” (nessun luogo). Questo progetto segue con continuità e coerenza il percorso poetico dell’artista, mostrandosi ricco di richiami a molte sue opere del passato da Testamento – devozioni X del 2011, alle più recenti Episodio di Odessa (2020) e Storia della notte e destino delle comete (2022). In “NOw/here” Tosatti sembra porsi di fronte alla Storia e interpretarla non come catena di eventi, ma come sentimento, cercando di ritrarne l’attimo in cui vi siamo coinvolti.
Sito: pirellihangarbicocca.org
visioni
Gianluca Costantini. La strage dei fiori
Lecce (Puglia) - Museo Castromediano / Palazzo Carafa
Fino a 8 giugno
L’arte quando si occupa con pregnanza dei problemi della stretta contemporaneità e delle sue urgenze fuoriesce dai luoghi deputati, invade lo spazio pubblico e incontra lo sguardo dei cittadini che con più o meno consapevolezza transitano nei luoghi urbani. È il principio che guida da tempo la programmazione espositiva che il Polo biblio-museale di Lecce propone periodicamente sul perimetro esterno del Castromediano: una mostra visitabile 24 ore al giorno. La mostra prosegue nella piazza centrale della città, grazie alla collaborazione del Comune di Lecce, che ha accolto il nostro invito a installare una delle illustrazioni di Costantini sul balcone dell’ufficio del sindaco a Palazzo Carafa, sede del municipio di Lecce. Il progetto di Gianluca Costantini propone una riflessione intensa e urgente su quanto sta accadendo in Iran.
Sito: channeldraw.org
visioni
Gianni Lucchesi. Signum
Pisa (Toscana) - Chiesa di Santa Maria della Spina
Fino a 10 aprile
Segno, impronta, segnale, ordine, insegna, bandiera, presagio. È questo, ma anche molto altro, “Signum”, l’ultima opera di Gianni Lucchesi, in mostra nella Chiesa di Santa Maria della Spina, a Pisa. È lo spaesamento del nostro tempo, è l’ansia per il futuro, soprattutto nelle nuove generazioni, è il rapporto, sempre complicato tra umano, natura e spiritualità, che spinge l’umano a ritrovare la ‘teologia della natura’, come propone il filosofo Hossein Nasr Seyyed. Da qui l’intento dell’artista di rappresentare il sintomo latente, inteso come qualcosa che rimane nascosto e che non appare esternamente se non attraverso la deformazione della morfologia e, quindi, di lavorare sul pavimento della chiesa che rappresenta il fondamento della fede, l’umiltà, il credere a ciò che non si vede.
visioni
Gli Spagnoli a Napoli. Il Rinascimento meridionale
Napoli (Campania) - Museo e Real Bosco di Capodimonte
Fino al 25 giugno
“Gli Spagnoli a Napoli. Il Rinascimento meridionale” propone un’ampia rassegna di opere eseguite da alcuni dei principali artisti spagnoli attivi in quegli anni a Napoli, quali Pedro Fernández, Bartolomé Ordóñez, Diego de Siloe, Pedro Machuca, Alonso Berruguete. Trasferitisi molto per tempo in Italia, essi sprigionarono una straordinaria originalità inventiva nel confronto con le opere eseguite dai massimi protagonisti del pieno Rinascimento italiano. Gli spagnoli divennero i protagonisti dell’eccezionale stagione artistica della Napoli di primo Cinquecento, sostenuta dal mecenatismo degli Ordini religiosi e dell’aristocrazia, desiderosa di lasciare una traccia indelebile della propria grandezza finanziando opere di ambiziosa magnificenza, spesso realizzate, alla maniera degli Antichi, servendosi del durevole marmo di Carrara. Tornati in patria, gli spagnoli si fecero ambasciatori di una particolare declinazione della cultura figurativa dell’alto Rinascimento, sostenuta da inventiva e capacità tecniche straordinarie, cui il passaggio della Spagna all’interno della compagine imperiale di Carlo V diede un respiro europeo. Grazie a questa importante collaborazione, tornerà a Napoli per la prima volta dopo 400 anni la Madonna del pesce eseguita da Raffaello. Il dipinto, destinato alla cappella della famiglia del Doce in San Domenico Maggiore a Napoli, divenne un punto di riferimento fondamentale per gli artisti attivi a Napoli durante il Cinquecento.
visioni
I Bassano. Storia di una famiglia di pittori
Bassano del Grappa (Veneto) - Museo Civico
Fino al 2 maggio
A raccontare, al Museo Civico di Bassano del Grappa, le vicende della dinastia dei Bassano, sono non solo le loro opere, ma le parole di Melania Mazzucco. Il tutto a creare un’inedita “mostra racconto”. Nessun pannello storico artistico, nessuna didascalia che vada oltre l’essenzialità, solo le meravigliose creazioni dei Bassano e l’intenso filo del racconto della vita dei Dal Ponte, poi noti al mondo appunto come “i Bassano”, protagonisti indiscussi della pittura del Rinascimento veneto. La loro epopea ebbe inizio con la discesa, correva l’anno 1464, a Bassano del Grappa di Jacopo di Berto, conciatore di Gallio, nell’Altopiano di Asiago. Giunto sulle rive del Brenta, Jacopo trovò dimora in Contra’ del Ponte da cui deriverà il cognome futuro della celebre famiglia di pittori. Suo figlio Francesco, poi detto il Vecchio perché primo della dinastia, cominciò ad avventurarsi nell’arte della pittura. Alchimista dilettante, cartografo e decoratore più che grande artista, Francesco dette vita a creazioni d’arte sacra che rispondevano alle richieste del mercato locale avviando un’eterogenea, attivissima bottega. Qui collaborano i figli, Giambattista e Jacopo, giovane di immenso talento che, con il suo pennello, avrebbe scritto pagine indelebili della storia dell’arte e della pittura, italiana e non solo. Genio mite e riservato, è a lui che si deve il cambio di passo, e quella che sino ad allora era soprattutto una forma di artigianato decorativo prende la valenza di grande arte.
Sito: museibassano.it
ragazzi
I Love Lego
Foligno (Umbria) - Palazzo Trinci
Fino al 4 giugno
Una mostra pensata per tutte le famiglie e gli appassionati di ogni età dei moduli per le costruzioni più famosi al mondo. Città immaginifiche, ricostruzioni storiche, continenti inesplorati e interi villaggi abitati dalle popolarissime minifigures che, da sempre, sono presenti nell’immaginario collettivo del grande pubblico perché tutti, almeno una volta nella vita, ci si è trovati a mettere alla prova la propria inventiva e provato a costruire il mondo dei propri sogni. In mostra saranno presenti 7 immensi diorami, dettagliatissime riproduzioni di fantastici mondi in scala ridotta costruiti attraverso la passione e l’ingegno di alcuni tra i più grandi appassionati e costruttori al mondo: dalle ambientazioni caraibiche dove scorrazzano i pirati a scene della seconda guerra mondiale; dalle riproduzioni di aree naturalistiche agli scorci delle vie del centro storico con quartieri, stazioni ferroviarie e strade; dalla conquista dello spazio sul suolo lunare alla suggestiva riproduzione della Roma del medioevo; ambientazioni realizzate in decine di metri quadrati con oltre mezzo milione dei mattoncini. Ad arricchire la mostra e renderla più dinamica - tra boschi e palazzi, tra astronavi e pirati - il visitatore è invitato anche una divertente “caccia al personaggio”, una sfida nel rintracciare personaggi celebri (e non) nascosti all’interno delle installazioni: da Harry Potter a Dart Vader, diversi gli ospiti a sorpresa inseriti nelle divere installazioni che accompagnano nella visita tutti coloro che vogliono divertirsi a scovare tra i mattoncini.
Sito: comune.foligno.pg.it
visioni
I Macchiaioli
Trieste (Friuli-Venezia Giulia) - Museo Revoltella
Fino al 10 aprile
Col termine “Macchiaioli” si definisce il gruppo di artisti italiani più importante dell’Ottocento. Spiriti indipendenti e ribelli che abbandonano le scene storiche e mitologiche del neoclassicismo e del romanticismo per aprirsi a una pittura realista e immediata, senza disegni preparatori, dipingendo per l’appunto “a macchie” dense e colorate la vita quotidiana, con brevi pennellate che rendono molto più veritieri i soggetti. I contorni nei loro dipinti sono sfumati nel tentativo di riprodurre la realtà così come appare a un colpo d’occhio. Attivi negli anni ’50 e ’60, i Macchiaioli – i cui principali esponenti sono Telemaco Signorini, Giovanni Fattori e Silvestro Lega – si ritrovavano al Caffè Michelangelo di Firenze per discutere e confrontarsi sulla pittura “moderna”, e mostrano in pubblico le loro opere per la prima volta all’Esposizione Nazionale del 1861, ricevendo critiche sprezzanti (“macchiaioli” è il termine dispregiativo con cui vengono definiti nel 1862 dal giornale conservatore e cattolico “Nuova Europa”). Come tutti gli artisti che segnano un cambiamento, non vengono compresi subito, ma nel Novecento vengono rivalutatati ed oggi sono considerati i precursori dell’Impressionismo, occupando un posto sempre più importante nella storia dell’arte europea. I principali protagonisti del movimento furono, oltre i citati Signorini, Fattori e Lega, anche Giuseppe Abbati, Cristiano Banti, Odoardo Borrani, Vito d’Ancona, Giovanni Boldini, Federico Zandomeneghi e vari altri.
visioni
I Macchiaioli e l’invenzione del Plein air tra Francia e Italia
Monza (Lombardia) - Villa Reale
Fino al 21 maggio
L’Orangerie della Villa Reale di Monza ospita la mostra “I Macchiaioli e l’invenzione del Plein air tra Francia e Italia”, che ripercorre le vicende di uno dei movimenti artistici più importanti della scena culturale italiana, sviluppatosi nella seconda metà dell’Ottocento, che con le sue ricerche pittoriche d’avanguardia ha per molti aspetti anticipato, con sorprendente modernità, gli esiti proposti successivamente dagli Impressionisti francesi. La rassegna presenta 90 opere, provenienti da collezione private, ma anche da alcuni importanti istituzioni come il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, Palazzo Foresti di Carpi, la Fondazione Cariparma di Parma, la Galleria d’Arte Moderna di Milano, di autori quali Telemaco Signorini, Giovanni Fattori, Giuseppe Abbati, Silvestro Lega, Vincenzo Cabianca, Raffaello Sernesi, Odoardo Borrani, tutti protagonisti dell’evoluzione di questo movimento, fondamentale per la nascita della pittura moderna italiana, partendo proprio dalla loro relazione con la scena europea, in particolare, con quella francese.
visioni
I Romanisti. Cenacoli e vita artistica da Trastevere al Tridente (1929 – 1940)
Roma (Lazio) - Museo di Roma in Trastevere
Fino al 4 giugno
Una mostra ideata con l’intento di ripercorrere la vita culturale a Roma tra la fine degli anni Venti e il 1940 con gli occhi dei Romanisti. In questo decennio prendono vita nei diversi cenacoli l’appassionato studio e la promozione della cultura “romanista” intesa nella più ampia accezione dei fenomeni letterari, artistici, antiquari e di spettacolo e, nello stesso periodo, i diversi gruppi dei romanisti composti da grandi intellettuali romani e stranieri confluiscono in un unico sodalizio – il “Gruppo dei Romanisti” – dando vita nel 1940 alla “Strenna dei Romanisti”. Il percorso espositivo è articolato in 5 sezioni e circa 100 opere tra pittura, scultura, grafica, fotografia e documenti, provenienti in gran parte dal Museo di Roma, dalla Galleria d’Arte Moderna, dal Museo di Roma in Trastevere, e dai Fondi Trilussa della Sovrintendenza Capitolina e del Gruppo dei Romanisti.
visioni
Il meglio maestro d’Italia. Perugino nel suo tempo
Perugia (Umbria) - Galleria Nazionale dell’Umbria
Fino a 11 giugno
In occasione del V centenario della sua morte, la Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia celebra con una grande mostra Pietro Vannucci detto Perugino (1450 ca.-1523), il più importante pittore attivo negli ultimi due decenni del Quattrocento. L’esposizione restituirà a Perugino, assoluto protagonista del Rinascimento, il ruolo di preminenza artistica che il suo pubblico e la sua epoca gli avevano assegnato, attraverso prove capitali della sua produzione, tutte antecedenti al 1504, ovvero nel momento in cui si trovava all’apice della sua straordinaria carriera. Il progetto espositivo, composto da oltre settanta opere, ha scelto d’individuare solo dipinti del Vannucci antecedenti al 1504, anno nel quale egli lavorava a tre commissioni che segnano il punto più alto della sua carriera: la Crocifissione della Cappella Chigi in Sant’Agostino a Siena, la “Lotta fra Amore e Castità” già a Mantova, ora al Louvre di Parigi, e soprattutto lo “Sposalizio della Vergine” per la cappella del Santo Anello del Duomo di Perugia, oggi nel Musée des Beaux-Arts di Caen (Francia). La mostra darà conto, nella maniera più completa possibile, dei passaggi fondamentali del suo percorso: dalle prime collaborazioni nella bottega di Andrea del Verrocchio alle capitali imprese fiorentine che fecero la sua fortuna (come ad esempio le tre tavole già in San Giusto alle Mura, oggi nelle Gallerie degli Uffizi, o la Pala di San Domenico a Fiesole); dagli straordinari ritratti alle monumentali pale d’altare, quali il Trittico Galitzin, ora alla National Gallery di Washington, e il Polittico della Certosa di Pavia, per gran parte alla National Gallery di Londra ed eccezionalmente ricomposto per l’occasione.
Sito: peruginocinquecento.it
visioni
Il viaggio di Enea. Da Troia a Roma
Roma (Lazio) - Parco archeologico del Colosseo
Fino al 10 aprile
Il Parco archeologico del Colosseo presenta la mostra “Il viaggio di Enea. Da Troia a Roma”. La storia di Enea è presentata attraverso 24 opere di grande interesse, databili fra il VII secolo a.C. e la piena età imperiale, prestate da 12 diverse istituzioni nazionali. Le opere sono proposte secondo percorsi tematici chiave come le immagini di Enea, di suo padre Anchise e di sua madre la dea Afrodite; le raffigurazioni della guerra di Troia; il Palladio – talismano della salvezza prima di Troia e poi di Roma – e infine lo sbarco nel Lazio e la fondazione di Lavinium, dove le scoperte archeologiche hanno dato concretezza alla leggenda dell’eroe.
Sito: parcocolosseo.it
visioni
Ileana Ruggeri. Riverberi
Venezia (Veneto) - Ca’ Pesaro
Fino al 10 aprile
La recente donazione di tre acquerelli di Ileana Ruggeri al Comune di Venezia per le collezioni di Ca’ Pesaro è occasione per una piccola ma preziosa rassegna della produzione recente dell’artista, articolata in due sale al primo piano del Museo. Il focus, oltre che sulle opere donate da Ileana Ruggeri al Comune di Venezia per le collezioni di Ca’ Pesaro, è incentrato su un’esposizione omaggio di opere rappresentative del lavoro dell’artista veneziana, che svolge da tempo una ricerca pittorica ai confini dell’astrazione sui riflessi di luce di Venezia e dell'acqua della sua laguna. Le atmosfere dei riflessi della laguna e le infinite sfumature del colore che caratterizzano la qualità artistica di Ruggeri emergono attraverso una raffinata selezione di opere su carta, dove si esprime lo sguardo interiore, poetico e onirico, dell’artista.
Sito: capesaro.visitmuve.it
visioni
inGenio. Idee visionarie dall’Archivio di Sergio Musmeci
Roma (Lazio) - MAXXI
Fino al 23 aprile
Schizzi di opere ancora senza nome, appunti di conferenze piene di prospettive per il futuro, pagine di calcoli incompleti che accennano a nuove teorie per rifondare la statica. L’Archivio del MAXXI è il luogo privilegiato dove scoprire le idee troppo in anticipo di ingegneri geniali. Idee una volta giudicate impossibili, che oggi magari potrebbero essere realizzate. Progetti rimasti sulla carta che spesso sono arrivati troppo presto, quando la tecnologia per realizzarli non era disponibile o le condizioni economiche non ne hanno favorito il passaggio dalla fantasia alla realtà. Sergio Musmeci era un ingegnere visionario, che i suoi colleghi ingegneri e architetti e i critici non esitavano a chiamare “un genio”. Al momento della scomparsa, il 5 marzo 1981, nel suo studio, sul suo tavolo, c’erano ancora tantissime idee originali da sviluppare. Nel tempo alcune visioni sono diventate realtà. Altre attendono ancora nuove generazioni di ingegneri capaci di farle uscire dal mondo della fantasia. Le sue carte sono state tirate fuori dall’archivio e esposte qui sperando di illuminare qualche sguardo, di solleticare qualche ingegno. Musmeci era un progettista di architetture strutturali mai viste prima, un docente universitario chiarissimo per i suoi studenti, un teorico con grandi abilità matematiche capace di avventurarsi in campi pionieristici per la sua epoca. La mostra si lega a Technoscape perché fa da ponte tra il passato e il futuro. Gli ingegneri della storia avevano visioni sul futuro, lo immaginavano, cercavano di anticiparlo, per questo in Archivio è conservato anche il Futuro.
Sito: maxxi.art
visioni
Intrecci di seta, rame, inchiostro. La storia degli Arazzi Gonzaga
Milano (Lombardia) - Museo del Duomo
Fino al 2 maggio
Il Museo del Duomo di Milano, all’interno delle Sale degli arazzi, ospita un approfondimento alla visita tra disegni, materiale d’archivio e video, per raccontare l’affascinante storia degli Arazzi Gonzaga, tra le opere più singolari del percorso. Può infatti destare curiosità la presenza di alcuni raffinati arazzi di origine mantovana all’interno delle collezioni della Veneranda Fabbrica del Duomo: tale approfondimento ci riporta indietro nel tempo, fino al Cinquecento, per svelarne la provenienza e le vicende. Cuore dell’esposizione “Intrecci di seta, rame, inchiostro. La storia degli Arazzi Gonzaga” sono i settecenteschi disegni preparatori per incisioni raffiguranti gli arazzi appartenenti alla famosa serie “Storie di Mosè”, per la prima volta presentati al pubblico dopo un accurato restauro. Sette protagonisti al centro di una trama sviluppatasi in epoche differenti. Una storia in cui si intrecciano l’ordito sontuoso degli arazzi originali con la minuzia di eleganti disegni eseguiti a china.
visioni
Is this real? L’arte nell’epoca della Game Engine Culture
Modena (Emilia-Romagna) - FMAV
da giovedì 23. Fino al 20 agosto
Il nostro accesso alle informazioni è sempre più mediato da processi di Game Engine, i quali, da un processo digitale sono diventati dei veri e propri processi culturali. Oltre la semplice questione del gioco o del videogioco, il Game Engine rappresenta un nuovo orizzonte culturale che apre importanti questioni sociali e filosofiche. La mostra vuole indagare questi temi attraverso il lavoro degli artisti, che da anni e in anticipo rispetto ai tempi hanno esplorato e rielaborato questo territorio. Il concept, nato presso la MODAL Gallery di SODA (School Of Digital Arts) di Manchester, è qui ampliato attraverso nuove linee di riflessione. Alla questione dell’immagine, saranno affiancate opere di sound art, robotica e machine learning degli artisti AUDINT, Joshua Citarella & Jacob Hurwitz-GoodmaN, Federica Di Pietrantonio, DIS, Alexandra Daisy Ginsberg, Auriea Harvey, Mishka Henner, Oliver Laric, Donato Piccolo, Quayola, Jakob Steensen.
Sito: fmav.org
visioni
Jimmie Durham: And now, so far in the future That no one will recognize Any of my jokes
Napoli (Campania) - Fondazione Morra Greco
Fino al 10 aprile
Una narrazione obliqua del lavoro artistico, del pensiero e dell’attivismo politico di Durham, delle sue letture, delle sue attitudini, delle sue posizioni. Pensata in contrappunto e in dialogo con la retrospettiva “Jimmie Durham: humanity is not a completed project”, che inaugura in contemporanea al Madre, museo d’arte contemporanea della Regione Campania, la mostra presenta sculture dalla Collezione della Fondazione Morra Greco, poesie, scritti, oggetti, grafiche, fotografie, tappeti, libri, video, documenti… di e con Jimmie Durham: una riflessione sulla mostra come genere e spazio di condivisione dell’esperienza estetica e dei saperi.
Sito: fondazionemorragreco.com
visioni
Klimt e l’arte italiana
Rovereto (Trentino-Alto Adige) - MART
Fino al 18 giugno
Eccezionalmente riuniti al Mart i due capolavori “italiani” di Klimt: “Giuditta II” e “Le tre età della donna”. Appartenenti a due tra le maggiori collezioni pubbliche, testimoniano il passaggio e l’eredità spirituale del maestro viennese in Italia e costituiscono il perno attorno al quale si sviluppa “Klimt e l’arte italiana”. Attraverso circa 200 opere, la mostra analizza l’influenza di Klimt su grandi artisti del primo novecento, tra cui Felice Casorati, Adolfo Wildt, Vittorio Zecchin, Luigi Bonazza. Gli italiani rielaborano l’influsso klimtiano in modo autonomo e originale: i riferimenti sono visibili nei decori, nelle linee, nei colori e nello stile che finisce per mescolarsi alle caratteristiche artistiche locali, permettendo la nascita di nuove ricerche. Con questa esposizione il Mart illustra un panorama vario e complesso, nel quale discipline diverse - dalla pittura alle arti decorative - convivono sotto il segno di un riconoscibile gusto sontuoso, seduttivo e decadente.
Sito: mart.tn.it
visioni
L’arte della moda. L’età dei sogni e delle rivoluzioni. 1789-1968
Forlì (Emilia Romagna) - Museo Civico San Domenico
da sabato 18. Fino al 2 luglio
Tintoretto, William Hamilton, George Romney, Francesco Hayez, Silvestro Lega, Telemaco Signorini, James Tissot, Giovanni Boldini, Vittorio Corcos, Henry Matisse, Josef Hoffmann, Giacomo Balla, Piet Mondrian, Umberto Boccioni, Giorgio de Chirico, Damien Hirst insieme con Charles Frederick Worth, Ventura, Mariano Fortuny, Paul Poiret, Salvatore Ferragamo, Coco Chanel, Germana Marucelli, Valentino Garavani e Pierpaolo Piccioli, Giorgio Armani, Christian Dior per John Galliano, Gucci, Prada, Tom Ford, Cristobal Balenciaga, Yohij Yamamoto: sono soltanto alcuni dei 100 artisti e dei 50 stilisti e couturier protagonisti di “L’arte della moda. L’età dei sogni e delle rivoluzioni, 1789 – 1968”, la grande mostra ideata e realizzata da Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì negli spazi del Museo Civico San Domenico. Diretta da Gianfranco Brunelli e curata da Cristina Acidini, Enrico Colle, Fabiana Giacomotti e Fernando Mazzocca, l’esposizione è dedicata all’affascinante rapporto fra arte e moda. Il periodo preso in considerazione attraversa tre secoli: dall’Ancien Régime al secondo Novecento.
visioni
La Crocifissione di Masaccio. Dal Museo di Capodimonte
Milano (Lombardia) - Museo Diocesano
Fino al 7 maggio
Il Museo Diocesano di Milano ospita uno dei capolavori di Masaccio (San Giovanni Valdarno 1401 – Roma 1428), artista che rivoluzionò completamente la pittura del Quattrocento italiano. Si tratta della Crocifissione, oggi conservata al Museo di Capodimonte a Napoli, una tavola un tempo cuspide del polittico realizzato nel 1426 su commissione del notaio ser Giuliano di Colino degli Scarsi da San Giusto per la sua cappella nella chiesa di Santa Maria del Carmine a Pisa, poi smembrato già alla fine del XVI secolo. In uno spazio definito dal prezioso sfondo oro, la tavola raffigura la Madonna, san Giovanni Battista e la Maddalena che piangono il Cristo Crocifisso. Masaccio interpreta il dramma raffigurando un dolore profondamente umano, concentrandosi solo su pochi elementi essenziali. Le figure, modellate con forti contrasti di luce e ombra, si collocano in uno spazio vero nonostante lo sfondo dorato, teatro di un evento drammatico che avviene davanti agli occhi degli spettatori.
Sito: chiostrisanteustorgio.it
visioni
La donazione Sironi-Strauẞwald
Venezia (Veneto) - Ca’ Pesaro
Fino al 17 settembre
La collezione permanente è animata di un nuovo spirito legato al nome di Mario Sironi, con l’esposizione della donazione Sironi-Straußwald. Insieme ai capolavori del Maestro italiano conservati a Ca’ Pesaro vengono esposti per la prima volta, dopo un attento lavoro di conservazione e montaggio, i preziosi disegni legati all’opera murale che Sironi realizzò nel 1936-37 nell’Aula Magna dell’Università di Venezia a Ca’ Foscari, intitolata Venezia, l’Italia e gli Studi, unico eccellente esempio della grande stagione di pittura murale sironiana nella città lagunare. Tra gli autori prediletti dalla critica d’arte Margherita Sarfatti e al centro del rinnovamento artistico che si sviluppa con il gruppo Novecento italiano, Sironi verso gli anni Trenta individua l’arte murale come nuova sfida per la creatività e il prestigio della produzione italiana. Affrontato non solo come questione tecnica, il muralismo è la rinnovata via di Sironi per richiamare l’anima e il senso dell’antichità e rendere l’arte una cosa pubblica, contraddistinta dalla fruizione collettiva, da elementi monumentali e da temi “eterni”.
Sito: capesaro.visitmuve.it
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Le cose preziose. L’ostinata ricerca di Beatrice Alemagna
Bologna (Emilia-Romagna) - Palazzo Paltroni
Fino al 26 aprile
Quest’anno Hamelin dedica una mostra all’arte di Beatrice Alemagna, la più grande autrice di picture book italiana contemporanea, e la più nota all’estero. La grande personale “Le cose preziose. L’ostinata ricerca di Beatrice Alemagna” raccoglie il lato segreto del lavoro dell’autrice: non solo gli albi più letti e premiati, ma anche tantissimi materiali inediti che compongono un ritratto completo di Alemagna e dei nodi più profondi della sua poetica. L’infanzia, la città e la natura, l’identità e la ricerca della risposta a una grande domanda: che cos’è un bambino? Con più di 200 opere la mostra percorre l’intera carriera dell'artista seguendo alcuni fili rossi, tra cui spicca quello della ricerca, evocata anche dal titolo; l’attitudine ostinata dell’artista nel interrogarsi attraverso il disegno diventa visibile grazie a un corpus di bellissimi materiali inediti – schizzi, bozzetti, grandi disegni e taccuini - dove il flusso creativo dell’autrice prende la sua forma dando modo ai visitatori di entrare, letteralmente, nella “officina” Alemagna. Nel dialogo fra il lavoro magmatico della ricerca e le tavole “finite” degli albi dell’autrice si farà diretta esperienza di un’altra insopprimibile caratteristica dell’artista: quella di non potersi mai fermare ai risultati raggiunti, nonostante il successo e la riconoscibilità, e di procedere instancabilmente verso nuove mete, nuove tecniche, nuove forme di rappresentazione, nuovi soggetti da raccontare.
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Lee Jeffries. Portraits. L’anima oltre l’immagine
Milano (Lombardia) - Museo Diocesano Carlo Maria Martini
Fino al 16 aprile
Il Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano ospita la personale di Lee Jeffries (Bolton, UK, 1971), il fotografo diventato la voce dei poveri e degli emarginati. Una cinquantina d’immagini in bianco e nero e a colori che catturano i volti di quell’umanità nascosta e invisibile che popola le strade delle grandi metropoli dell’Europa e degli Stati Uniti. Fotografo autodidatta, Jeffries inizia la sua carriera quasi per caso, nel giorno che precedeva la maratona di Londra del 2008 quando scatta una fotografia a una giovane ragazza senzatetto che sedeva all’ingresso di un negozio; rimproverato per averlo fatto senza autorizzazione, Jeffries si ferma a parlare con lei, a interrogarla sul suo passato, a stabilire un contatto che andasse al di là della semplice curiosità per scavare nel profondo dell’animo della persona che aveva di fronte. Da allora inizia a interessarsi e a documentare le vite degli homeless, passando dai vicoli di Los Angeles fino alle zone più nascoste e pericolose delle città della Francia e dell’Italia.
Sito: chiostrisanteustorgio.it
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Lee Miller - Man Ray. Fashion, love, war
Venezia (Veneto) - Palazzo Franchetti
Fino al 10 aprile
Modella, fotografa, musa, prima donna reporter di guerra a documentare gli orrori dei campi di concentramento liberati dalle truppe americane, icona del Novecento. Lee Miller è stata tutto questo e molto di più, ha attraversato la vita con passione e determinazione. E la vita l’ha ricambiata con amore e amici, ma anche con dolore e riconoscimenti postumi o quanto meno tardivi. Ora una mostra renderà giustizia a questa donna tanto bella quanto brillante e talentuosa togliendola dall'ombra di Man Ray che l'ha sempre accompagnata per svelare il loro rapporto profondo quanto complicato in maniera più oggettiva: Man Ray, prima suo insegnante, poi amore e infine grande amico. L’esposizione “Lee Miller - Man Ray. Fashion, love, war”, presenta circa 140 fotografie di Lee Miller e di Man Ray, alcuni oggetti d’arte e documenti video, grazie all’adesione dei Lee Miller Archives e della Fondazione Marconi.
Sito: leemillermanray.it
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Lotto, Romanino, Moretto, Ceruti. I campioni della pittura a Brescia e Bergamo
Brescia (Lombardia) - Palazzo Martinengo
Fino al 11 giugno
Palazzo Martinengo a Brescia accoglie i capolavori dei più importanti maestri dell’arte attivi tra il Cinquecento e il Settecento a Brescia e Bergamo. Per la prima volta, la mostra “Lotto, Romanino, Moretto, Ceruti. I campioni della pittura a Brescia e Bergamo” mette in dialogo la cultura e la produzione artistica espressa dalle due città durante i quasi quattro secoli di dominazione veneziana. L’esposizione presenta una selezione di oltre ottanta capolavori provenienti da collezioni pubbliche e private sia italiane che estere, che darà vita a un vero e proprio derby culturale e artistico: i lavori dei grandi maestri bresciani del Rinascimento quali Foppa, Moretto, Romanino, Savoldo e Gambara saranno messi a confronto con quelli dei bergamaschi Moroni, Palma il Vecchio, Cariani, Previtali e Lotto - che visse e lavorò per oltre dodici anni nella Città dei Mille - per comprendere come il comune substrato culturale lombardo, ravvivato dalle novità proposte dai pittori veneziani (Bellini e Tiziano in primis), abbia dato vita a linguaggi espressivi in alcuni casi similari, in altri antitetici. Di estremo interesse sarà poi avvicinare tele eseguite nel corso del quinto decennio del ‘500 da Moretto e da Moroni che, in quegli anni, si trovava a Brescia nella bottega del Bonvicino, da cui assimilò quell’intenso naturalismo che caratterizza la poetica del genio bresciano.
Sito: bresciamusei.com
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Lucio Dalla. Il sogno di essere napoletano
Napoli (Campania) - MANN
Fino a 25 giugno
Arriva a Napoli l’affascinante mostra dedicata a Lucio Dalla. Non è un’impresa facile raccontare in una esposizione cinquant’anni di storia. Tutto nasce da una lunga ricerca di materiali, molti dei quali esposti per la prima volta, che documentano l’intero cammino umano e artistico di uno dei più amati artisti italiani e internazionali. Lucio Dalla ha segnato in modo unico e innovativo la storia della musica italiana. Un cantore di vita e suoni che con graffiante ironia e sguardo poetico ha conquistato il cuore di tutti; non solo musicista ma anche attore, scrittore, regista teatrale, amante dello sport e appassionato di motori, danza, opera lirica, pittura, letteratura, con un numero impressionante di interessi. Così, attraverso documenti, foto, copertine dei dischi, video, oggetti, abiti di scena, locandine dei film cui ha partecipato, manifesti, la ricca collezione di cappelli e berretti, sarà possibile scoprire l’intimità di Lucio e vivere la forza della sua musica. Oltre dieci le sezioni in cui è suddivisa l’esposizione: La sua musica, Famiglia-Infanzia-Amicizie-Inizi musicali, Dalla si racconta, Il clarinetto, Dalla e Napoli, il cinema, il teatro, la televisione, Dalla e Roversi, Universo Dalla, Il museo Lucio Dalla. La sezione inedita “Dalla e Napoli” è dedicata al rapporto tra il cantante e il capoluogo campano, città che inevitabilmente lo ha incantato e grande fonte di ispirazione per le sue canzoni.
Sito: mann-napoli.it/
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Małgorzata Mirga-Tas. Da Schifanoia: re-incantare il mondo
Ferrara (Emilia-Romagna) - Castello Estense
Fino al 10 aprile
Presentata per la prima volta al pubblico nel 2022 in occasione della 59. Biennale di Venezia, l’installazione “Da Schifanoia: re-incantare il mondo” dell’artista rom-polacca Małgorzata Mirga-Tas arriva ora a Ferrara. Nonostante non sia mai stata esposta in città, è come se l’opera tornasse a casa: un ritorno (anabasis) di carattere simbolico con cui l’artista si propone di ripagare il debito contratto con la città estense. La mostra si svolge infatti dove tutto è cominciato, dalla storia e dai monumenti diventati fonte di ispirazione del suo lavoro. Mirga-Tas ha visitato per la prima volta Ferrara insieme ai curatori Wojciech Szymański e Joanna Warsza quando stava immaginando l’installazione per la Biennale di Venezia. Durante la sua permanenza si è soffermata sugli affreschi di Palazzo Schifanoia, proprio come avevano fatto prima di lei, tra gli altri, lo storico e studioso dell’arte tedesco di origini ebraiche Aby Warburg e la scrittrice scozzese Ali Smith. Ha visto i luoghi immortalati dallo scrittore ferrarese Giorgio Bassani, ammirato le opere di grandi maestri come Francesco del Cossa ed Ercole de’ Roberti, scoperto la figura del duca Borso d’Este, mecenate dei due artisti e committente del Salone dei Mesi. L’allestimento al Castello Estense, organizzato da Fondazione Ferrara Arte, Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara e Zachęta — National Gallery of Art di Varsavia, comprende otto dei dodici teleri creati dall’artista. Mirga-Tas ha deciso di esporre i mesi di marzo, aprile, maggio, giugno, luglio, agosto, settembre e ottobre: i primi sette sono quelli tuttora visibili a Palazzo Schifanoia.
Sito: castelloestense.it
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Man Ray. Opere 1912-1975
Genova (Liguria) - Palazzo Ducale
Fino al 9 luglio
La mostra “Man Ray. Opere 1912-1975” rende omaggio al lavoro del grande maestro Emmanuel Radnitzky, in arte Man Ray, nato a Filadelfia nel 1890 e morto a Parigi nel 1976, passato alla storia come uno dei più grandi fotografi del secolo scorso, ma anche straordinario pittore, scultore e regista d’avanguardia. La mostra – curata da Walter Guadagnini e Giangavino Pazzola – raccoglie circa 340 pezzi, fra fotografie, disegni, dipinti, sculture e film: il percorso espositivo è, per la qualità delle opere e per la loro provenienza da importanti collezioni nazionali e internazionali, un appuntamento imperdibile per tutti coloro che desiderano immergersi nel fecondo periodo delle avanguardie di inizio Novecento e nella creatività di uno dei protagonisti assoluti di quella stagione, attivo poi anche nella seconda metà del secolo. La volontà dell’artista di rompere gli schemi e creare nuove estetiche, unita all’ironia e alla sensualità che permeano ogni sua opera sono gli elementi che ne hanno ispirato e caratterizzato la poetica. Lo stesso Man Ray racconta nella sua autobiografia del carico di «entusiasmo a ogni nuova direzione imboccata dalla mia fantasia, e con l’aiuto dello spirito di contraddizione progettavo nuove escursioni nell’ignoto».
Sito: palazzoducale.genova.it
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Mast Photography Grant On Industry And Work
Bologna (Emilia-Romagna) - Fondazione MAST
Fino a 1 maggio
Fondazione MAST presenta la settima edizione del Mast Photography Grant On Industry And Work, che sostiene la ricerca visiva contemporanea sui temi dell'industria e del lavoro dando voce a fotografi emergenti provenienti da tutto il mondo. La mostra dei cinque finalisti propone cinque progetti originali e innovativi che mettono a fuoco le radicali trasformazioni in atto nel lavoro. In mostra insieme alle opere degli artisti dell’edizione 2023, i progetti di tutti i finalisti dal 2008 celebrano i 15 anni del Grant, dando vita a un giro del mondo per immagini che svela realtà sconosciute o lontane, ma sorprendentemente connesse alla nostra vita.
Sito: mastphotogrant.com
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Maurizio Galimberti. Istanti di storia
Lissone (Lombardia) - MAC
Fino al 30 aprile
il MAC di Lissone presenta “Istanti di storia”, una personale di Maurizio Galimberti (Como, 1956) curata da Francesca Guerisoli e Denis Curti. La mostra presenta per la prima volta al pubblico il ciclo completo che si ispira alla storia del Novecento e ai suoi protagonisti: sessanta opere di grande formato costituite da assemblaggi di istantanee fotografiche che ripropongono alcune delle immagini più iconiche degli ultimi decenni, attraverso cui l’artista rilegge la memoria collettiva. Galimberti seleziona fotografie di altri autori – tra le più rappresentative degli accadimenti che hanno caratterizzato il nostro passato più recente –, le fotografa più volte da prospettive differenti, le scompone e le ricompone “a mosaico”, reiterando così la loro valenza simbolica, come a voler sottolineare la forza di queste stesse immagini, il cui potere evocativo “vale più di mille parole”.
Sito: museolissone.it
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MIA Fair
Milano (Lombardia) - Superstudio Maxi
da mercoledì 22 a domenica 26
Torna MIA Fair – Milano Image Art Fair, la più consolidata e riconosciuta fiera italiana interamente dedicata all’immagine fotografica, ideata da Fabio Castelli, giunta alla sua XII edizione. MIA Fair è un collage che si compone di 100 espositori, tra cui 16 progetti speciali e oltre 80 gallerie, delle quali il 30% provenienti dall’estero, che rappresentano il cuore della Main section. Tra i progeti sepciali, “Reportage Beyond Reportage”, curato da Emanuela Mazzonis di Pralafera, che vuole evidenziare le diverse sfumature che il reportage, sia esso fotografia documentaria, fotogiornalismo o street photography, ha assunto oggi. Non più solo una testimonianza di eventi cruenti, insoliti o straordinari ma un racconto potente di una storia normale, che accade nella quotidianità e che diventa unica.
Sito: miafair.it
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Michelangelo Pistoletto. La Pace Preventiva
Milano (Lombardia) - Palazzo Reale
da giovedì 23. Fino al 4 giugno
Palazzo Reale presenta “La Pace Preventiva”, una mostra-installazione di Michelangelo Pistoletto pensata appositamente per la suggestiva Sala delle Cariatidi. Progettata per estendersi con un movimento ondulatorio sull’intera superficie dello spazio espositivo, l’installazione immerge il visitatore in un ambiente fluido che assume la caratteristica di un labirinto, all’interno del quale si aprono degli spazi che accolgono alcuni tra i più emblematici lavori realizzati da Michelangelo Pistoletto nel percorso della sua attività. “La Pace Preventiva” non è solo l’esposizione di una serie di opere prodotte in momenti temporali diversi, ma è anche una traccia dell’itinerario di consapevolezza che ha gradualmente consentito all’artista di concepire “l’arte al centro di una trasformazione responsabile della società” espressione che costituisce la mission della sua fondazione, Cittadellarte, attiva come scuola a Biella dagli anni ‘90. Un cambiamento possibile, secondo Michelangelo Pistoletto, solo attraverso una reale pratica della democrazia che coinvolga i cittadini e le loro organizzazioni nei processi di trasformazione sociale responsabile.
Sito: cittadellarte.it
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Miseria&Nobiltà. Giacomo Ceruti nell’Europa del Settecento
Brescia (Lombardia) - Museo di Santa Giulia
Fino al 28 maggio
Inaugura a Brescia l’anno di Giacomo Ceruti con la più importante mostra mai dedicata al pittore lombardo, parte del programma di Capitale della Cultura 2023: “Miseria & Nobiltà” a cura di Roberta D’Adda, Francesco Frangi e Alessandro Morandotti. Una doverosa rilettura dell’opera di Ceruti, che allarga e completa i confini sul “pittore più avventuroso del Settecento” con oltre 100 opere tra prestiti nazionali e internazionali e inediti. Pittore degli ultimi, della povertà, delle contraddizioni della società del tempo e, insieme, ritrattista dell’aristocrazia, interprete delle più raffinate tendenze dell’arte europea del XVIII secolo. Non più “Pitocchetto” ma Giacomo Ceruti pittore europeo.
Sito: bresciamusei.com
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Mr & Mrs Clark. Ossie Clark and Celia Birtwell. Fashion and Prints 1965-1974
Milano (Lombardia) - Fondazione Sozzani
Fino al 10 aprile
La prima mostra in Italia dedicata ad Ossie Clark e Celia Birtwell. “Mr & Mrs Clark” racconta il percorso dei due creativi ed esplora la genialità del disegno di Celia, che sviluppava le stampe ispirate alla natura e alle avanguardie artistiche, e del talento di Ossie che con la sua maestria nei tagli e nella modellistica dava vita ad abiti sensuali e femminili. La loro unione, anche nella vita privata, è stata immortalata da David Hockney nel celebre dipinto “Mr and Mrs Clark and Percy”, (1970-71, conservato alla Tate Britain di Londra), che rappresenta non solo un ritratto di due stilisti, ma anche un manifesto di una nuova classe creativa tra arte e moda. Scrive in tal senso Carla Sozzani nella prefazione del libro pubblicato da Silvana Editoriale: “Ossie e Celia sono anche la storia di una speciale alchimia, una dei primi esempi di coppie creative che hanno lavorato insieme per completarsi in totale armonia. Celia Birtwell e Ossie Clark fanno parte delle coppie celebri dove non si potrà mai dire dove finiva la creatività di uno e iniziava quella dell’altro”. “Mr & Mrs Clark. Ossie Clark and Celia Birtwell. Fashion and Prints 1965-1974” è un progetto, condiviso tra il Museo del Tessuto di Prato e la Fondazione Sozzani. La mostra e il libro, a cura di Federico Poletti, valorizzano tramite diversi materiali espositivi (inclusi sketchbook e foto d’epoca) un importante nucleo di abiti disegnati dallo stilista londinese e provenienti dalla collezione di Massimo Cantini Parrini (celebre e pluripremiato costumista), Lauren Lepire (founder del vintage store Timeless Vixen di Los Angeles), dagli archivi di Celia Birtwell e dalla famiglia Clark.
Sito: fondazionesozzani.org
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Nelle stanze dell’arte. Dipinti svelati di antichi maestri
Modena (Emilia Romagna) - La Galleria BPER Banca
Fino al 2 luglio
A sei anni dall’apertura al pubblico de La Galleria BPER Banca, che aveva suggellato le celebrazioni dei 150 anni dalla fondazione dell’Istituto bancario, negli spazi modenesi di via Scudari viene proposto un nuovo approfondimento dedicato alla pittura emiliana dal XIV al XVIII. L’esposizione “Nelle stanze dell’arte. Dipinti svelati di antichi maestri”, a cura di Lucia Peruzzi, si pone in linea con la prima mostra dossier presentata da La Galleria BPER Banca nel 2017 – “Uno scrigno per l’arte” - offrendo ai visitatori la possibilità di visionare alcuni ulteriori capolavori del nucleo modenese, al tempo ubicati nei vari uffici di rappresentanza della sede centrale di via San Carlo, quindi non accessibili al grande pubblico.
Sito: lagalleriabper.it
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Nino Migliori. L’arte di ritrarre gli artisti
Parma (Emilia-Romagna) - Reggia di Colorno
Fino al 10 aprile
“Nino Migliori. L’arte di ritrarre gli artisti” presenta 86 opere inedite, quasi tutte ritratti di artisti da lui frequentati, realizzate tra gli anni cinquanta ed oggi, che consentono di ripercorrere, attraverso le diverse tecniche adottate, le ricerche e le esplorazioni del mezzo fotografico condotte nel corso di oltre settant’anni di attività. L’esposizione, a cura di Sandro Parmiggiani, con la direzione di Antonella Balestrazzi, è accompagnata da un catalogo bilingue.
Sito: reggiadicolorno.it
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Odessa Steps. La Scalinata Potëmkin fra cinema e architettura
Nuoro (Sardegna) - MAN
Fino al 25 giugno
Il Museo MAN di Nuoro ospita, dal prossimo 3 marzo, una mostra inedita e importante dedicata alla storia e al mito della scalinata di Odessa, rinominata dalla cultura popolare la “Scalinata Potëmkin” in seguito alla fortuna del celeberrimo film di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn, “La corazzata Potëmkin” del 1925. Il progetto originario della scala, monumentale cerniera di congiunzione fra il mare e la città, fu siglato, negli anni trenta dell’Ottocento, dall'architetto Francesco Carlo Boffo (1796-1867) la cui biografia è rimasta per decenni avvolta nel mistero, in bilico fra una tradizione orale che lo legava alla Sardegna e nuovi tasselli documentari che la mostra oggi rivela lungo il percorso, grazie a recenti scoperte d’archivio. Quella di Francesco Carlo Boffo è una figura di grande interesse, sia per la sperimentazione architettonica di temi legati allo spazio urbano, sia per il suo ruolo di interprete della cultura architettonica italiana, già vivissima fra Russia e Ucraina sin dalla ricostruzione del Cremlino di Mosca nel Rinascimento, e che ha conferito alla multiculturale Odessa quell’inconfondibile volto classico tradito altresì dalla scelta di un nome greco per la città.
Sito: museoman.it
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Oltre lo spazio, oltre il tempo. Il sogno di Ulisse Aldrovandi
Bologna (Emilia Romagna) - Centro Arti e Scienze Golinelli
Fino al 28 maggio
“Oltre lo spazio, oltre il tempo. Il sogno di Ulisse Aldrovandi” presenta un connubio originale tra collezioni museali dell’Ateneo bolognese, exhibit immersivi e interattivi creati ad hoc e opere di arte moderna, come quelle di Bartolomeo Passarotti, Giacomo Balla e Mattia Moreni, opere - dipinti e sculture - di Nicola Samorì, e oggetti provenienti dall'Agenzia Spaziale Europea, che esprimono una visione unitaria della cultura e di alleanza tra arte e scienza che qui è riproposta al pubblico in un percorso di ricerca tra passato e scenari futuribili. L’endiadi arte e scienza rappresenta la chiave di lettura per interpretare la storia e intercettare nuove traiettorie di sviluppo della società. In bilico tra due dimensioni cronologiche, distinte ma complementari, la mostra avvia una riflessione a partire dalla figura di Ulisse Aldrovandi (1522-1605), uno dei più grandi scienziati della natura del suo tempo, di cui quest’anno si celebra il 500° anniversario della nascita. Grazie alla sua straordinaria capacità di osservare, catalogare e conservare i reperti che la natura, nel corso del suo farsi, ha lasciato dietro di sé, Aldrovandi è di fatto il fautore del moderno museo di Storia Naturale, un luogo di memoria e conoscenza, in cui si sedimenta il fondo ancestrale delle nostre origini.
Sito: fondazionegolinelli.it
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Orient-Express & Cie. Itinerario di un mito moderno
Roma (Lazio) - Accademia di Francia
Fino al 21 maggio
L’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici presenta la mostra “Orient-Express & Cie. Itinerario di un mito moderno”, che attraversa quasi un secolo di storia e fascino di un treno leggendario. Oggetto tecnico divenuto icona culturale, l’Orient-Express ha cristallizzato una moltitudine di narrazioni e rappresentazioni basate su fatti reali o inventati. Tuttavia, prima di diventare oggetto letterario e cinematografico, l’Orient-Express è innanzitutto il treno di una compagnia ferroviaria: la Compagnie internationale des wagons-lits (CIWL). Primo di una serie di treni di lusso internazionali, l’Orient-Express è stato operativo dal 1883 al 1977 e ha permesso di collegare Parigi a Costantinopoli, l’odierna Istanbul. La sua creazione fu un tour de force diplomatico ed economico in un’epoca in cui la ferrovia era usata come strumento al servizio del potere politico da parte di imperi e stati. Le opere e le fotografie presentate nella mostra provengono dagli archivi dell’antica Compagnie internationale des wagons-lits. Raccolte fotografiche, progetti, mappe, disegni tecnici e manifesti pubblicitari d’epoca, la mostra racchiude oltre 200 pezzi che collocano l’Orient-Express nel suo contesto storico globale. Benché la maggior parte delle fotografie sia anonima, alcune sono firmate da celebri studi quali Paul Nadar, Albert Chevojon e Sébah & Joaillier. Oltre al mito, la mostra racconta l’ingegneria di un treno di lusso resa possibile da una straordinaria rete di imprese e servizi (lavanderie, ebanisterie, calderai, ecc.).
Sito: villamedici.it
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Pasolini Pittore
Roma (Lazio) - Galleria d’Arte Moderna
Fino al 16 aprile
“Pasolini Pittore” è un progetto espositivo esclusivo inedito nel suo genere, ideato per i cento anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini (1922-2022), che intende riportare l’attenzione su un aspetto artistico rilevante, spesso trascurato dalla critica, nel contesto creativo complessivo dello scrittore e regista, a oltre quaranta anni dall’ultima antologica completa su Pasolini pittore, del 1978 tenutasi a Palazzo Braschi. Oltre 150 opere, provenienti per la maggior parte dal Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux di Firenze, depositario della più importante raccolta di opere dello scrittore e regista, ma anche dalla Fondazione Cineteca di Bologna, dal Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa, dall’Archivio Giuseppe Zigaina, oltre che da collezionisti privati. La mostra parte dagli inizi pittorici di Pasolini che vanno di pari passo con le prime prove poetiche in friulano. Dipinti e disegni che ne ricostruiscono l’iter artistico, anche grazie alla presenza di un fondamentale nucleo di opere dei primi anni Quaranta, realizzato a Casarsa della Delizia (PN), da dove arriveranno in mostra grazie alla collaborazione con il locale Centro Studi Pier Paolo Pasolini. Ritratti, nature morte e paesaggi dal sapore fortemente intimista e familiare fino alla serie di giovani ragazzi ritratti seduti, sdraiati o con fiori che, da altro punto di vista, documentano l’eccezionale sperimentazione artistica del giovane Pasolini. Un’importante sezione sarà dedicata all’autoritratto e al ritratto, generi pittorici molto amati da Pasolini, in modo particolare il secondo con, in esposizione, i ritratti familiari ma anche quelli amicali (Ninetto Davoli, Laura Betti, Franco Citti, Maria Callas, Ezra Pound, Andrea Zanzotto, ecc.).
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Pierre-Auguste Renoir. L’alba di un nuovo classicismo
Rovigo (Veneto) - Palazzo Roverella
Fino al 25 giugno
“Pierre-Auguste Renoir: l’alba di un nuovo classicismo” mette a fuoco il momento successivo alla breve esperienza impressionista, quando l’artista, spinto da una profonda inquietudine creativa, decide di intraprendere, nel 1881, un viaggio in Italia. Un tour che ebbe inizio a Venezia, dove a colpirlo furono soprattutto Carpaccio e Tiepolo (mentre già conosceva bene Tiziano e Veronese, ammirati e studiati al Louvre); che proseguì per brevi tappe a Padova e a Firenze; e che trovò una meta fondamentale a Roma. Qui Renoir fu travolto dalla forza della luce mediterranea e sviluppò un’ammirazione per i maestri rinascimentali. Un’ulteriore tappa del viaggio fu il golfo di Napoli: Renoir scoprì le pitture pompeiane, fu rapito dalla bellezza dell’isola di Capri e quasi soggiogato dai capolavori antichi esposti nel museo archeologico. Infine andò a Palermo, dove incontrò Richard Wagner e lo ritrasse in un’opera divenuta famosa (ma non si può dire che fra i due scoccò la scintilla: anzi, il compositore gli concedette soltanto quarantacinque minuti di posa). Il viaggio in Italia, più che suscitare opere di particolare rilievo, fu foriero di una sorta di rivoluzione creativa per l’artista, riverberandosi sul prosieguo della sua produzione, che culminerà, di fatto, nell’abbandono della tecnica e della poetica impressioniste, che avvenne prima dell’ufficiale scioglimento del sodalizio nel 1886.
Sito: palazzoroverella.com
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Premio Fondazione Vaf
Ferrara (Emilia Romagna) - Castello Estense
Fino al 4 giugno
Dopo la tappa tedesca (Kiel, Stadtgalerie, 11 marzo – 22 maggio 2022), il IX Premio Fondazione VAF arriva a Ferrara. Le sale al piano nobile del Castello Estense ospitano questo prestigioso appuntamento, istituito dall’omonima fondazione tedesca per sostenere l’arte contemporanea italiana e dare impulso allo scambio culturale tra Italia e Germania. Il premio nasce nel 2003 allo scopo di promuovere, in particolare, il potenziale artistico e creativo degli artisti under 40. In mostra nove protagonisti della scena contemporanea: Luca Azzurro, Renata e Cristina Cosi, Silvia Inselvini, collettivo KEM, L’orMa, Enrico Minguzzi, Sebastiano Raimondo, Dario Tironi, Valeria Vaccaro. Il vincitore di questa edizione è stato L’orMA (Lorenzo Mariani) per la reinterpretazione dei materiali della scultura con intenti di ironica leggerezza; a Valeria Vaccaro è stato conferito il secondo premio per la capacità di metamorfosi dei materiali plastici; a Enrico Minguzzi è stato assegnato il terzo riconoscimento per la ricerca sulla trama pittorica e segnica della composizione. Una menzione speciale è stata riconosciuta al collettivo KEM per la promettente ricerca improntata nell’ambito dell’arte dei nuovi media. Oltre alle creazioni dei nove artisti sono esposte alcune opere di Paolo Baratella (Bologna, 1935) a cui è stato conferito un premio alla carriera.
Sito: castelloestense.it
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Raccontare un monte d’oro. 10 anni di fumetti in Accademia
Roma (Lazio) - Real Academia de España
Fino al 4 giugno
La Real Academia de España en Roma presenta la mostra “Raccontare un monte d’oro. 10 anni di fumetti in Accademia”, a cura di Enrique Bordes, dedicata al fumetto attraverso le opere di 17 artisti, che sono entrati all’Accademia grazie alla borsa di fumetto e illustrazione. Con i 150 anni di vita dell'Academia de España en Roma, si celebrano anche i primi 10 anni dell'ingresso del tebeo (il fumetto in spagnolo) tra le discipline ospitate. Un medium visivo con una capacità unica di portata popolare e allo stesso tempo un campo difficile da definire: è infatti un sofisticato dispositivo spazio-temporale, che in sole due dimensioni, registra tempo, spazio, storie, desideri. In questo decennio, 6 autrici e 11 autori spagnoli e latinoamericani - Tyto Alba, Carla Berrocal, Ana Bustelo, Joan Casaramona, Miguel Cuba, Yeyei Gomez, Julia Huete, Martin Lopez Lam, Los Bravu (Dea Gomez E Diego Omil), Alvaro Ortiz, Federico Pazos, Brais Rodriguez, Javier Saez Castan, Antonia Santolaya e Joaquín Secall - hanno lavorato con questa borsa, intrecciando la loro carriera artistica con il soggiorno a Roma e con l’Accademia stessa. Convivendo con altre discipline, in un contesto unico, hanno messo alla prova i loro limiti espressivi attraverso un progetto personale. Questi 17 sguardi tornano in Accademia dai loro rispettivi mondi per ricordare, raccontare, riflettere su cosa comporta vivere e creare su questo colle romano: un antico convento su un monte de oro diventa un centro di residenze artistiche che avvolge un Tempietto.
Sito: accademiaspagna.org
visioni
Rainbow. Colori e meraviglie fra miti, arti e scienza
Milano (Lombardia) - MUDEC
Fino al 2 luglio
Ispirandosi a “The Rainbow Show”, mostra tenutasi a San Francisco nel 1975, MUDEC propone un progetto espositivo fatto di diverse narrazioni legate all’arcobaleno, inteso come fenomeno naturale, culturale, spirituale e umano. La mostra si apre con un’installazione site-specific che l’artista americano Cory Arcangel (1978-), ha ideato appositamente per l’iconico spazio dell’agorà: una moquette con gradiente arcobaleno generato tramite computer-grafica trasforma il fenomeno ottico da astrazione digitale a oggetto tangibile. Entrando nelle sale espositive, un’esperienza totale è creata dall’opera di Laura Grisi (1939-2017): tramite un fascio di luce che viene rifratto da un prisma, il visitatore assiste a un fenomeno fisico e allo stesso tempo miracoloso. Un prodigio antico, raffigurato anche dal Sacrificio di Noè dopo il diluvio di Sinibaldo Scorza (1589-1631), dove l’arcobaleno è simbolo del perdono divino e promessa di una nuova vita. Un’altra sezione della mostra, allestita in collaborazione con il Museo di Storia Naturale di Milano, esplora il modo in cui gli animali percepiscono il colore, mettendo in dubbio il primato della visione umana. Si riflette anche sul colore come sistema di comunicazione, che si può vedere non solo nel piumaggio variopinto degli uccelli, ma anche nelle tonalità sgargianti del ragno australiano Maratus, filmato da Maria-Fernanda Cardoso (1963). Per esplorare la fisica dell’arcobaleno e i modi in cui gli artisti hanno indagato il fenomeno della rifrazione, saranno esposti antichi volumi scientifici, strumenti ottici dal Liceo “Sarpi” di Bergamo e un’opera di Amalia del Ponte (1936-), una variante dei suoi leggendari prismi creata proprio per la mostra. Lo studio analitico di forme e fenomeni luminosi si riconosce inoltre nelle opere di Giacomo Balla, Josef Albers, Frank Stella e Shῡsaku Arakawa. La purezza della struttura e l’ordine cromatico avvicinano formalmente le opere dei modernisti all’installazione dell’artista polacco contemporaneo Mirosław Bałka (1958-) e al prezioso tessuto funerario (Perù, cultura Nasca, I secolo a.C.) dai fili multicolori intrecciati.
Sito: mudec.it
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Reaching for the Stars. Da Maurizio Cattelan a Lynette Yiadom-Boakye
Firenze (Toscana) - Palazzo Strozzi
Fino a 18 giugno
Palazzo Strozzi presenta “Reaching for the Stars. Da Maurizio Cattelan a Lynette Yiadom-Boakye”, mostra, curata da Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi, che propone una selezione di opere dei più importanti artisti contemporanei internazionali, tra cui Maurizio Cattelan, Sarah Lucas, Damien Hirst, Lara Favaretto, Cindy Sherman, William Kentridge, Berlinde De Bruyckere, Josh Kline, Lynette Yiadom-Boakye, Rudolf Stingel celebrando a Firenze i trent’anni della Collezione Sandretto Re Rebaudengo, una delle più famose e prestigiose collezioni italiane d’arte contemporanea. “Reaching for the Stars” esplora le principali ricerche artistiche degli ultimi cinque decenni attraverso una costellazione di opere che verranno esposte in tutti gli spazi di Palazzo Strozzi, dal Piano Nobile alla Strozzina, con una speciale nuova installazione per il cortile rinascimentale. Tra pittura, scultura, installazione, fotografia, video e performance, il progetto esalta il dialogo tra Palazzo Strozzi e l’arte contemporanea proponendo ai visitatori un percorso alla scoperta delle grandi stelle dell’arte globale degli ultimi anni insieme a uno sguardo alle più giovani generazioni.
Sito: palazzostrozzi.org
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Rembrandt incontra Rembrandt - Dialoghi in Galleria
Torino (Piemonte) - Galleria Sabauda
Fino al 16 aprile
La mostra, che può contare sul prestito di un capolavoro di Rembrandt raffigurante La cena in Emmaus conservato presso il Musée Jacquemart-André di Parigi, è l’occasione per mettere a confronto il dipinto francese con il “Ritratto di vecchio dormiente” della Galleria Sabauda, uno dei rarissimi quadri del maestro olandese presenti nelle collezioni nazionali italiane.
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Rinascimento a Ferrara. Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa
Ferrara (Emilia-Romagna) - Palazzo dei Diamanti
Fino al 19 giugno
A seguito di un complesso intervento di restauro e riqualificazione, Palazzo dei Diamanti riaprirà i battenti accogliendo la mostra dedicata a due grandi maestri ferraresi del Rinascimento: Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa. L’esposizione costituisce la prima tappa di un progetto più ampio e ambizioso intitolato Rinascimento a Ferrara 1471-1598 da Borso ad Alfonso II d’Este, che indagherà la vicenda storico-artistica del periodo compreso tra l’elevazione della città a ducato e il suo passaggio dalla dinastia estense al diretto controllo dello Stato Pontificio. Gli altri momenti del percorso – idealmente inaugurato dalla rassegna Cosmè Tura e Francesco del Cossa. L’arte a Ferrara nell’età di Borso d’Este, tenutasi a Palazzo dei Diamanti nel 2007 – saranno dedicati ai grandi protagonisti di quella stagione: Mazzolino e Ortolano, Dosso e Garofalo, Girolamo da Carpi e Bastianino. Le oltre cento opere esposte, provenienti da musei e collezioni di tutto il mondo, offriranno al pubblico un’occasione unica, e forse irripetibile, per scoprire (o riscoprire) l’arte di due grandi interpreti del Rinascimento italiano: Ercole de’ Roberti e Lorenzo Costa.
Sito: palazzodiamanti.it
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Ritratti Africani. Seydou Keïta, Malick Sidibé, Samuel Fosso
Trieste (Friuli Venezia Giulia) - Magazzino delle Idee
Fino a 11 giugno
Il Magazzino delle Idee di Trieste presenta la mostra “Ritratti Africani. Seydou Keïta, Malick Sidibé, Samuel Fosso”, a cura di Filippo Maggia. Ormai celebrati in tutto il mondo fra i protagonisti della fotografia dell’ultimo mezzo secolo, i tre artisti si sono stati scoperti in occidente solo in anni recenti e le loro storie personali hanno contribuito a rendere ancora più affascinanti le loro opere. Seydou Keïta e Malik Sidibé nascono da famiglie modeste e iniziano la propria carriera in piccoli studi fotografici nella capitale del Mali, Bamako. Davanti al loro obiettivo sfilano i propri concittadini, in anni cruciali per la storia del Paese e dell’Africa. Essi immortalano con abilità straordinaria non solo una eccezionale galleria di volti e di figure, ma soprattutto catturano le aspirazioni, le mode, l’evoluzione di una società che a partire dagli anni Cinquanta muta rapidamente sia in conseguenza della riconquistata indipendenza politica del Mali nel 1960, ma anche del desiderio dei giovani africani di stare al passo con i propri coetanei europei. Di una generazione successiva a quella di Keïta e Sidibé, Samuel Fosso riparte da dove gli altri avevano lasciato. Anche lui inizia la propria carriera in un piccolo studio fotografico senza l’ambizione di essere artista, ma la sua opera, che al bianco e nero alterna il colore, non si compone come quella di Keïta e Sidibé di ritratti di altri. Fosso inizia quasi per gioco a ritrarre sé stesso, e il suo lavoro si sviluppa attraverso autoritratti in cui egli interpreta ironicamente gli stereotipi dell’Africa vista con gli occhi dell’Occidente o in cui reincarna, a partire da Malcolm X, le figure simbolo dell’emancipazione dei neri.
Sito: magazzinodelleidee.it
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Roberto Capucci. Seriche armature
Fontanellato (Emilia-Romagna) - Labirinto della Masone
Fino al 16 aprile
Trent’anni fa, nel 1993, la casa editrice di Franco Maria Ricci dedicò a Capucci un libro della collana “Luxe, calme et volupté”, serie di volumi che esploravano il mondo della moda attraverso le opere degli stilisti più affascinanti del ventesimo secolo. Questa ricorrenza è stata la suggestione per organizzare una nuova e mostra al Labirinto che vanta la curatela della Fondazione Roberto Capucci e della Fondazione Franco Maria Ricci, con la collaborazione di Sylvia Ferino. Roberto Capucci è un genio senza paragoni della moda e dello stile italiano, ammirato in tutto il mondo. La mostra del Labirinto ne vuole celebrare la carriera sotto diversi aspetti, affiancando le sue creazioni, vere e proprie sculture, alle opere d’arte della collezione, creando così nuovi dialoghi e suggestioni dall’effetto incredibile.
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Roy Lichtenstein. Variazioni Pop
Parma (Emilia-Romagna) - Palazzo Tarasconi
Fino al 18 giugno
Palazzo Tarasconi celebra il centenario della nascita di Roy Lichtenstein (New York 1923), uno dei maggiori interpreti dell’arte del XX secolo e un maestro della Pop ART, con la mostra “Roy Lichtenstein. Variazioni Pop”. Anche se i suoi esordi nella litografia e nella xilografia risalgono al 1948, seguiti a distanza di un biennio dalle stampe all’acquaforte e acquatinta, fu dopo il periodo “eroico” della pop art, la prima metà degli anni ’60, che il suo lavoro e la sperimentazione nel campo della riproducibilità tecnica affiancarono sistematicamente quello della pittura, attuata con una pari metodologia rigorosa e organizzata su variazioni dei temi pittorici che l’artista ha sviluppato nel corso degli anni. Lichtenstein ha lavorato ai suoi soggetti senza mai sovrapporre nello stesso momento serie diverse, dedicando a ciascuna un periodo circoscritto di lavoro. Quindi la mostra, seguendo un andamento principalmente cronologico che coincide con uno sviluppo tematico, ripercorre l’intera carriera artistica di Lichtenstein a partire dagli ’60, in cui ritroviamo i suoi temi e generi, dai fumetti e la pubblicità, la natura morta, il paesaggio, le incursioni nell’astrazione e nelle forme dei grandi maestri, gli interni bidimensionali, fino alla serie dei nudi femminili.
Sito: palazzotarasconi.it
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Ruth Orkin. Una nuova scoperta
Torino (Piemonte) - Musei Reali
Fino al 16 luglio
Le Sale Chiablese dei Musei Reali di Torino ospitano la più vasta antologica mai organizzata in Italia di Ruth Orkin (Boston 1921 – New York 1985), fotoreporter, fotografa e regista statunitense, tra le più rilevanti del XX secolo. L’esposizione dal titolo “Ruth Orkin. Una nuova scoperta”, curata da Anne Morin, organizzata da diChroma, prodotta dalla Società Ares srl con i Musei Reali e il patrocinio del Comune di Torino, riunisce 156 fotografie, la maggior parte delle quali originali, che ripercorrono la traiettoria di una delle personalità più importanti della fotografia del XX secolo, in particolare tra il 1939 e la fine degli anni Sessanta, attraverso alcune opere capitali come “VE-Day”, “Jimmy racconta una storia”, “American Girl in Italy”, uno dei suoi scatti più iconici della storia della fotografia,i ritratti di personalità quali Robert Capa, Albert Einstein, Marlon Brando, Orson Welles, Lauren Bacall, Vittorio De Sica, Woody Allen e altri.
Sito: mostraruthorkin.it
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Salto nel vuoto. Arte al di là della materia
Bergamo (Lombardia) - GAMeC
Fino al 28 maggio
La GAMeC presenta la grande mostra “Salto nel vuoto. Arte al di là della materia”, terzo e ultimo capitolo del progetto espositivo pluriennale dedicato all’indagine sulla materia nell’arte del XX e del XXI secolo. “Salto nel vuoto” chiude la Trilogia della Materia esplorando il tema della smaterializzazione e creando un racconto trasversale che evidenzia le connessioni esistenti tra le indagini sul vuoto intraprese dai movimenti dell’avanguardia storica e del dopoguerra con le ricerche sul flusso risalenti agli anni della prima informatizzazione e l’utilizzo di nuovi linguaggi e realtà virtuali nell’epoca post-digitale. A cura di Lorenzo Giusti e Domenico Quaranta, Salto nel vuoto presenta i lavori di alcuni grandi protagonisti e protagoniste della storia dell’arte del XX secolo e pionieri dell’arte digitale insieme ad autrici e autori delle generazioni più recenti, grazie ai prestiti di importanti istituzioni internazionali e di collezioni private.
Sito: gamec.it
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Sarah Mazzetti. Elsa, Morandi e l’Uovoverde
Bologna (Emilia-Romagna) - Casa Morandi e MAMbo
Fino al 30 aprile
Una mostra in due sedi per esplorare l’opera originale dell’illustratrice Sarah Mazzetti, che attraverso uno stile unico in grado di fondere disegno, illustrazione, fumetto e fotografia, ricostruisce un frammento di vita del pittore e incisore Giorgio Morandi, uno dei più grandi artisti del Novecento. “Elsa, Morandi e l’Uovoverde” (Canicola 2023) è un viaggio tra sogno e realtà. Un libro a fumetti adatto a lettrici e lettori di tutte le età per immergersi nell’universo di un pittore che è riuscito a cogliere l’essenza della sua realtà quotidiana, ponendola al centro della sua arte. In mostra una selezione di oggetti, materiali di studio e tavole originali.
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Shattering Beauty: Simon Berger
Venezia (Veneto) - Museo del Vetro
Fino al 7 maggio
La mostra “Shattering Beauty”, personale di Simon Berger, è concepita come un’installazione immersiva e presenta una ventina di opere, tutte inedite, che esplorano la fragilità della condizione umana attraverso l’ipnotica e innovativa pratica scultorea dell’artista. Contrariamente alla tradizione del vetro soffiato o modellato, infatti, il gesto scultoreo di Simon Berger ricorda l'atto di incidere e scolpire sulla superficie vitrea. Si tratta di un approccio alternativo al ritratto in vetro, che l'artista stesso definisce
Sito: museovetro.visitmuve.it
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Simon Fujiwara. Who is Who-Dimensional?
Milano (Lombardia) - Gió Marconi
Fino al 20 aprile
Gió Marconi presenta “Who is Who-Dimensional?”, la terza personale di Simon Fujiwara con la galleria, nella storica sede di Via Tadino 15. Proseguendo una serie di mostre internazionali incentrate sul suo personaggio dei cartoni animati “Who the Baer”, Fujiwara presenta un corpus di nuove opere bidimensionali o
Sito: giomarconi.com
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Stefano Chiassai. Oltre il Lockdown. Disegni, tessuti, colori
Milano (Lombardia) - ADI Design Museum
Fino a 4 aprile
Le opere dalle linee e colori vivaci del fashion designer Stefano Chiassai sono esposte nella mostra multidisciplinare “Stefano Chiassai. Oltre il lockdown. Disegni, tessuti, colori” a cura di Paola Maddaluno, ospitata presso gli spazi dell’ADI Design Museum - Compasso d’Oro. Una galleria di pensieri e frammenti di vita quotidiana racconta, con linguaggi diversi, alcuni dei momenti più significativi della pandemia, un taccuino privato colmo di personaggi, emozioni e voglia di libertà, custode di relazioni e di slancio verso la rinascita. L’esposizione, presenta una prima sezione composta da numerosi disegni a pennarello realizzati durante i giorni di lockdown. Personaggi inventati, animali parlanti, folletti e oggetti fluttuanti sono solo alcuni dei soggetti che Chiassai utilizza per commentare i fatti quotidiani; attraverso l’inesauribile energia della fantasia, l’artista muta la preoccupazione in un’opportunità per smarrirsi in una bellezza sconfinata. Nella seconda parte della mostra il mondo di figure, corpi e parole raccolto su carta si mescola con la pluralità creativa del fashion design e si trasforma in una inedita installazione immersiva. Collocata in un’ampia stanza che offre una grande parete tappezzata da un tessuto disegnato appositamente per la mostra e presentato in anteprima, l’opera si compone di 17 arazzi eseguiti a telaio Jacquard, abiti ed originali elementi di design, quali sedute, tavoli, che riprendono il motivo del tessuto riprodotto su materiali diversi. Tutti questi elementi diventano emblema di un meccanismo che ha convertito la negatività in un percorso orientato al futuro e volto a una ripartenza comune per raggiungere nuove mete.
Sito: adidesignmuseum.org
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Stefano Tubaro. Tracce luminose - fotografie 1997-2022
Trieste (Friuli- Venezia Giulia) - Palazzo Costanzi
Fino al 2 aprile
La mostra fotografica di Stefano Tubaro
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Teste di legno a Carnevale
Bologna (Emilia-Romagna) - Museo civico del Risorgimento
Fino al 2 aprile
Il Museo civico del Risorgimento accoglie nella Sala Polivalente la mostra “Teste di legno a Carnevale”, a cura di Riccardo Pazzaglia. In periodo carnevalesco non si poteva non attingere da quello scrigno senza fondo, variopinto e fantastico, rappresentato dalle antiche maschere italiane. Ognuna è una bandiera del territorio che le ha dato i natali e che essa a sua volta rappresenta. Bologna già nel Cinquecento è tappa obbligata delle compagnie itineranti dei Comici dell'Arte che presto, data la sua strategica posizione geografica, la eleggono quale loro centro operativo. E, soprattutto a Bologna, dalle maschere ai burattini il passo è breve. Gli eroi con la testa di legno riportavano al pubblico non solo fatti di cronaca, leggende popolari e antiche favole, ma si sono fatti portavoce di un'alfabetizzazione teatrale senza precedenti. Nel percorso espositivo, a fianco delle più note maschere della Commedia dell’Arte, come Balanzone, Fagiolino, Sganapino e Isabella (detta Briṡabèla), si trovano personaggi storici, come il cardinale Lambertini, il conte Ladro e alcuni protagonisti del Risorgimento: Giuseppe Garibaldi, Camillo Benso conte di Cavour, Vittorio Emanuele, Ugo Bassi e l'ufficiale tedesco che lo ha condannato alla fucilazione. Sono inoltre esposti oggetti di scena e alcuni materiali conservati nella biblioteca del museo.
Sito: burattiniabologna.it
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The Golden Age Of Rally
Torino (Piemonte) - Museo Nazionale dell’Automobile
Fino al 2 maggio
L’epoca d’oro del rally arriva nelle sale del Museo Nazionale dell’Automobile in un’esposizione inedita nel panorama internazionale. Fra le più importanti collezioni al mondo, “The Golden Age Of Rally” è un viaggio nella storia di questa disciplina sportiva attraverso gli iconici esemplari della Fondazione Gino Macaluso. Le vetture in mostra saranno quelle che, tra gli anni Sessanta e Novanta del secolo scorso, hanno vinto le più importanti gare del campionato, da Montecarlo al Rally Safari, dal Mille Laghi in Finlandia a Sanremo. Esemplari iconici, come Lancia rally 037 evo2 e Audi Quattro, protagonisti di sfide ormai diventate leggenda, che raccontano le imprese di piloti e squadre corse, l’evoluzione tecnologica e l’enorme successo di pubblico che hanno accompagnato questo sport nel corso dei decenni.
Sito: museoauto.com
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Think Tank: Reproductive agents
Napoli (Campania) - Madre
Fino al 1 maggio
Una mostra collettiva, curata da Florencia Cherñajovsky, che presenta opere chiave di tredici artisti di epoche e contesti geografici diversi, alcuni dei quali esporranno per la prima volta in Europa, in accordo con l’interesse della Fondazione Donnaregina a proporre ai pubblici del museo Madre opere, tendenze concettuali e prospettive tra le più attuali e differenti. La mostra presenterà per la prima volta al pubblico una serie di disegni erotici risalenti al 1940 dell’artista ungherese-francese Victor Vasarely, considerato il fondatore del movimento artistico dell’Op art. Custoditi per decenni nella collezione personale di Denise René, l’influente gallerista francese specializzata in arte cinetica e Op, i disegni presentano incontri corporei rappresentati con uno stile fortemente grafico che pone le basi estetiche della ricerca plastica di Vasarely, con una gestione unica della linea e un trattamento dei contrasti grafici giustapposti. La mostra include anche un’opera inedita dell'artista taiwanese con sede a Parigi Shu Lea Cheang (padiglione Taiwan, Biennale di Venezia 2019). Considerata una figura pionieristica dell’internet-based art, Shu Lea Cheang è una delle principali artiste multimediali che si occupano di temi multidisciplinari. La sua installazione 0x9, 2023 è la continuazione di una serie di opere che affrontano le tecnologie riproduttive. La mostra presenta anche opere tessili di nuova produzione e un video immersivo di Elektra KB, un'importante artista transfemminista colombiana che attualmente vive tra New York e Berlino.
Sito: madrenapoli.it
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Tiepolo a Verolanuova
Verolanuova (Brescia) - Basilica di San Lorenzo
Fino al 4 giugno
La Basilica di San Lorenzo a Verolanuova (BS), comune situato a pochi chilometri a sud di Brescia, ospita un evento espositivo, curato da Davide Dotti, che presenta i due dipinti di più ampio formato mai realizzati da Giambattista Tiepolo, freschi di restauro. L’iniziativa, organizzata dal Comune di Verolanuova, consente ai visitatori di ammirare i due capolavori a pochi centimetri di distanza, seguendo un percorso che li porta a otto metri di altezza, grazie a una struttura costruita appositamente per l’occasione. Le due monumentali tele, alte dieci metri per cinque di larghezza, conservate sulle pareti laterali della cappella del Santissimo Sacramento, sono state dipinte a olio intorno alla metà degli anni quaranta del Settecento su commissione della nobile famiglia Gambara, e sono caratterizzate da una straordinaria qualità pittorica e fervida creatività compositiva. I soggetti delle opere – “Il sacrificio di Melchisedec” e “La raccolta della manna” - richiamano il tema eucaristico per la presenza del pane e del vino - offerti da Melchisedec, re e sacerdote di Salem, antico nome di Gerusalemme, ad Abramo - e dalla manna, il “cibo degli angeli”, disceso per volere di Dio sul deserto per la salvezza degli israeliti dopo l'uscita e la liberazione dalla schiavitù in Egitto.
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Ugo Nespolo. Wanderer about New York
Colorno (Emilia-Romagna) - Reggia
Fino al 11 aprile
Ugo Nespolo, pittore e artista, esploratore di ogni mezzo espressivo, presenta alla Reggia le fotografie da lui scattate a New York nel corso degli anni ottanta e novanta. Nespolo è a New York già negli anni sessanta: l’America è un mito e Ugo vi si reca con voli aerei low cost, attraversando gli Stati Uniti su un autobus delle linee Greyhound (quando con 200 $ si poteva viaggiare ovunque per un mese). Nespolo sente che là ci sono molte cose che lo interessano, compresa la cultura Pop. Da allora, torna varie volte negli Stati Uniti; amico fraterno di George Litto, produttore cinematografico e talent scout, sta per mesi sul set di film di Robert Altman e di Brian De Palma. Già negli anni ottanta abita a New York, frequenta assiduamente il Village; acquista una casa davanti alle Torri Gemelle. Le quaranta fotografie esposte a Colorno, scelte tra le centinaia che sono nel suo archivio, sono state scattate da Nespolo tra il 1981 e il 1997 nella Grande Mela. Quasi ogni giorno lui “vaga” per alcune ore negli antri e nelle strade di New York, soprattutto nel Sud Manhattan, e fissa con una piccola Leica ciò che lo colpisce, in particolare i graffiti che cominciano ad apparire sui muri, le vetrine dei negozi, gli interni delle gallerie e dei musei (immagini che poi transiteranno nei suoi dipinti).
Sito: reggiadicolorno.it
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Un presente indicativo
Roma (Lazio) - Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
Fino al 2 maggio
La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea presenta “Un presente indicativo”, a cura di Antonello Tolve, una mostra che propone un’indagine inedita su una magnifica generazione di artiste e artisti che hanno plasmato il panorama artistico romano e non solo, in virtù di visioni innovative, dirompenti, dai tratti decisamente originali, fino a predisporre nuove traiettorie dell’arte contemporanea. La mostra presenta una sessantina di opere di 14 artiste e artisti. Nati tutti negli anni Sessanta del secolo scorso e individuati in un bacino volutamente – e inevitabilmente – circoscritto a Roma e alla sua storia dell’arte recente, Andrea Aquilanti, Paolo Canevari, Gea Casolaro, Marco Colazzo, Bruna Esposito, Alberto Di Fabio, Stanislao Di Giugno, Marina Paris, Giuseppe Pietroniro, Roberto Pietrosanti, Gioacchino Pontrelli, Andrea Salvino, Maurizio Savini, Adrian Tranquilli ricostruiscono, ognuno dal suo punto di vista, un nuovo racconto dell’arte. Punto cardine di questa nuova narrazione di cui sono protagonisti gli artisti in mostra è uno sguardo che è in grado di intercettare i punti nevralgici della sensibilità estetica che sono alla guida di fenomeni artistico-culturali esistenti a livello planetario.
Sito: lagallerianazionale.com
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Universo Parisi. I vetri e le ceramiche di Ico e Luisa
Como (Lombardia) - Pinacoteca Civica
Fino al 28 maggio
La figura di Domenico (Ico) Parisi è tra le più eclettiche e le più creativamente prolifiche nel panorama della ricerca progettuale italiana dal dopoguerra in poi. Palermitano di nascita ma comasco d’adozione, Parisi, formato nello studio di Terragni, già dalla fine degli anni Trenta opera in una dimensione interdisciplinare che va dall’essere architetto e designer ma anche art director, fotografo, regista cinematografico, pittore e artista puro. Centrale, anche nella sua vita professionale, la figura della moglie Luisa Aiani con la quale inaugura, nell’aprile del 1948, lo studio La Ruota in via Diaz a Como, punto di riferimento, cenacolo progettuale e culturale della vita artistica della città. La mostra con un centinaio di opere esposte provenienti dalle collezioni della Pinacoteca e da prestatori privati, ripercorre la ricerca dei Parisi sulle arti minori, dal vetro alla ceramica, come espressione di scelte moderne e funzionali dell’oggettistica e dei complementi d’arredo.
Sito: visitcomo.eu
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Utamaro, Hokusai, Hiroshige. Geishe, samurai e i miti del Giappone
Torino (Piemonte) - Società Promotrice delle Belle Arti
Fino al 25 giugno
La Società Promotrice delle Belle Arti di Torino ospita la mostra “Utamaro, Hokusai, Hiroshige. Geishe, samurai e i miti del Giappone”. L’esposizione, curata da Francesco Paolo Campione, direttore del MUSEC di Lugano, prodotta da Skira, presenta l’universo giapponese attraverso un percorso tematico suddiviso in nove sezioni, con oltre 300 capolavori e alcune opere mai presentate in Italia, tra cui stampe, armature di samurai, katane, kimono, kakemono. La selezione delle stampe propone alcuni tra i più grandi capolavori dei maestri dell’Ukiyo-e, tra cui Hokusai, Hiroshige, Utamaro, Kuniyoshi, Yoshitoshi, Sharaku. Nello specifico si tratta di 30 disegni preparatori, 24 stampe di paesaggio di Hiroshige, una ventina di stampe di «fiori e uccelli» (kachōga), una quarantina di stampe di attori kabuki (yakushae), una quarantina delle cosiddette stampe «di belle donne» (bijinga), circa 30 stampe e 20 libri di carattere erotico (shunga), una ventina di stampe di guerrieri ed eroi (mushae). L’ultima sala è dedicata all’eredità iconografica e stilistica dell’Ukiyo-e con la Grande Onda di Hokusai e una installazione immersiva.
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Vittore Carpaccio. Dipinti e disegni
Venezia (Veneto) - Palazzo Ducale
da sabato 18. Fino al 18 giugno
Comune di Venezia e Fondazione Musei Civici di Venezia, con la collaborazione della National Gallery of Art di Washington, propongo in Palazzo Ducale la prima grande monografica su “Vittore Carpaccio
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Vivian Maier. Shadows and Mirrors
Conegliano (Veneto) - Palazzo Sarcinelli
da giovedì 23. Fino al 11 giugno
La mostra “Vivian Maier. Shadows and Mirrors”, composta da 93 autoritratti, racconta la grande fotografa e la sua ricerca incessante di trovare un senso e una definizione del proprio essere. Il suo stile, i suoi autoritratti, hanno origine da una visione artistica al di qua dell’obiettivo fotografico. Per lei fotografare non ha mai significato dar vita a immagini stampate e quindi diffuse nel mondo, quanto piuttosto un percorso di definizione della propria identità. La mostra ripercorre l’opera della famosa tata-fotografa che, attraverso la fotocamera Rolleiflex e poi con la Leica, trasporta idealmente i visitatori per le strade di New York e Chicago, dove i continui giochi di ombre e riflessi mostrano la presenza-assenza dell’artista che, con i suoi autoritratti, cerca di mettersi in relazione con il mondo circostante. Vivian Maier fotografò per più di quarant'anni, a partire dai primi anni ‘50, pur lavorando come bambinaia a New York e a Chicago. Spese la sua intera vita nel più completo anonimato, fino al 2007, quando il suo corpus di fotografie vide la luce. Un enorme e impressionante mole di lavoro, costituita da oltre 120.000 negativi, film in super 8 e 16mm, diverse registrazioni audio, alcune stampe fotografiche e centinaia di rullini e pellicole non sviluppate. Il suo pervasivo hobby finì per renderla una delle più acclamate rappresentanti della street photography. Gli storici della fotografia l'hanno collocata nella hall of fame, accanto a personalità straordinarie come Diane Arbus, Robert Frank, Helen Levitt e Garry Winograd.
visioni
Zerocalcare. Dopo il botto
Milano (Lombardia) - Fabbrica del Vapore
Fino al 7 aprile
La frammentazione sociale all'indomani della pandemia; l’accrescimento delle paure all’epoca di una crisi globale e di un conflitto nel cuore dell'Europa; il forzato isolamento e la solitudine che hanno inevitabilmente generato disgregazione e causato la perdita di contatto con la realtà; la politica e le resistenze. Oltre 500 tavole originali, video, bozzetti, illustrazioni e un’opera site specific per raccontare Zerocalcare in una grande mostra a lui dedicata.
Sito: fabbricadelvapore.org