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Fellini nasce a Rimini nel 1920 e vi resta fino al 1939, quando si trasferisce a Roma. È in questo periodo che inizia a costruirsi quella 'mitologia dell'infanzia' che si ritrova in tutta la suo opera.
Le case
Fellini nasce in via Dardanelli.
A1 Di lì a poco la famiglia si sposta a Palazzo Ripa, in Corso d'Augusto 6, ora 115,
A2 e poi, nel 1926, a Palazzo Ceschina in via Gambalunga 48, ora 91.
A3 Arriva infine nel 1931 in via Dante 9, ora 23.
A4 Fuori Rimini, a Gambettola,
A5 c'è la casa dei nonni paterni: è la cascina di campagna di una celebre sequenza di
8 ½.
Le scuole
Fellini frequenta le elementari in via Brighenti 38, e il ginnasio, in via Tempio Ma1atestiano, ora 34.
A6 Sono gli anni di Omero e della "pugna" rievocati in
Amarcord.
Le vie e le piazze
Dal ponte di Tiberio
A7 le auto della Mille Miglia sfrecciavano, come raccontato in Amarcord, verso Corso d'Augusto. Piazza Cavour,
A8 Piazza Tre Martiri
A9 e Piazza Ferrari
A1O fanno da cornice ad alcune famose sequenze di
Amarcord: quella del pavone sulla fontana della Pigna, quella delle "baffone" in bicicletta e quella del Monumento ai Caduti della Prima Guerra mondiale. In Piazza Malatesta
A11 veniva allestito il circo come rievocato ne
I Clowns.
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Attraverso i suoi film Fellini ha fatto di Rimini una regione dell'anima, uno dimensione mitica, la terra dove si desidera sempre ritornare. Intorno alla sua città e ad alcuni suoi luoghi magici Fellini ho costruito un'idea universale di bellezza.
La palata B1
II molo di Rimini in inverno, è l'emblema de
I Vitelloni. In
Amarcord è il teatro delle scorribande motociclistiche di Scurèza ad Corpolò e il luogo da dove partono le imbarcazioni per incontrare il Rex.
Il Grand Hotel B2
Parco Federico Fellini.
Inaugurato nel 1908, è il simbolo della Belle Époque e, per il giovane Fellini, dei desideri proibiti: "II Grand Hotel era la favola della ricchezza, del lusso, dello sfarzo orientale". Qui il regista, ogni volta che tornava a Rimini, soggiornava nella suite 316.
Il Fulgor B3
Corso d'Augusto, 162. II cinema dove Fellini vide, come ricostruito in
Roma, il suo primo film,
Maciste all'inferno, e scoprì la magia della settima arte. È qui che Titta, il protagonista di Amarcord, tenta goffamente di sedurre la Gradisca. Riaperto nel 2018, con l'allestimento scenografico del tre volte premio Oscar Dante Ferretti, il Fulgor evoca tutto quello che il cinema è: sogno, fantasia e meraviglia.
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Tutto, nel cinema di Fellini, è un'evocazione della città di Rimini e tutto, nella città di Rimini, e un'evocazione del cinema di Fellini.
Il borgo San Giuliano C1
Rievocato ne
I Clowns, è un concentrato di piazzette, vicoli e case sulle cui facciate sono dipinti murales che riproducono personaggi e scene dei più celebri film di Fellini.
Il libro dei sogni C2
Su queste pagine Fellini ha trascritto e illustrato per oltre 30 anni i suoi sogni, materia di ispirazione per i suoi film. È attualmente esposto al Museo della Città (via Luigi Tonini, 1).
L'anello ritrovato C3
Opera di Mauro Staccioli, in piazzetta Zavagli, ricorda una scena, poi tagliata, di
Amarcord: il ritrovamento nel pozzo nero dell'anello della figlia del conte Zavagli.
Il centro studi Federico Fellini C4
A Palazzo Gambalunga, nell'omonima via, 27, possono essere consultati documenti originali, materiali d'archivio, foto di scena, disegni, sceneggiature, pubblicazioni.
La grande prua C5
II monumento di Arnaldo Pomodoro in ricordo di Fellini, della moglie Giulietta Masina e del figlio Pier Federico. A Petrella Guidi si trova il
Campo dei nomi, un santuario di pace,
C6 che il poeta e sceneggiatore Tonino Guerra ha voluto dedicare all'amico regista e alla moglie.
Fellinia C7
Parco Federico Fellini. La grande macchina fotografica che dal 1948 simboleggia lo sguardo della città sul mare.
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“Fellini 100 Genio immortale. La mostra”
Progettata da Studio Azzurro di Milano e allestita a Castel Sismondo D1 ruota attorno a tre nuclei di contenuti:
Il primo racconta la Storia d’Italia a partire dagli anni Venti-Trenta per passare poi al dopoguerra e finire agli anni Ottanta attraverso l’immaginario dei film di Fellini.
Il secondo dedicato al racconto dei compagni di viaggio del regista, reali, immaginari, collaboratori e no.
Il terzo dedicato alla presentazione del progetto permanente del Museo Internazionale Federico Fellini.
Una sezione è dedicata al materiale del Fondo
Nino Rota. Sono esposti i taccuini originali sui quali Rota appuntava le indicazioni del Maestro sulla musica che avrebbe dovuto accompagnare i film e le sceneggiature di quello che sarebbe diventato
Amarcord, intitolato “Il borgo” e quella di
Otto e mezzo di proprietà di
Lina Wertmuller, assistente alla regia di Fellini proprio in quel film.
Sfilano gli abiti di moda ecclesiastica di
Roma accanto ai costumi del
Casanova, per i quali lo scenografo
Danilo Donati ottenne l’Oscar. Immagini di brani di repertorio dell’Istituto Luce e di Teche Rai scorreranno accanto alle sequenze del film del regista riminese.
Dell’archivio dell’Associazione Tonino Guerra ci sono i materiali inediti appartenuti al poeta, scrittore e sceneggiatore. Dopo l’allestimento riminese, la mostra sarà ad aprile a Roma a Palazzo Venezia, per poi spostarsi a Los Angeles, Mosca e Berlino.
Visita il sito di
FELLINI 100
Quattro percorsi per scoprire la Rimini e la Romagna di Federico Fellini. Clicca su uno dei percorsi o sui bottoni numerati per scoprire i luoghi che hanno ispirato il regista in film come Amarcord o I Vitelloni. Scopri tutti gli eventi dedicati al centenario di Federico Fellini su federicofellini.it