Dalle capsule riciclabili alla sostenibilità in ogni fase del processo produttivo: storia di un
viaggio nell'economia circolare della bevanda nera
E così il
piccolo chicco di caffè nato in terre lontane, si trasforma in un chicco di riso italiano e viene
donato a chi ne aveva più bisogno. Sembra una favola e invece è un progetto di riciclo delle capsule
di caffè esauste che mira
alla sostenibilità ambientale e sociale. Ma iniziamo questo racconto dall'inizio
Capitolo 1
il riciclo
La storia
inizia con una scelta, quella del consumatore di caffè Nespresso, che dopo aver degustato un caffè
decide di riconsegnare la capsula esausta nell'apposita area recycling presente in uno dei 116 punti
di raccolta che si trovano
nelle Boutique Nespresso o in alcune isole ecologiche distribuite in 69 città italiane. Una volta
raccolte, le capsule vengono trattate con un sistema che permette di separare i residui di caffè e
l’alluminio, avviando i materiali
a due differenti processi di recupero. L’alluminio, riciclabile al 100%, viene destinato alle
fonderie per avviare il processo che lo trasformerà in nuovi oggetti come penne, biciclette,
coltellini; il caffè, invece, viene trasformato
in compost e utilizzato in una risaia in Italia.
Capitolo 2
il dono
Il
terricciato ricavato dai fondi del caffè, viene usato per concimare 18,5 ettari di una risaia
italiana e il riso prodotto da quel terreno viene riacquistato da Nespresso e donato al Banco
Alimentare della Lombardia. E proprio la
meta finale ha influito sulla scelta del tipo di coltivazione: data l’assenza di glutine, il riso è
un alimento ipoallergenico e quindi adatto a tutti ed è al tempo stesso un alimento a lunga
conservazione, perfetto quindi per
le necessità del Banco. In 9 anni grazie a questo progetto sono state regalate 2 milioni 954 mila
porzioni di riso, 480mila piatti solo nel 2019.
Capitolo 3
la chiusura del cerchio
Da Chicco a
Chicco è il nome scelto per questa iniziativa che consente di recuperare e destinare a seconda vita
le capsule di caffè. Un esempio di economia circolare nato nel 2011 e che, dalla creazione al 2019,
ha visto i consumatori
conferire nei punti di raccolta 4.607 tonnellate di capsule per un totale di 1.772 tonnellate di
caffè esausto recuperate. In questo modo una tazzina di caffè non è solo un momento di piacere, ma
diventa un modo per ripristinare
e rinvigorire le risorse dell’ambiente e delle comunità. Di più, garantisce la sostenibilità in ogni
fase del processo produttivo a partire dai paesi in cui il chicco di caffè viene prodotto (grazie al
sostegno agli agricoltori)
fino a quelli in cui viene trasformato... in riso.
L'ultima goccia è solo l'inizio
Abbiamo
finora raccontato la storia di come i fondi del caffè si “trasformano” in piatti di riso per
Banco Alimentare. Adesso facciamo un passo indietro e torniamo al centro di raccolta delle
capsule
esauste, quando il caffè residuo viene separato dall'involucro esterno. Che fine fa la capsula
vuota? Stiamo parlando di 1.300 tonnellate di capsule in alluminio riconsegnate dai consumatori
nelle apposite are recycling solo nel 2019 (una crescita del 31% rispetto al 2018). Se i fondi
diventano compost, qual è il destino dei vuoti?
Second
life: per fare una bici ci vuole... una capsula
Una volta che
l'alluminio di cui è fatta la capsula viene separato dal caffè contenuto al suo interno, il primo
viene destinato alle fonderie, avviando così il processo di riciclo che lo trasformerà in nuovi
oggetti. L'alluminio è riciclabile all'infinito e quello riciclato richiede il 95% di energia in
meno per essere prodotto rispetto all'alluminio
vergine, caratteristica che lo rende perfetto per essere utilizzato in un modello di economia
circolare.
Da questo
momento non ci sono limiti ai prodotti che possono essere realizzati con l'alluminio riciclato
delle capsule: motori per auto, biciclette, coltellini svizzeri, pelapatate, telai per finestre,
casse
per orologi, computer, lattine o persino nuove capsule.
Da
capsula a capsula
È vero
che
con l'alluminio riciclato si può fare di tutto, ma le capsule Nespresso richiedono un grado
speciale
di alluminio che è difficile trovare tra quello riciclato. In effetti, la migliore fonte di
questo
specifico grado sono proprio le altre capsule Nespresso. Ecco quindi che la soluzione si trova
in
casa: con le capsule riciclate non si creano solo biciclette e coltellini svizzeri, ma anche
nuove
capsule.
Nespresso
ha quindi introdotto per la prima volta nel mercato del caffè capsule realizzate con l'80% di
alluminio riciclato.
Le prime capsule realizzate con l'80% di alluminio riciclato sono quelle di Master
Origin Colombia,
ma entro il 2021 tutte le capsule delle gamme permanenti saranno realizzate in alluminio
riciclato.
L'unico
modo
per diventare più circolari e migliorare la sostenibilità è far sì che ciò che finisce si
trasformi in un nuovo inizio.
Dal chicco di caffè ai fondi pensionistici
Come migliorare la qualità del prodotto e le condizioni di vita dei coltivatori
preservando l’ambiente
Siamo
arrivati alla fine del racconto, con la capsula esausta di caffè Nespresso che, riciclata, si
trasforma in parte in compost per una risaia e in parte in una bicicletta o in un'altra capsula di
caffè. Ma questa storia inizia in terre lontane, nelle piantagioni in cui si coltivano le piante e
crescono i chicchi di caffè ed è strettamente legata alle condizioni di lavoro e di vita di migliaia
di coltivatori. Come se si trattasse di una serie tv o un film scopriamo ora qual è il prequel, cosa
avviene “prima” della nostra tazzina fumante di caffè.
Dove nasce
il caffè
La
catena di
approvvigionamento del caffè di alta qualità ha origine in Brasile, Colombia, Perù,
Costa Rica,
Nicaragua, Guatemala, Messico, Etiopia, Kenya, Sud Sudan, Uganda, Zimbabwe, India e Indonesia. Paesi
in gran parte a rischio e segnati da povertà, conflitti e metodi di coltura arretrati e poco
efficaci. Ma in questi 14 Paesi oltre 110.000 coltivatori partecipando al Programma AAA ossia il
Nespresso AAA Sustainable Quality™ Program sono riusciti a migliorare la qualità dei loro prodotti e
le loro condizioni di vita e nel contempo preservare l'ambiente grazie a tecniche di coltivazione
sostenibili.
Le 3 A e il
circolo virtuoso
Le tre 'A' corrispondono a: qualità, sostenibilità e produttività delle colture. Per raggiungere
questi tre obbiettivi, e preservare il futuro delle forniture, Nespresso ha ideato un programma
destinato ai coltivatori: chi decide di partecipare è sostenuto dall'aiuto di oltre 400 agronomi sul
territorio che visitano le aziende e fanno formazione accompagnando i coltivatori in un percorso che
li porterà a rendere il loro lavoro più efficace ed efficiente con ricadute positive sulle loro vite
(più reddito e più tempo a disposizione), sulla qualità del prodotto e sull'ambiente.
In aggiunta
Nespresso riconosce al caffè proveniente dal Programma AAA un prezzo di mercato più
alto (in media
il 30-40% in più), maggiore anche del prezzo di caffè di qualità simile. Questo permette ai
coltivatori di reinvestire i guadagni nel miglioramento delle loro aziende e delle tecniche di
coltivazione innescando un circolo virtuoso.
Il caso
Colombia: tempo libero e pensioni
La Colombia è
uno dei Paesi da cui provengono i chicchi del caffè che finisce nelle nostre tazzine. Il Paese ha
avuto e ha tutt'ora diverse problematiche economiche, sociali e politiche. Il dipartimento di
Caquetà e delle regioni limitrofe, per esempio, da 50 anni subisce le conseguenze dello scontro tra
il governo e le FARC (Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia), rendendo difficile per i
coltivatori della regione portare avanti la propria attività. Nel 2017 Nespresso ha sviluppato un
progetto per il reintegro nella società di tutti i coltivatori costretti ad abbandonare il
territorio a causa della guerra.
Pensare ai
coltivatori significa anche preoccuparsi del loro futuro. Nel 2014, Nespresso ha quindi sviluppato
il progetto "Farmer Future", il primo piano in assoluto di fondi pensionistici dedicato ai
coltivatori di caffè che partecipano al Programma AAA Sustainable Quality™ di Nespresso. Il
Beneficios Económicos Periodicos (BEPS) supporta i coltivatori e piccoli proprietari terrieri che
non hanno un reddito sufficiente a versare contributi per la pensione di anzianità e inoltre
fornisce ai coltivatori un 20% aggiuntivo dal Governo colombiano. Alla fine del 2016, Nespresso ha
contribuito con 2,2 milioni di dollari, portando beneficio a circa 1.100 coltivatori AAA e
Fairtrade, dei quali il 35% ha ottenuto dei guadagni aggiuntivi.
Esempio
virtuoso del progetto Nespresso è il Community Mill in Colombia, un centro di lavorazione del caffè
dove tutti i coltivatori possono portare i loro chicchi e avviarli ad un processo di lavorazione
unico e qualitativamente elevato. Il centro ha aiutato i coltivatori a produrre un caffè di qualità
superiore con un aumento del 17% dei guadagni e ha migliorato le pratiche di gestione dell’acqua
(con una riduzione del 60% dell'acqua utilizzata) e la pulizia dei fiumi della regione. Inoltre, i
contadini riescono a recuperare 3 ore al giorno durante la stagione del raccolto – tempo ed energia
che possono dedicare alle loro famiglie, alla comunità e alle loro passioni personali.