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Make up: i colori e le tecniche di tendenza

Rosa e rosso ma anche blu acceso. Incarnato naturale ma con le guance "della salute". Occhi puntati sullo sguardo e, sotto la mascherina, un velo di rossetto. Ecco tutta la bellezza di stagione
di Alice Abbiadati

Le tendenze del momento ci confortano: nonostante l'obbligo di indossare la mascherina, la voglia di colore non manca. Anzi, si accentua. Gli occhi sono protagonisti con ombretti da stendere su tutta la palpebra o da sfumare partendo dall'interno, con un bianco shimmer, fino a ottenere una coda luminosa in un tono più scuro. Non si perde nemmeno la voglia di indossare un rossetto, anche scintillante, per ricordare a noi e agli altri che la bocca resta il focus di seduzione numero uno. Tutto abbinato a una base naturale ed extra luminosa, ottenuta grazie alla tecnica del pre-highlighting che consiste nello stendere l'illuminante - o un primer perlato - prima e dopo il fondotinta, per un incarnato galattico. Ma vediamo insieme i cinque trend indiscussi di stagione.

Cinquanta sfumature di rosso. Torna il colore della passione e si posa non solo sulle labbra ma anche su guance e palpebre. Dai toni caldi tipicamente autunnali, come il castagna e il borgogna, a quelli più gourmet come il rosso tramonto e l'aranciato che ricorda il colore dello Spritz. Il rosso, anche scintillante, alla Jessica Rabbit, non smette di sedurre noi stesse e gli altri.

Rosa, il colore della femminilità. Ma anche colore simbolo della positività è scelto per dare un po' di buon umore e vibrazioni positive. Sulle palpebre è il must have per chi ama un "trucco non trucco". Sulle labbra è delicato come un bocciolo in fiore e sulle guance è sinonimo di buona salute, grazie al famigerato effetto "bonne mine" che consiste nello stendere la polvere nel punto in cui la guancia si arrotonda mentre si sorride. Le amanti dei look a tutta dolcezza non potranno non abbinare lo stesso rosa su occhi, guance e labbra.

Il ritorno del blu. Sembra essere uscito direttamente dallo Studio 54, tempio della disco-music anni 80, forse per volerci infondere la voglia di tornare a scintillare. Un blu intenso, quasi elettrico, proposto sia in versione polverosa sia tempestato di glitter. Si stende su tutta la palpebra, anche in maniera imprecisa, sulla rima inferiore o come eyeliner per un vibe Eighties.

Rossetto o matita? La mascherina non ha eliminato la voglia di indossare un colore sulle labbra. I lip stain e i gloss spopolano, forse per la loro facilità di stesura e anche perché hanno profumi talmente ghiotti da lasciare un bel ricordo sulla mascherina stessa. C'è chi poi non rinuncia a un rossetto corposo e mat, chi invece preferisce stendere la matita su contorni e volumi delle labbra, sfumandola picchiettando con le dita per un effetto iper naturale, quasi impercettibile. Per le festività invece tutte le donne non potranno resistere ai rossetti glitterati che, grazie alla polvere di diamante, illuminano e rendono irresistibili le labbra. Anche in video, se saremo costretti a trascorrere le feste lontani dai nostri cari e dagli amici.

Focus occhi: potere all'ombretto. Il cult di ogni decade non poteva non riconfermarsi prepotentemente anche in questa stagione. Dive del calibro di Monica Vitti amavano stenderlo su tutta la palpebra nei colori tenui, come l'azzurro carta da zucchero. Nell'era Seventies, invece, padroneggiavano i colori forti come il verde smeraldo e gli ocra. Nei fantastici Novanta l'ombretto azzurro era il paladino dei look di ogni ragazza grunge. Oggi il mix è inevitabile e tra i più corteggiati c'è il borgogna, iper sofisticato ma dal vibe degno di una donna vampiro. E per alleggerire lo smudged eyes lanciato da Kate Moss, provate a mettere una punta di oro ben sfumato a metà palpebra.

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Vitamine di bellezza

Oggi i prodotti per il viso di nuova generazione puntano su questi micronutrienti. Dalla A alla N scopriamo, con l’aiuto della presidente delle Donne Dermatologhe d’Italia, quali vitamine concorrono a contrastare le rughe, le macchie scure e altri problemi della nostra pelle
di Claudia Bortolato

Pelle compatta ed elastica, muscoli sodi e plastici. Il merito va, in buona parte, alle vitamine: dalla A alla N, tutte concorrono a contrastare le rughe, le macchie scure e le altre défaillance estetiche, provocate sia dal crono e dal foto-invecchiamento sia da stress, fumo, diete drastiche o disordinate. "Molti di questi micronutrienti sono tra i più potenti antiossidanti, partecipano al turnover cellulare, spronano la sintesi del collagene e dell'elastina e proteggono dai raggi UV. Per questo, continuano a essere tra i principi attivi più utilizzati dalle case cosmetiche nelle formulazioni delle creme e dei sieri", spiega la dottoressa Corinna Rigoni, presidente delle Donne Dermatologhe Italia (donnedermatologhe.it).

Oltretutto, proprio le vitamine sono tra i più splendidi esponenti della nutricosmetica e del beauty food, nuove tendenze che premiano la sinergia tra cosmetici "commestibili" e "spalmabili". "Ma sono anche tra i più interessanti principi attivi della neurocosmesi per il loro essere food like, vale a dire capaci di risvegliare il gusto, il profumo e l'immagine dei cibi stimolando, di riflesso, il rilascio di ormoni e neurotrasmettitori euforizzanti e rasserenanti che, a loro volta, producono effetti biologici sulla pelle", puntualizza Rigoni.

Tra le "the best" spicca la vitamina A, presente sotto forma di retinolo nei cibi animali e di carotenoidi nei vegetali (tra i quali il betacarotene). "Il retinolo controlla la cheratizzazione, stimola la produzione delle fibre di sostegno del derma e contrasta la degradazione del collagene. In più è un buon seboregolatore, quindi combatte l'antiestetico effetto lucido. Il betacarotene, oltre ad essere un potentissimo antiossidante attivo in particolare contro il fotoinvecchiamento, uniforma, illumina e intensifica l'incarnato", spiega l'esperta.

Anche il nutrito gruppo delle vitamine B partecipa alla giovinezza della pelle (e dei capelli, visto che è indispensabile per il metabolismo dei follicoli). Tra le tante, spiccano le vitamine B3 o niacinamide, che è antiossidante e protegge il derma, oltre a contrastare acne e rosacea, e la "B5" o acido pantotenico e il corrispondente alcol conosciuto come pantenolo, che è un energizzante e un lenitivo cutaneo.

Una vitamina "star" è indubbiamente la C, anche e soprattutto nella sua forma più pura, l'acido ascorbico, che stimola la biosintesi del collagene, incentiva l'ossigenazione dei tessuti, schiarisce le iperpigmentazioni, soprattutto se associata ad altri ingredienti, come l'alfa-arbutina, e moltiplica la luminosità dell'incarnato. "La "C" contrasta anche la glicazione, controllando di rimbalzo l'infiammazione che, oltre ad essere una delle maggiori cause dell'invecchiamento, favorisce l'eccesso di sebo, dunque l'untuosità e l'acne", puntualizza Rigoni.

Altra vitamina presenzialista nei cosmetici è la magnifica E, antiaging per definizione (protegge la membrana delle cellule), supporter perfetto della vitamina A (ne favorisce l'assorbimento) e ottimo idratante, come d'altro canto lo è la vitamina F, che in realtà è una miscela di acidi grassi essenziali, in particolare di Omega 3, 6 e 9, che sono potenti antinfiammatori indispensabili per mantenere efficiente la barriera cutanea e per conservare integre le membrane cellulari. "Una vitamina meno nota, la H, non è altri che la vitamina B7 o inositolo. Segni particolari: è sebonormalizzante e per questo entra spesso a far parte delle formule dedicate alle pelli grasse e impure.

La vitamina J, o colina, è un aminoacido dall'effetto detox: nei cosmetici è spesso presente il suo precursore, il DMAE (Dimetil-Ammino-Etanolo), potente antitox che sprona il turnover cellulare, con un effetto liftante e tonificante. Infine la vitamina N, meglio conosciuta come acido alfalipoico, è un antiossidante multitasking, attivo contro numerose specie di radicali liberi, nonché un portentoso tonificante.

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Profumi femminili, invisibile arma di seduzione

Marilyn Monroe nel 1955 con un flacone di Chanel N.5
Fiori, frutti, note gourmand… le nuove fragranze toccano corde profonde, spesso inconsce, e dettano le regole del gioco dell’attrazione
di Giulia Mattioli

Acconciatura, trucco, outfit: il modo in cui ci presentiamo al mondo può dire molto di noi, di cosa amiamo, chi siamo, come vogliamo essere percepite. Ma c'è un elemento che, pur essendo invisibile, è ancora più d'impatto, e si imprime con forza nell'immaginario che proponiamo alle altre persone: è il nostro odore. Un mix di pelle, prodotti per il corpo e per i capelli, tessuti e, soprattutto, profumo. L'arte profumiera ci accompagna da secoli lungo un percorso alla ricerca delle note olfattive più accattivanti, spaziando tra essenze di fiori e frutti, resine e cortecce, erbe e spezie, sapientemente dosate e miscelate per dar vita alle fragranze più complesse, veri e propri elisir che arricchiscono, avvolgono, affascinano.

La potenza dell'immaginario olfattivo è immensa, e tocca corde molto profonde. Ricordi, emozioni, attrazione: un profumo è capace di scatenare un vero e proprio turbine di sentimenti. L'olfatto, il più enigmatico tra i cinque sensi, si attiva involontariamente e manda dritto dritto al cervello un'infinità di informazioni. Tra cui i codici dell'attrazione. Veri afrodisiaci impiegati da secoli dall'universo femminile, i profumi innescano meccanismi per la maggior parte inconsci (numerosi studi confermano come nel gioco della conquista il fattore odore sia fondamentale). Le fragranze evocano, e rimangono impresse nella memoria ben più di un'immagine: il profumo di una persona amata, desiderata, può scatenare un vortice di emozioni anche a distanza di anni.

Gli stimoli olfattivi hanno dunque un grande magnetismo sugli altri, ma esercitano una forte influenza anche su chi li indossa, perché fanno sentire più sicure, attraenti, seducenti. Non a caso, chi è abituata ad usare il profumo si sente 'nuda' senza due gocce del proprio preferito (ricordate Marilyn Monroe che diceva di indossare solo "due gocce di Chanel N.5" quando andava a dormire?), e non è una metafora: le fragranze avvolgono esattamente come un abito. Una veste invisibile, ma perfettamente percepibile. Con il cambio di stagione anche il cambio di profumo si fa necessario, per adattarsi alle sfumature e alle essenze tipicamente invernali (anche se da qualche anno il mondo della profumeria tende a non distinguere più le stagioni in modo netto) e alla pelle meno scoperta, ai tessuti più spessi che la avvolgono. In questi tempi così poco 'tattili', causa distanziamento, e poco 'visivi', dato che la mascherina copre buona parte del viso, diventa un'arma indispensabile per comunicare qualcosa di sé, e, auspicabilmente, accendere l'interesse del nostro oggetto del desiderio.

I bouquet floreali sono considerati le essenze femminili per antonomasia, eleganti e romantiche. Le declinazioni fruttate aggiungono note di freschezza, naturalezza. Le spezie incuriosiscono, ammantano di esotismo e un pizzico di mistero. Le note olfattive resinose e legnose sono calde, voluttuose, affascinanti. Le fragranze talcate con un tocco vintage (rosa, lavanda, canfora) giocano con l'effetto nostalgia del calore domestico, di un luogo del cuore. Sensuale muschio bianco, esotico patchouli, misteriosa orchidea, golosa ciliegia, calda vaniglia, grintoso pepe nero: le combinazioni delle essenze rendono un prodotto voluttuoso o casto, inebriante o delicato, sofisticato o naturale. Compito di ognuna è trovare la più amata, la più adatta alla propria pelle e personalità, ma anche a ciò che di noi vogliamo comunicare. E soprattutto, a chi. I leit motiv della profumeria di quest'anno? I grandi classici floreali, tra cui il multi-sfaccettato fiore d'arancio e la calda, avvolgente fava tonka, con qualche nota gourmand di cacao.

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Gli accessori

I migliori alleati della nostra bellezza sono piastre, spazzole, pennelli… Gli accessori che integrano la nostra routine sia per il viso che per i capelli. Scopriamoli insieme

Progetto editoriale Simona Movilia, coordinamento editoriale Fabrizio Filosa, Anna Lupini e Donatella Genta, testi Serena Tibaldi, Donatella Genta, Silvia Luperini, Laura Asnaghi, Ilaria Ciuti, Sofia Gnoli, ha collaborato Marika Gennari,
grafica e sviluppo Angel Patricio Susanna, supervisione Annalisa D'Aprile