Il digitale che fa crescere il Paese

Tim Enterprise punta ad accelerare la transizione italiana con una combinazione di competenze professionali e nuove tecnologie sostenibili

in collaborazione con TIM

di Luigi dell’Olio

Il 27% delle risorse totali, vale a dire poco meno di 52 miliardi di euro. E’ la somma stanziata dal Piano nazionale di ripresa e resilienza per il digitale, attraverso una serie di interventi che coinvolgono con differenti intensità le varie missioni del Pnrr. Basta questo per dare un’idea della rilevanza che la transizione digitale assume per il futuro del nostro Paese.

La nostra ambizione è accompagnare il sistema Paese nel processo di trasformazione digitale offrendo soluzioni innovative, sostenibili e sicure

Elio Schiavo Chief enterprise
and innovative solutions officer TIM

Progressi in atto

Il rapporto Desi 2022 (Digital Economy and Society Index) ha confermato il ritardo dell’Italia nel confronto europeo sul terreno del digitale, ma anche evidenziato che stiamo compiendo una serie di passi avanti, a cominciare dalla connettività, dove in un anno la Penisola è passata dal 23esimo al settimo posto. In sostanza, molto resta ancora da fare, ma il percorso avviato è quello giusto.

È in questo scenario che il piano di delayering (ovvero piano di separazione) messo a punto dal numero uno del gruppo Tim Pietro Labriola, prevede la nascita di Tim Enterprise. La nuova business unit affidata a Elio Schiavo, manager di lungo corso che è rientrato in Italia dopo aver lavorato in Apple, fa leva sulle più moderne tecnologie nell’ambito dell’information technology per le imprese e la pubblica amministrazione. Tim Enterprise si propone sul mercato con attività che spaziano dalla connettività ai servizi digitali avanzati come cloud, internet delle cose e cybersicurezza presidiati dalle aziende che ne fanno parte ovvero Noovle, Olivetti e Telsy.

Il mercato

  • 10 mld di euro
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    • I fondi messi a disposizione dal Pnrr per la diffusione delle smart city
  • 28%
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    • La quota di città italiane che nell'ultimo triennio hanno sviluppato progetti di smart city, secondo lo studio dell'osservatorio a tema curato dalla School of Management del Politecnico di Milano
  • 369 mld di dollari
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    • Il valore del cloud computing a livello globale, secondo un'analisi di Forrester Research

“La nostra ambizione è accompagnare il sistema Paese nel processo di trasformazione digitale offrendo soluzioni innovative, sostenibili e sicure che vanno dalla connettività ultrabroadband fissa e mobile al cloud che eroghiamo attraverso Noovle con un network di 16 data center - il più capillare in Italia – con un illimitato spazio di capacità e di storage”, racconta Elio Schiavo, chief enterprise and innovative solutions officer di Tim. In questo percorso, ricorda il manager, i data center attraverso i quali il gruppo offre servizi cloud ed edge computing alle imprese e alla Pubblica Amministrazione vengono alimentati con energia al 100% da fonti rinnovabili, secondo una progettazione e una gestione che rispetta standard di sostenibilità e sicurezza certificati a livello internazionale.

I numeri

La divisione è tra le più performanti del gruppo italiano, con circa 3 miliardi di euro di fatturato (destinati a salire a 5 nel 2030) e un miliardo di euro di Ebitda. Numeri destinati a crescere alla luce dei numerosi progetti in campo. Tra le altre cose, Tim è alla testa di una compagine costituita anche da Leonardo, Cassa Depositi e Prestiti (attraverso la controllata Cdp Equity) e Sogei che gestirà la progettazione e realizzazione dell’infrastruttura destinata a erogare i servizi cloud per la pubblica amministrazione. L’iniziativa si inserisce nel piano complessivo di accelerazione della trasformazione digitale dell’Italia, a garanzia della sicurezza e dell’affidabilità dei dati e per fornire servizi innovativi a cittadini e imprese, come previsto dal Pnrr.

“Abbiamo un’infrastruttura strategica, realizzata con partner di eccellenza a livello globale, che ci consente di unire benefici economici a importanti vantaggi per l’ambiente”, dichiara Schiavo. Il quale sottolinea il ruolo cruciale che può essere svolto dal cloud computing (che vale 369 miliardi a livello globale e il 23% dei ricavi di Tim Enterprise), vale a dire dalle piattaforme tecnologiche che consentono di raccogliere i dati provenienti dalle decine di migliaia di oggetti connessi presenti sul territorio urbano per farne le base delle decisioni volte a migliorare la vita quotidiana, incidendo positivamente sulla mobilità, le modalità di comunicazione e l’efficienza della produzione.

I numeri di Tim

In chiusura, Schiavo tiene a sottolineare un concetto: “Il digitale è la chiave di volta per un futuro più sostenibile e per questo continueremo a portare innovazione e sviluppare le migliori soluzioni per far crescere il tessuto industriale italiano”. Un approccio in linea con il Pnrr, il cui obiettivo primario è riformare radicalmente il Paese, facendo leva sulla portata innovativa delle tecnologie, in modo da proiettarlo verso una crescita strutturale ben maggiore di quella che ha caratterizzato gli ultimi due decenni.

Smart city, come migliora la vita nelle città

Contrastare il traffico veicolare, in modo da velocizzare gli spostamenti e favorire scelte green relativamente agli spostamenti. Migliorare la sicurezza grazie a un monitoraggio continuo delle strade urbane, anche attraverso l’utilizzo di sensori collocati sui lampioni. Sono alcune delle possibili applicazioni delle smart city, il cui elemento di intelligenza sta nella capacità di far dialogare gli oggetti tra loro, in modo da fornire indicazioni utili a chi è chiamato ad assumere decisioni per amministrare la città.

In tal senso un esempio unico in Italia è il cruscotto digitale creato da Tim Enterprise a Venezia che fornisce informazioni e previsioni in tempo reale “per consentire il controllo e la misura del traffico stradale e acqueo, per il governo dei flussi e per l’assistenza alla mobilità dei cittadini, consentendo di intervenire rapidamente o in anticipo in situazioni di necessità”, spiega Schiavo.

Un altro progetto dove sono state messe in campo tecnologie di nuova generazione è il recente concerto realizzato da Tim, in collaborazione con Qualcomm, nell’Anfiteatro degli scavi di Pompei. Gli spettatori hanno potuto vivere un’esperienza immersiva, con suggestive interazioni tra la performance musicale, la scenografia e l’atmosfera magica del luogo grazie alle più avanzate tecniche di extended reality e soluzioni digitali innovative basate sulla tecnologia 5G a onde millimetriche (mmWave). Protagonisti di questo spettacolo Max Gazzè e un gruppo di musicisti che hanno reso omaggio ai Pink Floyd e al film-concerto girato a Pompei nel 1971. Forme innovative di valorizzazione del patrimonio culturale e nuovi modelli di fruizione maggiormente coinvolgenti per il pubblico si stanno sviluppando nel nostro paese. Questo un esempio tra i primi in Europa.

Il Pnrr mette sul piatto 10 miliardi di euro per la diffusione delle smart city, in modo da accrescere sensibilmente il numero di città attive in progetti di questo tipo, dopo che uno studio recente condotto dalla School of Management del Politecnico di Milano ha stimato nel 28% le amministrazioni con progetti di smart city nell’ultimo triennio.

Già oggi la diffusione degli smartphone, della sensoristica e dei dispositivi internet of things consentono la raccolta di un’ingente mole di informazioni sulle dinamiche riguardanti la mobilità e il consumo di energia. Con l’avanzata della tecnologia, dagli edifici digitalizzati alle imprese alle prese con la transizione digitale, i dati potranno essere classificati sempre meglio, in modo da consentire alle amministrazioni di prendere decisioni tempestive, in modo da migliorare la vita dei cittadini.

"Cos'è Tim Enterprise e qual è il principale driver a cui sta puntando"